La musica di "Isabeau,,

La musica di "Isabeau,, arti JBj scienze La musica di "Isabeau,, (Dal nostro inviato speciale) Qenova, 14 notte. L'eco delle indiscrezioni va ormai affievoendosi. Domani il Principe Tomaso, che al- 'arrembaggio della calata Federico Guglielmo profila fiero e signorile sul cielo fuliginoso ra la lunga teoria di candide cabine le due ciminiere dai colori del_ Lloyd Sabaudo, voi ^rt^^.Sgffil K^SS,ffl a°8er!ovfleea=^I^= tonoin deciso rialzo. Se anche nei ritrovi cittadini si è alquanto Imbronciati più per certe impen sate sorprese e per alcune mancanze di ri- guardo, che non per le disposizioni draco- mane impartite dal Mascagni o da chi per es&0 relative alle prove, è nondimeno generalelo convinzione che il compositore livornesena ripreso lena quasi traendo dalle accoglienzee dalle pecche che offuscarono in questi ul- timi anni il cielo della sua vita, un insperatoe potente stimolo al lavoro. . . Gli iusuccessi. o ì successi di stima di un lungo periodo di tempo, de lezioni avute conMaschera, con Zanetto e con Silvano, la grigi;' penombra addensatasi intorno alle altre opere, non esolusa l'.4mica. non esclusa Iris , Ju.ron salutare lavacro per il focoso maestro Ora egli ritorna a noi più capace, più equili brato, più consaio del valore dell'opera d'art? nei rapporti con l'economia nell'uso dl certi effetti; egli ci appare più severo, dopo essersi mostrato semplicemente imbronciato. Questa severità, fatta nella castigatezza più nobile ed espressiva, ci semhra assai migliòre cosa per l'arte che non tutte le violenze enfatiche, gli accorgimenti, i lenocinli sapienti che minacciarono un giorno di fare del Mascagni ciò che egli in fondo non è: mi artista che si compiaccia sonratutto del plauso popolare. Certo questa Isabeau tiene un posto a parte nell'o pera compflessiva del maestro. Ha ancora deprimi spartiti alcune esuberanze, ma non più dilaganti liberamente, quasi compiacendosi donesta libertà loro concessa dal non difficile raggiungimento di un effetto immediato su una parte del pubblico. Ha pagine ricercate, ma la ricercatezza è cosi intimamente ed organieaniente compenetrata con l'essenza delle ideecon la ricerca nell'espressione, da non sembrare cosa pretenziosa o vano gingillo comeUn molti punti dell'iris,- ha momenti di enfasie spess0 la sonorità PiU cne potente, prepobasta a colmare una certa vacuila _ in genere è ricca, di idee, e quev hanno spunti e svolgimenti ben più aristocratici che non in Cavalleria Rusticana ed in altre opere precedenti del maestro. Corto Mascagni continua a coltivare il suo frutteto, e fa bene. Ma i frutti raccolti hanno qualcosa di più fragrante, poiché maturi a giusto punto. Tutti coloro che vorrebbero classificare i generi di musica come l'entomologo fa rtegli insetti, hanno perduto un poj] ioro latino in questi giorni di acuta e non soddisfatta curiosità. Nè mai. io credo, opera*n udita in cosi cattive condizioni per poterconsentire un sicuro giudizio. Prima le dicerie varie deBli csecutori offuscate, e si conie spesso la so teme, non bai ma l'opera in st6 idee hanne prende, da una tendenza naturale verso l'ottirmsmo, e inoltre non molto attendibili per che non 6 facile anche per i più provetti farsun esatto concetto del valore di uno spartito 4uand0 si è Darte integrante dell'esecuzionePoi vennero gli sbocconcellamentì dei giudizdi chi aveva udito solo alcune pagine dellospartito : e ciò non poteva riuscire che monco ed incerto, data l'unità organica e com,,ii><;<..L m nn'nnmi tpatrui^ 1 1 , 1 lm onera teatrdleFinalmente ecco di improvviso la provaPubblica, cioè limitata ai pochi che eranosta" alle ^o^ne di Walter Mocchi e di MascaSm e che per un caso avevano saputo della concessione. Ma tu una prova a scartamento ridotto, in ispecie per quella messa inscena che, oggi e qui, ha pure tanta imporlanza- una Prova che differenzia dall'altresoltanto perchè al tocco e mezzo dopo mezzanotte gJ poft dire d- avepe uditQ _ non osodire gustato - l'intero spartito del MascagniNessuna maraviglia nertanto so i Dareri in-fflMtTttaonTto' una stona" ho" gia dl dissonanze .nale del "a^sni; ehi nota una grande, severa,' espressiva nobiltà di atteggiamento mufcale' e chi questo nega, dicendo che piuttosto nel dilagare spontaneo, sincero della3sio nei auagare spontaneo, sincero aeiiavena melodica è da ricercare la fonte, nonsolo dell espressione, ina altresì del successo*» una cosa peraltro tutti sono concordi : nelritenere che 1 autore di Rantzau ci ha datoun lavoro ove vibrano un sogno ed una fan-vere raggiunto quel grado di maturità dondesoltanto sgorga la possibilità di rivelare l'in-tero vicra-e delle uronrie forze Edi p nifi ria-^^oo»^^.£2o* anche con "sestesso Qualche volta vediamo ancora in luiil maestro che vuole fare meravigliare a qua-lunque costo, ma il giuoco non riesce, per-che egli stesso non è persuaso dei giochetto. Invece ecco, nella parte dove domina quelsentimeito del colore orchestrale dell'eniso-din puramente pittoresco ohe ha tanto rilievonell'onern complessiva del maestro, ecco. dico,un Mascagni che dà un'opera sua le carezze<jj un gusto squisito nella semplicità. come rimanere infatti indiftere iti, ad esem-pio all'entrata di Folco con la Non a oiglieitaaeiratto primo? Come non sentire tutta Inmelanconia ienera e conte uta della preghieradelip ^celle, mentre le campane getta .o al-raria luminosa, nella serenità meridiana, i. n ca]di fl festosi rlntocchl7 Com8i nel]a trl.stezza dolce dei suoni di cornamusa che ac-compagnano Isabeau, non ricorrere con lamente ad un altro episodio divino, quellodella prima scena del terzo atto del Tristano?Altrove invece il senso del colore irrompe congrandi pennellate vivac ie fastose, ed alloraè Mascagni della « canzone del falco Mascagni che riempie il teatro degli squilli degli oricalchi alla « scena del torneo ». Ora questo Mascagni ci ricorda certi epi- aMRRasodi dell'Amica, egualmente vivi, freschi e coloriti, se anche in Amica odoranti il timo e la lavanda, o qui invece la fierezza e la melanconia di un tempo lontano ed eroico. Non sempre 11 compositore sa trattenersi, e l'eccesso si aggrava per l'analogia di alcuni episodi di Isabeau con episodi dì altre opere. Cosi la o scena del torneo » non ci fa ripensare troppo al modo ben più austero, colorito e contenuto ad un tempo con cui Riccardo Wagner ha reso qualcosa di slmile in Lohenarln ed in Tannhauser? Ma che importa? L'opera ci afferra, non ci lascia tempo di discutere : tratto tratto sentiamo in noi qualcosa che si ribella, che non vuole cedere a certe violenze. Ma ecco che una frase appassionata, una di quelle frasi di cui innegabilmente Mascagni ha il segreto, ci avvolge nelle sue spire. Quanto più siamo vicini a divincolarci dalla stretta, un Mascagni nuovo per noi, o quasi, ci si fa innanzi.: il Mascagni donde quest'opera d'arte ritrae un'impronta particolare notevole. Cito per tutti il duetto d'amore del terzo atto. Mascagni del Ratclif forse avrebbe sa- ! eputo calcolare sapientemente gli effetti di gra- ; rCmP1lLgZmCdazione nel movimento delle anime, nell'accentuarsi magnifico della passione che sorge conquistatrice, fatale in Isabeau. Poi che niuno dei cavalieri scesi a contendersi in cortese torneo d'amore la mano della pudica figlia di re Raimondo parve ad Isabeau degno di essa, onde l'ira del padre proruppe, costringendo la figlia a cavalcare ignuda per le sta di Londra, col solo patto che nessun profano giungesse a violare la verginale candida bellezza- poi che Folco, il falconiere, ebbe sfidata la minaccia di tormenti al violatore del bando e sportosi dalla finestra, cosnarse di fiori la nuda carne di Isabeau, Isabeau e Folco si trovano di fronte. Nell'uno arde la passione immane d'onde il supplizio della cecità, che attende chi osò guardare, come dono agognato dalla virtù di amore; nell'altra è invece il pudore offeso e ohe pure nella ardenza del giovane falconiere sente come una virtù nuova che iiiduce all'oblio ed alla cecità, come un sentimento confuso e soave, il quale prorompe alfine con tutta la forza dell'amore. Ora bisogna avere ascoltato questo terzo atto per indulgere senza sforzi a ciò che di violento, di enfatico e di vuoto è in qualche altro punto dell'opera. La melodia si snoda, si svolge fluida con giusta gradazione di colore con sincerità espressiva: e basca nel lungo duetto a riempire l'atto. Onde anche quell'episodio orchestrale che vuole descrivere Iaabeau che passa nuda sulla cavalcatura per le vie silenti di Londra tra ie case dalle persiane inesorabilmente chiuse lino a ohe cade su lei la noma di Kolco, questo episodio, dico, che neli'avvicendarsi dei vanii tempi dell'opera e nel loro sovrapporsi ricorda il fare del preludio dell'ultimo atto dl Amica, sembra, anche se bello, leggermente offuscarsi al confronto. Isabeau è dunque un'opera di colore e di passione, ma appare sopratutto come un'opera sincera di un maestro, che sincero non sembrò sempre. La bellezza formale di Isabeau potrà anche essere discussa: essa potrà rivelare ineguaglianze, debolezze, enfasi, ricerche di effetto pomposo, reminiscenze indenti di grandiosità coreografiche e vuote. Ma tra i difetti miuno vorrà negare una forte bellezza eapres-,siva. un contenuto drammatico notevole, una arte sapiente nel gaduare gli effetti, una pie- mezza che. anche quando è pletora, non ci offende, o ai offende di rado, perchè questa pletora forse è dovuta essenzialmente ad una visione scenica che vuole incutere meraviglia. Perciò io credo che Isabeau è destinata a correre con fortuna i teatri d'America (ove andrà in scena a Buenos Aires verso il J0 maggio) e con fortuna forse eguale quelli di [, Europa Certo ad un altro metodo non aneliamo. Li dea wagneriana in un ambiente d'arte italiano [è qui ancora lontana, e appare appena come una leggera nebulosa nella struttura generale all'opera. Ma Mascagni rinnegò qui mota Bl Parte di se stesso: in questa parte è malta della scorie delle opere precedenti. Poiché il, compositore non .rinne^_^.aJmen.te_ aacune • delle sue qualità caratteristóche per fare osten sentire e mo tratta zìi ad ogni sia fatta d. Lncia di Lammermoor „ al V'ttorio Emanuele E . nrima rannrescntazione della Lucia di 'rrmMr di' oonizzeui è fissata per que- M „ab'at0 ai « Vittorio Emanuele ». protagonista la signora Giuseppina Finzi-Ma >'l\"f°SI„• ,(ri (nternreti sano i signori Ghi r„,V, : \,u.'.:i„nr,MAifvorin r,an/i«in ftro larcuato Ru„2ero Ruirueri all'Alfieri 7 ^. „ . . ' «* a9?Xr,nie\iLiaT^^^ ran 2^*1^5? Uf.JSsaLra. cTbomo So Presentazioni questa scia col Bosco sacro. ||n9 n,„,>,.;. fiflmn:i(rnia li'nnprattfl al Ral^r una nuuvd WNipagnid U UptflBlIB di Doli!» Stassera. sabato, al teatro Balbo, la Com- pagnia di Anita Jolanda e Soci, diretta da Eduardo Fari, inizia il corso delle sue rap presentazioni. La Compagnia, che ha buoni elementi, fu formata questa scorsa prima vera. Operetta d'apertura la Vedoua allegra, tau- to per cambiare un poco,

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