La Sciampagna in rivolta

La Sciampagna in rivolta La Sciampagna in rivolta gUna popolazione armata contro l'altra Una dimostrazione incendiaria di ottomila persone (Servizio tpteiale della Stampa). Parigi, 19, notte. Porse il senatore Monis, salendo al Governo, non immaginava che fra i molti grattacapi riservati dal potere, assunto in condizioni un po' oscure, sarebbe stato in prima linea quella dell'agitazione viticola. E' curiosa la coincidenza di questa agitazione, poiché la nave dello Stato ha per cocchiere proprio un uomo che deve la sua gran fortuna alla viticultura» I... colleghi del viticultore Monis, nella regione dell'Aube, traggono da questa coincidenza un'occasione per dare anche carattere persona- Ìe alle ostilità, alla battaglia che essi combattono. Il Governo è tra due fuochi Ma il Monis, del resto, anche al di fuori della sua situazione personale, ha ragione di' preoccuparsi vivamente di ciò che sta succedendo. Oggi si è fatto sapere ai dimostranti dell'Aube che il Governo farà continualo i lavori alla Commissione incaricata di studiare le richieste della zona desiderosa di essere compresa nei confini della Champagne ; ma so le richieste degli aubesi venissero accolte, insorgerebbe, allora, la regione della Marna con le stesse ribellioni e le stesse minaccie per vendere i propri vini con la denominazione, proibita agli altri, di champagne. Infatti, proprio oggi ad Huy, presso Rennes (Marna) si è tenuta l'assemblea generale della Federazione fra i viticultori della Champagna. I discorsi contro l'inclusione dell'Aube nella zona di produzione dello champagne sono stati non meno violenti di quelli con cui dall'Aube stessa si reclamava la propria annessione. Mentre a Bar sur Aube avvenivano le dimostrazioni, di cui i lettori troveranno qui sotto il racconto, ad Hay il presidente della Federazione diceva: « Nel momento in cui gli avversari irreducibili della delimitazione si risollevavano trascinando alla rihellione i viticultori dell'Aube, restiamo uniti, restiamo uniti ! » Ed il segretario generale ha detto, che se occorrerà usare la forza, la Marna sorgerà tutta in piedi : forza contro forza, violenza contro violenza, — ha detto l'oratore, — noi sapremo far trionfare la nostra causa ! Queste parole hanno suscitato un vero delirio di entusiasmo. Come vedete, il Governo si trova ad un bivio : o negare all'Aube di far parte della zona della Champagna e provocare in quella zona la ribellione e la sospensione della vita amministrativa nei numerosissimi Comuni ; oppure accogliere l'Aube nella zona della Champagna, ufficialmente riconosciuta, e provocare il fenomeno della rivolta nella regione della Marna. E come se ciò non bastasse, oggi, in un Comizio di viticultori a Macon, si è formulata la. richiesta di una delimitazione della Borgogna. Il tricolore abbrunato : " Povera Repubblica...,, Innegabilmente, peraltro, i maggiori avvenimenti della giornata sono quelli di Bar sur Aube, e cioè le caratteristiche dimostrazioni per l'inclusione dell'Aube nella zona della Champagna. A Bar sur Aube l'animazione era enorme fin dalle prime ore del mattino. Tutte le finestre erano pavesate coi colori nazionali, ma su questi colori erano distesi dei crespi funerei ; strisele bianche rosee e azzurre vanno da una parte all'altra delle vie, ma sempre in gramaglie. Sulla facciata del Municipio, al di qua e a! di là della dicitura « Repubblica francese » due larghe strisele di tela sono state poste con delle scritte a caratteri enormi: prima della pa rola " repubblica », è stato scritto : « pove ra» ; dall'altra parte è stata scritta una parola... intraducibile. E così la gente poteva leggere ad alta voce, fra gli applausi : « Povera repubblica francese... », con quel che segue. La dicitura: «Libertà, uguaglianza, fratellanza», scompare sotto una striscia di color rosso. Alle otto l'araldo della città suona il tamburo da un capo all'altro di Bar sur Aube, gli abitanti gli si affollano attorno, ed il funzionario, dopo una stamburrata più sonora, dice: «Il sindaco di Bar sur Aube è il Comitato di difesa, fanno sapere allapopolazione che coloro clic non avessero ancora firmata la lista di protesta e il rifiuto di pagamento delle imposte, sono invitati afar ciò dalle 9 alle 11, sotto le arcate del Municipio. Ogni abitante <:• ugualmente in vitato a pavesare coi colori nazionali abbrunati la propria casa » "0 Champagnesi o Prnssiani!., \U 10, mentre suonano a stonno le canipane de! palazzo di Città, si issa alla sommità ,i- ! ;.-nrafululine dell'edilìzio del Municipi-, ndiera rossa: il simboio della ribellione svi : tola C09Ì nella luminosa aria primaverile fra l'entusiasmo di tutti, senza distinzione di ] i-riti. E sotto il vessillo della rivolta >-,-,.:. rè la scritta: «O champagnesi, o pili- - ... Alle 10,45 comincia i Mia sala delle feste, al palazzo di Citta, la :\ unione dei protestanti e dei loro ràppr. - - tanfi politici. Intutti gli angoli della sa! no affissi de cartelloni che serviranno, poi durante i corteo del pomeriggio. Tra al scritte silegge: «La fame giustifica - ;>i j Si ò fatta la revisione per Dreyfus i ... r Durami, si farà anche per fa diami ftna! L'ingiustizia crea i ribelli ! », ecc. Infine, sotto la presidenza del signor CI .que. capo della lega di protesta, hu 1: . grande Comizio, che si è concluso con la votazione di un ordine del giorno di prolesta contro la situazione creata dalla delimitazione della zona della Champagna. Nell'ordine del giorno si invitano poi tutti pur rifili'me la propria fiducia al Governo dqualunque partito esso sia, finché i vi:-, , -, >:mentali a non votare il bilancio e agnaiut'ii della regione colpita non abbianoottenuti, piena e intera soddisfazione. II Comizio si scioglie alle lì: la folla, aMunicipio, c enorme. "Soffia «r. vento di rivoluzione!.. diuariamente dopo mezzogiorno. Le vetturediiuii'iumenfce dop mezzogiorno. Le vetturedie conducono ìu genie dai dintorni si suecedono senza fcreg.m. in tutti i veicoli, i cucavalli sono bardati di rosso, si trovano dei veri grappoli umani: uomini, donnefanciulli sono confusi od ammucchia::! cantano a squarciagola l'inno dell'Aube. Ssentono versi come questi: di rivoluzione L'ingiustizia fa Soffia un venti i ribelli ikSulla piazza del Municipio una vasta scritta è aillssa a terra: indica che CjueItioe-o deve rimanere libero, cosa che (tutti dimostranti rispettane scrupolosamenteSulle vie die si locano a Bai- sur Aube, ila tutt-i lo parti, si ■ -ansano g>rupni compar• ii uomini in abito da l.ivoro: sono i contadini ribelli. S'uno le 1,3(1 e senza tregua, con in «fesa* Ès testa, i tamburi fragorosa e , l e a 4 o i l %aX^mn- Cheque termina 1; mento rullanti, con le bandiere spiegate, coi rossi stendardi al vento, arrivano come una fiumana ininterrotta tutti i viticultori dei Comuni del dipartimento. I contadini hanno sul dorso le sporte coperte di drappi rossi : essi portiano le vanghe ad armacollo. Ad ogni lato delle loro file, come per mantenere il buon ordine, marciano i pompieri dei rispettivi Comuni con il casco in testa, con la coccarda rossa sventolante sul petto. Tutti cantano a testa alte, sull'aria dell'Internazionale, l'imno popolare dei contadini. E' (impossibile leggere ad una. ad urna le frasi scritte sui cartelloni portati in giro dai varii gruppi : molti contengono soltanto delle ingiurie conitiro Monis, nonché la condanna a morto contro i traditori. Altri contengono delle frasi veramente straordinarie, che indicano a quale punto siano ecci(flati gli animi : « La Champagne o la Prus sia! ». <i Le Provincie annesse Alsazia-Lorena e Champagne! ». « Libertà, spacconate; e°nagliauza e fraternità, bugie! ». Alle 2,30 i dimostranti, circa oltre 8000, sono al completo al luogo stabilito per il principio del corteo. Il presidente del Consiglio... bruciato insieme alle schede dell'imposta La sfilata comincia tra le salve di artiglieria. I tamburi, le fanfare, le musiche, imperversano furiosamente; ma il loro ru-i more infernale è dominato dalle natio del i canto dell'Aube e della Carmagnola urlato! da ottomila voci. Sono le 3, quando si arriva sulla piazza! del Palazzo di Città, che è stata complete-! mente sgombrata: al sotto-pa-efetto, che sitrova in un gruppetto isolato di amici, ven-| gono rivoli saluiti e sorrisi ironici, mentre' da tutte le parti si grida: Abbasso Monis! Abbasso Monis! Abbasso il presidente del Consiglio! Ma quando la folla mette in mostra un j pietoso mannequin, vestito di redingote nera, che rappresenta il senatore Monis, — il quale porta una targa con la iscrizione: « Monis aspetta la sua sentenza ', e che inoltre ha una grossa casseruola appesa al collo, — il soMo-prefetto preferisce eclissarsi. I portatori di sporte fanno cerchio intorno al mannequin, mentre si accende un gran fuoco: le .sporte, che contengono gli avvisi di pagamento delle imposte, sono buttate sul falò per alimentare le fiamme. In mezzo ad alte grida di rabbia, il mannequin, che rappresenta Monis, viene gettato sul fuoco dopo essere stato tempestato a colpi di forche e di vanga. Un secondo mannequin, che reca sul ventre una targa sulla quale sta la frase: « Morte a questi borghesi! », è egualmente bruciato dopo essere stato pure crivellato di colpi. Il signor Cheque, presidente della Lega di protèsta, si avanza poi davanti al falò e grida, a vooe alta, benché il sotto-prefeiìtto non sia più presente : « Sienor sotto-prefetto, ho l'onore di presentare i contadini della regione! Essi ri hanno voluto dimostrare la lor riconoscenza ed il loro grato animo! Essi non hanno da dare nielli 'nitro che gli avvisi di pagamento e le schede delle imposte! Essi hanno bruciato le sporte dinanzi a voi! ». " Le pecore sapranno diventaro lupi idrofobi., Si innalzano vive acclamazioni da ogni parte. Si grida: Abbasso Monis! Abbasso Monis! 11 corteo si forma e si reca in piazza del Chiosco. Sotto il Chiosco, che dà nome alla piazza, prendono posto i deputati, i senatori ed i membri de! Comitato di difesa. Prende primo la parola il senatore Rambourgt. Esli loda i vicmaiuoli per la loro grandiosa manifestazione, che « hanno saputo mantenere dei limiti civili la loro dimostrazione ». Il Governo — dice Voratore — dovrà sentire le nostre proteste e dovrà pensare alle nostre rivendicazioni! Il senatore P.enudat loda i dimostranti e dice: «Le pecore cha.mpagnesi, se occorrerà, sapranno cambiarsi in lupi idrofobi! ». Termina annunziando fra grandi applausi che egli si è dimesso dal Consiglio generale. Parìa pai il deputato Castillard, invitando j vignaioli a rifiutarsi di pagare le tasse fino a che non sarà resa loro giustizia. In tale senso parlano anche altri quattro de- prsimuscsldrLdmmvsèdcasqmilamvoèpslorLttdiahcdstfiaca a a o , scorsi felicitando i vignaioli per la loro calma, e li invite a sciogliersi colla stessa tranquillità. Poi chiede ai deputati ed ai se natnri ili giurare la concordia e la fedeltà por la causa dell'Aube. Tutti i parlamentari presenti si alzano in piedi e giurano di difendere gli interessi della regione senza distinzione di partiti e di essere avversari del Governo lino a che non avranno ottenuto soddisfazione. Poi, in mezzo a grida ed urli di ogni sorta, la dimostrazione finisce ed_ i vignaioli tornano in paese, colle musiche in testa, dichiarandosi pieni di spernmza, ma risoluti ad ottenere a qualunque prezzo infera soddisfazione,

Persone citate: Dreyfus, Sciampagna, Soffia

Luoghi citati: Alsazia, Bar Sur Aube, Huy, Lorena, Parigi