I "vernissages,, d'oggi

I "vernissages,, d'oggi I "vernissages,, d'oggi Alla Mostra inglese Non mi si accusi di pessimismo se oso fare fin da oggi il pronostico che la Mostra romana non rivelerà più delle ultime Mostre di Venezia, nè grandi individualità di artisti o nuove tendenze. L'eccesso di produzione, la superficialità di concezione, la fretta di elaborazione sono mali che affliggono egualmente tutte le Nazioni d'Euro-pa. E questo sembrano aver compreso i Comitati organizzatori delle varie Mostre, i quali, invece di ospitare la strabocchevole produzione odiernissima che picchiava alle loro porte, hanno preferito fare una selezione severa, e dare larga parte alle Mostre retrospettive. Le Mostre d'arte rivestono ogni giorno più fatalmente il carattere di Mostre di cultura, ed è bene. Una maggiore e migliore conoscenza del passato, e del passato vagliato dal vaglio infallibile del tempo, può educare e frenare gli slanci incomposti dell'enorme produzione artistica dell'ora presente. Oggi a Vigna Cartoni, in attesa del vernissage definitivo, abbiamo avuto due « vernissages» parziali. L'Ungheria e l'Inghilterra hanno ambito di mostrare con qualche orgoglio che le loro Mostre erano perfettamente pronte. Incomincerò dall'Inghilterra, per la semplice ragione che è quella che ha concepito il suo quadro con maggiore ampiezza di visione : è risalita addirittura al capo stipite della sua arte pittorica, Hogagh, ed ha illustrato mano mano le fasi caratteristiche della sua arte fino ai nostri giorni. Era un nobile proposito: era la prima volta che l'Inghilterra faceva sul continente una esposizione storica della pittura britannica. Per tradurre in atto questo proposito, l'Inghilterra non ha esitato ad esporre ai rischi di un lungo trasporto le preziosissime tele dei suoi grandi pittori del Settecento, e quelle non meno preziose dei preraffaeliti. Vi ha aggiunto marmi, bronzi, stucchi, acquarelli, disegni, chiaroscuri e miniature, e li ha raccolti nel palazzo che riproduce la parte superiore della cattedrale di San Paolo, esempio di rinascimento classico fiorito sul suolo inglese. Forse il quadro era troppo vasto per poter essere lumeggiato in ogni sua parte nello spazio concesso. Per quanto vaste siano le 13 sale dell'edificio, esse non potevano ospitare che un saggio delle singole età e delle varie scuole dell'arte inglese. In chi li conosce nella loro interezza quali appaiono sul suolo originario, può nascere il dubbio ed il timore che da pochi esemplari si possano trarre, su certe scuole, deduzioni affrettate. Sono le inevitabili ombre di ogni ardita impresa. Ma quando si pensi che Gainsborough, Reaburn, Reynolds, Romney non' sono per lo più conosciuti in Italia che attraverso le riproduzioni, quando si rifletta che anche coloro che conoscono i musei di Londra non possono degnamente giudicare dei preraffaeliti che bisogna cercare a Oxford, a Manchester, a Birmingham, a Liverpool, si conclude che l'ardita iniziativa inglese inerita la maggiore riconoscenza da parte della coltura italiana, anzi della coltura continentale. E' con un senso di riverenza che dai signorile salone centrale che accoglie la scoltura, quella scoltura inglese che disgraziatamente non rappresenta nulla nella storia dell'arte, si entra nella prima sala: vecchie tele alquanto ingiallite, ma modelli d'arte che hanno avuta una formidabile importanza sullo svolgimento dell'arie moderna: Gainsborough, Reynolds, Reaburn, Romaney, Opie, Laurence, la formidabile schiera che ha svolto il tipo di ritratto recato in Inghilterra da Van Dyck, e che lo ha ì-eceio a cime così alte, a così stupenda vitale, s eoa» grand» ricettai* «it- lorica, a cosi raffinate eleganze, che a quel grado i moderni non sono ancora giuntfj Crome e Constable, i' creatori del paesaggio moderno che i francesi del '30 doveano poi riprendere e fecondare; Turner, cho preconi reva le più audaci teorie degli impressio* nisti; Dyce, che precorse il realismo in te* graie dei preraffaelliti; e poi il superbo maU nipote dei preTaffaeliti stessi, questi terrai bili amatori del vero, che vengono per lei prima volta sul suolo italiano, su quesito» suolo italiano che vide fiorire l'inganuità «I la umiltà dei greci primitivi quattroceny tasti, da cui essi attinsero la fede in un'art©} potentemente espressiva, di reazione all'ai neddotismo leggero e piacente del Mortane! li e sono Ford Madox, Brown, Millais, HoU man, Hunt, Rossetti, coi seguaci minori;* Federico Sondys, Tohw, Breitt, Noe!. Pa»» ton, Servis; e poi l neo-pneraffaoliti. dal Bum Jones e Walter Crane, fino a Water* housf e al solitario Wa.tts, col suo ideai* lismo classico; e poi la scuola di paesaggio! del Waleker, e i gruppi moderni, il New.iynl e i Glargower bo?/*t i plein-airistes, i tra*» dizionalisti, gli impressionisti : Sargent el Lavery, Abbey e Alma Tadorna, Nerkomeir e) Gutthierie, SeiRbltom ePoynter; e poi sii ac-< quarellisti e i disegnatori, da Alped Stevenst a Ruslrin, da Kate Greennay a Rackam, dal caricaturista Phil May al macabro R?ad> sley. Tra tante opere insignii per valore irrfrinW seco e per importanza storica', l'occhio correi in questa visita- affrettata alle più emin.»ntfy corre alle scene di costume in cui il viva*! cissimo ingegno di Hogart'.h trovò le basi della pittura nazionale, rimpla.nwndo cha non ci sia alcuno dei suoi fortissimi ritratti; corre dal finissimo autoritratto del Gainsborough ni vivace rifatto di gentile uomo in abito scarlatto, va dalM Kithj pescai trice allo Mary Palmer ed alle Anna Da-i shwood di Reynolds. E Renney attira coni la mrs. Scott Tackson e con la mrs, day, col bambino, variante da quello che è aliai National Gallerg; e Troppner col vivace ri-, tratto di un roseo bimbo in abiitlo turchino,» lord Darnleg; e Tìamsay col delicato tonocilestrino di mrs. Morrison. Ma forse più! che tutti avvince Reaburn col suo capola-^ voro, il maggiore Mac Nab in costume di « highlander », in piedi, contro un fonda tempestoso di valle superba espressione dfl vitalità e di stile. Wilkle, con le sue scul-. tuire borghesi; Morland, coi suoi quadretti di vita rustica; Cox Cotman Petti e ci ser«n vano di transizione ai preraffaeliti. Del Dyce c'ft YEnrico VI dopo la battaglia di Towton; di Ford Madox Brown il quadro Wicleff che legge la Bibbia e Giovanni dì Gaunt, quadro che non dà idea del formid'a> bile autore di last of England; e di Workf di Holman Hunt c'ò quel Scapegoat — il capro espiatorio — ohe col bozzetto del Gesù, fra dottori, che è a• Manchester, en^ tusiasmò Rusldn; c'è la Preghiera mattu^ Una di Rossetti, la Fiorentineggiatile. Sa* utatio Danti», Mariana, Dante e Beatrice,', Joli coeur, Rosa tripler, Lucrezia BorgiaJ dalla fortissima colafaziane e dal delicato dealismo fantastico; ci sono Millais col rea-, istico sir Isumbras at the ford, il vecchio» oavaliere che guarda il fiume con i figliuo- , etti in groppa, eoa l'ussero di Brumnick, coi ritraittti di lord Boaeoanphield e di sir Paget; Bum Jones col .sereno ed idillico Specchio dì venere, con Stfhnrc fra le ruinej Walter Orasse con Venere Anadiomène: Watts col bellissimo. :Qrfea ed Euridice, a con Amore e morte^ e coi due ritratti di, Alfredo Tennpon e di Walter Crasse, que*, gtfultinio stupendo di vitalità di pitturaBen rappresentati sono i classicisti : Leighton con la Luna d'estate e il Ritorno di. Per'sefone; Poynter con Figure romwn*& con 1» SaUeria di scultura