A Montecitorio

A Montecitorio A Montecitorio Roma, 3, notte. Siamo al preludio della presentazione del nuovo Ministero alla Camera. Montecitorio va riacquistando l'animazione delle giornate della crisi. Alla seduta del 6 aprile assisteranno non meno di 300 deputati, essendo vivissima l'aspettazione per la conoscenza del programma ministeriale ed essendo certo ormai che la discussione si chiuderà con un voto. La discussione si protrarrà certamente fino a sabato sera ; perchè gli iscritti a parlare sulle comunicazioni del Governo aumentano ogni giorno. Gli iscritti sono lino a stasera (due giorni prima che la discussione incominci) 18: si sono iscritti cioè, oltre i deputati già noti, gli onorevoli Ciraolo, Rubini, Fera, Cutrufelli, Bonomi, De Viti de Marco, Maury, Cotugno, Mirabelli. Dei nuovi iscritti cinque di essi sono radicali, uno è socialista l'on Bonomi, uno è sonniniano l'on. Maury, uno repubblicano l'on. Roberto Mirabelli, uno di Destra, cioè l'exministro Rubini. 11 rilevante numero di iscritti che parleranno alla Camera nei prossimi giorni forniva argomento alle conversazioni e poiché taluni degli iscritti a parlare erano presenti venivano ad essi chiesti degli anticipi e qualche spunto dei discorsi che essi pronuncieranno. Fiera opposizione di Fradeletto L'on. Fradeletto era circondato da parecchi deputati e nella sua qualità di primo iscritto era più bersagliato degli altri. — Non so — egli diceva — se potrò, per circostanze di famiglia, partecipare alla discussione, ma è certo che se sarò alla Camera, parlerò contro e voterò contro. Qualcuno osservava al deputato radicale di Venezia, come qualche giornale abbia affermato essere la sua opposizione motivata dalla incostituzionalità con cui si era risoluta la crisi. L'on. Fradeletto rispose: — Questo argomento forma una parte della mia avversione all'attuale situazione ministeriale e sono convinto che la soluzione della crisi sia stata incostituzionale, dato il voto del 18 marzo. Ho voluto ricercare in questi giorni i precedenti parlamentari nei più onesti regimi, ma non mi è riuscito, in base a ricordi storici, di giustificare ciò che ha fatto l'onorevole Giolitti. Dei precedenti non si possono trovare che nella storia dei capitani di ventura, ma la storia dei parlamenti non ci offre nulla di simile di quello che si è verificato con l'on. Giolitti. — E l'onorevole Fradeletto, continuando rilevava come non desse alcun affidamento la nuova fisionomia dell'on. Giolitti, dati i precedenti dell'uomo, il quale fece le elezioni d'accordo coi clericali e ebbe nel 1904 questa giustificazione che in quello speciale momento politico egli voleva raccogliere le file degli uomini d'ordine contro i pericoli della demagogia. 'Ma, superato il momento, — proseguiva l'on. Fradeletto — non vi sarebbe stato motivo di continuare nella medesima condotta politica ed invece l'accordo con il Vaticano fu mantenuto da Giolitti nelle successive elezioni del 1909. L'on. Giolitti ha dunque sfruttato per oltre cinque anni un attimo politico basandosi sui cattolici ed adesso viene a fare il socialistoide. A questo punto il deputato radicale pugliese, on. De Viti de Marco, anche egli iscritto a parlare sulle comunicazioni del Governo, sosteneva che la democrazia deve fare buon viso al nuovo atteggiamento dell'on. Giolitti; ma l'on. Fradeletto, accalorandosi replicava : — Non si può nemmeno consentire che Giolitti sia sincero In questa sua nuova fisonomia. Pur ammettendo che, per opera di una rivoluzione interiore, l'on. Giolitti si fosse deciso a mutare rotta, egli avrebbe dovuto dichiararlo lealmente prima e non farlo improvvisamente dopo il voto del 18 marzo. Contradditorio con De Viti De Marco L'on. De Viti Demarco controreplicava, rilevando che però dal nuovo atteggiamento dell'on. Giolitti possono derivare conquiste ai partiti estremi, conquiste veramente considerevoli. Vi sarebbe dunque il criterio di utilità che potrebbe far accettare all'Estrema il nuovo atteggiamento dell'onorevole Giolitti, e poiché l'on. Fradeletto osservava che non è il caso di preoccuparsi dei pretesi vantaggi materiali quando si debbono calpestare le leggi ideali, uno dei deputati presenti osservava ridendo: — Tu sei Aristide. Già, in contrapposto a Temistocle, che si preoccupava soltanto dell'utilità — rispose ridendo Fradeletto. — Ma io sono fatto così ; forse ho il torto di mettermi da un punto di vista elevato ; è questione di statura. Ma qualunque sia l'esito del votò, sono convinto che molti, sopratutto molti italiani; pensino che si debba cercare di elevare questa nostra politica. Ora non è certo in questo modo che essa potrà essere elevata. Siamo sempre nel campo dell'arbitrio e non della logica. Quello che ha fatto l'on. Giolitti è frutto di una dittatura e le sue ripercussioni saranno certamente notevolissime specialmente nel Mezzogiorno, che darà certamente d'ora innanzi larga messe di Chiaraviglio. Perchè io non ho paura delle convinzioni ferme e salde dell'anarchico e del clericale, ma temo delle mezze convinzioni, le convinzioni non sentite e sposate per opportunità. A poco a poco il crocchio l'-'i claputati che circondava l'on. Fradeletlo ,:i è andato ingrossando e quasi tutti i deputati si sono messi a discutere intorno alla possibilità che nel programma vi fosse anche la questione del divorzio, come ha annunziato starnare il Messaggero. La questione del divorzio Vi confermiamo che, fino a prova con traria, deve essere ritenuta inattendibile la voce sparsa a Montecitorio, e raccolta, anche dal « Messaggero », che nel programma del nuovo Gabinetto venga inclusa-, la presentazione di un progetto di legge sul divorzio. E' noto infatti come l'on. Giolitti abbia costantemente dichiarato alla Ca-i| mera che egli rifugge dal proporre al ParT lamento questioni che avrebbero per risul* tato di dividere la Camera ed il Paese. Così egli ha sempre rifiutato di portare in Parlamento proposte di carattere anticlericale e anche la proposta del divorzio Perciò, fino a prova contraria, si può ritenere che la voce diffusa a Montecitorio sia inattendibile: ad ogni modo, a puro e sem plice titolo di cronaca, ecco come la voce è nata. Nei corridoi di Montecitorio un deputato, amico di Giolitti, fece le seguenti dichiarazioni : — L'on. Giolitti vuole una divisione netta di partiti ; epperò porrà chiaramente la questione alla Camera. Egli, che ha scoperto il giuoco dei clerico-moderati, di volersi imbrancare nella maggioranza per costituire l'unanimità, più uno, come essi dicono, annunzierà nel suo programma il progetto di legge sul divorzio: questo annunzio produsse una viva impressione tra i moderati, qualcuno prese la cosa in scherzo, altri si mostrarono scettici. — E' la solita bomba di... carta. — No, no, — replicò l'amico dell'on. Giolitti ; — vi assicuro che il presidente del Consiglio insieme con l'annunzio presenterà il progetto di legge sul divorzio. Nata così, la voce corse e, se non trovò credito, diede argomento a molti raccontare a molti commenti. Infatti, nel gruppo di Fradeletto, come dissi, se ne è parlato. — Sono storie — esclamò un deputato giolittiano ; — se ne guarderà bene dal farlo. L'on. Finocchiaro-Aprile studierà la questione e nulla più. — Se la presentasse, — osservava un altro deputato, — significherebbe che l'onorevole Giolitti vuole il divorzio dalla sua antica maggioranza. L'on. Fradeletto concluse: — Se lo presenterà, io ne sarò lieto dal punto di vista politico ; se non lo presenterà, ne sarò contento dal punto di vista morale. La conversazione terminò coll'intervento dell'on. Salandra. — Di dove vieni ? — gli ha chiesto l'onorevole Fradeletto. — Da Firenze. Ma tu mi sembri perplesso oggi. — Perchè ? — Io ero venuto a Roma con la nostalgia del più puro ministerialismo ed ora sento che tu, Galimberti ed altri siete ben diversamente disposti. E su questa frase il gruppo, di cui facevano parte gli onorevoli Suardi-Gianforte, Rossi Luigi, Chimienti e Di Palma, si sciolse.. L'intervista Galimberti "Stampa.,, Come ultima nota di Montecitorio sono da aggiungersi i vivaci commenti sul reciso distacco dell'on. Galimberti dall'onorevole Giolitti, distacco consacrato nelle dichiarazioni fatte dall'ex-ministro alla « Stampa », e che quasi tutti i giornali largamente riproducono (1). i VAvanti! si occupa di questa intervista ; della « Stampa », insinuando che l'on. Ga; Umberti è un disilluso di Giolitti e giustijficando l'atteggiamento dei socialisti |scrive : Il suffragio universale e l'indennità ai de- §utati non sono principii nati nella mente , ell'on. Giolitti come Minerva nel capo di iGiove; sono rivendicazioni salite dalla piazza ■ socialista. Perchè i socialisti dovrebbero voltarsi contro di esse, quando l'on. Giolitti si dice deciso a portarle in Parlamento? Soltani to perchè l'on. Galimberti non è ministro ? ;La ragione non è sufficiente. I socialisti sono j obbiettivi, non guardano alle persone, ma alle cose: se le cose ci sono, si dispongono a pigliarle ; se non ci sono si dispongono a combattere contro chiunque essi siano. Senato e Cambra Passando dalla Camera al Senato, è stato oggi pubblicato l'ordine del giorno della seduta del 6 aprile al Senato. Essendosi deliberato di concerto fra il presidente dol Consiglio ed il presidente del Sejnato di discutere prima delle vacanze pasquali il disegno di legge del bilancio del I fondo per l'emigrazione e dei maestri elementari, l'ordine dol giorno reca dopo le « comunicazioni del Governo », la discussione di detti disegni e di altri minori. Nella seduta di lunedì verrà anche discusso il disegno di legge per i ferrovieri. La Camera prenderà sabato sera le vacanze pasquali, che dureranno probabilmente fino al 9 maggio. A Montecitorio cominciano a sorgere le candidature per le cariche rimaste vacanti in seguito all'assunzione al Governo degli onorevoli Finocehiaro Aprile e Cimati, vice-presidente della Camera il primo e segretario della presidenza il secondo. Per il posto di vice-presidente della Camera si fanno i nomi dell'on. Fani, ministro guardasigilli caduto e dell'on. Bettòlo. In Consiglio di ministri Oggi, alle 15, si è riunito a Palazzo Braschi il Consiglio dei ministri: la riunione è dedicata sopratutto alla discussione delle linee generali del programma che l'onorevole Giolitti, a nome del nuovo Ministero, leggerà alla Camera il 6 aprile. Il punto del programma ministeriale, trattato nella riunione odierna, fu sopratutto quello della riforma elettorale ; in seguito verranno trattati altri punti, cioè la riforma tributaria, le pensioni operaie, ecc. Il Consiglio dei ministri di oggi, oltre alla discussione sul programma da comunicarsi alla Camera, ha preso le seguenti deliberazioni. Esso ha approvato : a) il regolamento per il Consiglio superiore della pubblica istruzione; b) l'elevazione del contingente di monete d'oro istituite per il cinquantenario della proclamazione del regno; c) la concessione dell'esercizio della ferro- (1) A proposito di questa intervista il nostro corrispondente parlamentare, on. Cirmeni, ci prega di far notare che egli non ne è stato l'autore. Essa infatti ci era pervenuta da altra fonte. D'altronde tutte lo lettere telefoniche del nostro corrispondente parlamentare recano la sua iniziale. via Lucca-Bagni di Lucca; d) la concessione per la costruzione della tranvia a vapore da Borgo San Dalmazzo a Demonte e la riduzione dello scartamento dell'esistente da Cuneo a Borgo San Dalmazzo; e) la convenzione italo-austriaca per il congiungimento della ferrovia Valsugana. Ha poi autorizzato la concessione della costruzione od esercizio di una tranvia elettrica a Spoleto. Il Consiglio dei ministri si occuperà, in una prossima riunione, delle candidature ministeriali alle cariche di vice-presidente e segretario della Camera, rimasti vacanti per l'assunzione degli onorevoli Finocchiaro-Aprile e Cimati al Governo. Oltre alle candidature degli onorevoli Fani e Bettòlo, spunta una nuova candidatura di Estreina; si crede ciò che «l'Estrema pensi di appoggiare la candidatura dell'on. Barellai, che cadde di fronte all'altra dell'onorevole Carmine, per due soli voti. Al posto vacante di segretario con la proclamazione a sottosegretario di Stato dell'onorevole Cimati, verrà portato forse il piemontese on. Molina. L'on. Cottafavi ha presentato la seguente interrogazione: «Il sottoscritto interroga il ministro di agricoltura sulla negata comunicazione dell'elenco delle agenzie della Cassa mutua di Torino da parte del regio commissario alla stessa ».