Divagazioni sul programma

Divagazioni sul programma Divagazioni sul programma Il ponto dominante è la riforma elettorale (Per telefono alla STAMPA) Roma, 3, notte. muffe sale di Montecitorio o ricominciata l'agitazione contro il nuovo Ga.binetto, non soltanto per l'ultima fase della soluzione della crisi, che ha dato luogo ad una nuova manifestazione di malcontento tanto nell'antica maggioranza quanto nel gruppo radicale, ma benanco per le notizie, in gran parte fantastiche, che corrono sul programma del Ministero. E' degno di nota che, mentre l'ala destra dell'antica maggioranza si duole che l'on. Giolitti sia andato troppo oltre nel campo dell'Estrema, parecchi deputati radicali non dissimulano il loro malcontento sia per la condotta, dicono loro, autocratica di Sacchi e Credaro, i quali, durante la crisi, non si sono ricordati della esistenza del gruppo, sia per la permanenza al Governo degli onorevoli Pavia e Vioini e per la promozione di questo ultimo. Parecchi deputati radicali sostengono apertamente ebe gli onorevoli Sacchi le Credaro avrebbero dovuto oonsultare il gruppo prima di aderire all'invito dell'onorevole Giolitti, e che gli onorevoli Pavia e Vicini avrebbero dovuto essere sostituiti I da due altri radicali come sono stati sosti-! tuiti gli onorevoli Luciani, Teso e Gallino] Natale. Gli avversari del Ministero da un lato soffiano in questo incipiente fuoco della ! discordia, che si è manifestata fra l'antica maggioranza ed il gruppo radicale, dall'altro lato spargono le notizie le più impressionanti allo scopo di eccitare sempre più i moderati contro *il nuovo Gabinetto. Da due giorni infatti fanno a gara nel dire che il programma ministeriale avrà una tinta anticlericale molto accentuata, perchè l'on. Finocchiaro-Aprile avrebbe ottenuto dall'on. Giolitti la formale promessa che saranno presentati i disegni di legge per la precedenza del matrimonio civile e per il divorzio, e che sarà abolito l'insegnamento religioso nelle scuole elementari, lo non credo vere queste voci sparse, come vi ho detto a ragion veduta, dagli avversari del nuovo Gabinetto, e sono anzi in grado di potervi assicurare che le pretese trattative, nelle quali l'on. Giolitti avrebbe fatto le concessioni a Tizio ed a Caio dei suoi nuovi colleghi, non sono mai esistite. j Giolitti ha esposto il suo programma ad ì ognuno di coloro ai quali aveva rivolto l'invito di collaborare con lui e tutti accet-1 tarono con animo grato la lusinghiera of- i l'erta senza mettere ombra di condizioni. ! Ricordate tutto ciò che fu stampato a pròposito delle trattative fra l'on. Bissolati e | Fon. Giolitti? Ebbene, anche con l'on. Bissolati l'on. Giolitti non fece altro che spiegargli il programma, che fu pienamente i accettato dall'egregio deputato sociaUsta. Escluso che l'on. Giolitti, in seguilo alle passate trattative, abbia accettato il programma anticlericale dell'on. FinocchiaroAprile, non potrebbe darsi che egli avesse, di sua iniziativa, compreso nel programma al divorzio, del quale tanto si parlò in questi giorni? L'on. Giolitti. è personalmente favorevole al divorzio, come risulta, oltre i'che dalle sue dichiarazioni fatte in piena Camera, dal voto che egli diede prima nel Consiglio dei ministri presieduto dall'onorevole Zanardelli e poi nell'aula di Montecitorio quando si trattava di mettere all'ordine del giorno il relativo disegno di legge. Ma giusto in quella tornata della Camera l'on. Giolitti dichiarò che essendo la grande maggioranza dell'assemblea contraria al divorzio, non credeva conveniente di farne una questione politica. Chi può affermare che nella presente legislatura la maggioranza della Camera sia favorevole al divorzio? Di più, non bisogna dimenticare che l'on. Giolitti, per indole e per metodo, fa un passo dopo l'altro, attua una riforma alla volta. Anche quando egli credesse di dover portare la proposta del divorzio dinanzi alla Camera, si guarderebbe bene dal farlo giovedì prossimo. Por ora, la grande riforma da attuare è quella della legge elettorale politica. L'on. Giolitti è troppo prudente per mettere troppa carne al fuoco, e la carne del divorzio è di non facile cottura, almeno in questa legislatura. Nè merita maggior credito la notizia che il Ministero abbia in animo di sostituire l'on. Finocchiaro-Aprile alla vice-presidenza della Camera con l'on. Fani o con l'on. Bettole Anzitutto, è veramente mirabile che siano messi insieme i nomi di due uomini politici tanto eterogenei dal punto di vista parlamentare. L'on. Fani siede a destra fra i superstiti del gruppo rudiniano. Come potrebbe essere il candidato di un Gabinetto costituito sulla base esclusiva delle Sinistre? Egli ò vero che l'onorevole Di Scalca, anche lui rudiniano come l'on. Fani, è rimasto alla Consulta come l'on. Bergamasco del Contro Destro È rimasto a Palazzo Sant'Agostino; ma se" questi due egregi sottosegretari hanno potuto far tacere i loro scrupoli parlamentari per non privare lo Stato delia loro opera preziosa, non potrà egualmente la maggioranza delle Sinistre e l'Estrema far tacere la ragione di parte per restituire l'on. Fani alla vice-presidenza della Camera, alla quale era stato elevato dal Gabinetto Sonnino. Bisogna inoltre notare phe dei tre attuali vice-presidenti due sono di Destra, cioè gli onorevoli Carmine e Cappelli. Basterebbe questa sola circostanza per escludere la candidatura di un altro deputato di Destra, Por la candidatura Bettòl' non ci sarebbero le stesse ragioni di incompatibilità che ci sono per la can^Matura dell'on. Fani. L'on, Battolo siede sullo stesso settore nel quale ha se-luto finora l'on. Finocchiaro-Aprile; quindi la sostituzione apparirebbe logica c naturale; ma l'on. Bettòlo è ministeriale? Egli, questa sera si mostrava tutt'altro eie contento che si fesse fatto il sco nome; ma tutto ciò è pi ematuro, perchè ai posti vacanti nel1 ufficic di presidenza si provvederà non ora, ma dopo le vacanze pasquali, (l'è quindi tempo a pensarci. Frattanto si chiarirà la situazione parlamentare. C. tlampdamlts

Luoghi citati: Credaro, Pavia, Roma