Il Montenegro ospitale e l'Albania insanguinata Gravi preoccupazioni espresse dal Governo montenegrino alle Potenze

Il Montenegro ospitale e l'Albania insanguinata Gravi preoccupazioni espresse dal Governo montenegrino alle Potenze Il Montenegro ospitale e l'Albania insanguinata Gravi preoccupazioni espresse dal Governo montenegrino alle Potenze ereeonoaRoma, 3, notte. Qual'è la parte che il Montenegro rappresenta nell'attuale mòto di insurrezione albanese? E' questo uno dei punti che nei rapporti con la agitazione presente più preoccupa la diplomazia europea. Il Montenegro smentisce, attraverso i suoi organi ufficiali e ufficiosi, ogni sua benché minima eompartécipaiione diretta e indiretta al moto albanese.- Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Il presidente del Consiglio montenegrino., Tomanovic, e stato intervistato a Ottiene su questo punto. Confermando la smentita, Tomanovic ha detto: — Sono assolutamente fantastiche le voci che accusano il Montenegro di essere istigatore di agitazioni contro il nuovo regime, il Governo ha più volte protestato contro l'interessata insinuazione che ci vuole attribuire nell'attuale moto una reaponsabilità ed una parte che non abbiamo, ed anche in un memoriale alle Potenze queste dovettero, la Turchia compresa, riconoscere la bontà delle nostre intenzioni nell'accorciare agli albanesi una ospitalità che non potevamo in alcun modo negare loro, per diritto di umanità ed in conformità allo spirito cavalleresco ed ospitale del nostro paese. Nello stesso tempo facemmo intendere che non avremmo a nessun costo sofferto violazione del nostro diritto e la Porta ci trovò concilianti, ma risoluti, quando, in seguito ad incidenti alla nostra frontiera, noi facemmo intendere che noi avremmo voluto che tali incidenti più inai si ripetessero. I nostri rapporti colla Turchia sono buoni e noi faremo quanto e in uoi per consertarli tali. Sua Maestà Nicola fu invocato 'dai profughi albanesi come intermediario fra essi e lo Autorità ottomane. Sua Maestà ottenne ai rifugiati albanesi di poter tornare liberamente al loro paese. In quella occasione, l'inviato imperiale a Cettigne ci comunicava che il suo Governo aveva concesso agli emigranti ampia giustizia. Il Montenegro — ha concluso Tomanovic — 6 abituato alle fantasie die si .fanno correre sul conto suo. Noi conosciamo il nostro dovere e lo facciamo intero. Non abbiamo nè possibilità nè voglia di persuadere altrui della rettitudine •delle nostre intenzioni e dei nostri atti. Come in passato, noi conserveremo la più stretta neutralità. Crediamo, però, che gli amici intimi si rendano conto delle difficoltà: se il moto si estende noi ci vorremmo anche allontanare. La nota alle Potenze Fin qui il presidente del Consiglio montenegrino. Quanto alla nota alle Potenze inviata dal Montenegro a proposito degli albanesi, essa, inedita lino a questa sera, viene pubblicata testualmente dal Giornale d'Italia ed è del seguente tenore: « Il regio Governo montenegrino crede suo dovere spiegare un fatto recentemente accaduto e la gravità del quale non può sfuggire ad alcuno: in due vilaijet turchi ,limitrofi ai Montenegro, quello di Scutari e quello di Kossovo, da qualche tempo si manifestò un movimento migratorio per il quale un gran numero di persone di ogni età e di ogni religione varcò il confine , per venire nel Montenegro. Finora, secondo i calcoli che si possono ritenere esatti, si tratta di 1500 persone proveniènti dall'Albania, dalle tribù degli Hosti, dei Krudi, dei Kastrati e di altre S00 provenienti dal vilayèt di Kossovo. Si hanno tutte le ragioni per temere che questo movimento migratorio, così dall'una come dall'altra provenienza, non si arresterà troppo presto. Non spetta al Governo montenegrino di ricercare, e tanto meno giudicare, le cause di questa migrazione. Essa ha per origine il territorio sgpLrccscccgzdelia Turchia, ed il Montenegro, che con-\serva con questo Stato i migliori rappòrti di buon vicinato, e ben lontano dall idea I di immischiarsi in cose che non lo riguar- jtigno, hsso noti crede, per altro, di potersilesimere dal l'osservare che taluni incidenti j avvenuti presso la frontiera fra i due \ paesi potrebbero causare sgradevoli con- scguenze. Più di una volta i soldati turchi, prendendo di mira i profughi, tirarono su sudditi montenegrini e sui loro armenti1 passando anche su territorio nostro. Ora, è facile immaginare quali deplorevoli conflitti possano nascere da tali eccessi. D'ai I \tra pnrte, si comprenderà facilmente che: un naturale sentimento di umanità, con-: sidernto come sacro nel Montenegro, im- ■ pedisca nel modo più"assoluto di interdire l'ingresso nel paese a questa gente, che Ìviene in massa a chiedere asilo. Una volta; accolti questi disgraziati, non si possono jabbandonare, alla loro miseria, perchè [sono spogli di tutto e bisogna dunque prò-. curar loro un rifugio e mezzi di sussi- ;stenza, Il regio Governo fa il possibile per venire in aiuto loro e cosi un gran numero!ni albanesi rimane in paese. Ma questo jcompitò, è troppo sproporzionato alle ri- sorso di cui esso dispone. La situazione nella quale esso è stato condotto da questi avvenimenti e da queste circostanze, jrli ;uni e le altre assolutamente estranei allaìsua azione, 6 di natura da renderlo oltre- jmorir, preoccupato e perplesso, non sola- Si.7™Ac^ arSi riguardi dello sommosse e dei disordini che l'anormalità della detta situazione po- trebbe provocare. Ciò ?.- tanto più incre-,scioso per il Governo montenegrino in ' quanto che il nuovo regno, pieno di buona volontà e di fiducia nel proprio avvenire, si lusingava di poter subito mitrare in un periodo favorevole di calma e di quieteper Io sviluppo pacifico delle proprie ener-gie coiriritèndimento di avanzare conti-nuamente e sicuramente per l'ampio cam-mino della civiltà e del progresso ». fa trìlMìrilt» ^ntnrPCD «JÌIlI^iìC J'IipiCBdl f^P-ìle» irtmnt* tltrrflP UCIIC 11 WJJjyc a«i Vienna, 8, mattino Le ultime notizie ricevute dall'Albania hanno un carattere gravissimo. Le truppe ottomane hanno subito, a quanto almeno si dice, una trrave sconfitta ed hanno dovuto fuggire dopo la presa di Tuzi e di Ka- stroti da parte dogli insorti. Gli Arnautimarciano ora su Scutari, Altri telegrammi dicr,no che un collegamento è avvenuto al nord di Kossovo e che dopo un combatti- mento sanguinoso i soldati turchi hanno dovuto abbandonare il terreno. Nell'Albania Meridionale la situazione è ugualmente pericolosa per le truppe turche.Sembra, sempre secondo i telegrammi qui ■ "i-venuti, che i turchi debbano tutti i loro ?sci alla loro interiorità numerica. Essi >. almeno per il momento, demoroliz- e questo fatto potrebbe avere per essi iiEntruenso più disastrose. Essendo laimpegnata intorno a Scutari e al nord ssovo, duo punti molto lontani l'uno alla Stampa). dall'altro, il compito del Governo e delle truppe diventa oltre modo difficile. Se questo movimento di rivolta si estende al sud dell'Albania, come tutto lascia prevedere, l'opera di repressione non «ara possibile se non a condizione di mettere sul piede di guerra parecchi Corpi d'armata e di lottare per lunghi mesi. La Porta esasperata contro il Montenegro? Il Governo di Costantinopoli è esasperato pel contegno del Montenegro che accusa di fornire un asilo ai fuorusciti. Secondo rapporti ufficiali turchi cinquecento soldati montenegrini hanno partecipato al combattimento di Tuzi e al saccheggio della città, A Scutari e a Salonicco la rapidità rsbcpcunaStqstsnscon cui si muovono i ribelli cagiona una|grande impressione. La maggior parte de- ' gli abitanti hanno dovuto cercare salvezza nella fuga. Gli albanesi, secondo alcune informazioni, uccidono e saccheggiano senza pietà. Frattanto ieri un reggimento di artiglieria, turca stabilito od Uskub ricevette l'ordine di mettersi in màrcia. Non si conosce ancora la causa della insurrezione, ma la ipotesi generalmente ammessa si ò che il Governo abbia, costretto gli albanesi al servizio militare e abbia mandato soldati albanesi nello Yemen, che e considerato come un inferno da cui nessuno può ritornare. Il Governo ottomano si trova ora in difficoltà tanto maggiori in quanto deve reprimere due sollevamenti, quello dello Yemen e quello dell'Albania. Csncentraraento di truppe russe Hoc-lin». !), mattine. Telegrafano da Costantinopoli : Le truppe di rinforzo mandate a Scutari hanno avuto con gli insorti un serio combattimento nel territorio di Kastrati. Altri due combattimenti sono avvonuti a Deditsch e a Placinsza. Gli insorti sono stati respinti e hanno dovuto ritirarsi a Podgoritza. I turchi hanno riconquistata la fortezza di Vol>anlik e sperano di poter riprendere in questi giorni Tuzi. Il ministro della guerra ha fatto pregare, mediante Rifaat-pascià, l'ambasciatore turco a Pietroburgo di chiedere al Governo spiegazioni sul concentramento di truppe che la Russia fa nel territorio di TifliE.

Persone citate: Kastrati, La Porta, Tomanovic, Tuzi