Il principio dell' elettività e la questione del numero

 Il principio dell' elettività e la questione del numero Il principio dell' elettività e la questione del numero discussi in Senato in una seduta movimentata Voti per appello nominale equivoci - L'elettività... rinviata agli archivi Reina, 11, aera La seduta comincia alle 15,10, Presidenza Manfredi. Hi riprende la discussione sulla riforma del Senato. .. Il PRESIDENTE ricorda che si debbono discutere le altro tre risoluzioni della Commisfcione. Dichiarazioni di Finali FINALI, presidente della Gpmrni6sone {vìva attenzione) dichiara che la Commissiono ha «enipre messo nello studio delle questioni relative alla riforma del Senato tutta l'energia morale ed intellettuale, e non si dorrà se le risoluzioni presentate non saranno favorevolmente accolto dui Senato, il quale, come sempre, si lascierà guidare da concetti sereni, obbiettivi ed illuminati. La Commissione è all'ultimo momento del suo lavoro: finita la discussione presente, il mandato suo e esaurito e cesserà di esistere. Dopo la seduta che il Senato tenne ieri, la iCommissione si è riunita duo volte e, tenendo 'conto delle idee espresse nella discussione o delle votazioni avvenute, concordemente è venuta alla seguente deliberazione: « La Commissiono, 'in vista della gravità ed Importanza della questiono alla quale si riferiscono le risoluzioni 3.a e 4.a, intorno alle quali questioni si agitano "diverse e contrario opinioni, ritiene opportuno che debba farsene più maturo esame, c quindi propone che si passi all'ordine del giorno sulle risoluzioni 3.a » 4.a, che sono tra loro «ollegate ». . Resta quindi la risoluzione ultima della Commissione, e restano le proposte del senatore IL. Rossi, membro dissenziente di essa, che gli dispiace di non vedere qui presente a contribuire alla discussione col suo alto intelletto e tonala sua preclara eloquenza. Lo 'proposte del senatore Luigi Rossi crede che non debbano essere lasciato in disparte, ma meritino di essere oggetto di discussione e di deliberazione del Senato, come tutte quelio «he altri senatori volessero fare. (Commenti). PRESIDENTE: — Dopo le dichiarazioni del presidente della Commissione, lo risoluzioni 3.a « 4.a non esistono più. [Commenti). TORRIGIANi LUIGI aveva domandato di (parlare. Dopo le -parole netto e precise del preBidente, non ha più niente da dire. (Rumori c commenti). DI CAMPO-REALE, insieme ad altri colleghi, aveva proposto una modificazione alla risoluzione 4.a. Dopo lo dichiarazioni del presidente ideila Commissione, desidera che la.'sua proposta venga considerata come sostitutiva, della risoluzione della Commissione. Chiedo quindi la facoltà di svolgerla. , CEFALY gli sembra strano che, mentre li Senato ha cominciato <a votare lo singole questioni, non debba p_ql_ pronunziarsi 6ulle più importanti. So la Commissione ritira le risoluzioni, egli intende proporle per proprio conto al Senato, formalmente, affinchè il Senato deliberi- su di esse. (Approvazioni). n relatore ARCOLEO. relatore, ricorda che la Commissiono non volle uscire dai due capisaldi, nomina regia e categorie. Dimostra che la llmltaziono del numero e il cisterna elettivo non sono stali mai considerati come clementi clic possono offendere lo Statuto : ne fu fatta discussione; ouindi non potevano cancro messi in disparte dalla Gomniissiono. Durante la presento discussione si determinarono preoccupazioni, od anche tra coloro che si sono mostrati favorevoli al sistema elettivo sono varie le tendenze per l'applicazione di esso. Gli accenni della relazione furano riprodotti da relazioni precedenti. Osserva che non poteva la Commissiono prescindere dal prospeltare argomenti che potevano essere .oggetto di deliberazione ad Senato. . Ora, la Commissione ha dovuto constatare che il problema è molto gravo e non ancora maturo; cuindi. per ragioni di opportunità e di serietà, per sgombrare il terreno per non. produrre sereai, che sarebbero ogfii intempestivi ed infecondi, lasciando da parte qualsiasi vanità, ha creduto di prendere ad unanimità la deliberazione letta dal presidente di essa. Riconosce che a sempre nella competenza e nelle attribuzioni dell'Assemblea discutere le .uuestioni allo quali si riferiscono le risoluzioni ii.a e 4.a. ma non può essere forzata la Commissione a discuterle (Interruzioni e commenti), .La Commissione non ha fatto che lo indicazioni sulle anali crede di sorpassare per non produrle screzi e togliere ogni impaccio alla discussione, lasciando che il Senato sostituisca a quello risoluzioni ciò che crede (Commenti). VERONESE propone il seguente ordine del giorno; « Il Senato udito le deliberazioni della Commissione, delibera passare all'ordine del giorno ». (Commenti). ; CEFALY rileva che il senatore Verone-e propone di prendere atto della proposta fatta dal Presidente della Commissione, mentre il senatore Di Carnporeale propone di mantenere la questione oggetto della risoluzione N. 4, e rinviare la risoluzione N. 3. (Interruzioni). I Voci: Noi Noi j Le due questioni però sono strettamente concesse tra di loro, come ha fatto anche notare il relatore. Per conto suo dichiara di essere contrario alla proposta che risulta evidente dal complesso della relazione, cioè di una parziale e•Iettività affidata ad un corpo elettorale speciale, al quale non partecipano tutte le correnti democratiche, che nei tempi che corrono dovrebbero assolutamente paiiecipare. Si verrebbe cosi a costituire un Senato emanazione di un corpo elettorale di classe, di fronte ad una Camera che, secondo le tendenze del Presidente del Consiglio, potrebbe essere emanazione del suffragio universale. In laU condizioni sarebbe inevitabile un conflitto fra le due Camere a dirimere il quale occorrerebbe od un colpo di Stato o la rivoluzione. Di fronte a questo pericolo dichiara dì non poter approvare la proposta della Commissione. (Commenti; interruzioni). PRESIDENTE Invita l'oratore a non entrare in merito. CEFALY conclude dichiarandosi contrario alla diminuzione dell'alta prerogativa della Corona e propone sulle due questioni l'ordine del giorno puro e semplice, ordine del giorno che deve a vere significato di reiezione. (Approvazioni; commenti). Mozioni d'ordine LEVI ULDERICO parla per una mozione di ordino. Il presidente della Commissione ha fatto una proposta tendente a sospendere la discussione sulle risoluzioni 3 0 4 che abbisognano di ulteriori studi. Il presidente del Senato ha detto che si tratta di seppellire le due questioni. Crede quindi che sia necessario, prima di enti are nella discussione, che il Senato dica se accetta la proposta della Commissione o se vuole entrare in merito. PRESIDENTE spiega come la proposta della Commissione, fatta per mezzo del suo pre indente è di considerare le due risoluzioni 3 e ì come non esistenti più all'esame oggi davanti al Senato (Commenti), Voci: tAi voti ei votili! (conversazioni). CASANA, per mozione di ordino, osserva che non si può ammettere che non siano ri maste acquisito agli atti del Senato le propo ste della Commissione, sia per il numero 3 fine fiU il numero. 4, Unto è .vero che il sen. (Per filo diretto e per telefono alla STAMPA) Ccfaly ha presentato un ordine del giorno in quella forma che può far cadere quelle proposte. Secondo lui. il presidente della Commissione avrebbe dovuto dire che, avendo la Commissiono compreso che il Senato non è unanimemente favorevole alle proposte 3 0 4, le ritirava, ma fintanto che la Commissione non espone il pensiero che, di fronte alla gravità dell'argomento, le ritira, il Senato si trova di fronte ad una dichiarazione di carattere sospensivo; quindi appoggia le proposte del sen. Levi che cioè il Sonato deliberi se crede di accettare la sospensiva (Approvazioni, commenti). PRESIDENTE fa osservare che giustamente il sen. Casana ha detto che qualcosa esiste di acquisito al Senato, ma aggiunge che le risoluzioni come furono presentate dalla Commissione possono anche essere ritirate. L'ordine del giorno poro e semplice DI CAMPOREALE fa rilevare che vi sono due questioni distinte: la prima trattata dalla risoluzióne 3 e che si riferisce alla elettivita; su questa la Commissione ha proposto che si passi all'ordine del giorno; quindi la ritira. Voci — No, la rinvine interruzioni). « Se su questa questione il Senato crede chi occorra una deliberazione più esplicita (approvazioni), allora si voti sopra l'ordino Idei giorno puro e semplice; ma il sen. Cefaly ha accoppiate le due questioni della elettività e del numero limitato, mentre esse, come ha fatto nella sua relazione, il senatore Rossi, possono stare divise; auindi non è opportuno accoppiarle nella votazione. Quanto alla elettività dichiara che il Senato ha espresso già chiaramente il suo pensiero (interruzioni, commenti), ma per la limitazione del numero occorre discutere. Propone poi che l'ordine del giorno CeJaly sia messo ai voti per divisione. PRESIDENTE dà lettura dell'ordine del storno Cefaly, cosi concepito : « I sottoscrìtti chiedono l'appello nominale sull'ordine del giorno puro e semplice ». TASSI è contrario all'ordine del giorno puro e semplice, proposto dal sen. Cefaly, e rileva come questa proposta sia in contraddizione con quanto lo stesso senatore aveva espresso nella prima parte del suo discorso, in cui dichiarava di far sue le proposte della Commissione. Egli ritiene che le risoluzioni delia Commissione appartengano ormai al Senato e che ciascun senatore possa chiedere che si discutano. L'on. Cefaly, proponendo il suo ordine del giorno, propone il seppellimento delle due questioni col significato che il Senato, in questo momento, ritiene di condannare ogni tentativo per addivenire ad una riforma nel senso elettivo del sistema di nomina dei senatori. Senza entrare nel merito, dichiara che appoggia la proposta della Commissione, perchè ritiene che non vi debbano essere equivoci riguardo a quella riforma del Senato, che è aspirazione di molti senatori e che è anche reclamala dalla coscienza popolare, la quale richiede che si rinnovi qualche cosa nei contatti fra Senato e Camera. Già nella discussione di ieri fu chiesto da molti colleghi l'allargamento delle categorie, ed egli insiste nel domandare che si discuta e tutti esprimano chiaramente il loro pensiero a questo proposito. Voci — Ai voti! Ai voti!! FAINA Eugenio chiede se votato l'ordine del giorno puro e semplice sulla 3 e 4 risoluzione della Commissione, cada il principio della proporzionalità fra le categorie che forma oggetto della prima proposta del membro dissidente della Commissione sen. Luigi Rossi. Aggiunge che avrebbe compreso meglio la proposta di rinvio della 3 e 4 risoluzione della Commissione, se fosse stata fatta da qualche senatore; la comprende meno, fatta dalla Commissione. CEFALY riconosce al sen. Di Carnporeale il diritto di chiedere la divisione sull'ordine del giorno puro e semplice; egli anzi ammette la divisione; avrebbe parecchio da rispondere al sen. Tassi, ma si limita a dire che il sen. Tassi ha fatto le sue osservazioni perchè non ha prestato attenzione a lui. (Ai voti, ai voti!). FINALI deve diro solo questo: le deliberazioni delle assembleo riguardano il presente, ma non mai l'avvenire (commenti). La discussione si anima LUCCHINI LUIGI. — Chiedo la parola (Proteste; rumori vivacissimi). Lucchini parla fra i rumori del Senato. ARCOLEO. — L'on. Casana ha detto che bisognava essere sinceri e noi crediamo di esserìo stati abbastanza: tutte codeste questioni sono prive dì fondamento come molte che il Senato sta facoNio: ci sono fra gli altri colleghi che avrebbero voluto un sistema elettivo più rosso; ognuno del resto crederà onci che vorrà; noi della Commissione voteremo l'ordine del giorno puro e semplice (Rumori; proteste vivissime). Voci a Destra. — Ai voti! PRESIDENTE. — Uò la parola al sen Veronese (Proteste; urli). Voci. — Ala no! Ai voti! ■LAMBERTI. — Poiché siamo tutti d'accordo, anche anelli elio abbiamo opinione contraria, a votare l'ordine del giorno puro e semplice, vorrei sapere che significato potrà avere il mio voto (Approvazioni; ilarità; proteste ironiche). CEFALY. — li passaggio all'ordine del giorno puro e semplice significa la reiezione delle proposte della Commissione, ma non implica la condanna dei principi cui sono ispirate le idee della .risoluzione•(■Ilarità vivissima. Il sen. Arcoleo seimila da molli altri uiwlaude battendo le malti). LAMBERTI. — Allora velerò contro l'eleggibilità pur senza essere così compromettente Jl mio giudizio in avvenire (Ilarità vivissima). VERONESE. — Poiché è tanto facile essere d'accordo sull'ordine del giorno puro e semplice, ritiro l'ordine del giorno che ho presentato. L'ordine del giorno del sen. Veronese suonava cosi : « Il Senato, udite le dichiarazioni della Commissione, delibera di passare all'ordino del giorno ». Resta dunque lin campo l'ordine del giorno Cefaly. Il PRESIDENTE dice. — Si vota lordine del giorno puro e semplice proposto dall'on. Cefaly sulla terza risoluzione della Commissione. Per la vota zinne è slato chiesto l'appello nominale. RALENZANO. — Poiché il Sonato è quasi tutto concordo, propongo si voli per alzata 0 seduta (Rumori; proteste). L'appello nominale sull'elettività 1! Senato si prepara per l'appello nominale, ti duale subito viene iniziato. Al $1 sauillante dell'on. Arcoleo si ride sui banchi di Destra, ARCOLEO. — E' naturale, si. Ecco il risultalo della votazione: votanti 193; maggioranza 97, favoievoU 179. contrari 3, astenuti 11. Votano si: Aporti. Arcoleo. Ar.rivabene. Aeteng», Baccelli. Balenzano. Balestra Barbieri, Barracco Giovanni. Basile. (Beltrami, Bensa, Bertetll, Betton'i. Biscaretti. 'Blaserma, Bodio .Bollasi. Borgatta, Bracci. iBonamici. Cadenazzi, Cadolini. Caetani. CaldesK Camerano, Camerini, Canata. Caruso, Casana, Cavasola. Cefalù, Caloria. Cencelli, Cerruti. Cibrario. Colleoni, Colonna Fabrizio, Colonna Prospero. Cors.in. Cozzi. Cruciani-Aliprandi. .D'Adda. Dalile, Dalla Vedova. D'Ayala Valva. De Cesare. De Cupis, Do Giovanni. iDelapenne. Delardcrel, Del Giudice, Del Lungo. De Lucìi. Do .Marini». De Martino, De Riseis. .De Sounaz. .Di Brazza. Di Erocchetti, Ili Broglio. Di Carnporeale. Di Collobiano. Di Frnsoo. Di Prampero, iDi Scalea. Di Terranova, Doria Pampini!. ©'Ovidio Enrico, D'Ovidio Fran- cesco. Durante. Fabrizi, Faina. Falconi, Figoii, Filì-Astolfone. FUomusi-Guelfl, Finali. Fiore, Foa, Fogazzaro. Fracassi, Frascara. Gabba, Garavetti. Garofalo. Garroni, Gessi. Gherardini, Giordano-Apostoli. Gojran. Golci. Gorio. Greppi. Lamberti. Lanza, Levi Ulderico. 'Levi Civita. Loiodlce, Lucca. Lucchini Giovanni. Lucchini Luigi. Luciani. Mainoni D'Intignano. Malaspina, Malvezzi. Manno, Mariotti Filippo, Martine/, Martuscelli. Massabò. Massarucci. Maurizi. Mazziotti, .Mele. 'Melodia. (Minossi. Morandi, Morra, Mortara, Oliver!. Pacinoitl. Palberfl. Panizzaidi. Papadopoli-, Parpaglia. Pasolini. Pellegrini, Perla. Petrella. Pirelli. Placido. Fiutino. Ponza. Ponzio-Vaglia. Primerano. Pullè. Rattazzi. Reynaudi. Ricci. Ricotti. Rignon. Rossi Gerolamo, Rossi Giovanni. Ruffo. Sacchetti. Sa.Ivarezza. San Martino. Searamella-Manetti. Scialoia, Sismondo. iSonnino. Tajani. Tarditi, Tassi. Tie: polo. Todaro Tommasini Torlonia, Torrigiani IFllppo. Treves. Veronese. Vigoni Giuseppe. Vischi, Volterra. ' ... Risposero no: Barzellotti, Grassi. Torrigiani Si astennero: Bassijii. Beneventano. Di San Giuliano. Candiani, Chlroni. Gualterio, LeonardiCattolica. Splngardi. Vigano, Vigoni Giunto. La questione del nomerò Alla presidenza del Senato fu presentata, la seguente modificazione al numera quattro dei.e risoluzioni della .Commissione: "11 Senato ritiene che. restando non limitato il numero complessivo dei senatori, convenga sutbibre il numero massimo deile nomine annuali. tenendo presente la media, delle vacanze. — Di Lamporeale. Garofalo. Mortara ». • . - Dopo la votazione molto tempo si perde Pnr il computo dei voti favorevoli e contrari. Il presidente Manfredi dà la parola al sen. Di Cam- D°UialCAMPOREALE è convinto della grande necessità della sua proposta, che tende a garantire la dignità del Senato ed a metterlo in condiziono di svolgere con indipendenza la sua tfimzione. Crede che non vi Eia esempio di altra Assemblea che non abbia un limite al numero del membri. Spiega che non si e voluto precisare il numero delle nomine annuali nella, proposta per eliminare inconvenienti possìbili. Si è oservato che, limitando il numero dello nomine annuali, viene vincolato il Governo, gli si toglie la possibilità dì dirimere i conflitti. Accenna che veri e propri conflitti parlamentari non ci sono mai stati o crede che difficilmente se no potranno avere in^ayve.nire. .Conchludc -ripetendo le seguenti parole della relaziono del senatore Luigi Rossi: « Sia aunqiw limitato il numero dei senatori. Da questa riforma il prestigio della Camera vitalizia usami singolarmente accresciuto, sia nei riguardi del potere esecutivo, sia davanti alla coscienza popolare ». GAROFALO parla della costituzionalità deha proposta del senatore Di Carnporeale, da lui sottoscritta, clic vuol limitare il numerò annuo dello nomine. Non gli sembra giueta l'obbiezione, che potrebbe muoversi, elio con questa limitazione si- venga a fissare ind'inettamente! un numero totale, perchè la media delle vacanze 6 variabile di anno in anno e vi sarebbe sempre ima certa elasticità elio salverebbe il principio statutario. Conclude dicendo che lo obbiezioni principali al sistema proposto non hanno base, 0 che invece da tale sistema grande vantaggio trarrebbe il Senato, che potrebbe dare, in ogni questione, il proprio voto con coscienza propria,' con indipendenza e con la sicurezza che nulla potrà obbligarlo domani ad approvare quanto oggi aveva respinto. (Approvazioni). SCIALOJA dichiara che avrebbe combattuto la proposta della Commissione, che era diversa ^all'attualo e che voleva trovaro la sua ragion d'essere nella parte elettiva del Senato, che si veniva a costituire e che avrebbe dovuto eesere necessariamente di numero limitato. Ma trova la proposta attualo peggiore di quella, e la trova censurabile tanto risalto all'esercizio quotidiano della prerogativa reale, quanto rispetto ai momenti critici della storia politica. Il numero aperto non è cosa così cattiva che impedisca -la definizione degli eventuali conflitti. Rileva che, in caso di conflitto, sarobbo pericoloso il numero chiuso, perchè allora non si potrebbe uscirne che con la violenza. Il fienaio ha dimostrato ohe vi sono mezzi morali coi quali .può fortemente difondersi, ed afferma che le disposizioni del regolamento, del Senato hanno mostrato di essere più che sufficienti a ialo difesa. (Approvazioni; applausi). AR h l fi ll p)MORTARA ha messo la sua firma alla proposta del senatore Di Camporeale, nqn crederi-11do di esporre a pericolo lo istituzioni; puòjidarsi che tra il concetto a cui si è ispirato il; gsenatore Di Carnporeale ed il suo vi sia qual-j rche differenza, ma ciò non toglie la bontà m-iptrinseca della proposta. . gLa nomina dei senatori non è un diritto, ma,dcvtimi facoltà del Governo; quindi la prerogativa reale è fuori discussione; è una questione nella quale si trovano di fronte Governo e Senato (rumore e commenti) ed il Senato ha modo di Lvdifendersi contro questo potere del Governo. I oNel vocabolario parlamentare vi son Sue brutte,pparole, l'ima gli ascari che appartiene alla Ca-1 Smera dei deputati, e l'altra le infornate che ap- zpartiene al Senato. Per la dignità parlamene ctare si deve desiderare che non si parli più ne ! sdi ascari né di infornate, e in questo è d'ac-|tcordo col senatore Scialoja, il quale crede che (la proclamazione di tale deS1deno sia sulfl- nciente ad esercitare.nn benefico influsso anche Lverso . Ministeri avvenire. |JbL'appello nominale snl numero L'appello nominale snl numero PRESIDENTE interroga il sen. Cefaly mantenga l'ordine del giornu pino e semplice anche sulla proposta del sen. Di Campureale. CEFALY — SL PRESIDENTE domanda se sia mantenuto l'appello nominale. ARRIVASENE lo mantiene anche in nomo degli altri firmatari. ARCOLEO (rei.): La Commissione vota come prima l'ordine de' giorno puro e semplice del sen. Cefa'y identico al proprio, che aveva il valore regolamentare di passare, per opportunità e senza toccare il merito, all'ordine del giorno puro e. semplice sui numeri 3 e i. proseguendo la discussione sul numero 5 delle risoluzioni proposte. DI CAMPOREALE, per evitare equivoci, dà lettura dcPa sua proposta. « Il Sonato ritiene che, restando non limitato il numero complessivo dei senatori, convenga stabilire il numero massimo delie nomine annuali, tenendo presento la media delle vacanze ». Contro questa proposta il sen. Cefaly ha presentato l'ordine do' giorno puro e semplice. Coloro che non l'accettano devono votare: No; coloro che l'accettano devono votare: Si. Il PRESIDENTE ordina l'appello nominale. per la votazione sull'ordine del giorno puro o e semplice proposto dal senatore Cefaly sulla •La risoluzione e sulla proposta del senatore Di Caimporeale. ' Eccovi i risultati dell'appello nominale , "Votanti 165; hanno risposto si 129; no 34.— Risposero SI': Aporti, Arcoleo, Arrivabene. Balenzano. Barbieri, Beneventano, Bensa, Bertelli. Bottoni, Biscaretti, Borgatta, Bouamici, Caetani. Calabria, CaWesi, Camerano, Car'oi Giuseppe. Caruso, Casana, Cefalù, CenceUy, Chi- roni, Colleoni, Colonna Fabrizio, Comparetti, l Consiglio, Cruciani-Aliprandi, P'Adda, D'Alife, Dalla Vedova, D'Andrea, D'Ayala-Valva, De Giovanni, De Lapennc, De Larderei, Del Giudice, De Luca, De Marinis, Do Martino, De Riseis, De Sonnaz, Di Brazza, Di Broglio, DI Collobiano, Di Prampero, Doria Pamphlll, Doria D'Eboli, D'Ovidio Francesco, Durante, Fabrizi, Figoii, Fili.Afitolfoue, Filomusl-Guclfl, iFnali, Fiocca, Fon, Forarti, Frascata, Gabba, Garavelli, Gessi, Giordano-Apostoli, Goyram, Golgi, tirassi, Gualtiero, Lanza, Levi Ulderico, Lucca, Lùtchini Luigi,- Malaspina, Malvezzi, Manno, Merlotti Filippo, Mariotti Giovanni, Maruscelli, Massaro, Massarucci, Maurizi, Mele. Melodia, Morra, Oliver!, Pacinotti, Palbertl, Panizzardi, Ijpadopoli, Pellegrini, Petrella, Piaggio, Pirolli, Placido, Quarta, Radazzi, Reynaudi, Ricci, Ridolfl, Rossi Gerolamo, Rossi Giovanni, Ruffo, Sacchetti, Salv.arezza, San Martino, Scaramclla-Manetti, Schupfer, Scialoja, Severi, Sismondo, Sonriino, Sorniani, Tabacco, Tarditi, Todaro, Tomassina, ToTlonia, Torrigiani Luigi, Vaccari, Vigano Giulio, Vigoni Giuseppe, Vischi, Volterra. Risposero Ho : Baccelli, Baracco Roberto, Barzellotti, Bonasi, Cadenazzi, Camerini, Carata, Cavasola, Cerruti, De Cesare Raffaele, Di Broc chetti, Di Carnporeale, Di Scalea, Fiore. Garo- t'alo, Levi .Civita, Lucchini Giovanni, Mainoni D'Indignano, Mazziotti, Mhiesso, Morandi. Mor- tara, Parpaglia. Pullè, Saladini, Tassi, Ticpo- lo, Torrigimii Filippo, Veronese. I Si astengono Leonardi Cattolica e Splngardi. jL'ordine del giorno è dunque approvato. il PRESIDENTE avverte che. occorre discutere anche sulle proposte del sen. Luigi Rossi, monihro dissenziente, e su auelle. che intendessero fare a liri senatori in relaziono ad esse oltre che sulla auinla risoluzione della Commissiono Egli è a disposizione del .Senato su crede, continuar la seduta. Voci. — A domani, a domani! IH PRESIDENTE avverto che domani dovranno riunirsi sii Uffici per esaminare un disegno di lpo-o-o: quindi la seduta pubblica sarà aperta alle ore 10. FINALI, presidente della Commissione, dichiara ohe dopo lo deliberazioni prese d;il Senato, la. Commissione deve modificare la risoluzione aulnta; presunta tale proposta e modiflcazione che prega il presidente di far stampare e distribuire. LUZZ.ATTI. presidente del Consiglio, desidera di assistere domani alla discussione e fare alcune brevi dichiarazioni in nomo del .Governo; prega il presidente di voler anrirc la seduta pubblica alle 10,30, ora in cui egli potrà essere libero da impegni dell'altro ramo del Parlamento. PRESIDBNm — Rimane stabilito che alle ore 15 si riuniranno gli Uffici domani o alle •10.30 sarà aperta la seduta pubblica. La .seduta levasi allo oro M. Domani seduta pubblioa alle ore 16,30.

Luoghi citati: Calabria, Lucca, Volterra