La giornata di sciopero a Bologna

La giornata di sciopero a Bologna La giornata di sciopero a Bologna Bologna, 16, i»r». lise rottura delle trattative pev risolvere la questione sorta fra capimastri e muratori ha portato, come già ebbi a telefonarvi stanotte, allo sciopero generale. Ma più che di uno sciopero, si tratta di una grande e finora ordinata dimostrazione di forze operaie, poiché tutti i negozi sono aperti per disposizione della stessa Camera del lavoro, la quale ha dichiarato, con pubblico manifesto, che si teneva paga del consenso e dell'adesione delle organizzazioni operaie. Le misure di ordine 'Ad-ogni modo, l'autorità politica ha preso grandi ed eccezionali disposizioni, allo ricopo di tutelare i pubblici servizi ed impedire possibili violenze e disordini. Stanotte, verso le 24, l'autorità ha fa.tto presidiare da un forte drappello di truppa, agli ordini di funzionari di sicurezza, l'officina del gas e-l'officina elettrica del Battiferro, il carcere, il laboratorio pirotecnico, la manifattura tabacchi, le officine ferroviarie, la sta zione centralo e le altre stazioni della Veneta. Alle porte della città sono stati collocati stanotte plotoni di cavalleria per prc: teggere l'ingresso in città dei venditori di latte e degli ortolani. Anche le vie della città sono vigilate da squadre di guardie e carabinieri e da squadroni di cavalleria. Il cortile del palazio ^Municipale è occupato da carabinieri e guardie e truppa, a disposizione del questore, per ogni possibile evenienza. Fuori iporta Galliera, ove ha sede la Società delle tranvie elettriche, vennero inviati numeioSi rinforzi di soldati e guardie. Il servizio delle tranvie, sospeso per disposizione pie- sa stanotte dai tranvieri, i quali, insieme coi|fiaccherai si sono resi solidali con i Blu- |ratori, è limitato oggi a poche carrozze, leiquali sono condotte da controllori ed im(jis gati, e sono scortate dai carabinieri. Malgrado oggi sia giorno di mercato, ed una lòlla enorme sia venuta, come di consueto in città, dalle città vicine e dal contado, pur tuttavia regnò per tutta la mattinata una grande calma. Sin dalle prime ore del mattino gruppi di dimostranti hanno percorso le vie della città, ni canto di inni popolari, seguiti sempre da carabinieri e soldati. Due incidenti Due soli incidenti sono avvenuti nelle vie Castiglione e Lame. Eccovi i particolari.. Verso le 9,30 un gruppo di dimostranti percorreva là via Castiglione, al canto del-Pinno anarchico, allorché sono sopraggiun-ti guardie e funzionari. Questi ultimi han-no intimato ai dimostranti di cessare i clamori e di scioglierei. Non avendo obbe-dito, i funzionari li fecero disperdere dalle guardie. Avvennero così colluttazioni, con .scambio di pugni è di bastonate. Tutto èfinito con l'arresto di alcuni operài. Le guardie arrestarono pure Raffaello Serra.ntoni, della Federazione, dei lavorato- ri della terra, che si trovava, per caso presente al fatto. Poco dopo fu rilasciato, per l'intervento dell'on. Calda, il quale potèchiarire l'equivoco in cui era caduta unaguardia. Verso le li. in via Lame, un gruppo di dimostranti, un migliaio di persone, si è incontrato colle truppe, contro le quali furono lanciati dei sassi. I volri di parecchie naso e negozi andarono in frantumi. I soldati, vistosi in numero insufficiente per affrontare i dimostranti, ritornarono al vi¬ cine- palazzo comunale a chiedere rinforzi. Allorché, aumentati di numero, ritornaronosul luogo, i dimostranti erano dispersi. Le sanguinose escanuescenze di nn affittuario Da tutta la. provincia giunge notizia che lo sciopero procede con calma ed ordina-tissimo. Solo a Molinella si deplora un fatto, che poteva anche avere esito sanguinoso. Sta-mane, verso le ore 8, un gruppi" eli Uinio-atranti, in località Mormori a, si presentavaad alenili operai che lavoravano in un campo, .invitandoli ad abbandonare il lavorò. L'affittuario, certo signor Azzo Bologne- si. è intervenuto ; ma i dimostranti lo insultarono. Allora il Bolognesi li minacciò col fucilo: i dimostranti riuscirono a toglierglielo di mano. 11 Bolognesi, vistosi a malpartito, estras se una rivoltella ed esplose parecchi colpi all'impazzata verso i dimostranti. Uno diquesti, certo Alfonso Corazza, d'anni 62, è rimasto ferito gravemente. Sul posto vennero inviati numerosi rinfor-zi rii tranne e di carabinieri "#iS?Ila %ggS£ rn comizio pri- vato di protesta, che avrà luogo nei localidelle scuole di Molinella. Oratore sarà Mi-chele Bianchi, segretario della Camera delLavoro di Ferrara. T, -, . . 11 grande Comizio aì „:,.,. r»-. ai piazza Uè Jiarcni Nella nostra città ebbe luogo alle 15 in ini folla enorme di scioperanti si ò riversa piazza De Marchi l'annunziato comizio. U-!.. '-'< '-■ -■■ ■- -'vCrSa.là nell'ampia piazza per assistere al comizip di protesta. In un angolo della piazza <• stato cretto un piccolo palco con un cartello uViva lo sciopero generale'.» e con una bandierina nera. Ha preso per primo la parola il segretario della Camera del Lavoro di Bologna, Riccardo Momigliano, che si cinpiace deliri manifestazione operaia odierna contro l'assciazione dei capi mastri. L'oratore dice, che la lotta odierna che hauno impegnato i capi mastri tendeva ad esporro il principio della, organizzazione, che ho rivendicato il suo diritto alla esistenza. Afferma che i capimastri invano iittcnderfiiino la resa. Conclude dicendo che (kil'escmpio dei capi mastri gli operai debbono trarre motivo per essere solidali fina all'ultimo, 'ed'. incitandoli alla resistenza. Segue poi l'on. Alberto Calda, che dice che i muratori non sono dei provocatori, tua delle vittime; e chiama la tesi dei capi mastri » cose da pazzi ». Fa quindi la storia dell'agitazione e dice che per i capimastri non c'è che un dilemma da porre: <> c'è in loro imbecillità o mala fp?e; e non c'è bisogno di essere giuristi per capirlo. Espone le ultime trattative col l'assessore anziano Nadalini, (e dice che i capimastri non vogliono arbitrato perchè esso dovrebbe, dar ragiono agli operai. Ad essi 1 on. Calda dà un consiglio: quello dt abbandonare la questione degli aumenti di salario, e di fare la questione morale : «ma — dice — allora i capi mastri troveranno un altro pretesto; ed allora si avrà ancora una prova della lóro mala fede. Se continuerà ancora questo stato di cose — coeludo l'on. Calda — non si troveranno per gli operai consigli di prudenza». Segue per la Federazione dei lavoratori della terra, la signora Argentina Altobelli, clic dico che i capimastri sperano che lo sciopero attuale scinda le organizzazioni; ciò che non avverrà. I riformisti sono coi sindacalisti per dare l'adesione dei loro cuori e della loro azione. « La battaglia — avverte la signora Altobelli — è ben cominciata: i capimastri godono la immunità della delinquenza, poiché non fanno che compiere atti da delinquenti; e ciò in piena buona fede. Il Comune dovrebbe rompere i contratti con i capi mastri e dar lavoro alle Cooperative ». Anch'essa incita gli operai alla resistenza. L'on, Giacomo Ferri pronunzia quindi brevi parole, chiamando «infingarda e vile» l'opera dei capi-mastri; ed egli pure incita gli operai alla resistenza, sicuro che la vittoriu non mancherà loro. Armando Borghi parla peir gli anarchici; e dice che lo sciopero e la protesta staio contro quella «nuova mano nera » che ha sede all'Associazione dei capi-mastri; ed ha | parole asprissime contro il contegno del | presidente dei capi-maistri ing. Lambcrtini. i Parla ancora l'on. Bentini che esorta i , sciopero generale ». Ma poiché il prefetto ;?,™ f^to avvertito, mentre si svolgeva il , Comizio che un gruppo di facinorosi non j appartenenti a^ nessun partito aveva dia selciato un tratto della piazza De Ma/rclii. |c°n 1 intendimento di frantumare i vetri dei negozi e dei palazzi della piazza, cosi, 1,011 appena il corteo si e messo in moto, i£*so o andato ad urtare contro un cordone fittissimo di carabinieri, appoggiato dalla I cavalleria. muratori a non raccogliere le provocazioni lanciate loro dai capi-mastri; e li invita alla calma, persistendo fieramente nell'agitazione. Tumulti, conflitti ed arresti E infine parla l'anarchico Zavattero. Non appena Zavattero ha terminato di parlare, il Comizio viene dichiarato sciolto; e circa duemilacinquecento persone se, ne vanno. Non rimasero in piazza che cinquecento persone circo, tra cui si notavano parecchi anarchici. Si forma improvvisamente un corteo, con alla testa una specie di bandiera nera od una scritta: «Viva lo , j llll1,c,ir gile intimazioni dei funzionari, dalla folla furono lanciati sassi: il capitano dei carabinieri. Araldi, riusci a salvarsi da una sassata, che andò invece a colpire al viso aliinioTO. E fu un parapiglia deplorevole, selvaggio. Guardie c carabinieri si slanciarono sulla folla, clic rispose energicamente con bastonate a sassaie. Vennero operati diversi arresti. Ma poiché alcuni dimostranti per vie diverse erano riusciti a raggiungere la piazza Vittorio Emanuele la folla venne cari- I cata. e si operarono altri arresti. ! Gli arrestati sono stati in tutto,quindici: ! j j ' e tra questi si notano gli anarchici. Bor- r,i„/-;/vm f Morifrj. ohe sono stati accompagnati a san uiOvanni in iiiuiim sv,w tati da un forte drappello di carabinieri. [Stasera però Zavattero venne lasciato in libertà con alili cinque. I Intanto la città è stasera tranquilla ed | ha. ripreso la sua fisionomia abituale. Il i cortile del Palazzo municipale è sempre occupato da carabinieri, guardie e soldati IDigcas

Luoghi citati: Bologna, Ferrara, Molinella, Mormori