I sopraintendenti dell'aria pulita di Ernesto Ragazzoni

I sopraintendenti dell'aria pulita I sopraintendenti dell'aria pulita e della tavola pronta (Nostra corrispondenza particolare). .... i Londra, febbraio, j 11 Parlamento inglese, il quale è il padre : di tutte le Camere di deputati del mondo, è un' molto savio e molto giudizioso Parla- mento. Penetrato di questa grande verità che non si può parlar bene ne non si respira bene e ohe non si può bene operare se l'organismo non è convenientemente sostentato, esso dimostra pei propri polmoni, e pel proprio stomaco una cura la quale non può a meno ohe rassicurare e consolare gli elettori. Non c'è che dire: i loro rappresentanltd, che sanno d'aver la missione di dettare al paese leggi sane, non mancano al dovere di provvedere anzi tutto alla propria igiene. Liberali ed unionisti, free-traders e tarif-reformert, labouristi e nazionalisti irlandesi, ohe le questioni délVHome-rule o del velo dividono, sono in questo tutti d'aocordo. Quando i -forni scorsi, così, al principio di questa sessione ehe già si autobattezza per « storica ■ e che cèrto vedrà non poche tempeste, si venne a regolare il funzionamento della nuora Carnei*, gli onorevoli giustamente tennero ad assi curarsi le due cose importantissime: l'aria buona e la buona cucina, ed unanimi furono di un parere. Egregi uomini', nelle passate legislature, ci avevano pensato con grande zelo e colla maggior soddisfazione della Camera: gli egregi uomini ci pensassero ancora ! jj Acrating-commUtee (la Commissione di «reazione) ed il Kitchen-committee (la Commissione delle cucirne) — vedete la forza e la solidità deèle istituzioni in questo paese ! — sono rimasti invariati. E vedete pure la nrova di quanto or ora vi dicevo, l'importanza cioè che i deputati inglesi danno alla lor salute ed al loro benessere: hanno creato per salvaguardarseli apposite Commissioni parlamentari. Se il palazzo di Westminster, dunque, è per consenso generale, il luogo di Londra e forse d'Inghilterra dove si respira meglio e dove meglio si mangia, non è per nulla. Ci sono Autorità in continua vigilanza: ci sono, cM-amiaTmoH così, i « saprai nten denti dell'aria pulita e della tavola pronta » ; e guai a quel soffio men ohe puro eh© osasse insinuarsi fin nelle aule auguste, «uai a duella costoletta men che tenera che avesse l'audacia di presentarsi sopra un onorevole piatto ! Quasi quasi, in Inghilterra, c'è da farsi eleggere deputati soltanto per ramosi di cura. Non mi meraviglierei che ci siano medici che lo consiglino ai loro clienti. Esagero? Vedrete voi stessi se avete la curiosità e la voglia di seguirmi. In questo momento in cui gli occhi del mondo intero sono fissi sulle Camere inglesi, ove si sta combattendo una fra le grandissime battaglie parlamentari che si siano mai combattute, gli studi sull'organismo rappresentaitòvo britannico non sono mai troppi, ed anch'io desidero di contribuire all'illuminazione del pubblico intelletto per la modesta T>arte che so. E incominciamo coli'» apparato respiratorio ». Vi sareste immaginato che per far respirare i deputati inglesi occorrono non meno di settanta uomini ed un congegno altrettanto complicate almeno quanto un viscere umano? C'è un mezzo semplice, pare a prima vista: si aprono le finestre. Ma questo mezzo primitivo ed infantile è sombrato qui buono tutt'al più per qualche Consiglio comunale dell'età óSla pietra. Aprire le finestre a Londra! E l'umidità del Tamigi che può provocare degli illustri raffreddori te delle molto onorevoli tossi E la nebbia maligna, senza alcun riguardo per le ugole eloquenti, che di botto può chiudere con un'angina? E il caldo, quando c'è; e il freddo, quando fa freddo; e tutte le altre diavolerie di microbi atmosferici (ogni glorino i medici ne trovano uno nuovo) che portano in giro le influenze, le bronchiti ed altri cari regali? No, l'infondere nei polmoni legislativi un'aria degna di loro, -non fu e non è cosa tanto leggiera. Come si poteva incorporare un utile e perfetto apparecchio igienico, in un immenso complesso (edificio, ideato più per essere un monumento della grandezza e della potenza britannica che un nido di comodità? Per molti anni, bravi signori, gli uni più ingegneri degli altri, invano si sono arrovellati i cervelli, ma finalmente, uno, più ingegnere di tutti, nn bel giorno venne e risolse il problema. Quello che egli fabbricò (i tecnici lo dicono ed io (ri credo) è nel suo genere un vero caVolavoro. Del resto, giudicate. Vedete (se non la vedete, non vi sarà difficile immaginarla) questa lunga terrazza marmorea che dà sul Tamigi? E' la celebre terrazza ove d'estete le signore mogli dei membri del Parlamento si radunano a prendere il fresco, a far chiacchiere e ad aspettare i loro mariti; la celebre terrazza contro cui le suffragette* sono venute una volta in barca a fare una chiassata rimasta famosa. Ma per adesso, non cercatevi ne siesuore, uè suffragette!. Vedete piuttosto queste tre ai>erture. Vi sombrano finestre? Non lo sono. Esse formano la « laringe » del palazzo. Tutta l'aria che dentro, poi, in virtù dei meccanismi della vita, si traduco, in voce, iu parola ed in discorsi, ed aiuta, per così dire, passando pei petti dei legislatori e prestando il suo soffio ai pensieri, a reggere l'Impero britannico, entra per di qri't. Ma che purgatorio prima di essere ammessa nel paradiso dell'alto consesso! Carica dei suoi miasmi, delle sue fulige;ni delle sue brume, dei suoi lezzi, la disgraziata aria inconsapevole tenta, è vero, l'ingresso, ma appena ha fatto un passo al di là dei tre varchi, alto là, la via le è chiusa, o almeno, attraversata da una cortina •l'acqua. Tre getti consecutivi, in tre camere successive, le fauno subire una purificazione preliminare. Ma corpuscoli ribellii quali non hanno nulla a che vedere cogli affari dell'idrogeno e dell'ossigeno, possono aver resistilo al bagno ed alla doccia, ed seco allora che dopo la prova dell'acqua c'è la prova del filtro. Un tchiio di duecento metri circa di superficie, è lì pronto per arrestare gli intrusi o se ce ne sono (ce n'è sempre) vi restano presi, vi dico io, come moscerini in una ragna. L'aria è ora libera di far la sua strada'/ Nemuicn per sognoPuò esserci nebbia, e ci vuol altro che un filtro per tenere indietro la nebbia londinese ! I casi di nebbia sono contemplati, e si mette in opera qui un sistema specialeEsso comprende: a) un grande ventaglio elettrico del diametro di due metri circah) una lunga camera falla a V; e) una seridi schermi di rote metallica e di cuscinett la lunga camera fatta a V e nella lunga. camera fatta a. V gli schermi di rete me-;tallica e gli strati di bambagia, che la stan- ; no aspettando e da cui non può efuggire, la passano, se si può usare l'espressione, un'ul- tima voifca al setaccio. A questo punto, non so se la mia spiegazione sia chiara, ma l'aria lo e certamente, e dopo ancona una suprema anticamera nel locale delle batterie di riscal-!damanto, se è d'inverno, o dei serbatoi di -, , ,r " ? H W si v P-!T^° aDChe * qWS^!) f ÌZ 1+1.bero,.aocef?°, «««e «le rimento ^ *** g° ?a' m=~,ù„;a- _ j • x- • 2tìSferiSF&W T- egati agli apparati distributori, :regolaton Ln?df!fiflSti7^fnntÌ djfte™°,n^ri' diam disfiatatoi, una settantina di persone ,. , . , . .. „, ,i di bambagia. L'aria, ohe traverso 1* filtro ha| lasciato le sue più grossolano impunta, ma ! non ha perduto il suo carattere nebbioso, viene precipitata per l'azione del ventaglio elettrico, che funziona da ventilatore, entro WSJS^^P^L^^^. «Pciatod r * , r-- —. ~-^~"> — ma^o^,an8^10 » Ta tare Ci sS SSLSS^À-^t * w^" SSL0. ™nom™™h dl. «".tant'anm f«d- lita »_ vigila « oHHr™o^TZ™A"I il nato chT desidera TtSmSSÌcome nessun'altra Camera respira al mondo, *** Sia mo' I'©ffc.tto dell'aria buona, sita tuo1 „ftW1. v.,^ j„4.+A i_ i . A^X 8°Pra' hT ?Tante bam^^;«rÌf7 « non poca Ora e da un banco che ei vuole un po' più di calore, ora xw « sangue ardente... Ma VAreating-com- mxttee — k sopraintendenza « dell'aria pu- il fiato <£\^™T^7^ quello del lavoro, i rappresentanti de Regno Unito, come lo dimostrano cifro che non mancherò di citare, sono gente provveduta sempre di un appetito invidiabile. Ed ò qui che torna opportuna l'opera dell'altra im- n :5_. j.i rr:..i.^ eommittee, la « Commissione delle cucine »,! che dirige l'« apparato man aleatorio , della i Camera, come VAemtint/.cornmiUee dirigell'« apparato respiratorio ». I commissari! delle cucine — i sovraintendenti della ta-vola pronta — seguono per solito le vicende del Governo, vanno e-vengono con lui, e sono dotati — dote preziosa che torna tutta a vantaggio dei deputati in vena d'appetito — di uno' straordinario spirito di emulazione. Ogni Commissione, vuole avere l'ambizione di fare sempre meglio e sempre più di quella c'Se l'ha preceduta, e la conseguenza ne è ohe a Westminster la tavola si fa sempre più abbondante c sempre più facile di prezzo. Per mezza corona (circa tre delle-nostre lire) sfila un pranzo; per un scellino, un lunch : uno steak di mezza ■ libra, due piatti di legumi, pane fin quando se* ne vuole, e formaggio. La birra è a prezzi ridicoli. Si calcola che le tariffe del restaurant della Camera siano oltre della metà inferiori a quelle in vigore nelle trattorie di prima classe del West-end. Le sale da pranzo, ed anche l'ordine di queste è messo sotto la sorveglianza del Kilchen-eommittee, sono disposte col più squisito buon gusto, e fornite di ogni comodità. I deputati sono 670 ed hanno la facoltà di faro inviti. Vedete se ci vuole spazio, e se la carica "ai sovraintondente della tavola può essere una sinecura. Il Kitchen-committee ha poi il suo « fido Acato » in persona di un manager, o direttore, stipentGato, il qmle è certo il manager di restaurant più affaccendato di tutta Londra. Ogni sessione parlamentare, ha confessato uno di essi, costa almeno un paio d'a.nni di vita. Ci sono giorni in cui questo martire ufficiale delle mense ha un lavoro di diciotto oro filate, ed egli deve esercitare il suo vigile controllo su un centinaio di lavoratori, con talvolta trenta o quaranta camerieri extra in aggiunta. Finché i lavori parlamentari procedono calmi e regolari, meno male, ed il manager so pure è sovraccarico di lavoro, non ha fastidi. Ma venga il giorno delle grandi questioni, dei grandi avvenimenti, dei dibattimenti importanti, ed allora cominciano i grattacapi. Pranzeranno i deputati? non pranzeranno? Questo è il problema! 1 Supponiamo che il manager, nella sua saviezza, abma preparato il pranzo per due- . aj m0ment<> triusto, e subito vanno a malel;n manager deve indovinare, deve intuire, ; deve fairei un'intera scienza degli usi e dei costumi parlamentari. Guai un errore! E ^ e?;i per esempio si dicesse « alle sette, cigf la seduta" si leva non preparo nulla » c6|]j onorevoli, invece', dovessero rimanere, e cercare, all'ora debita, un pranzo che !non c'è? lo m'immagino lo stato d'animo del po- v°™ manager,*™ di nuesto .sere, dalle sei alle sette. Nervoso, egi passeggia per gli ?trii ed ì conidoì- fa %flC nelle tribune, interroga... Le sette scoccano, e la Camera tiene ™cora £ed*te' i fuochi sono spenta 1 Alle sotto allarmato seriamente... Se la Camera affa- mata venìiiSB a rcoWre a aw> praT12(>! AUe La cento o trecento onorevoli, e che la. seduta, inaspettatamente sia levata un quarto d'ora orima delle sette, e non continui nella serata, i deputati se no vanno a casa, o alle loro trattorie in città, e non ci sarà forse un solo pranzo consumato nelle dining-rooms. Sono migliaia di lire perdute per la « Commissione di cucina ». Il manager, quindi, ol*w» che dei fornelli e delle tavole e delle i provvigioni, deve anche darsi pensiero degli v,mori del Parlamento. E so un ministro ! Dr0lUlmcia u<1 iungo ed importante discorso che s; prolunga aj di là dell'ora del pranzo, ed 6g]i ha proprio preparato quella sera, piabti delicati, che vogliono essere mangiati Alle sotto e un quarto egli finisce per essere 'amento... Se la Camera affareolamare il suo pranzo ! Alle a seduta continua sempre. La ticia ad imporlargldsi di sur uwv... ijornora di Vatel gli balena al pen siero" Le * mezza!.!Ma in ^estT- ' hl,rrah! " - * Di° salvi « Palamento a 11 Re! "' ~ è ** P^- I tati se la battono! L'onore del manager e * a, calcolato giusto, ed ha « Comitato delle cucine », Ma <lual«ne «fr* farà anche meglio ap 1™" V™»°«*™ ™ Welter ri *««-^ v^uiostì *t iuuiiLuia.re u suo pranzo i e V01lti- la s«d*te continuaPsempre. fronte incomincia «, imporiargtìsi di sur doro... L'ombre JJ ' * ' ' meritato ' r=.1,ÌmpartanZa ™^«™»"'"' re. In una sola sessione parlamentare, ecco che cosa sono stati distribuiti : 21,000 lunchs; f'0,00 pranzij 4.?'.00.0 ta.zzje. *ì»J 50-°00 T"(h^Ì'J?*1?,™ P^n±6,"r"C E 81 T'^ sterline (400,000 hre); 450 st?P?e ("'f»0 sterline) si consumarcelo in [t, Tl ? .co]o,nnelI°; Lockwood, che presiede il JLilchen-committee può essere or- ! ^}ìT"i quando e a tavola, anche i S« J^*' ™l * P"° Z^?™ 11 Pl " l™*™ lnglese ela ^ «ran Pagamento! ! Ernesto Ragazzoni.

Persone citate: Lockwood, Vatel, Welter

Luoghi citati: Inghilterra, Londra, Regno Unito