Moti agrari nel Ferrarese

Moti agrari nel Ferrarese Moti agrari nel Ferrarese preveduti per quest'anno Preparazione sindacalista - Dallo stile classico al romantico (Per (e le/o no ai te Stampa). Wmmmm, 19, notte. Ci avviciniamo, secondo una odierna intervista con l'on. Pietro Niccolini, deputato di Ferrara, verso un'altra lotta agraria. Non è ancora risolta la lotta agraria in Romagna, c se ne prepara un'altra nel Ferrarese. Qualche giorno fa venivano pubblicate notizie che avvisaglie di future lotte erano apparse in quel di Ferrara, scadendo gli attuali patti agrari, e l'altro ieri dall'Argentano pervenivano voci di dimostrazioni da parte dei disoccupati. Sulla minaccia di un nuovo conflitto, ecco quanto ha detto l'on. Niccolini: — E' vero — gli fu chiesto — che nel Ferrarese avremo presto una nuova agitazione agraria ? — Di questo non vi può essere dubbio. Ferrara, quest'anno, è di turno. — Di., turne ? — Nell'Emilia e nello Provincie vicine gli scioperi agrari sono da molti anni una di quelle malattie croniche le quali hanno bisogno di sfogo in un punto o nell'altro : Rovigo, Mantova, Ferrara, Piacenza, Parma, Ravenna. E' certo che nel 1911 toccherà a Ferrara. — Infatti nel l'Argentano si ricomincia con le .agitazioni e coi tumulti. — Sì, ma non bisogna confondere quello che avviene ora noli'Argentano con quello che succederà, fra qualche mese, in tutta la provincia, L'Argentano, per ora, fa da sé. Qualche tempo fa gli nrgentani erano in tumulto per una comica avventura galante del loro gagliardo sindaco. Ora sono in tumulto per la disoccupazione, cosa certamente molto seria, ma, quando si pensi che il Municipio preso d'assalto dai dimostranti è un Municipio perfettamente sindacalista... — Dunque, lei prevede fra qualche mese disordini in tutta la provincia... — Dire tutta ò troppo, io direi un terzo. — E quale ? — Fin dall'autunno scorso la Camera del lavoro di Ferrara ha proclamato la lotta agraria nel 1911 e l'ha proclamata nella maniera più manifesta e più ufficiale. Venne subito formulato il programma e reso pubblico, come pure rese pubblico il piano prestabilito per attuarla. I sindacalisti ferraresi non sono tipi di rivoluzionari cospiratori: essi agiscono alla luco del Boie e non preparano colpi di sorpresa, ma' vogliono la gueria guerreggiata in campo aperto e con grossi battaglioni. Da quattro mesi il giornale sindacalista La Scintilla ha una rubrica costante che occupa almeno un quarto, del giornale: «La lotta agraria del 1911 ». Ivi dà conto ogni settimana di tutto quello che si è fatto e di tutto quello cho si vuol fare. — E' cospicuo il tesoro di guerra raccolto per la prossima lotta? — Fino ad ora anzi il raccolto ò scarso ma non c'è da stupirne: è presto ancora, l'epoca 6 poco propizia. — Ed il programma di questa lotta ? — Quello deliberato e pubblicato nel settembre scorso è "in programma amplissimo e svariato: denunzia di tutti i patti colonici, riforma della mezzadria, miglioramento della boaria, rinunzia al contratto di parti tanza, contratti speciali di compartecipazione, questione della inocchine trebbi atri- ci, assegnazione della terra fatta dagli nf fici di lavoro, ed altro ancora. — Ma non è un errore un programmo co sì vasto? — Io non debbo giudicarlo, e poi anche questa ampiezza può avere le sue buone ragioni. — E quali ? — Prima di tutto l'estensione che si vuol dare alla lotta, inoltre lo zona precisa dove avverrà lo sciopero non è ancora determi nata... — Non si possono fare previsioni ? — Sicure no. La preparazione prende tutto il Comune di Argenta, quello vastissimo di Porto Maggiore, poi Poggio Renatico, ed in parto Sant'Agostino e parecchie frazioni foresi del Comune di Ferrara, prosegue per Ostellato, Migliarino, Massa, Codigoro, ed arriva Tino a Mesola e si stende lateralmente su alcuni dei nuovi Comuni del: Copparese. Ripeto,, previsioni non si possono faro in questo momento ; non le saprebbero fare nemmeno i capi del movimento, e credo che la lotta avrà due centri : uno a sud ed uno ad est di Ferrara, uno verso l'Argentano ed uno nel cuore delle bonifiche — E Ferrara ? — Ferrara città probabilmente resterà fuori della zona d'azione, anche perchè fra i socialisti della città e quelli della campagna vi c molta differenza e qualche volta non molto buon sangue. — Allora è possibile un dissidio — Fino ad un certo punto il dissidio c'è già: i socialisti cittadini sono buoni rifor misti e si e no buoni bloccardi ; invece la Càmera del lavoro è sindacalista. L'on. Niccolini ha dichiarato che, poiché la lotta avrà carattere nettamente sindacalista, no sarà l'anima Michèle Bianchi. Egli dubita molto del successo della tattica ideata dal Bianchi, cho abbraccia troppa estensione, od affastella troppo questioni. — Ma e le masse combattenti ? — I contadini ferraresi, dopo quattordici anni di organizzazione e di scioperi quasi continui, si sono molto bene abituati alla disciplina, sono ormai un esercito regolare; nella .tattica dello sciopero sanno mostrarsi calmi e sicuri come vecchi soldati. Ma alla minóre impulsività corrisponde anche un minore entusiasmo; Le Leghe hanno svi luppato lo spirito di resistenza prima con tro il padrone, poi, qualche volta, anche contro il capo-lega e l'esattore. I proprietari sono anche essi bene organizzati, per quanto in essi, a differenza che nei contadini, la visione del dettaglio sopraffaccia spesso la visione dell'insieme. Oggi spiegano nelle lotto sociali qualità evolute ed attitudini più sicure. — Ella ha fatto parte della Commissione di inchiesta sulla Romagna. Può fare qualche confronto ? — Di analogia ve ne è una sola: che a Ferrara, come a Ravenna, non è questione di pauperismo. Se la lotta agraria di Ravenna — concluse l'on. Niccolini — è stata una lotta classica, quella di Ferrara sarà una lotta romantica, almeno so quello che oggi si può prevedere si verificherà fra tre o quattro mesi, perchè, in questo frattempo, tante cose possono succedere.

Persone citate: Michèle Bianchi, Niccolini, Pietro Niccolini