Un nuovo medium a Roma

Un nuovo medium a Roma Un nuovo medium a Roma Dacché Eus&pia Palladino riposa, non sugli allori, ma sui dollari raccolti nel reoenie (suo viaggio agli Stati Uniti, occorreva agli epiriitisti italiani un afSro spettacoloso soggètto di studio, e non tardarono a trovarlo in un'altra donna, una popolana di Roma: Lucia. Sordi. Se ne parla da più medi già, ina con diversa fortuna. Dopo i primi Oeanna, elevatisi dagli spiritisti che l'avevano Scoperta, vennero alcuni Oru,cifige. I/avv. I. Calderone, direttore "della spiritista Filosofìa delfa Scienza, sollevò gravi dubbi sulla sincerità di questi fenomeni. Ma le principali obiezioni sorsero da un gruppo- cari era a capo Luigi Ooea.ua, editore del Messaggero. Questo giornale pubblico infatti una. lettera dol < dott. V. » (dottor Villetta), il quale diceva in sostanza: « Prima di tutto, è bene si sappia ohe finora la Sordi ha potuto produrre i. fenomeni solo in casa propria, a-ssietitA da una figliuola e da un inseparabile fanatico... Sor. montando non poche difficoltà di.ambiente fc di controllo, si potè esperimontare Lucia Sordi fuori della, propria casa e in ambiente assolutamente 'rassicurante per il servizio di controllo. Tuttavia non si potè eléminaire la presenza nè della figliuola nfc del fanatico Siaitrocinatare. Ebbene, in parecchio sedute atte in tali condizioni non si ottienine più alcun fenomeno rassicurante ed accertato, ma anzi si potè verificare alla viva luce ohe la. medium, legata abilmente ad una leggera sedia di vimini, girava per la stanza con essa sedia addosso a famigliari za, di lumaca col proprio guscio, toccando a deetra e a sinistra esperimentatori e cose e producendo così una serie di fenomeni che la facile contentaibilità d'alcuni assistenti avrebbe desiderate di classificare per •autentici... ». Cosi prosegue il Villetta per un'altra ventina di riga, accennando ad altri' fenomeni clic ritiene epurii, e termina dicendo: « E' dunque questa medium uno dei tanti ciurmatori del genere? Io non lo credo, anzi ritengo che tutto quello che la Sordi produce, avviene in uno stato di meosoienza patologica, che sarebbe interessante studiare, ma.... Bonza ailineno il fanatico patrocinatore ». Se il Villetti avesse particolareggiataimenie narrato quel ohe accertò nelle sedute colla Bordi, sarebbe forse pervenuto a formare in favore della propria tesi l'avviso del lettore; ma quel che dice nella breve sua lettera non basta a convincere i cultori sperimentati degli studi psichici. E' naturale che, so non si sa, o non si vuole, « controllare » ti 11 medium quando è in trance, ossia in quello stato di « incoscienza patologica » cui lo scrittore del Messaggero accenna, esso froderà — e froderà in piena luce, come dice il Villetti delia Sordi — il che basta a escludere lo. frode cosciente. Ma la questione che si presenta allo studioso è questa: « Se il medium fosse stato ben controllato, avrebbe egli fatto lo stesso giro nella stanza, avrebbe egli ugualmente toccato a deetra e sinistra i presenti? Lo avrebbe fatto cioè, col suo doppio, ovvero sottraendosi in modo si-jpernorwale al controllo degli sperimentatori? Il fatto è strabiliante, inverosimile — ma questo non c'entra. Dacché è la' realtà di questa ipotosi che si cerca di .stabilire, non si può balordamente escluderla a, priori. Il prof. Angelo Marzorati, direttore della rivista Luce e Ombra e 6egrotèario della Società milanese di studi psichici, .avendo prima creduto poter affermare l'autenticità dei fenomeni della Sordi, raccolse U guanto di sfida del dott. Villetti e s'accinse a rispondere alle suo obiezioni. Iniziò una serie di sedute cui, assistettero particolarmente, insieme a Ini, il-dott. Giorgio Festa, l'ing. Ettorre, il cav. A. Tritoni, il sig. G. Squanquerillo, il cav. A'. De Nicola ed il sig. Gino Senigaglia, che compilò poi la relazione. Il « fanatico patrocinatore «, tui allude il Villetti non c'era, ma c'erano ahimè, uno o due membri della famiglia della Sordi — abitualmente la sua figlia Milena. Inutile dire che il relatore afferma questi famigliari del medium essere stati fatti segno a un controllo particolarmente attivo per parto degli sperimentatori : la loro presenza, utilissima al certo per non turbare l'ambiente psichico abituale del medium, poteva reudere più difficile il controllo nei casi ordinari : al lettore il giudicare se potesse realmente nuocere all'accertamento dei fenomeni, nelle sedute di cui ni .tratta. La seduta ebbe luogo, non in' casa della Bordi, ma in un locale esclusivamente destinato alle sedute medianiche dalla Società milanese di studi psichici. In un angolo dell'ampia stanza si trovava il gabinetto medianico, costituito dalla solita tenda, tesa diagonalmente fra dt:<e pareti e,ohe cadeva sino al pavimento. Ma quando iltmedium fu penetrato in questo gabinetto, l'ingresso ne venne chiuso mediante uno steccato compo sto di stecche solide, larghe 6 cm. e dello spessore di mm. 12, distanti l'ima dall'altra di 10 cm.; un altro steccato consimile copriva il gabinetto, formandone il soffitto Questa specie di gabbia era assicurata alle pareti della stanza jnediante legature, i cui nodi orano stati suggellati «estimo' super' duo » dice il relatore, u soffermarmi intorno a ciò ch'ò chiusura di porte e finestre, ecc.' Sono queste precauzioni elementari, che si sottintendono in ogni sperimentatore awe duto >. Quanto agli sperimentatori, essi seggono intorno ad una tavola rettangolare posta pa ranciamente al gabinetto e a taU> distanza che il medium, «porgendo il braccio al di fuori, tra l'una stecca e l'altra, rimane, ancora notevolmente discosta dagli sperimentatori più vicini. La prima parte delle sedute ha luogo generalmente colla stanza debolmente illuminala da luce rossa: la seconda parte al buio. Tacerò di fenomeni meno importanti, non fosse elio perchè si riscontrano presso molti altri inedii : così le apparizioni di luci, e poi anche di mani come fosforescenti, e i picchi in diversi punti della stanza, ecc. per passaro a quel che è per lo meno più nuovo e curioso. Remigio (la, personalità medianica, che abitualmente si manifesta colla Sordi, e che non appare molto più interessante di quella cusapiana di John King) invita gli astanti a fare la luce rossa e ad osservare la gabbia : i signori Marzorati, De Nicola e Senigaglia eseguiscono, e trovano il medium nel centro del gabinetto, seduto e tutto stretto conti-y» lo steccato, il collo è imprigionato fra una s-tecca e. l'altra, o la testa trovasi, di conseguenza, completamente fuori della gabbia. Il ginocchio destro ohe preme forte contro di questa, si protende anch'esso al di fuori, fino allo sforzo, tra una stecca e l'aite». :> sulla coscia relativa è appoggiato il gCf malsodsicazigisiconilpgilsfivotuape admsevbqvinilsistinsisevmststpscdchritecotrcocm1ebgmarrebfunmacl'czqtuenl'vtesulavmtnfsefiMlofdocvudloasgScmptdsdmtuud(psdaadz*(caldlcmDmmmdremdvtmmSrlp1 n a a a à a a u e o a e i o .' i o a i . n i i i o e a i el o a i i Cf mito del braccio destro, il quale si insinua al di fuori, a sostegno 'de! mento. E medium sta così irrigidito come in assorbente meditazione. Subito i tra sperimentatori suddetti si dànpo a tastare e ritastare quella testa, quasi ad assicurarsi ohe trattari veramente d'un capo umano! Poi, vinta la prima stupefazione, procedono ad una ri cognizione dei sigilli della gabbia (per quanto .il fenomeno sia di tal natura da prescindere da ogni condizione dei sigilli), della gabbia in generale e delle due stecche, attraverso le quali il meraviglioso passaggio ha avuto luogo, in particolare. Indugiano lungamente nella delicata bisogna: tutto è'regolare. Tornano ad esaminare il medium, sempre rigido e silenzioso coma sfinge: nessun segno su quel collo e su quel volto, nessuna traccia di attrito: la capigliatura crespa, copiosa e rigonfia non appare affatto ecomposta. Ma conviene riprendere la seduta; si ri porta la tenda lungo la fronte del gabinetto e ei rifa il bujo completo. Non va molto che Remigio avverte gli astanti ohe il medium ha ritirato la testa dentro la gabbia. Si rifa la luce rossa; il medium appare ora abbandonato sulla sua sedia in sonno composto e tranquillo. Nuova ispezione ai sigilli, alle stecche, alla gabbia: tutto è a posto. Il portento si è dunque nuovamente compiuto... in senso In versoi Quando, poco dipoi, si levò la seduta, e innanzi di liberare il medium dalla gabbia, il Marzorati, il De Nicola ed il Senegaglia si indugiarono a verificare di bel nuovo lo stato della gabbia istessa. Tutto è solido e in perfetto ordine. Sulle due stecche frontali si notavano — postuma testimonianza — segni in matita che gli sperimentatori ave vano tracciati tutt'intorno alla testa del medium, quando essa sporgeva fuori dello steccato. Si misura anche una volta la di stanza che separa stecca e stecca : sono proprio 10 centimetri. « Io da una parte — scrive il Senegaglia — e il sig. De Nicola dall'altra cerchiamo d'allargare le due stecche per ottenere uno spazio maggiore: il risultato è assai povero invero: neppure la testa di un piccolo bambino vi passerebbe > Il dott. Festa, presente alla seduta, ha comunicato le seguenti misure dei diametri trasversali del capo del medium, stabilite col craniomelro : diametro bitemporale 13 cm.; diametro biparietale 14 centimetri La seduta di cui ho parlato aveva luogo il 17 settembre scorso. Una seconda seduta ebbe luogo tre giorni dopo. Ma qui ci fu un guaio grosso. Il fenomeno, o supposto fenomeno, del passaggio della testa del medium attraverso due assicelle dello steccato si ripetè, ma Remigio cominciò a piagnucolare : « II fenomeno sarà criticato ! » Credo bene ! in fine di seduta si trovò il medium fuori della gabbia, ma gli sperimentatori notarono che una fra le stecche, e precisamente una delle due attraverso le quali aveva avuto luogo il passaggio della testa, cedeva nel suo punto di congiunzione coll'asse trasversalo inferiore e si staccava. Per codesta apertura il Senegaglia, che è smilzo, si insinua nella gabbia, benché con qualche fatica. Davvero, il fenomeno era criticabilissimo ! ! Per la terza seduta (23 settembre) si fece uso di una gabbia più solida: le stecche erano dello spessore di 1 cm. e mezzo almeno, larghe ben 10 cm., distanti l'una dall'altra dai 9 ai 9 cm. e mezzo appena: traverse robustissime in alto e in basso ne mantenevano salda la compagine. Così almeno suona la descrizione del Relatore. Ciò nullameno, il capo del medium ripassò attraverso due stecche della gabbia: gli sperimentatori si accertarono della realtà obbiettiva del fenomeno nello stesso modo che nella prima seduta: di più, due apparecchi fotografici fissarono la scena su due lastre sensibili che erano state precedentemente firmate e poste negli apparecchi stessi dal Marzorati, dal Senegaglia e da un amico loro, il rag. Magnetto, pratico di fotografia: furono essi pure che le svilupparono. Una di queste due fotografie pongo ora sotto gli occhi dei lettori della Stampa, grazie alla cortesia di Luce c'Ombra. Alla fine della seduta, il medium fu nuovamente trovato fuori della gabbia, sovra una sedia, ove appariva profondamente addormentato. Si visita lungamente, meticolosamente la gabbia: tutto è perfettamente a posto. Quarta seduta: il 27 settembre. Gli stessi sperimentatori, ma le tre adolescenti figlie della Sordi sono tutto e tre presenti. Si vuole, in questa seduta, lasciare libero campo alla spontanea produzione dei feno meni. Niente gabbia, perciò, ma un seni plice gabinetto medianico costituito da una tenda stesa diagonalmente in un angolo della stanza: nel centro di esso una sedia, sulla quale il medium resterà libero, fuori della « catena » degli astanti. Libero per mo' di dire, giacché è posto nell'impossibili tà di muovere, non dico un braccio, ma una roano, un dito solo; e ciò mediante un'ingegnosa e complicata legatura, tutta d'un pezzo — una vera camicia di forza (Vedi la figura 2), assicurata con molteplici piombi di controllo — invenzione e fatica speciale del cav. Tritoni. Non solo : la mano del medium va solitamente ornata d'alcuni anelli : ebbene, il dott. Festa ha fermato anche questi anelli con legature e piombi di controllo, sì ch'essa non può più sbarazzarsene, senza alterare legature e piombi *(Vedi figura 3). Si voleva così che, se qua! che « materializzazione » di forma, umane accadesse, si avesse nell'assenza d'ogni anello della mano materializzata, una prova della genuinità del fenomeno. Non potrei riferire qui distesamente quel lo che accadde, senza abusare dello spazio che mi è concesso ; dirò soltanto che ìe mani del dott. Festa, del Marzorati, del De Nicola sono successivamente e ripetutamente afferrate c strette a lungo da una mano — dice il Relatore — completameute materializzata. Non è una mano del medium, che ha le sue legate al tronco: del resto, la mano misteriosa è priva di legature e di anelli. Solo avrei voluto che si fossero muniti di legature anche le mani delle figlie del medium. Ed anche stavolta, in fine di seduta, si visita attentamente il medium, addormentato nel gabinetto, sulla sua sedia. I legami e piombi del corpo, come quelli delle mani, sono intatti, stretti, in perfetto stato. Così stavano le cose, ed i fautori della Sordi trionfavano, quando un giovanetto riuscì a passare attraverso due stecche della gabbia sovradescritta, nelle quali due persone da una parte ti dall'altra esercitava' 1 no un'energica pressionej A gaso a*n " ezdeldisriestesigtanVasigredlaccinfLamemeunle Med trala cosmiganLaIl'etendi cuitaallchsosdaQuturtegfchevoprigioe sonvesaa lordelo Iespdi nepamegrveEgicvecosuogpaqudifziofervoaltLaGCamea sget'Arecsogiadi V A—presepuncenavvpo fSpoGrdi Tuè liacebroff samente quello della Sordi, che è piuttosto orpulenta, e che non era assistita da due iutanti; ma infine, non è men vero ohe 'impresa dell'adolescente gettava un certo iscredito sulle esperienze di cui sopra. Si costrusse allora una terza gabbia: l'alezza è stata ridotta di 10 cm., lo spessore del!5 ebarre è stato portato a 4 cm., la loro distanza fu ridotta dai 9 agli 8 cm. L'esperienza fu allora nuovamente tentata. Assistevano alla seduta il prof. Marzorati, il sig. Senigaglia, il cav. Lasselli, il prof. Fontana, il dott. Festa, il cav. De Nicola, l'avv. Valenti, il Big. Magnetto, il cav. Tritoni, il sig. Squanquerillo, il comm. E. Monnosi, redattore del Giornale d'Italia. lì medium è introdotto nella gabbia: si accerta che le assicelle hanno una rigidità inflessibile ; i legami, i sigilli sono numerosi. La seduta comincia e accadono diversi fenomeni. Infine Remigio domanda la luce: il medium è fuori della gabbia, seduto sovra una poltrona. I legami, i sigilli sono intatti ; le sbarre rigide come prima. Ma più volte già ci sì era detto questo, ed i fatti avevano sembrato provare il contrario. Bisognava continuare le indagini. E la Società Milanese di Studi psichioi ha costituito, fuori del proprio seno, una Commissione scientifica, che sta ora investigando. O. Visme. caritechstfeddluzccserlansdeNtcort

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