Intervista con l'on. Galli sulla questione albanese

Intervista con l'on. Galli sulla questione albanese Intervista con l'on. Galli sulla questione albanese j Crispi, ha derivato la sua "viva passione per jIe questioni di politica estera. Avendo incon- °"flaa rxi0"t^ltorio l'on-„Sani! gli- 1,0 .chiesto che cosa pensasse dell insurrezione albanese. — Mi auguro — mi rispose co» la sua since ritil ,un„p(>' TUV!ua il deputato di Chioggia j^l^3 . poggio degli italiani, non solo per la memoi'ia delle nostre passate vicende e per il principio di nazionaliui a cui è ispirata e che ha Roma, 12, notte. L'albanese costituisce la maggiore questione internazionale del momento che attraversiamo. L'attuale primavera di sangue fra lo rupi balcaniche attrae l'attenzione di tutto il mondo civile, che rileva la strana situazione in grazia della, quale l'Europa vede largita dal Governo turco la libertà sul Bosforo e mantenuta la repressione in Albania. Sulla questione albanese e sulla jwogettata spedizione italiana, ho periamo provdcato il giudizio di uno dei pochi uomini politici che alla Camera italiana hanno parlato dell'Albania e delle aspirazioni di quel popolo. Il deputato in parola è l'on. Roberto Galli studiosissimo della politica balcanica e che dalla famigliarità goduta un tempo con Francesco Crispi. 1 j I dato vita all'Italia, ma perchè la fortuna del popolo ailba.nese può assicurarci l'amicizia di una forte popolazione che sta di fronte e vicina, alle nostre coste. — Sta bene, ma quale è il suo pensiero sulhj. spedizione di Ricciotti Garibaldi? — Era impossibile che un popolo insorto !'11 nome (1(?,la libertà non pensasse a. Ricciot- ti Garibaldi e, direi, era anche più hnpossi- jnile cllp (,,opo 'aver cons1ati|to ]a 5osaj. ibilità di ima preparazione seria, non avesso 1 generosamente risposto. Ricciotti Garibaldi non e "°"10 da dimenticare le tradizioni pa-< , 1erne e Ie gesta pi.oprje_ Non si ferma (Unan- : zi alle difficoltà: il carattere suo si equilibra 'nella battaglia e sa ispirare la fiducia e Io spirito di sacrificio e l'entusiasmo. La mia ; prima, impressione sarebbe dunque di applau- atre alla risoluzione die gli si attribuisce; ma ,è tale anche, la seconda, impressione? Non Imi sento di affermarlo. Nel 1875, per sostenere la causa dei popoli oppressi ih Oriente a combattere i turchi, sostenni queH'insurrezione della. Bosnia Erzegovina e del Monte- ! ì a negro, che poi nel 1878 doveva portare alla guerra russo-turca ed alla indipendenza di tanti popoli balcanici. Visitai i paesi, strinsi relazioni con i capi, costituii un Comitato a Venezia: con Garibaldi che stava a Roma alla villa. Casalini, mi intesi, e Vittorio Emanuele II avrebbe dato qualche cannone. Per mio mezzo molti garibaldini andarono in Montenegro, e non è a dire che fecero onore al nome italiano, non è a dire come dal principe, dall'esercito, dalla popolazione montenegrina fossero riguardati con deferenza e grato animo, ma non conoscevano la lingua nè le abitudini. Erano ad essi sconosciuti- i luoghi e specialmente le montagne; soggiungerci anche la specialità del combattere; e di. questo sentirono le conseguenze per quanto le sapessero superare. — In Albania muterebbero forse le circostanze ? — In Albania — soggiunse l'on. Roberto Galli — dove nessun nucleo di esercito esiste, quelle conseguenze si manifesteranno anche più gravi. Lo temo. Havvi la differenza che allora, in Montenegro, i garibaldini nou avevano capo, in Albania avrebbero per capo Ricciotti Garibaldi. Eppure, la passata espe- . rienza mi sta dinanzi. Panni che i volontari di Ricciotti Garibaldi Cumporrebbero Una legione di eroi, ma che un cumulo di circostanze diverse non permetterebbe loro di contribuire, come vorrebbero, al fine desiderato.- E che crede ella che farà il Governo? Si deve distinguere: se si faranno arruolamenti, se in qualche sito di imbarco sii raccoglieranno volontari, il Governo user» tutti i mezzi per impedirlo ed opporvisi. Questa azione però riguarderebbe la -spedizione di Ricciotti Garibaldi. Ma sotto un altro l'iguardo bisogna considerare la questione albanese. Per quanto io comprenda i doveri da prudenza di un Governo, credo che l'indifferenza del Governo italiano per gli eventi dell'Albania sarebbe imperdonabile. Dicono;* si itratta di evitare complicazioni. E quali?.. Comunque, le complicazioni sorprendono iP timidi, non i Governi forti; ed uno dei motivi per i quali votai in favore dell'on. GioJif-, U, fu perchè in passato egli ebbe il merita di restituire alla triplice alleanza la forza enei aveva perduta. Adesso — concluse >l'on. Galle — nel suo programma di governo l'on. Giolitti. geloso custode deli -|S^^ -1 manca di questo il bisogno.