Come avvenne che Dolores non fu liberata dal mercante in olio e granaglie Una truffa alla spagnuola, che vale dieci truffe all'americana (Per telegrafo alla Stampa). ,

Come avvenne che Dolores non fu liberata dal mercante in olio e granaglie Una truffa alla spagnuola, che vale dieci truffe all'americana (Per telegrafo alla Stampa). , Come avvenne che Dolores non fu liberata dal mercante in olio e granaglie Una truffa alla spagnuola, che vale dieci truffe all'americana (Per telegrafo alla Stampa). , Ancona, 21, mattino. Il 16 corrente, il nostro questore, cav. Guarino, veniva a conoscenza che alla Cassa di Risparmio di Jesi era stato presentato la mattina del 12 un chèque di cinquantamila lire, per lo sconto, da tale Pietro Boccoli, negoziante In olii e granaglie di Castelplanlo e che la Coesa raccolte in proposito, come di resola, informazioni, si trovava nel dubbio di dar corso o meno allo sconto. Lo " chèque „ Siccome al questore risultava essere un po' strano che il Boccoli, identificato come piccolo commerciante, 1 cui capitali non potevano au- gare oltre le ventimila lire e le oul operazioni ; finanziarie erano perciò assai limitate, presentasse allo sconto uno chèque così elevato, inviò a .Iesi il vice-questore cav. Scorsone, il quale, Riuntovi il 16 stesso, e presentatosi subito alla e e Cassa» aveva appurato che oronrio quella mattina lo chèque in discorso era stato ritirato dal presentatole, e che quindi 'la Cassa se ne ora completamente disinteressata. Il cav. Scorsone reputava di non poterai accontentare di ciò « di dovere andare in fondo alla cosa: sicché si recava immediatamente a Castelplanlo ove veniva ìa sapere che il Boccoli non abitava in paese, ma in una frazione, denominata Borao Loreto, fra il paese «tesso e la stazione ferroviaria. Ivi il cav. Scorsone si faceva accompagnare dal brigadiere del carabinieri Leone Manfrin e dal milite Di Serafino Frftn c csc o Cammln facendo, il vice-questore esponeva il caso al brigadiere, il quale al colmo della meraviglia dava sul conto del Boccoli e della sua famiglia lo migliori informazioni. — Onesta specchiata, padre di dieci figli, religioso fino al punto dt servire anche la messa, incapace di concepire un inganno — diceva il brigadiere. — perchè la Cassa di Jesi avrebbe dovuto indagar tanto sul conto del Boccoli? Il quale veniva trovato nella modesta casetta, assiso, con la moglie e la numerosa figliuolanza. attorno al desco su cui era imbandita una parca cenaDono 11 primo momento di meraviglia per la comparsa inaspettata dei militi e di un signoro che non conosceva, riprese il suo sangue freddo e si dispose tranqunillo a sentire che cosa desiderassero. Il cav. Scorsone gli chiese notizie dello caiai uc, ed egli lo esibì subito, traendolo dal portafogli. Era una chèque in carta azzurrognola per cinquantamila franchi, coaf .questa dicitura Banco de Londres-Messico v sud Americano, . 7324G, 24 mangio 1910. Pagabile a vista al ortatore su la Comptolre Hational de scomvle 14. Bue Bergère. Paris. La busta misteriosa Il cav. Scorsone gliene chiedeva subito la provenienza, e il Boccoli, dopo aver premesso che si trattava di una storta quante strana altrettanto lunga, pregava il funzionario e l militi di accomodarsi, offrendo loro da bere, si recava in un'altra stanza, donde tornava con una bus'ia gialla e incominciava: — A dilucidazione di quanto dirò, si compiacciano di esaminare questa roba. E dalla busta estraeva tre lettere provenienti dalla Spagna, l'una in data 17 gennaio 1911. col bollo postale di Madrid, l'altra in data 25 mbftscplvbOaadpstvgcddcicmemeudPIcstvdrddgennaio pure col bollo di Madrid, e la terza ; nin data 11 febbraio col bollo di Barcellona Estraeva anche una copia di sentenza del Tribunale di Madrid, condannante per fallimento tal Roberto De Silva a 5 anni di prigione e a 5700 pesetas di multa: un estratto della Depositarla Judicial (Cancelleria del tribunale) relativo al sequestro di oggetti appartenenti al De Silva, una piccola chiave di baule, un brano tagliato da un giornale spagnuolo relativo al fallimento e alla cattura del De Silva medesimo, una bollette di spedizione ferroviaria, rilasciata dall'Agenzia internazionale di trasporti e un foglio dattilografato in cui erano istruzioni speciali e riservate per il Boccoli. Il quale proseguiva: — Il 17 gennaio io ricevetti la prima levtera nella quale tal Roberto De Silva, qualificatosi per commerciante delle Canarie, raccontava di essere scappato, dopo un fallimento di parecchie centinaia di migliaia di lire, per la Francia, dopo aver messo in salvo una propria figlia, Maria Dolores, in un convento, quando dietro mandato di cattura, spiccato da Madrid, dove intanto era stato condannato in contumacia, veniva arres'.uto poco prima che passasse il confine. Egli soggiungeva di aver potuto salvare la chiave di un baule — che aveva dato alla figlia — in un doppio fondo del quale si trovava un tesoro di oltre 1.200.000 lire e uno chèque di cinquantamila lire, che aveva trovato modo di dare in seguito al suo carceriere, corrotto col danaro, il quale lo avrebbe, dietro un tenue compenso, ceduto al generoso che avesse sborsato le 5700 pesetas di multa e fosse andato a togliere dal convento Maria Dolores, che poi non uvrebbo avuto dlfftcolrà, dato 11 grande servizio resole, di mettere a parte del tesoro del baule il liberatore. La lettera si chiudeva eoll'avvertenza che se 11 Roccoli avesse accettato, avesse telegrafato cosi: « Guzman ■ 13 Cadice - Valladolid Va beni - JJoccolt. » 11 Boccoli rimaneva alquanto dubbioso, ma la figlia maggiore Viola, una bella bruna diciannovenne, facendogli intravedere il lato pietoso dell'avventura, la nobiltà dell'azione che si pòteva compiere, gli levava ogni dubbio, e lo persuadeva a rispondere affermativamente col suddetto telegramma. Al quale seguiva immediata- nidvavndtpnegsns e e o o i ò a l a a , e i o a a , l e a o a r a , l e a o a l , a i . 5 mente la lettera 25 gennaio, con la chiavo deli baule e le altre carte e le istruzioni dattilografate, nelle quali 6i avvertiva 11 Boccoli di par-tire immediatamente per Bordeaux, ove alla] stazione avrebbe trovato un guardiano delle carceri di Valladolid, dal quale egli avrebbe! potuto avere, dietro l'offerta delle 5700 pesetas(i lo chèque e le indicazioni per recarsi nel con-| vento a rilevare la Maria Dolores col relativo)! baule del tesoro'. , Oon Violetta alla rieeroa di Dolores Pietro Boccoli non aveva denaro, irm si mise' a tutt'uomo a cercarlo, e In pochi giorni riuscii a racimolare con prestiti e con pegni la somma : di 9000 lire. E accompagnato dalla figlia Viola ; parti. Quando scese alla stazione di Valladolid: si senti chiamar per nome ripetutamente e sii trovò di fronte ad un giovane elegantemente 1 vestito, alto, bruno, che si qualificò per 11 co-! gnaito del carceriere del De-Silva, e invito 11 { commerciante e la figlia a prendere possesso! di un appartamento che egli aveva avuto curai. di fissargli in un albergo, soggiungendo che il! carceriere sarebbe venuto l'indomani mattina» E ti Boccoli e la figlia furono accompagnati in un quartlerino, che egli non ebbe tempo di ! controllare se tosse o no l'albergo elegante» < mente mobiliato, riscaldato e illuminato a lucei elettrica. Cenarono con lo sconosciuto, che *t mostrò entusiaste dell'Italia, parlando del più! e del meno, mentre la tavola veniva servita dai una graziosa cameriera giovanissima che 6orrldeva sempre, senza pronunciar mai una parola. : Padre o figlia si coricarono poi ia due camere | separate e dormirono tranquillamente. Alle 8 del mattino seguente il Boccoli fu; svegliato da una discreta bussatine all'uscio della stanza e la voce del giovanotto della sera I Innanzi gli di6se ohe .11 carceriere era giunto e ! che lo attendeva nell'anticamera. Il commerciante si vesti in fretta, fece* vestire la figlia-ed ambedue comparvero hi anticamera ove trovarono un uomo decentemente' vestito, sulla cinquantina, bruno, tarchiato, coni baffi e pizzo brizzolati, il quale dopo averli sa-; lutati con un inchino e dopo essersi scusato! di parlar poco l'taliano, disse d'essere U carce-; riero incaricato da Roberto DeSilva a dare ai Boccoli lo chèque di 50 mila lire, dietro esa-i zione delle 5700 pesata* pattuite, ed In seguito] di dovergli dare istruzioni per la liberazione della Maria Dolores rinchiusa in convento. ■ il Boccoli dette la somma chiesta e il sedt-> «ente carceriere gli consegnò lo chèque chiedendo un compenso di certo franchi (che il! commerciante si affrettava & dargli) e dicen-; dosi pronto a portar nuove al De Silva le mattina appresso. Cinquantamila Urei ma proprio verol quan. te cose avrebbe fatto, tomaio A Castelplanid. con quel tesorettol i Cosi pensavano padre e figlia trascorrendo di resto della giornata nel visitare, accompagnato dal giovanotto, qualificandosi cognato, del carceriere, i monumenti e le cose notevoli I della città e persino la cameretta dove mori' Cristoforo Colombo. •! Nel pomeriggio, il giovanotte, 11 lasciò ui>[ momento per ricomparire tatto agitato, a sera; inoltrata, dicendo loro che, non si saliera' come, 11 carceriere era stato scoperto e^u-' a ; nttcie chef^^J^«l^.i e a i n a i e , i r o o a . a a n i i l e a i e o e a o r- mandato di cattura contro di essi, che quindi partissero Immediatamente e si affrettassero1 a varcare il confine. ! Faceva perciò loro pagare il conto all'albergo, li conduceva con una vettura alla s^zlo-i ne, prendeva loro il biglietto per Bordeaux; e li accompagnava alno al convoglio, non lasciandoli se non dopo che il treno st fa messo : in moto, gridando loro: < Appena giunti a| Bordeau riceverete istruzioni all'Hotel du! Cenlre. .»: Truffati Padre e figlia giungevano a Bordeaux e prenV devano alloggio all'Hotel du Centre, ove si tro-' vava un telegramma cosi concepito : i « Mio cognato perduto. De Silva condannato a morte. Proseguite Italia vostro interesse ». * Sicché, dopo appena due ore di permanenza all'albergo, i due Boccoli rapidamente prendevano il ireno per l'Italia e da Torino giunge-' vano a Castelplanlo -la sera delT8 corrente . ' La mattina del 14 Pietro Boccoli che frattanto! non aveva fatto trapelare a nessuno 11 successa I del suo avventuroso viario in Spagna, presen*1 tava lo chèque alla Cassa di risparmio di Iesi, per lo sconto. ', Ma la mattina seguente egli riceveva una nuova lettera da Barcellona nella quale drudamente, senza sovrainteai trattandolo di ore-: denzone e di ingenua gli si diceva che lo chèque era falso, che Roberto De Silva noni era mai esistito, che insomma gli ara statai giuocata una infame commedia. — Fui 11 11 per prendere 11 facile e fresa*' sarmi le cervella! — ha detto 11 buon commerciante al ca/. Scorsone. — Ma poi. per non co-! prirmi di ridicolo e per non far trovare In im«| ba razzi la mia famiglia, corsi a Iesi e il 16. ritirai lo chèque, dicendo alla .Cassa che non ne: avevo più bisogno. 1 —Ed ora? — Ora non mi rimane che la miseria, una, grande, immensa miseria. Perche dove trovo le; nove mila lire che ml_sono state prestate per: è troppo atroce! soddisfare 1 creditori. Dovrò vendere tutto. Il povero uomo, piangendo come un fanciullo, si batteva con i pugni la testa mentre in un angolo buio della stanza risuonavano altri rtn-i gliiozzi. quelli della figlia Viola, la cui inespe-, nenza giovanile aveva tanto pesato sulla ing*--: nuità patema.