La solenne inaugurazione della nostra Esposizione Internazionale

La solenne inaugurazione della nostra Esposizione Internazionale La solenne inaugurazione della nostra Esposizione Internazionale gpL'arrivo dei Reiali - L'entusiastica loglio Ila popolazione - Piò li 70.1 forestieri Ieri mattina, al suo risveglio, la città è sta-1 ta percorsa tutta da un brivido dì gaiezza ' festosa; ed ha visto all'improvviso popò- j larsi i suoi corsi, le sue piazze, i suoi por- tici d'una innumerevole folla variopinta, che la riempì tutta, come per incanto, al primo raggio di sole, quasi si fosse data convegno silenziosamente, nell'ombra not-1 turna, per essere pronta, all'alba, ad irrompere in istrada in una manifesta- zione d'alllegrezza universale. Sono le otto del mattino, eppure le vie principali, quelle che conducono alla stazione, al cor- bo Vittorio, all'Esposizione, sono percorse ai lati da due colonne fittissime di gente, quali non si videro mai nelle sere festive, all'ora del passeggio, quando tutta Torino esce a godersi gli incanti del tramonto. teristico e d'insolito, dato forse dagli elementi diversi che vi si fondono in una mescolanza simpatica. Accanto ai forestieri, che vanno innanzi un po' impacciati, guardandosi intorno incuriositi, tra piccole esclamazioni di meraviglia, e approfittano Ma v'è in questa folla qualcosa di caraM —sZi « - .11; 1,1. _ j x_ e -1 li — t * idell'occasione per visitare la città, si vedon j frotte di provinciali ondeggianti neli'incer- j tezza della via da scegliere, gruppi di con-1 tadini che ammirano tutta la fantasmagoria i di colori che è in alto sulle bandiere, sugli ' archi, sui festoni, e infine i torinesi di tutte le classi, che osservano sorridendo, con un lampo di gioia nello sguardo e un'espressione d'orgoglio sulle labbra per quello cho ha saputo fare la loro città. L'elemento femminile appare in maggioranza fors'anche perchè è il più osservato e il più ammirato. Le signore che passano, tra un vago fruscio di sete, in un'onda delicata di profumi che si fonde nell'aria tepida coll'olezzo della primavera, sfoggiano, un'eleganza graziosa,, un'eleganza nuova, quasi avessero atteso la grande giornata per inaugurare, in segno d'omaggio, le ultime trovate e le ultime bizzarrie della moda parigina. Dovunque, passeggiando per le vie luminose c ridenti, si ha la stessa impressione simpatica: par d'essere in una grande capitale, ove stia per celebrarsi un avvenimento solenne, di quelli che rimangono nella storia. E ci uccade qua e là di vedere qualche vecchietto dell'antico stampo, di quelli che hanno « fatto » l'Italia, andar vagando intontito con un sorriso di soddisfazione sul volto, ma con gli occhi umidi di pianto, commosso forse a un ricordo o ad un paragone... :La commemorazione patriottica è ricor- data da per tutto nelle bandiere tricolori ì che trionfano in ogni canto, che sventolano in alto, fra quelle straniere, alle finestre, ai balconi, sulle antenne, che spiccano, in riduzione minuscola, agli occhielli dei gio vani e sul petto delle fanciulle, accanto ai mazzoliti! di viole. E ancora eccitano nei cuori il ricordo del nostro glorioso passato! le grandi statue innalzate, con rispondenza simmetrica, in piazza Castello, in piazza San Carlo, in piazza Carlo Felice, che spiccano a distanza, nella loro bianchezza lucente, sotto trofei di fiori. Ma il personaggio più importante della giornata, quello che s'incontra ad ogni passo, ad ogni svolto di via, è uno solo: l'Esposizione. Questo nome si sente gridare continuamente con voce stentorea dai venditori di cartoline illustrate; lo si vede stampato sii ogni cartello-reclame, su ogni segnalazione tranviaria, lo si scorge far capolino da. per tutto, a diritto ed a rovescio persin nelle vetrine dei negozi, persin nei vienus alla soglia dei rcstauranls; 10 si ascolta in ogni discorso, in ogni chiacchcra, in ogni saluto, ripetuto ad ogni ista.nte come un'esclamazione necessaria, come una frase di buon augurio, con l'insistenza d'un motivo ritornante piacevole all'udito. E verso l'Esposizione c'Incamminiamo anche noi, facendo la prima tappa alla stazione di Porta Nuova, ove dovrà arrivare 11 Re. Sul piazzale della stazione Piazza Carlo Felice offre fin dalle 8 uno sppitacolo meraviglioso di movimento e di! colori. Da ogni sbocco scendono in catena! ininterrotta, comitive di cittadini desiderosi di assistere alla fase iniziale della memoranda giornata. L'orizzonte è legger- mente coperto da un grigio velame, di nu-|bi fra cui però il sole riesce a penetrare1 intcrmittenlemente, gettando fili d'oro chejpi rifrangono sul tappeto erboso del giar- dino e rimbalzano agli occhi in fonila di scintilli smeraldini. L'animatissimo qua-1dro è inesso in maggior rilievo dalla cornice architettonica dei palazzi che cingono il piazzale. Lo sguardo trova in ogni sua mossa curiosa un motivo di attenzione. Finestre e balconi rigurgitano di persone liete di par- t7c?pare"bcome^^ conie"attori! meravl^sa è iSSSSna vista daN là piazza del corseSrEtoetó sul- la cui vasta area una folla straordinaria!si spinge e si sospinge in cerca di un postò]di osservazione. 11 formicolio umano, che!si estende oltre i confini dello nostre possi-,bilità oculari ci si offre agli sguardi come il motivo di un quadro cinematografico di proporzioni fantastiche. Entriamo nel recinto dello scalo i cui confini sono passati fin dalle ore 7, sotto la tutela della Questura, /'aprrc*esentata dal commissario cav. Signorile, e dà un numeroso stuolo di funzionari ai cui ordini sono carabinieri e guardie in borghese. Poco dopo le 8 viene iniziato il movimento di sgombro del grande atrio degli arrivi e del piazzale che lo fronteggia. m In stazione Nello stesso tempo, nell'interno della stazione, già liberata dalla presenza di tutti gli estranei, fervono gli ultimi preparativi pel ricevimento. Dal limite del salone fino all'estremità dell'atrio, viene steso sul marciapiede un grande tappeto di velluto verdognolo. Qua e là in ordine decorativo sono raggruppati vasi di fiori e di sempre verdi. Pure nel salone reale sono disposti gruppi di piante ornamentali. Verso le 8,30 giungono in stazione gli allievi dell' Accademia militare, i quali prendono posto alle due estremità della tettoia formando due rette giung il reggimento cavalleria Catania che si di-1 d spone in via Sacchi presso il cancello del-'m la stazi'one. Di tanto in tunto giungono : t allo scalo le note sonore di una bandai musicale. Sono i collegi che con Musica in testa si recano ai posti loro assegnati per assistere alla sfilata del corteo, I corazzieri, in numero di quaranta, giungono verso le 9. Sono al comando del i loro maggiore, il cav. Laug. Il loro arrivo I desta uu movimento di curiosità e di ara-' mirazione. Subito dopo giungono quattro Daumont di Corte, scortate da un batti- strada a cavallo in livrea rossa. Esse si dispongono dinanzi all'uscita del salone reale. Il direttore di Corte pei servizi di scuderia, comm. Mazzolali, li pass» in rivista. L'ora d'arrivo del treno reale è ormai prossima. Già è giunta in stazione l— i .«.il. . ■ ■ • . . ■ la macchina-staffetta. Una berlina di gala su cui sono due staffieri in ricche livree, si apre il passo fra la folla ed entra nel recinto. Su di essa sonu il sindaco senatore Rossi accompagnato dal capo di gabinetto comm. Rovetti. Il sindaco, attorno al cui abito nero spiccano i tre colori della fa scia magistrale, entra in stazione dal sa Ione reale. Giunge pure subito dopo una dama di Corte della regina Elena: la mar diesa Dallavalle. Poco dopo, annunziato dalle note dell'attenti, giunge il comandante della Divisione, tenente generale Corradini, seguito dai suoi ufficiali d'ordinanza a cavallo. Per ultimo giungono il questore comm. Carmarino ed il comandante delle guardie municipali, capitano cav. Giusto, i quali pure entrano in stazione. L'arrÌTo dei Sovrani Alle 9,30 precise il treno reale, trainato da duo macchine, entra in stazione, ed il pubblico viene avvisato della loro presenza dagli squilli della fanfara reale, suonati prima dalla banda del Catania e ripetuti posciu da tutte lo bande militari allineate sul percorso. 11 sindaco e la marchesa Dallavalle si avvicinano alla vettura su cui sono i Sovrani, i quali si affacciano immediatamente allo sportello d'uscitali Re è in alta uniforme, la Regina in una toilette chiara. Il Re porge la mano al sinda' ó, il quale poscia rende ossequio alla Regina. Preceduti e seguiti dalle personalità di Corte, i Sovrani, ai cui lati è il sindaco, escono dalla stazione o si avvicinano alla Dnmonl scoperta ad essi destinata. Nella stessa vettura salgono il tenente generale Urusati ed il sindaco. Nella seconda vettura prendono posto la marchesa Dallavalle, la contessa Della Trinità, il conte Giannotti ed il ministro della Real Casa, Pasqualini-Mattioli Nelle altre vetture prendono ancora po sto il cerimoniere conte Borea D'Olmo, i marchese Calabrini, il dottor Quirico, il contrammiraglio Thaon di Revel, i maggiori Camicia e Cittadini. Il corteo reale si mette immediatamente in marcia, salutato da alte grida di Viva il Ile! cho giungono dai confini lontani dei cordoni di truppa dietro ai quali n la folla. L'eco di questo primo saluto ni Sovrani si ripete e si rinnova rapidamente estendendosi lungo il percorso interminabile. TI percorso II corso Vittorio Emanuele allinea sul passaggio del corteo reale due file ininter-, rotte di alberi verdi, e dietro ad esse due'altre lunghissime file di innumerevoli bau- /lin... ,„„H(„~i.,..: „i,„ ,i„„„ i>,.,.« „ dicre multicolori, cho si perdono, l'una e l'ultra, nella lontananza confusa, ove .si disegnano, sfumando in una nebbiolina azzurra, i contorni appena visibili delle colline di Val Salice. Nelle corsìe dei viali, tra gli alberi e le case punteggiate di vessilli, si distendono due lunghissimi nastri neri di folla, che si j pigia, ondeggiando, dietro ai cordoni della fanteria. Lo spettacolo è caratteristico e vario. Contro il nero monotono dei cappelli borghesi e.dei cilindri degli scuri abiti da passeg S!°. e delle reduiyotes, è un brillar vivace di keppì e di sciabole, uno sfarfallio di piumnechi rossi, uno scintillar d'uniformi dorate. Qua e là, tra la gran massa vario- P.mta dp'in monture, spiccano, netta gra «a delle loro tinte delicate, infiniti parasohni femminili, qualche camicia purpurea di garibaldino, qualche tight rigido di fun zmnario tagliato trasversalmente dalla sciarpa tricolore... Un'ora prima del passaggio del corteo reale il corso Vittorio Emanuele, perfettamente sgombro nel centro, presenta,, putirà l'enorme affollamento, un aspetto così ordinato e tranquillo da dar quasi l'illusione che anche la folla sia colà di servizio come la trurma, le guardia e i carabinieri. ttouo^r'àlaW^oKi. ba^fere! I di reggimenti di tutte le armi, precedutiidalle musiche che riscuotono gli echi dei palazzi con le noto squillanti di liete fanfare. Passa, tra la.curiosità generale, un drappello di ascari, alti, snelli, slanciati, dai man-ri volti nenssimi, ì cui fez color di fiamma risaltano vivamente sul candore immacolato dolio belle uniformi. Passan pure, fuggendo via rapidi, tra lammirazione degli uomini e i sorrisi delle signore, i bersaglieri ciclisti, che sembran volare, al ritmo guerresco delle trombe, sugli agili cavalli d'acciaio. Si avvicina il momento, in cui apparirà il Re; il cielo, prima limpido, si vela adesso di alcune nubi, non tuttavia minacciose, dietro le quali filtra ancora,, vincendo, la biona luce del sole. Una lieve brezza, che ha sentore di pioggia, agita le foglie degli alberi e dà brividi a tutto le bandiere. Sfilano, pochi minuti prima delle 9 e mezzo, le vetture dei ministri. L'on. Giolitti, che . 6 accompagnato dal prefetto e veste !l'uniforme, passa sorridente, recando sul:volto i segni della più viva soddisfazione, iSeguono le tre berline di gala del Municipio, coi valletti in livrea azzurra e alamari dorati, che recano la Giunta; poi le automobili del comandante del Corpo d'armata, del questore, che dirige personalmente il regolatissimo servizio, e delle altre autorità. Alle 9,40 precise si sentono, ripetuti dal- 'l'una all'altra ompagnia, mandi 1 di presentaCarm. Poi improvvisamente, co'me se un solo comando fosse statoimpar : tito, tutte le musiche intonano insieme la i Marcia Reale sSsSdS, Ctenti, mentre la folla, che è nel viale, si bpigia ancor più nervosamente contro i cor- : SDa ogni balcone e da ogni finestra del corso si sporgono allora migliaia di visi in i doni. In I Ed ecco apparire, tra lo scintillio delle co-rp'razze dorate, il primo drappello di corazrjC zieri, che è seguito dalla vettura dei mini-'« stri della Real Casa, e poi da quella dovei1 sono i Sovrani col Sindaco. Da ogni parte scoppiano applausi caldissimi, e si levano grida di « Viva il Rei » Dalle finestre, dai c balconi, persin dagli abbaini delle soffitte d 0 uno sventolar entusiastico di fazzoletti, cin qualche punto cadono sulla vettura reale, tmazzi di fiori. E' una manifestazione spon-1 «a tanea di popolo, che commuove il Re, il quale ringrazia, salutando militarmente, e la Regina, che inchina il capo e sorride. E lo stesso tragor d'applausi e calore, di evviva si rinnova lungo tutto il corso magnifico. Le vetture reali scompaiono nella loritananza, verso il Valentino, visibili sol più|sper gli alti elmi piumati dei corazzieri maestosi. Scortavano il corteo il generale Corradini a cavallo, e una vettura recante l'ispettore di P. S. cav. Sessi. L'attesa all'Esposizione Presso l'imbocco del ponte monumen- OATirlCrSSDnutale Umberto J, allo svolto del corso Cai-! sroli, la folla si urta, si pigia ondeggiando,|pcon un brulichio bruno, a stento trattenuta dagli agenti che si studiano di lasciare il nassao-Tio alle automobili e alle carrozze innumerevoli che trasportano gli invitati. imtr , „ '.„£?■" Onou.' tftTu're. *5*S& Lo ASSOCHlZiOi: Un plotone rinforzato di carabinieri al cavallo schierato di fronte All'ingresso evitai gun soverchio aTtrlomerumento, poiché vi è, tacorno una febbre assillante di tutto vedere," tutto osservare. E intanto, nel vento, palpitano come enormi ali variopinte bandiere e gonfaloni. Sul gran viale, pei ornile deve passare '.1 corteo reale, è un avvicendarsi intenso di d'uniformi brillanti, di telette j viste da ioni si schierano a sinistra e lungi sembrano un gran nastro inilcodgliinpserpeggiante, di cento diversi colori frani-!caa misti: a destra è tutta una fioritura di signore, una siepe viva che s'allunga senza fine con effetto graziosissimo. E' una folla paziente, qui: paziente perchè sa che non sarà defraudata del suo diritto di godere lo spettacolo pittorésco. E poi l'attesa non è affatto monotona: gli equipaggi e le automobili passano in corsa veloce, gremiti di invitati. I membri del Corpo diplomatico con le diverse, bizzarre uniformi danno come un tono d'allegrezza. Ecco i cinesi ed i giapponesi nel loro costume "Rionale, i hirchi col fez fiammante e l'uniforme bruna costellata di ricami d'oro: ceco i persiani con i berretti a piumetto, gli ungheresi in dolman crnernito di pelo, gli inglesi severi nella uniforme rossa.... Ci inoltriamo lentamente e contiamo le rappresenta nzo Collegi. delle Associazioni e dei tabRchnalansoRCmiil] b.sI Sodalizi I gio' Umb'ertTrin plotone armaVo al «mando I inid'un.ufficiale di fanteria, poi le Società: Mu-| r LIci| tiVi sono tutte quante le Società militari il! Coliegio degli Artigianelli, i giovani della Ca-, psa Benefica, le Figlie dei militari, gli studenti i univei-sitarii, la squadra dei fucilieri di Ge-I nova, i volontari ciclisti, gli allievi del Colle- j spe a tuo Soccorso fra Impiegati del Ministero della Guerra — Società Ostetrica di Mutuo Soccorso d'Istruzione — Unione fra Esercenti, Commercianti, Industriali Borgo S. Salvano — Officina Governativa Carte-Valori — Associazione Generale fra Impiegati d'Ordini dello Stato — Società Reale Orto-Agricola — Confederazione fra Esercenti di Torino — Società. Operaia «La Novella Unione u — Unione Ven-ìcadi-tori e Negozianti ambulanti — Società Archita pbnpmede — Unione Commessi ed Impiegati di Conunereio — Società Operai Valigiai — Società Operai Stabilimento G. Guardini — Società M. S. dei Tramwais — Società Garetto Pietro e Figli — Società Infermieri — L'Unione « Società fra Artisti ed Industriali » — Società M. S. del Piloneito — Associazione Cristrana della Gioventù — Assoc. fra Confettieri e Caffettieri — Operai Borgo Aurora — Società Cantonieri — Maestre e Lavoranti Sarti — Scuole officine serali — Unione Cartolai — Lattonieri e apparecchiatori per gas — Operai StabiUmento Diatto — Società Mutua Operaia Torinese — Mutuo Soccorso ed Istru cidlamnsoue !'zione Operaie — La Cooperante — Fattorini ml:di Ranca e Commercio — Spedizionieri Doga- fi inali — Ombrellai — .Legatori da libri — So- me - i cietà Operaia Barriera Orbassano — Proprie- (ltari Forno — Circolo R. Parco — Fratellanza ooperaia — Unione Litografica — La Coccona- è tese — Impiegati secondari Università , p,Srf^iAvoraSl loScuole Tecniche S. Carlo uiclpio — Cocchieri e Palafrenieri — Lavoran- . ti Orefici - Cuochi privati e famigli - Mutua ^Sarti - Brentatori - Borgata Lanzo - Dro- aghieri — Lavoranti Orologiai -- Donato Levi s— Zanetti — Pro Patria et Rege — Insegnanti. le scuole elementari — Impiegati d'ordine dello Stato — Guantai e Tintori — Federazione scuole medie — Impiegati secondari dello Stato — Lavoranti Calzolai-ed affini — Rivenditori privative — Società Esercenti di Borgo S. Paoio — Società a La novella Madonna di Campagna» — La Presidente ex allievi Casa benefica _ Lavoro e Previdenza — Mutuo : Soccorso Negozianti frutta e verdura — Mo- Inarchica — Cavalleria Rusticana — Mastri rpabbri Ferrai — Commessi ed Apprendisti di jCommercio —_ Stabilimento. Laclaire — Maru- '«»»»■ — imoanaton — Allievi scuoia oni- i1"108" Le musiche E qua e là, nella folla di tutte queste Asso ciarloni, dove vibra un palpito di giovinezza, dove è una commozione nuova di antichi ri cordi sopiti nei vecchi cuori, le musiche in- , tonano volta a volta, gli Inni patriottici e la 1 « Marcia Reale ». |s|pr»i di r.hieri Sono: Corpo di Musica dell'Ex-Associazione Operaia di Torino — Società Filarmonica di Aosta — Corpo Musicale « La Margherita » di Torino — Società Filarmonica del Borgo Cam. indoglio di Torino — Banda « Regina Margherita » di Chieri — Banda Comunale di Vercelli — Società Filarmonica di Possano — Banda Comunale di Carmagnola — Banda « Excel- Società Filarmonica di Corio Canavcse — Corpo Musicale « Cerusia San Paolo » di Torino — Filarmonica Borgo San Salvarlo di Torino. Dinanzi al Palazzo delle Feste E' qui un nuovo spettacolo di animazione, ma più contenuta, diremmo quasi più uu sfera. Vi è il mondo ufficiale in una rappre- ! senUiuza che non potrebbe forse essere |più larga c più imponente. Sulla gradinata del palazzo delle Feste il senatore Villa, con i membri della Com missione esecutiva al completo ed il senatore Frola, presidente del Comitato generale, attendono gii Ospiti Augusti, l Alle 9,35, salutata dalla Marcia Reale, i giunge )a Rappresentanza del Senato, scor, tata dai carabinieri a cavallo: poi ecco " in automobile, col suo assessore Trompeo, il sindaco di Roma, il generale Brusati comandante del Corpo d'armata, il presidente del Consiglio on. Giolitti accompagnalo dal prefetto, poi Sacchi, Nitti, Calissano, Facta e gli altri ministri. La Giunta comunale giunge subito dopo in berline di gran gala con gli staffieri in parrucca bianca. La rappresentanza della Camera, con a !capo S. E. Mu.rcora, arriva pur essa scor- tala dai carabinieri a cavallo, mentre la banda del 92.0 fanteria intona la Marcia Reale e le truppe schierate sul viale, a pochi passi dal Palazzo delle Feste, presentano le armi. I membri del Corpo diplomatico, dopo aver ricevuto gli omaggi del senatore Villa e del senatore Frola, entrano nel salone, poiché il vestibolo è già gremito. Sull'alto della gradinata i ministri e i sottosegretari conversano in crocchio. Squillano ancora le note della Marcia Reale e compaiono le rosse livree della Casa Ducale di Genova I Duchi scendono e si trattengono coi ministri ad attendere i Sovrani. II Duca d'Aosta, il conto di Torino ed iil Duca degli Abruzzi arrivano insieme e ] baciano la mano alla Duchessa Isabella; .subito dopo giunge S. A. la Principessa I innumerevoli volte i loro apparecchi, | Ma già echeggia la fanfara reale Laetitia, Il breve vestibolo non è quasi più sufflIciente per dar posto alle dame ad ai gen| tiluomini. ! Sull'alto della gradinata è un gruppo su, perbo di aristocratica eleganza, i . . „. ° . , I ? pochi fotografi che hanno potuto so j spingersi fin sul piazzaletto fanno scattare . ìcarrozza reale, poi il Re salta lestamente ta terra ed offre la mano alla Regina. e su per la salita del viale avanza, tra un barbaglio di corazze d'argento e di sciabole nudate, .la carrozza che conduce i Sovrani. E' un quadro veramente bello. I corazzieri di scorta si schierano con rapido movimento dinanzi ai Palazzo. II sindaco Rossi discende per primo dalla I Sovrani ricevono gli omaggi dei Principi, dei ministri e delle rappresentanze del Senato e della Camera. Il Re stringe la mano calorosamente a tutti, sorridendo, mentre le Principesse e le Dame s'inchinano ad ossequiare la Regina. E' un istante solo. Il gruppo meraviglioso s'inoltra nel vestibolo e scompare come una rapida visione. Nel salone II vasto salone delle feste, in forma d'e- miciclo, in uno stile barocco non ben de finito, verso le 9,30 è già quasi compieta mente affollato. Nella platea e su pei gradi (ld anfiteatro la fosca nota, or lucida ed ova opaca, delle marsine e dei cilindri, è rotta dalle cniazze candide degli sparati ; più è rotta da qualche vivace nota di co lore di Poche d.ivise militari, e qua e là . ^ qualche luccicare breve degli ori, degh argenti e degh smalti delle decorazioni. Al sommo dei gradi, tra le colonne della gal. leria lo spettacolo del pubblico degli invi¬ tati si presenta meno uniforme: ridono i colori di molte toelette femminili, si agitano, sopra l'ali ampie dei cappelli, penne e fiori ; e da questa folla diversa, più gaia e più attraente e più curiosa, si leva un animato assiduo bisbiglio. 11 pubblico, nell'attesa, osserva la struttura e l'addobbo del salone: tra un saluto e l'altro, con qualche nuovo sopravveniente, tra le voci di qualche richiamo, si possono ascoltare commenti diversi sull'architettura e sulla decorazione dell'edilizio. Il salone è, come abbiamo già detto, in forma di emiciclo. Un ordine di colonne di finto marmo giallo, dai capitelli fioriti di molto ricciuto acanto, sostiene, sull'ultimo grado dell'anfiteatro, la galleria. Nel lato piano della sala si apre la cavea dell'orchestra, trasformata stamane in una specie di palcoscenico. L'ornamentazione della sala è ridondante e varia non meno di quella dell'esterno: si nota una gran pompa, di ghirlande, di statue, di volute, di fioroni. Lungo la trabeazione della galleria corre un fregio di figure affrontate che sostengono gli stemmi delle città italiane ; nell'architrave soprastante la cavea dell'orchestra è un fregio dipinto con scene di allegorie musicali. Tra i varii commenti che raccolgo tra la folla, uno, poco benevolo, critica la poca armonizzazione delle varie tinte della decorazione, e, in genere, la sovrabbondanza di questa; un altro, schiettamente favorevole, loda una dote del salone, importantissima, ma di cui avremo solo oggi l'esatta prova: la dote dell'acusticità perfetta, della sonorità potente. Abbiamo detto cho la cavea dell'orchestra è starnane trasformata in una specie di palcoscenico. Al fondo si leva un grande baldacchino di velluto, segnando la caratteristica linea di un trono, sormontato al sommo dalla fulgente corona reale. In tre gruppi paralleli sono disposte diverse file di poltrone, di velluto rosso e dorate: innanzi a tutte, al centro, campeggiano le due poltrone per i Sovrani, sormontate dagli stemmi sabaudi, che spiccano bianchi e rossi tra gli ori in cui sono incorniciati. A' lati del palcoscenico, cosi addobbato, verdeggiano grandi ciuffi di piante ornamentali. Mentre nell'emiciclo e nella galleria la folla è andata aumentando ed accalcandosi, e il suo caratteristico mormorio cresce con l'attesa, sul palcoscenico sono venuti prendendo posto i rappresentanti del Corpo diplomatico, gli ambasciatori e i ministri plenipotenziari, tutti nelle loro divise di gran parata, smaglianti di fregi d'oro e d'argento, costellate delle più diverse decorazioni, da quelle del nostro paese alle più esotiche, caratteristiche per la loro ricchezza di gemme, per la varietà dei loro disegni. In questo gruppo diplomatico notiamo: Barrère per la Francia, sir Dering in rappresentenza di sir Rennol Rodd per l'Inghilterra, il barone Gousukè Hayashi per il Giappone il principe Dolgorouky per la Russia, De Iagow per la Gei-mania, Leishman per gi Stati Uniti, De Meroy de Kaposnière per l'Austria-Ungheria, Hussein |Kiazin-bey per la Turchia, Ou-Loug-Tsu |per la Cina, De Olaneta de Valdeterazo per la Spagna, Van Den Steen per il Belgio, Carapanos per la Grecia, Don Esteva per il Messico, il barone De Tann-Rathsamhausen per la Baviera, il generale Andrès Caceres per il Perù, il -conte de Maleville ner il Principato jl\ Monaco, il ! dottor Michel Vouitch per la Serbia, G. B. jPioda per la Svizzera, Guerrero per la Repubblica del Salvador, don Rafael Monteallegre per la Costa Rica, Acevedo Diaz e ìPequefla Bermudez per l'Uruguay, Grevenkop-Castenskiodl per la Danimarca, l'exministro degli esteri Portela per l'Argentina, don Hurtado per la Columbia, il prin[cipe Bovaradej per il Siam, Santiago AduInate per il Chili, De Bidlt per la Svezia, Crisanto Medina per il Nicaragua, von Ditten per la Norvegia, De Weede per i Paesi .Basi, Fialho per il Brasile, Rizoff per la j Bulgaria, il generale Khan Mofakham per la Persia, Salinas Vega per la Bolivia, e qualche altro ancora. Gli esotici costumi dei diplomatici dell'Estremo Oriente sollevano speciale curiosità, particolarmente per parte delle signore che affollano la galleria. Su per i -'-adi dell'anfiteatro e nelle poltrone dell'orchestra, che ora, pochi minuti prima della cerimonia, sono completamente occupati, notiamo i senatori. Annarratone: Carata d'Andria, Novaro, Canzi,Capado, Cavalli, Cerruti, D'Andrea, De Cristoforis, Savorgnan di Rrazzà, Di Scalca, Faldella, Frascara, Garroni, Lamberti, Maragliano Mariotti, Mazza, Minetto, Niccolini, Orsini Baroni, Panizzardi, Pedotti, Platino, Poi vere, Pullè, Salvarezza, Scavamella-Manetti, Tamassia, Tassi, Torrigiani, Veronese, Carlo Astengo, Bettoni, Mangiagalli, Si- smondo, Torlonia ; e tra 1 deputati : Abbiate, Abruzzese, Ancona,- Angiulli, Artom, Astengo Giuseppe, Battelli, Benaglio, Berlingieri, Berti, Bertoiini, Bettòlo, Bianchini, Bonomi, Bouvier, Brizzolesi, Bruntnlti, Buccelli, Caccialanza, Callaini, Calieri, Campi, Cannavina, Capece-Minutolo, Cardani, Casciani, Chimirri, Celesia, Cimorelli, Ciraolo, Cirmeni, Costa-Zenoglio, flotta' favi, Croce, De Michele, Ne Nava, Di Bagno, Di Palma, Fiamberti, Fortunati, P'u« eco, Gallenga, Gallino, Gargiulo, Giaccone, Grosso-Campana, Luciani, Magni, Marcarla, Marzotto, Mendaia, Mezzanotte, Millani, Montauti, Mosca, Nava, Nunziante, Nuvoloni, Pacetti, Pantano, Paratore, Pèripli, Pietravalle, Pozzi Domenico, Raggio, Bava, Romanin-Jacur, Rossi Eugenio, Rubi* ni, Santini, Schanzer, Scorciarini-Cuppoln, Soulier, Suardi, Tassara, Taverna, V.-ilenzahi, Calvi, Casalegno, Chiaraviglio, Ornaggia, Faelli, Ferraris Carlo, Ilicrscliel, Manfredi, Merlani, Moschini, Negròtto, Rattone. Ancora nell'emiciclo hanno preso jkwìo la Giunta consigliare comunale di Torino al completo, molti consiglieri comunali, la deputazione provinciale di Torino, In rs-ppresentarize della Magistratura, dell'Università, dell'Armata, del Municipio di Parigi, e il Comitato dell'Esposizione. Entrano i Sovrani Il salone presenta un aspetto imponente di grandiosità, affollatissimo così com'è ; e sul confuso mormorio della folla, ad un tratto, squillano alte imperiose potenti le note delle trombe argentine dei corazzieri, che cantano la fanfara reale: entrano i Sovrani. Tutto il pubblico si leva in piedi : un attimo, poi prorompe in un lungo caloroso applauso. I Sovrani, che sono entrati da una porta laterale al palcoscenico, procedono, salendo la scaletta che conduce alle poltrone: il Re, in grande uniforme di generale, dà il braccio alla Regina: dietro essi vengono i Principi del sangue, il Duca d'Aosta, il Duca degli Abruzzi, il Conte di Torino, i Duchi di Genova, la principessa Laetitia ; seguono i ministri, il presidente del Consiglio, Giolitti, Sacchi, Spingardi, Facta, Nitti, Calissano, Di San Giuliano ; le rappresentanze del Senato e della Camera dei deputati, il comm. Blaserna, e il Gran Collare della SS. Annunziata; Marcora; il sindaco di Torino. Mentre continua il canoro saluto dello trombe e quello entusiastico degli applausi della folla, il Re e a Regina prendono posto nelle due poltrone centrali: dietro loro si dispongono i Principi : le principesse Isabella e Laetitia, con a lato il Duca d'Aosta e il Conte di Torino, e dietro ancora il Duca di Genova e il Duca degli Abruzzi. Nelle altre poltrone del gruppo centrale si dispongono i gentiluomini e le dame di Corte. I ministri e le rappresentanze del Senato e della Camera prendono posto nel gruppo delle poltrone alla sinistra dei Sovrani ; nel gruppo di poltrone a destra prende posto il Corpo diplomatico. II Re ringrazia con un ripetuto cenno del capo, e la Regina con un sorriso la folla plaudente. Quindi siedono. La Regina veste un abito di color lilla chiaro, guarnito di pizzi, o porta un largo cappello della, stessa tinta, adorno di tulle bianco; è un poco pallida, ma appare in perfetta salute, e sorridente. La Principessa veste un àbito in stoffa trapunta d'argento; la Duchessa Isabella è vestita in raso crème. I ministri indossano l'uniforme di gran gala, con la feluca candidamente piumata; i gentiluomini vestono l'abito di Corte. Nel silenzio Derfetto della sala si leva a parlare il senatore Frola. Parla il senatore Frola Presidente del Comitato Generale < Maestà, « Dopo Firenze, ospitante una splendida Mostra retrospettiva in palazzo fastoso; dopo Roma che all'Italia ed al mondo m'esenta secolari manifestazioni di arte e di storia, arte e storia immortali come Roma; Torino oggi, in pacifico convegno del lavoro e di tutte le industrie, additando nuove glorie e nuove speranze, svolge in ampia rassegna le forti manifestazioni della vita moderna irradiata dalle faci luminose della scienza esperimentale, sorretta dai più potenti mezzi di produzion?, sospinta dalle sempre maggiori esigenze sociali. «Sono diverse le forme, ma tutte auspicanti il medesimo grande elevato intento, ricordare con gratitudine e plauso, quanto con sagaco ardimento si attuo, or sono cinquantanni, raccogliere e constatare quanto si fece nel decorso del tempo, quanto la patria si prepara a compiere per 1 avvenire. ,'E' l'Italia che coll'intervento ambito delle altre Nazioni si afferma oggi sulla via del progresso, come con fede, con entusiasmo invocando il suo diritto affermava allora la sua esistenza politica in faccia al mondo. « Torino, qui dove si concentro l'anima del Piemonte, costituita l'Italia a nazione, comprese tosto che la sua missione per la patria non era compiuta e se prrtria ne era stata la vigile scolta ai piedi delle Alpi, intuì che la sua azione dovevasi trasformare, cambiareattese perciò ad ogni forma di rinnovamento economico ed industriale accompagnato e seguito dal fervore dì tutta la Penisola. Risorsero così quello industrie che già avevano reso chiara l'Italia, si rafforzarono e si riallacciarono i commerci, ed in ogni valle, in ogni contrada accanto ai monumenti venerati e cari per le loro antichità, per la loro storia, sorsero alti camini fumanti, opifìzi industri, cantieri risonanti, scuole del lavoro, cho alle nazioni sorelle fecero conoscere uria nuova Italia grande non solo per il suo passato ma pur grande per la sua operosità presente, per uno splendido avvenire. « Di questo costante progresso, di questo rinnovamento economico che caratterizza i nostri tempi, l'Esposizione internazionale di Turino ha voluto essere la sintesi e la più alta espressione tangibile: e con vero slancio di amore e di cordiale simpatia per noi, le Nazioni del mondo alla nostra opera si uni-' rono dimostrando quanto sia da ;oro apprezzato il nome italiano e la nostra operosità Eif ora che la grande mostra sta per schiudersi e ricevere l'augurale battesimo in riva a questo fiume sulle cui acque cristalline già altra opere dovute alla nostra civile attività si rispecchiarono scintillando, sono onorato ed orgoglioso come Presidente del Comitato generale, rappresentante di quella tenace schiera di fidenti cittadini che posero le basi di questa moderna impresa, esprimere e rinnova- * re l'omaggio riconoscente e devoto alla Maestà Vostra che con piena condiscendenza aveta concesso l'alto Vostro patronato all'opera accompagnandola coi più fervidi voti: mi eia Il Palazzo della Germania efie ai inaugurerà domani l li ministro Nitti