L'incarico ufficiale

L'incarico ufficiale L'incarico ufficiale Roma, 29, notte Sua Maestà il Iìc ha accettate oggi Ir. dimissioni del ministero Luzzatti e ha incaricato l'on. cav. Giovanni Giolitti di comporre il nuovo Gabinetto. L'on. Giolitti alle 17 si è recato al Quirinale a comunicare la lista dei nuovi ministri. Il nuovo Ministero è così composto: Giovanni Giolitti, Presidenza ed Interni. Antonino Di San Giuliano, marchese senatore, Esteri. Francesco Tedesco, deputato, Tesoro. Luigi Facta, deputato, Finanze. Camillo Finooehlaro Aprile, deputato, Grazia, Giustizia e Culti. Paolo Spingardi, senatore, Guerra. Pasquale Leonardi Oattolioa, senatore, Marina. Ettore Sacohl, deputato, Lavori Pubblici. Luigi Oredaro, deputato, Istruzione. Saverlo Francesco Nltti, deputato, Agricoltura. Teobaldo Callssano, deputato, Poste e Telegrafi. 11 nuovo Ministero dunque risulta composto, riguardo ai criteri regionali, nel seguente modo: il Piemonte avrà quattro suoi tigli: Giolitti, Spingardi, Facta e Calissano; la Lombardia ne avrà due : Credaro e Sacchi; il Napoletano ne avrà due: Leo nardi Cattolica e Tedesco; la Basilicata uno: Nitti; la Sicilia due: Di San Giuliano e Finocchiaro Aprile. E' imminente l'annunzio ufficiale della composizione del nuovo Gabinetto. Domani alle 8 i nuovi ministri presteranno giuramento nelle mani del Re e tra domani e venerdì prenderanno possesso dei rispettivi dicasteri. La. Camera e il Senato saranno convocati nell'entrante settimana per la presentazione del nuovo Ministero. La data, più probabile è. quella del (1 aprile. La Camera siederà per alcune sedute, perchè, coinè abbiamo detto, l'on. Giolitti intende chiedere un voto alla Camera sulle comunicazioni del Governo. Dopo saranno prese le consuete vacanze pasquali. Le ultime trattative L'ultima giornata della crisi fu la giornata Nilti-Calissano, la giornata cioè che decise dell'assunzione al Governo dei due nuovi ministri dell'agricoltura e delle poste. L'on. Nitti, giunto stamane da Napoli, si è recato, nel pomeriggio, all'abitazione dell'on. Giolitti nel coupé dell'on. Sacchi, insieme al ministro dei lavori pubblici. Alle ore 12,20 i due ministri infilano le scale dell'on. Giolitti, il quale, dopo aver finito la colazione, si intrattiene a lungo colloquio coi due parlamentari. Dopo un'ora, cioè alle 13,20, fon. Sacchi esce con l'onorevole Nitti. — Eccellenza, salute! — dice un giornalista all'on. Nitti. L'appellativo non riceve una smentita recisa. Dopo qualche minuto, l'on. Nitti tenta di abbozzare una lieve risata girando argomento. — Sono andato a fare una visita... — Naturalmente, di ddjjftrc. Così il deputato di Muro Lucano passa dalla critica, anzi dalla ipercritica, all'azione. Fino a ieri sera vi fu un po' di incertezza circa il portafoglio delle poste, perchè dopo la permanenza dei giolittiani Facta e Tedesco nel Ministero, gli amici di Chiffel li hanno spiegato un vivo lavorìo perchè anche il ministro dimissionario dello poste e dei telegrafi fosse mantenuto in carica. Gli amici di Ciuffolli dicevano: «Uni momento che restano tutti i ministri giolittiani del Gabinetto Luzzatti, non vi è alcuna ragiono che so ne vada it solo Chiffel li, che non ha fatto peggio degli altri, anzi ha fatto meglio di qualche altro. Ma l'on. Giolitti aveva già deciso fin dall'inizio delle trattative por la soluzione della, crisi di riservare il portafoglio delle poste all'ori. C.alissano. Così il Minisiero fu completato stamane con i nomi degli onorevoli Nitti e Calissano. I ministri sfamati Dopo gli ultimi entrati nel Gabinetto, è bene ricordare anche gli sfumati. I ministri sfumati sono tre: Abignente, Domenico Pozzi e Alfredo Baccelli. L'on. Abignente, autorevole presidente della Giunta del bilancio, fu per varii giorni designato al portafoglio del tesoro. Ma lo stesso Abignente ora poco incline ad entrare nel Gabinetto. Inoltre, l'Estrema, che partecipa largamente al nuovo Ministero, non ha grandi simpatie per il critico severo dell'esercizio «li Slato dolio ferrovie, o d'altra, parto il ((Vaticano ferroviario» lo ha. già. scomunicalo da un pozzo. L'on. Domenico Pozzi pareva dovesse essere la puntarellina di Destra nel Gabinetto di Sinistra, ma n.nch'cgli è sfumato all'ultima ora. Del resto, l'on. Pozzi non ora indicato dalla situazione, giacché l'on. Giolitti ha fatto tutto it Ministero fuori dell'ambito segnato dall'ordine del giorno Pozzi. Lo stesso on. Pozzi ha dato un giudizio non favorevole al connubio con Bissolati. Egli in una intervista ha detto: « La! rinunzia di Bissolati ad entrare nel Gafoir'! netto riconduce la situazione a quella determinata dal voto. L'entrata dell'on. Bissolati nel nuovo Gabinetto Giolitti era un fatto nuovo che poteva determinare una situazione ed una soluzione della crisi diverse da quelle che il voto del 18 marzo chiaramente indicava ». Inoltre pare che i radicali del Gabinetto abbiano posto il veto alla nomina dell'on. Pozzi Domenico, anche perchè egli fu avversario politico di Felice Cavallotti ! Il celare palitieo della combinazione Ecco poi quale è il colore politico e regionale del nuovo Ministero: il Ministero ha quattro deputati di Sinistra: Giolitti, Facta, Calissano, Tedesco ; uno di Sinistra democratica: Finocchiaro-Aprile ; tre di listrema Sinistra radicale: Sacchi, Credaro e Nitti ; e tre senatori : Di San Giuliano, Spingardi e Cattolica. I due nuovi ministri sono gli onorevoli Calissano e Nitti: quest'ultimo nuovissimo alle scene ministeriali, essendo giunto al potere senza essere mai stato sottosegretario di Stato. Circa i sottosegretari la scelta definitiva sarà fatta nel primo Consiglio dei ministri del nuovo Gabinetto. Sottosegretario all'interno andrà un deputato piemontese: si fanno i nomi, come probabili, degli onorevoli Battaglieri e Falcioni. I due sottosegretari radicali dimissionari onorevoli Vicini e Pavia, rimarranno. Probabilmente nessun nuovo sottosegretario radicale verrà assunto, sebbene si faccia il nome dell'on. Ellero come candidato ben quotato. L'on. Capaldo, genero dell'on. Lacava, che i giornali dicono andrà sottosegretario all'interno, sarà invece sottosegretario ai lavori pubblici o alla grazia e giustizia. L'onorevole Di Scalca, un superstite della Destra, rimarrebbe per la terza volta alla Consulta. Quasi tutti i sottosegretari dimissionari, meno i radicali, lascieranno il loro posto, perchè l'on. Giolitti intende servirsi dei sottoportafogli per introdurre nel Gabinetto quegli elementi nuovi che non potè introdurre fra i ministri. Impressioni di Montecitorio • La notizia della formazione ufficialo del nuovo Ministero si 6 sparsa a tarda sera a Montecitorio, dove le sale erano piuttosto affollate. La. nuova composiziono del Ministero è accolta con freddezza nell'ambiente parlamentare, ed a ciò indubbiamente contribuisce il fallimento dell'accordo GiolittiBissolali, clic tanto clamore di commenti e di proteste aveva sollevato. Secondo alcuni deputati, è questa una soluzione che ha tutta l'aria, della provvisorietà, così da sembrare come un Ministero destinato a rimanere in vita sino a che la Camera non avrà approvata la riforma elettorale, o, comunque, provocato la convocazione dei Comizi. Si ritiene però che la Camera non darà noie al nuovo Ministero, il quale avrà, almeno nel primo periodo di vita, la quasi unanimità. Certo i malumori degli esclusi sono assai vivi. I ministri, che rimangono in questo nuovo Gabinetto, suscitano rappresaglie da parte di coloro che restano fuori e malcontento fra quanti avevano o credevano di avere pur ragione di aspirare ad un portafoglio. C'è il gruppo doi dissidenti clic più di ogni altro ha ragione di non accogliere con favore questa soluzione per il fatto che rimangono in essa quegli clementi (specie i ministri radicali), i (piali, del precedente Gabinetto facevano parte. Vi è in sostanza — osservavano varii deputati a Montecitorio — un Ministero di concentrazione radico-liberale, un Ministero su cui grava l'ipoteca dell'on. Bissolaii posta e resa di pubblica ragione, ipoteca che graverà più che sull'indirizzo immediato di questo Ministero sulla piattaforma elettorale onde verranno convocati forse i prossimi Comizi. Alla Camera veniva rilevata la esclusione dell'on. Abignente, il quale sembrava il ministro più adatto a restaurare una politica finanziaria seriamente rassicurante. — Senza dubbio, — diceva stamane il deputato socialista Bonomi, — il deputato Abignente al Ministero del tesoro sarebbe stato veramente al suo posto per la profonda competenza nelle discipline finanziarie e per la preparazione politica. Queste le impressioni intorno alla composizione del nuovo Ministero. Nessuno giornale commenta stasera la soluzione della crisi per l'ora tarda in cui la soluzione fu conosciuta. Il solo cattolico Corriere d'Italia osserva: «Questa soluzione della crisi pare a molti costituisca un vero sgarbo alla persona dell'ex-presidentc del Consiglio, il quale deve comprendere che la. crisi fu voluta contro la sua persona ed anche da quella stessa Estrema in specie, da quegli stessi radicali che egli tanto accarezzò. Rimangono infatti fuori di questa combinazione ministeriale i soli atrjicL personali dell',on. Luzzatti, onorevoli •frani "e Raineri, mentre di essa faranno parte i rappresentanti di quell'antica maggioranza che Fon. Giolitti avrebbe voluto lasciare da parte ed a cui egli si riavvicina oggi per una assoluta necessità della situazione parlamentare ».

Luoghi citati: Basilicata, Credaro, Lombardia, Muro Lucano, Napoli, Pavia, Piemonte, Roma, Sicilia