a ' La triste fine d'un milionario misantropo

a ' La triste fine d'un milionario misantropo a ' La triste fine d'un milionario misantropo a r o l o o e o e n e e o, r a » pAl pianterreno del suo palazzo, in corso Vinzagiio, N. 15, in un vasto appartamento, dove da anni regnava il più assoluto disordina, viveva in ama specie di isolamento il professore cav. Ermanno Berrini. d'anni 84, un tipo strano di vecchio .scontroso e misantropo, che aveva accumulata una fortuna vistosissima: qualcosa come un paio di milioni. Teneva al suo servizio un tal Carlo Giachirio, di 74 anni, per le piccole faccende di casa, ina anche a questo suo domestico aveva sempre vietato di entrare nella sua camera da letto. Da dicci anni almeno il professore Berrini .provvedeva da sè ad ogni incombenza, poiché la. soglia della sua stanza era vietata, ed è facilo immaiginare, di conseguenza, in quali condizioni di sporcizia vivesse. Era l'avarizia spinta all'esagerazione. L'appartamento, dalle caimere assai vaste, non doveva inai essere riscaldato : il domestico aveva solamente l'incarico di provvedere a che il fuoco rimanesse acceso in un caminetto della cucina, giorno e notte. Il vecchio pretendeva anche di rimanere sempre sólo a dormire nell'alloggio, ed obbligava it.Giachino a salire in ima soffitta del palazzo. Non c'era stato verso di convincerlo della necessità, di una sorveglianza, neppure in questi ultimi venti giorni, durante i quali il professore Berrini aveva avuto frequenti stordimenti e perfino un attacco di apoplessia che gli aveva paralizzato un braccio. Ieri mattina, il servo scese dalla sua soffitta nell'appartaimanio del professore, e fu sorpreso di non vedere in cucina il padrone, che e i cHsldradgreqdel'pAGpndinm¬ i o i 1 0 0 0 0 00 0 0 0 00 00 0 0 0 0 oo 00 0 00 00 00 0 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 S 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 00 oo 00 0 00 00 00 0 00 00 00 0 00 0 00 0 0 0 00 . r ; o a a Agera per consuetudine assai mattiniero. Traversò nallora l'anticamera, ma. giunto in una «tenia! „attigua, trovò steso supino sul pavimento | ^vecchio milionario. Era morto, ed attorno al|bcapo si allargava sinistramente una pozza di sangue. Il Giachino, in preda allo spavento per quella lugubre scoperta, diede l'alterane nella casa, e fu subito un affannoso accorrere di gente. Qlie a tutta prima pensò dovesse trattarsi di un dolitto. La circostanza che il vecchio milionario riimuneva sempre solo durante la notte, quasi a custodire il suo denaro, avvalorava l'ipotesi, AnCzVenne dato sollecito a.vvlso alla Sezione di : Cpubblica sicuKzza, e sul posto si recarono, coni alcuni agenti, il commiesario cav. Massera edibil delegato Serra. Dal Municipio giunse poco dopo il dottor Jona, il quale visitò il cadavere e, riscontrata ima ferita al capo, non ritenne di poter escludere al primo esame la ■posssibllita di un delitto. Si provvide quindi ad avvertire il giudice istruttore avv. Mussi-Isriardi ed il prof. Tovo, Cdiswuitore avv. mussi-isnarai eu u prui. yYU!i1il quale ha una speciale esperienza quando si utratta di esprimere un giudizio in materia di rreatl di sangue. pIl chirurgo, infatti, visitò con minuziosa cura nil cadavere del professore Berrini, e potè esclu- sKStffifeS Icardiaca. li vecchio misantropo aveva duratitela notte Savuto un attacco più violento del male e si pera adoperato per uscire a chiedere soccorso. Bindossando alla meglio qualche indumento, ma, a.ppena traversato il corridoio ed entrato nella ™stanza attigua all'anticamera, era stramazzato ssupino sul pavimento, battendo il capo e prò- gducendosi una lesione al cuoio capelluto, che! provocò un largo flotto di eangue. ! EII giudice istruttore ed i funzionari di pub-jzMica sicurezza, dopo lo dichiarazioni del professore Tovo, fecero nell'appartamento, e specialmente nella camera da letto, una perquisizione. Sopra la tavola si rinvennero diecimila lire in denaro ed una somma uguale in cartelle di Itondita. Si dice che il prof. Berrini abbia tempo addietro depositato il suo testamento, nel quale nominerebbe erede delle sue sostanze un'Opera pia della città. Dopo lo constatazioni legali, il cadavere del professore fu trasportato alla camera mortuaria degli Istituti universitari al Valentino. Il cav. Ermanno Berrini era fratello &1 professore Osvaldo, che molti anni fa .si conquistò una grande rinomanza come compilatore di libretti didattici per le scuole elementari. Vòlte che crollano travolgendo due operai In una casa in costruzione sulla strada del Paletto presso via Airasca, di proprietà dei coniugi Armellino, successe ieri sera una grave disgrazia. Si era quasi al termine della giornata e gli operai stavano per abbandonare il lavoro cho procede sotto la direzione dello stesso signor Armellino. Sopra la volta del quarto piano si trovavano ancora intenti ad ultimare l'opera loro i muratori Giorgio Bosco, di anni 28; Pasquale Suppo, di 22, 0 Giovanni Cancina, di 2-1. Essi stavano togliendo le assicelle della vòlta quando questa, all'improvviso, rovinò, travolgendo fra le macerie il Suppo ed il Cancina, mentre il Bosco si salvava aggrappandosi ad un asse di sostegno d'una parete in costruzione. Contemporaneamente crollarono due volte soprastanti. Gli operai però ebbero la ventura di precipitare sopra un mucchio di terriccio, che evitò loro di ferirsi gravemente. Essi ebbero le prime cure dagli stessi compagni e più tardi furono medicati da due guardie civiche della locale Sezione. Queste, con vettura, li accompaffiiarono poi all'ospedale Umberto I, dove 1 sanitari riscontrarono loro ferite lacerocontuse alla testa e contusioni multiple in diverse parti del corpo. Il Suppo venne dichiarato guaribile in 25 giorni; il Concina in 20. salvo complicazioni. Per ordine dell' Autorità, i lavori vennero sospesi per attendere l'opportuna visita tecnica. 11 Bosco che, come dicemmo, potè aggrapparsi ad una trave, rimase perfettamente illeso. p2nssspfnevdfcstOcGgcdolrlcnsmvcsgtfzmpsdeph