Fogazzaro tra le palme e i ceri della cappella ardente

Fogazzaro tra le palme e i ceri della cappella ardente Fogazzaro tra le palme e i ceri della cappella ardente La commemorazione solenne al Consiglio di Vicenza (Pmv telegrafo alla STAfBPH). VIccmm, 8, d»tu. | FLa salma di Antonio Fogazzaro fu vegliata stanotte dalla figlia prediletta, Maria, che tratto tratto passava dall'attigua stanzetta al letto di morte, per dar sfogo al suo pianto inconsolabile. Della famiglia vegliano la salma anche il genero marchese Roj, il nipote conte Franco. Non si muore dal letto anche il fedele infermiere Sariori, che nei brevi giorni che precedettero la catastrofe concepì per l'illustre uomo lina devozione ed un affetto indicibili. Il trasporto della salma Slamane si iniziarono i preparativi pel trasporto della salma nella camera ardente. Il prof. Schwarz la preparò di sua mano, secondo le esigenze dell'igiene necroscopica, perchè tale era la distruzione di aneli'organismo, che quel corpo iniziò subito il suo disfacimento. Alle 9,15 medici ed intimi tolsero la salma dal tettuccio e la deposero sul carretto stesso col quale il povero senatore era stalo accompagnato nella sala operatoria: il suolo, c passò per le stanze dei malati. An che oggi il sole irrompeva colla sua luce vivificatrice nelle ampie candide corsìe òspitaliere. Padre Bernardo precedeva il me sto corteo, il vice-presidente dell'ospedale avvocato Fanlon, a il commissario dell'ospedale, avvocato Breganze, coadiuvavano la famiglia nel pietoso ufficio, disponendo perchè nessun malato od estraneo turbasse la cerimonia. Nella camera ardente Giunta la salma nella camera ardente, essa viene distesa dai medici stessi e dagli intimi sul cataletto. Quindi giunge la figlia Maria, che veste l'abito di. lutto e va a coronare di viole la salma del genitore. Ella slessa stamane aveva raccolto le viole del memore pensiero nelle aiuole della villa di San Sebastiano. Le mani del morto vennero composte sul petto: la sinistra stringe un piccolo crocefisso ; la destra un mazzolino di viole. Ai piedi sono una fronda di lauro c la palma dì viole della città. Sopra il capo campeggia un grande crocefisso. Ad un lato, su un piccolo altare, è un altro Cristo, Ira ceri e giaciuti aulenti: altri ceri ardono intorno, fra le palme. Quando i famigliari si ritirano i valletti municipali e gli studenti dell'Istituto tecnico si dispongono in guardia d'onore, suore p. dame s'inginocchiano a pregare su appositi ginocchìatoi. Alle 10 incomincia la sfilata del pubblico, reverente e commosso. La fiumana di popolo monta lenta e silenziosa: sono dapprima distinte dame della città, alcune delle quali recano i veli neri del lutto ; sono maestri e giovani alunni, professionisti e cittadini cospicui... La vista della salma e la semplicità in cui è composta, li commuove ed escono con gli ocelli arrossati dal pianto. A mezzogiorno la visita e sospesa e non restano a vegliare che gli intimi discepoli e le suore. Alle li ricomincia, il pellegrinaggio, che si fa subito di una imponenza solenne e commovente. Sfilano migliaia e migliaia di persone d'ogni età e d'ogni condizione, e in tutte è un sentimento solo di accorato, mal represso, inesprimibile dolore. Molti non rucano solo lagrime e singulti, ma anche il gentile tributo di fiori. Le guardie manici \pali devono regolare la circolazione, tanta ,p {o rcssa. / vicentini non riconoscono più . . „,_,,„ ,,„, „„„,.,„ „,„..i„ „„....-j' ., 1 "« viso */««° del morto poeta, il sorndeni le bellissimo volto di lui, che fu come il ge\nio tutelare della città; e, se la notizia ideila morte aveva diffuso il più profondo dolere, questa crudele decomposizione apre ìnel loro cuore una ferita sanguinosa. j Stamane prima di allontanarsi dalla sal\ma Ael suo boralo genitore, la figlia Ma! ria diceva : « Ed ora t'affido, o caro, alla tua ritta», e Vicenza Ina ricevuto proprio nel ,,S[to grande amplesso di dolore c di pianto. : 1 11 testamento del poeta : . „ j 1 funerali, come e noto, sono fissati per domani, alle ore 16. Le esequie invece che j u M di s Marco, come si dovreb . * ».-»-. ìhe, saranno celebrale in quella di Santa < Corona, che è come il Pantheon cittadino. ! poìchi, da Q d parle vi è gara e 1 ,. 3'ur0B car'- in 1ncl,° Messo Cimitero nel cttammhptnngla(rctcdcmscicrsseplmtNgpdlamtestremo onore all'illustre defunto, e la famiglia aveva subito espresso il desiderio che i funerali fossero modesti, secondo la volontà dello scrittore, cosi oggi la famiglia medesima fece più diligenti ricerche per vedere se trovasse qualche precisa disposizio ne testamentaria, onde conformatisi. Difatti fu trovalo nel pomeriggio il testamento olografo dell'insigne romanziere. La famiglia tuttavia lo tiene per ora riservato, e comunica solamente che ai funerali potranno essere accettati fiori e sarà ammessa la Banda municipale: non però la scorta di soldati. Da un intimo ho potuto sapere qualche maggiore dettaglio. Il testamento incomincia con una franco, dichiarazione di- fede cattolica. Il poeta dispone di essere sepolto nella tomba di sua famiglia; e quindi non potrà avere esecuzione la deliberazione del Comune di seppellirlo nella tomba degli uo mini illustri. Anche se fosse morto fuori di Vicenza, il senatore Fogazzaro aveva disposto di essere portato a Vicenza. Solamente se fosse morto nella diletta Valsolda, avrebbe desiderato di essere sepolto nel piccolo Cimitero di Oria, accanto a morti che gli quale si svolge l'ultima scena dell'ultimo suo romanzo. Egli stesso ha dettato l'epi grafe che dovrà essere scolpita sulla, sua tomba; ma per ora essa è gelosamente custodita dalla sua figlia Maria. Espresse infine il desiderio che sulla tomba stessa fosse collocato il busta dello zio don Giv.ioon» Foga l a ù aro, eseguito dallo scultore Canonica' e che ora si conserva nella villa di Montegalda. I telegrammi * Il Governo ai funerali sarà rappresentato dal sottosegretario di Stato, on. Teso. L'on. Luzzatti ha telegrafato al sindaco: «Il lutto di Vicenza è lutto nazionale: accorrerci ad assistere ai funerali, se non me lo impedissero assolutamente gravissime occupazioni ; ma come tutti coloro che hanno il lutto dell'ideale, piango uno dei più grandi e benemeriti scrittori che contribuirono a migliorare e consolidare l'anima italiana.- — Luzzatti». I telegrammi di condoglianze che giungono al sindaco c'alia famiglia sorpassano già di mollo il.migliaio. Oggi è pervenuta alla signora Fogazzaro la seguente lettera del vescovo Bonomelli: «Cremona, 7 marzo 1911. « llLma*" Signora '— In questo momento (7 ore) apprendo che il carissimo e venerato amico è passato a miglior vita. Il sacrificio suo e di noi tutti è compiuto. Imitiamo lui, che nelle ore dei grandi sacrifici con tutta la calma e la semplicità, sorridendo, diceva : « Come piace a Dio ! ». Benché non imprevista, questa perdita mi colma di dolore. A tempo più tranquillo le scriverò. Dica alla buona figlia c al genero che il nostro amatissimo Antonio è più da invidiare che da piangere. Basta ! Mi tenga con.profonda stima partecipe del suo dolore. — Dev.mo: Geremia Bonomelli, vescovo ». II cardinale Capecelatro telegrafò: « Applicata Messa per anima diletto vostro consorte, seguiteremo pregare per lui e famiglia amata da lui. — Cardinale Capecelatro ». Il sindaco di Roma ha cosi telegrafato: « Allo scrittore illustre, dagli impulsi della fede e dalla sete del vero animato, all'uomo e al cittadino virtuoso alla patria devoto, Roma invia mesto e riverente tributo.— Nathan, sindaco». L'ambasciatore di Francia ha così telegrafalo: « Contessa Fogazzaro, Vicenza — Jc vous prie d'agrcer Vexpression de mes vives et doulourcuses condolcanccs à l'occasion de la m.ort de votre illustre époux. —- Barrèrc, ambassadeur de France ». Il ministro della marina ha telegrafato: « Consenta che le cs2>rima, a nome della marina, il mio sentimento di vivo rimpianto per la perdita dì. Antonio Fogazzaro, letterato illustre, ottimo cittadino, al quale l'armata italiana deve la preghiera del marinaio, elevatissimo inno di amor di patria e di fede. — Leonardi Cattolica, ministro della marina ». Il ministro di agricoltura ha pur telegrafato: u L'Italia tutta piange la perdita del poeta gentile, del romanziere illustre, dell'uomo che ebbe altissimo il sentimento dell'arte. Alla memoria di lui, che tanto onorò la patria colla nobiltà delle opere, mando un reverente pensiero, ed alla famiglia desolala porgo condoglianze vìvis -.ime. — Firmato: Raineri». Città, senatóri, deputali, artisti, accademie, istituti scientifici mandano partecipazioni di condoglianza. Oggi sono giunti, per assistere ai funerali Domenico Tumiati e il marchese Filippo Crispolti. La solenne adunanza consigliare Alle ore 20,30 di questa sera si è radunato il Consiglio comunale per la solenne commemorazione di Antonio Fogazzaro. SmL'aula consigliare era addobbata a lutto, e gli scanni dei consiglieri erano coperti di gramaglie. Fra palme verdi spiccava il bu- sto a Fogazzaro, modellato dalla baronessa Scola e scolpito dallo Spazzi, di Verona. Una grande folla gremiva il posto riservato al pubblico e le adiacenze del palano Comunale. Intervenne anche la minoranza cattolica conservatrice, la quale ordinariamente si astiene dal partecipare ai lavori consigliari per divergenze con la maggioi ranza popolare. Prese per primo la parola il sindaco, il quale m un discorso vibrante di commozione rievocò la grande figura del poeta, dello scrittore, del cittadino scomparso. U sindaco ricorda, tra l'altro, come a lui Fogazzaro scrivesse la seguente lettora, a proposito di una sua difesa di Daniele Cortis : a No, Daniele Cortis non deve far male a nessuno ; fosse anche un miracolo di arte, non me lo perdonerei mai se facesse male a un'anima. Qualunque siano le opinioni religiose e politiche dei miei lettori, io spero che la rappresentazione artistica di un grande sacrifizio per un grande ideale possa giovare a lutti ». Il sindaco accennò poi al fallo che fu il Fogazzaro, contro il parére dello stesso Lampertico, suo maestro e parente, a. volere che Vicenza, consacrasse un ricordo marmoreo a Giuseppe Mazzini. « Coloro che godono di vedere attuata Videa comune ai più. grandi intelletti italiani dall'Alighieri al Manzoni, non possono a meno, io credo, di onorare il Mazzini, come il più forte cooperatore, quando dal campo del pensiero stava per passare nel campo dell'azione ; non mi meraviglio che in una epoca di materialismo il nome di Mazzini sia divenuto impopolare: le moltitudini lo ignorano e lo disprezzano; ebbene, chi serve l'ideale, chi crede allo spirito, deve un omaggio a Giuseppe Mazzini ; e io glie lo rendo ». Concluse, ricordando come dalla reggia alla capanna dei montanari, donde la famiglia Fogazzaro originò, fu unanime il cordoglio. Il sindaco chiuse proponendo le seguenti onoranze: Iniziare la sottoscrizione, per un monumento nazionale da erigersi (n Vicenza, con una somma di diecimila lire; intitolare « Corso Fogazzaro » la via che da San Lorenzo mette alla casa natia del poeta, ai Carmini ; intitolare a lui una sala della Cicica Biblioteca ; deporre sul feretro lina corona artistica, ed erogare agli istituii cittadini 3500 lire per beneficenza. Parlarono poi, tra gli applausi, commossi, il consigliere avv. cav. Antonio Breganze, per la minoranza cattolica conservatrice, e Ciurlato, per il gruppo socialista. L'imponente manifestazione riuscì degna del commemorato. a. d. M.