Il riordinamento delle stazioni di Torino e l' abbassamento del piano del ferro

Il riordinamento delle stazioni di Torino e l' abbassamento del piano del ferro Il riordinamento delle stazioni di Torino e l' abbassamento del piano del ferro _nesecuzoneeaifllO del Consiglio comunale, relativa al riordlnamento delle stazioni di Torino e all'abbassamento del piano del ferro, il sindaco di Torino sollecitò dall'Amministrazione delle Ferrovie di Stato la compilazione di uno schema di convenzione, che, traducendo in rego-j p*sqLpazsvpsczfszmldelfidbrPiiiOzcplFilavo atto gli impegni assunti dalla Direzione generale delle Ferrovie stosse, servisse a defluire in modo tassativo e sicuro, gli obblighi del Governo ed il programma dei lavori da eseguirsi. Lo schema di convenzione che fu concretato fra l'Amministrazione delle Ferrovie dello Stato c la Città di Torino per l'abbassamento del piano del binario e per il riordinamento dei servizi ferroviari in Torino, è il seguente: Premesso: che fra l'Amministrazione delle Ferrovie dello Stato c la Città di Torino sono corso da tempo trattative per rimuovere le difficoltà e gli imbarazzi che derivano alla pubblica viabilità pel fatto di trovarsi l binari che attraversano la Città a livello del suolo, c por sistemare e compiotare gli impianti ferroviari esistenti: che tali trattative furono concretate nelle lettere 9, 20 e 26 novembre 1910 dalla Direzione generale delle Ferrovie dello Stato e 21 ottobre, 14 e 22 novembre 1910 del Sindaco di Torino; che il Consiglio comunale di Torino, con deliberazione 21 novembre 1910, ha approvato le proposte della Giunta, conferendo al Sindaco le opportune facoltà per la stipulazione della necessaria convenzione; fra l'Amministrazione dello Ferrovie dello Stato, e la Città di Torino, si è convenuto e si conviene quanto segue: Art. l.o — L'Amministrazione delle Ferrovie dello Stato si obbliga di eseguire in quattro anni a partire dal l.o gennaio 1911: a) l'ahbassamento della lìnea di Milano dal Bivio Vallino alla Stazione di Porta Susa, questa esclusa; b) l'abbassamento della linea di Modano e della linea di raccordo fra la stazione di smistamento ed il Quadrivio Zappata, come conseguenza dell'abbassamento della linea di Milano; c) la costruzione di cavalcavia in luogo dei passi a livello esistenti e che verranno quindi soppressi nel lato ovest, della città fino ni corso Vittorio Emanuele compreso; di l'impianto della linea e dello scalo merci di Vanchiglia con andamento altlrnetrico tale da non richiedere l'impianto di nuovi passaggi a livello e coi manufatti necessari per mantenere lo strade e le vie ora aperte, la cui traccia sarà attraversata dalla nuova linea; e) la costruzione di un cavalcavia sulla linea di Genova in corrispondenza della strada di circonvallazione attuale tra la Barriera di Nizza e quella di Stupinigi e di due cavalcavia sulla linea di Genova o sulla linea di Milano per la nuova strada di unione dei corsi Dante e Parigi, in sostituzione del passaggio della Pori-usa, i quali tre cavalcavia avranno larghezza non inferiore a metri otto. Art. 2.o — Tutte le opere di cui nel precedente articolò saranno eseguite a cura e spese totali dell' Amministrazione ferroviaria. Art. 3.0 — Saranno regolate con ulteriori convenzioni le modalità di esecuzione delle opere clic interessano lo due Amministrazioni. Art. 4.0 — Il Comune si impegna fin d'ora di facilitare, escluso qualsiasi concorso pecuniario, la esecuzione di tali opero per lo quali verrà richiesta la dichiarazione di pubblica utilità ad ogni effetto di legge. Art. 5,o — L'Amministrazione ferroviaria ha fatto poi le seguenti dichiarazioni, delle quali l'Amministrazione comunale ha preso otto: a) L'abbassamento del piano del binario dalla Stazione di Porta Susa, compresa, a quella di Dora, necessario per eliminare il passaggio a livello del corso Regina Margherita, forma parlo di quel gruppo di lavori, per il quale l'Amministrazione ferroviaria non può < ra prendere alcun impegno. Qualora però il Municipio ritenesse opportuna la'costruzione in corrispondenza del corso Regina Margherita di un cavalcavia provvisorio, la Direzione generalo non sarebbe aliena dell'esaminare e proporre al Consiglio d'amministrazione una soluzione provvisoria, analoga a quella adottata per il passaggio », livello del viale di Stupinigi; b) Per quanto riguarda il nuovo scalo ovest all'incrocio dei corsi Vittorio Ernanucle e Francia, la Direzione generale esaminerà le condizioni di tutti gli scali merci della Città di Torino e provvederli in modo che non abbiano a manifestarsi deficienze pel pubblico, tenuto conto anche dello sviluppo della città ad ovest della linea di Milano; c) L'eventuale copertura totale della trincea, il raddolcimento delle rampe del cavalcavia di S. Salvarlo e l'impianto di un nuovo cavalcavia sull'asse del corso Valentino, la costruzione dei quale non è pregiudicata da edifici esistenti rie progettali sulla sede ferroviaria, saranno aggotto di ulteriori studi; d) L'Amministrazione ferroviaria non si opporrà all'apertura del corso Grugliasco fino a piazza S. Martino, purché l'occupazione non si estenda verso la Stazione olire la linea dell'esistente muro di cinta che separa la Stazione stessa dal vivaio municipale e dal magazzino delle privative, salvo il caso di abbandono dello scalo merci di Porla Susa, nel qua! caso tale muro di cinta potrà anche essere arretrato. Art. (l.o — L'Amministrazione delle Ferrovie permetterà in ogni caso al Municipio la costruzione di cavalcavia attraverso la ferrovia per tutte quello strade che il Comune riterrà necessario di stabilire in avvenire. Art. 7.o — La presente Convenzione non sarà valida, so non sarà approvata dal Consiglio comunale di Torino (con deliberazione sanzionata dalla Autorità tutoria) e dal Consiglio d'amministrazione delle Ferrovie dello Stato. *** dèsugscpfmndvtcdssadt| scdlsripmrpvmbstmppndtUtas

Persone citate: Modano