I tre nuovi ministri di Cesare Sobrero

I tre nuovi ministri I tre nuovi ministri Roma, 29, notte. Le ligure che la soluzione della crisi mette in luce sono tre, quelle cioè degli onorevoli Nitti, Finocchiaro-Aprile e Calissano. Ad esse si restringono le novità della soluzione della crisi. Le figure rimanenti, salvo l'on. Giolitli, che esco dall'ombra, nella quale ritorna meJanconicamente come capo del Governo Luigi Luzzatti, appaiono corno ministri vecchi e conoscenze del pubblico italiano. Lo sono infatti tutta i ministri dimissionari che l'on. Giolitti ha richiamato al Governo. La proporzione di questi sopravviventi alla caduta del Ministero cui appartenevano è così larga che il quarto gabinetto Giolitti è già stato definito il ministero Luzzatti... con la testa mutata. « E' cambiato — osserva oggi l'on. Pantano — solo il capo-musica, che, invece di aver nome Luzzati, ha nome Giolitti ». Sulle scarse innovazioni introdotte nel Gabineto dimissionario si concentrano pertanto l'attenzione e la curiosità del numero sempre più ristretto di persone che si appassionano alla politica italiana. S. F. Nitti In prima linea viene l'on. Nitti il remplacant, come è già stato battezzato dai critici di Montecitorio. L'on. Nitti occupa infatti net-ministero Giolitti il posto idealmente riservalo all'on. Bissolati. Eppure un abisso separa le figure di questi due uomini politici. L'on Nitti nulla ha di comune col socialismo e neppure col blocco anticlericale, che ha nel secondo Collegio di Roma condotto alla vittoria l'on. Bissolati. L'onorevole Nitti è di un radicalismo così temperato che neppure è iscritto al gruppo parlamentare radicale. Egli è un critico formidabile, anzi un ipercritico. L'on. Luzzatti ebbe a rimproverargli tale tendenza nel suo ultimo discorso nel giorno della crisi. In quel discorso, che fu il canto del Cigno del caduto presidente del Consiglio, l'onorevole Luzzatti ricordava all'on. Nitti che hi critica è spesso l'arma degli impotenti. Ebbene, il concetto dell'on. Giolitti fu appunto di mettere alla prova un critico inesorabile. L'ou. Nitti da tempo esercitava le sue freccio avvelenate contro il bilancio di agricoltura industria e commercio ed è precisamente quel Ministero che l'on. Giolitti ha voluto 'affidare all'on. Nitti perchè dimostri di saper passare dalla critica all'azione, dalla parte negativa a quella positiva. Certo l'on. Nidi giunge a quel pesto come uno di quei privilegiati che ricevono in fronte il bacio della fortuna. Nessun passo intermedio: egli giunge di colpo senza essere passato attraverso all'esperimento di un sotto-portafoglio a! posto di ministro. Se con la caduta dell'oli. Luzzatti verrà deplorato clic la luce di un'alta intellettualità, il fascino di una eloquenza meravigliosa vengano meno al bameo ilei minisi ri, onesto l'allunariin s-.irà in parto temperato dalla, rifleeeioue che un altro uomo molto colto, un alino oratore brillante, cioè l'on. Nitti, sebbene di .statura intellettuale diversa, prenda posto a quel banco disertato dall'onorevole Luzzatti, L'on. Nitti e l'on. Barellai furoaio fino a ieri gli oratori più ascoltati della Camera. Provenienti entrambi dal giornalismo, essi hanno portarlo nei loro discorsi l'arguzia, l'ironia, la fosforescenzn che il giornalista di razza, il pamphlctairc sopratutto, portano nei loro scritti. L'onorevole Nitti ha portato però una nota speciale nell'oratoria parlamentare. 1 suoi discorsi dai banchi dell'Estrema fuirono un manto scintillante di bons mots, di frasi talora paradossali disteso sopra una intelaiatura di critica tecnica dell'argom'ento trattato. L'on. Nitti è insomma un economista foderato di uno scrittore geniale. Questo è il segreto dei suoi successi e ad un tempo la forza delle sue requisitorie. L'on. Nitti è venuto alla Camera rappresentante di un Collegio di Basilicata, quando era già, sebbene molto giovane, professore di Università a Napoli. Piccolo di i statura, rotondo, roseo, paffuto, egli sembrava un provinciale sbarcato a Roma ; aveva l'apparenza bonaria d'un campagnuolo munito di occhiali ; la sua pronuncia spiccatamente meridionale, la cantilena della sua voce provocavano una specie di fastidio nell'ascoltarlo. In seguito, l'onorevole Nitti, in quel rnaraviglioso crogiuolo che è l'aula di Montecitorio, ha saputo liberare il suo temperamento dallo, scorie c- [steriori. Non è ancora un oratore elegante, ina è un avversario che impaurisce. Nessuno, come lui, sa dire le cose più gravi e lanciare le frasi più crudo con eguale imperturbabile serenità, con apparente dolcezza, con intonazione quasi melata, che lo fanno in qualche istante assomigliare ad un predicatore. L'on. Luzzatti, maestro in definizioni, ne ha creata una per fon. Nitti: egli ha chiamato «bonomie arsenicali» quelle che escono dalla bocca dell'on. Nitti. La definizione ò rimasta, perchè è l'istantanea dell'oratoria del nuovo ministro dell'agricoltura. Francesco Saverio Nitti ha scritto una. mole spaventosa di volumi fra grandi e piccoli. Egli è sopratutto il suscitatore in It;.,.a della questione del nord e sud, e. sotto questo aspetto, la sua assunzione al Governo produrrà buona impressione nel Mezzogiorno. I suoi discorsi, numerosissimi, furono un crescendo di successi. Tutte le fasi della questione delle convenzioni marittime lo trovarono sulla breccia. L'ultimo discorso pronunciato alla Camera dall'onorevole Nitti come deputato fu quello sul curo doi viveri, discorso, in apparenza, di uno scettico. Vedremo ora l'on. Nitti all'opera, come ministro ; ma la nuova Eccellenza rimpiangerà forse, in questo istante, di doversi ammantare nelle riserve che si impongono ad un ministro. L'on. Bissolati non ha voluto saperne del portafoglio a. causa dolili spadino e della feluca, o forse anche dei fischi, che, a quanto si dice, l'o- norevole Morgari gli preannunziava da parte dei socialisti torinesi. L'on. Nitti rimpiangerà di non poter più liberamente spargere da. gran signore i suoi sarcasmi e le sue amaro osservazioni su tutto e tutti. L'ultima bizzarrìa della sorte è questa. L'onorevole Nitti sale al potere come rappresentante, insieme agli onorevoli Sacchi e Credaro, del partito radicale. Ebbene, sapete come, in un momento di humour, l'onorevole Nitti usava evocare il gruppo parlamentare radicale ? Egli lo aveva definito il « foro boario ». Il « foro boario » era, secondo l'on. Nitti, il gruppo radicale, perchè, a causa dell'elasticità di principii di coloro che vi appartengono, tutti possono entrarvi ed uscire liberamente precisamente come nel recinto, senza porta e senza finestre, riservato al bestiame... Orbene questo umorista profondo è forse perduto per il Parlamento italiano. L'onorevole Giolitti lo ha soffocato portandolo al banco del Governo. Finocchiaro Aprile L'orn. Finocchiaro-Aprile è precisamente il contrapposto, l'antitesi vivente dell'onorevole Nitti. Altrettanto il deputato basilisco è prodigo di manifestazioni intellettuali, altrettanto ne è avaro il deputato siciliano che ritorna al posto di guardasigilli. Misurato, guardingo, l'on. Finocchiaro-Aprile parla generalmente alla Camera, quando non è ministro, soltanto per le dichiarazioni di voto in seguito ad incarico della Sinistra democratica in nome della quale viene assunto al potere. Allora la sua natura vulcanica, che sonnecchia sotto la corretta forma esteriore, prende il sopravvento e questo figlio dell'Etna assume la foga di un tribuno. Gran galantuomo, rigidissimo nei suoi principii politici, il nuovo guardasigilli non farà della politica massonica, come i clericali insinuano, appena ritorna al potere. D'altra parte l'on. Giolitti non lo ammetterebbe e neppure verrà in scena, per opera dell'on. Finocchiaro-Aprile la questione dell'insegnamento religioso nello scuote. E' vero che l'attuale guardasigilli rifiutò, per tale questione, insieme all'onorevole Ferdinando Martini, di entrare nel secondo gabinetto Sennino; però è opinione generale che le condizioni poste all'on. San nino e non accettate fossero più che altro un pretesto per non partecipare alla combi. nazione. T. Calissano La terza figura nuova, sebbene fosse già in prima linea nel precedente Gabinetto, è quella di un piemontese, l'on. Calissano Questi ha guadagnato il suo bastone di maresciallo passando attraverso a due sottosegretariati : quello delle poste nell'ultimo gabinetto Giolitti e quello degli interni nel ministero Luzzatti. Fu specialmente in quest'ultima carica che l'on. Calissano mostrò qualità di resistenza e di uomo di Governo che gli meritarono la promozione odierna. Il deputato di Alba funzionò poi ammira-' bilmente come cuscinetto fra l'on. Luzzatti e lia maggioranza giolittiana. La storia di questo periodo del Gabinetto caduto, quando sarà scritta, rivelerà quale elemento di coesione sia sfiato il sottosegretario, ora elevato alla carica di ministro. Stasera l'onorevole Calissano, al banchetto di chiusura del Congreso dei sindaci, ha chiuso la sua carriera di vice-ministro ed ha ricevuto le prim;} congratulazioni che saranno domani generali. Il Piemonte non può che essere lieto della fortuna toccata a.d un suo figlio, tanto più che l'on. Giolitti, se ha trascurato gli elementi della Deputazione piemontese, che non dimenflicheranno, ha però fatto una larga parte alla regione nativa del nuovo Gabinetto. Per ora, quattro sono infatti i ministri piemontesi nella combinazione che vedrà domani la luce. Piemontese sarà il nuovo sottosegretario di Stato all'interno, posto che equivale a quello di ministro. Cesare Sobrero.

Luoghi citati: Alba, Basilicata, Credaro, Napoli, Piemonte, Roma