Le previsioni e le speranze dei socialisti intorno al prossimo convegno italo-austriaco di Cesare Sobrero

Le previsioni e le speranze dei socialisti intorno al prossimo convegno italo-austriaco Le previsioni e le speranze dei socialisti intorno al prossimo convegno italo-austriaco La rosea visione di Oddino Morgari (Per telefono olla Stampa). Roma, 12, notte. | Oddino Morgari abita a Roma ad un!lembo estremo della città, dove finiscono: Sii alveari umani ed incomincia il verde;ella campagna. E' nel suo rifugio, fuori ', di Porta Pia, lontano dai rumori del mon-! do, che fui stamane a cercare il deputato socialista di Torino, reduce dal convegno socialista 'italo-austriaco di Trieste. Volevo conoscere la traiettoria che gli iniziato ri intendono ikx percorrere a questo movimento per la riduzione parziale degli armamenti ed il miglioramento dei rapporti fra le due Nazioni alleate. Leonida Bissolati — che insieme all'on. Morgari e Pompeo Ciotti, segretario della Direzione del partito, rappresentò i socialisti italiani al convegno ai Trieste — ha indicato in una intervista di questi giorni le finalità del movimento socialista italo-austriaco, in rapporto alle condizioni delia politica estera europea, lo ho voluto, invece, nella mia intervista con Oddino Morgari, rimanere nel terreno pratico delle informazioni c delle notizie, perchè il pubblico possa avere dinanzi, completo, il quadro dell'azione che i socialisti italiani ed austriaci si propongono di svolgere. 11 domani ci dirà se Morgari e Bissolatt, al pari dei loro ottantotto compagni deputati al Reichsrath, sono de¬ gli illusi, oppure i precursori di una vera e duratura « entente-cordiale » italo-au- striaca. Ad ogni modo, ecco quali sono, j sgorgate dalla conversazione con Oddino ; Morgari, le linee dominanti dell'edificio i-;deale di cui, nel convegno di Trieste, fu:gettata la prima pietra. j n li cu _ „„ r>„„„ PerCUè Firenze e non KOB!* Morgari mi parlava come assorto in una ! visione lontana: il suo sguardo errava sul-:le «pelouse» verdeggianti ài villa Torlo-jma, il cui edificio fastoso sorge dinanzi i alla sua casa modesta, ed accarezzando il sogno della fine di ogni malinteso italo-au- striaco, egli mi ha detto : — Il 23 febbraio si riuniranno in Roma dla Direzione del partito socialista ed ili gruppo socialista parlamentare per deli-!barare ogni modalità relativa al grande.convegno dei socialisti d'Italia ed Austria, che verrà tenuto il 9 aprile in Roma, op-ipure a Firenze, per la causa della pace e.del disarmo nei due Paesi. Il segretario ; della Direzione del partito socialista, Poni-; peo Ciotti, venne incaricato del lavoro pre- paratorio per il convegno di Firenze, op- pure di Roma. Nella riunione del ?3, tutto sarà deciso, compresa la scelta della citta del convegno. _ (— Quali sono le ragioni dell'esitanza nel- jlo scegliere una delle due città. (— Varie sono le ragioni dell'esitanza: a|prima vista tutti erano del parere che il convegno si tenesse a Roma. Il fatto stes-; ^.f¥J?.AP^_f„R°raaZ ^™™Ml**:due esposizioni, giovava a dare maggiore1 solennità al convegno italo-austriaco: ma no! si è pensato che le esposiizoni e gli in-.numeri congressi di quel periodo potevano distrarre l'attenzione del pubblica e della stampa dal convegno pacifista. Inoltre, la screziarne dei partiti in Roma non offre,'per un convegno comr-il nostro, la garan- zia di una collaborazione dell'opinione pubblica quale si potrebbe avere in altri lcentri italiani... p— Perchè nel caso in cui fosse esclusa iRoma, si sceglierebbe Firenze? I— La scelta di Firenze avrebbe un signi-Acato come quella di Roma. Per i delegati austriacl, venire a Firenze significherebbe venire nel cuore dell'Italia, e non in una città pressoché di confine, come ad esem-pio Milano, oppure Venezia. Anche queste considerazioni di ordine morale hanno la loro importanza. Inoltre, la Toscana è rie-jchissima di organizzazioni socialiste; per-|ciò il consenso dell'ambiente sarebbe mag-jgiore. IfianvpiMift nnrimpntft Kneiilicfa 1tonyegno pnrameaie socialista — Quali saranno precisamente i termini 'delle manifestazioni del 0 aprile? _ _ riduzione degli armamenti. In Austria, ne saranno tenuti da quattrocento a cinque- cento nello stesso giorno; in Ungheria un centinaio ed un centinaio altresì in Italia, Questi comizi verranno indetti in Italia, mo maggiore convegno del 9 aprile, taluno - - - -8B '■■ -' -• *> • - -- come in Austria ed in Ungheria, con unmanifesto unico, recante la fuma dei delc-gati austriaci ed italiani. Nello stesso gior- no si riunirà in Firenze, oppure a Roma, il convegno dei rappresentanti il partito socialista delle due Nazioni. Questo co'rive-gno sarà piuttosto numeroso. Nel convegno ili Trieste, che fu l'anticamera del prosai- . taluno dei delegati italiani (credo che l'on. Mor- gariaÙt?dessé al'on. S ssoati ^propose che Si convegno di Roma o di Firenze' fossero .V!.1°?r?.s!?!'t*!1H_fi^utV,Aj)a!.tÌ,.Ì animassi pacifisti, anche non socialisti.' Però, non fu possibile allargare a tal punto le basi del prossimo convegno... — Per guati ragioni? — L'opposizioin: maggiore ci venne dai delegati austriaci al Congresso di Trieste. Essi, pur riconoscendo l'importanza dellaproposta della delegazione italiana, dichi:«- rarono unanimi che il loro ambiente era cosi diverso dal nostro, che non era pò sibilo che l'elemento austriaco non socialista accedesse all'invito dei socialisti. In Austria mancano i partiti intermedi, i ceti sociali che servono di anello di congiunzione fra il proletariato e le classi dirigenti: perciò, sarebbe risultato estremamente difficile, anzi impossibile, ottenereun terreno di comune accordo fra socia-listi e non socialisti austrned. - Dunque - osservai • il convegno del li aprile sarà internazionale, ma pura-mente socialista. Quali altro manifestazioniio accompagneranno? — Nello stesso giorno, U aprile, avrà luo-go in Roma oppure a Firenze un grandecorteo che assumerà proporzioni impo-nenti. Questo corteo, che percorrerà la citta, spiegando al vento le bandiere ditutte le organizzazioni proletarie e poli-fiche avanzate, sarà una pubblica Qimo-strazibne della volontà popolare. li corteorecherà al luogo dove sera tenuto ilcon oratori ita-Comizio interna zional liani, austriaci ed ungheresi. I discorsipronunciati in lingua tedesca saranno tra-dotti alla folla da apposita interpreti. In-line, 11 iu aprile, i delegati socialisti deidile pHesi si riuniranno a convegno, nelrpialc. tanto gli italiani quanto gli au-striaci, faranno le loro dichiarazioni circaJ'azione successiva dei rispettivi paesi, sullasonoragioni di conflitto armato fra Italia ed Austria, e che si deve esercitare un'azione concorde per la riduzione delle spese militari. Verrà dato ili tal modo il là alla stampa ed all'elemento parlamentare dei duo paesi sullo finalità d^l movimento. — Non ci sarà altro? — lì convegno italo-austri in Roma o Firenze, avrà ui delegati austriaci intendo! ■"testa verso le manifesta , ilishio viennese contro i.' I bai: 'lei vi •v»ttèmbre; e perciò recheranno ,: Campo ri. Fiwi, &*! ri.cnumeats a Gioruano Ennio, una targa che «signinoiwrfi, fEdeaàor>s «del partito socialista «wiatriucoi, sia tornito ippendice. I ribadire la ;i del cleriiscorso Na- alla politica anti-vaticanista. Se il conveglio si terrà in Firenze, i rappresentanti austriaci verranno l'il aprile a Roma peril pellegrinaggio al monumento al martire nolano. jj conufat0 permanente italo-aostriaco — E dopo il convegno di Roma o di Firenze quale azione permanente verrà spiegata? — Dopo il convegno del 9 aprile, entrerà in funzione il Comitato permanente italoaustriaco, per una enterite cordiale fra idue paesi. Esso sarà composto di due de-putati socialisti italiani e di due deputatisocialisti austriaci. 1 rappresentanti dell'I-talia saranno nominati dalla Direzione delpartito e dal gruppo parlamentare nellariunione del 23 corrente. — Come esplicherà la sua azione questo Comitato permanente? — I componenti il Comitato parlamentare itolo-austriaco si manterranno continuamente in contatto con il mezzo epistolare: «inoltre, si riuniranno frequentemente in Italia o in Austria, a seconda, dell'opportunità. Sopratutto, essi si riuniranno per trovare una soluzione equa, concorde e ragionevole agli incidenti che possono sorgere fra le due nazioni, stabi lendo l'opera concorde dei due gruppi so ciaiisti nei rispettivi Parlamenti, — Per esempio? — Per esempio, — soggiunse l'on. Morgari, — citerò i tre casi più recenti: scoppiù l'incidente della Cima Dodici oppure quello del Gardasee per la navigazione sullago? Ebbene, se il Comitato permanenteitalo-austriaco fosse esistito, quando si éb-bero tali incìdenti, si sarebbe immediata' niente riunito ed avrebbe presentato ai ai Parlamenti di Vienna e di Roma inferpelianze concordate onde ottenere dai due Governi dichiarazioni nel senso di togliereogni asperità ai dissensi manifestatisi. Si manifesta invece un grave caso di perse-dizione a carico di italiani, come è aweaiuto al processo di Gratz? Ebbene, i dclegali italiani si pongono in relazione con i compagni di Vienna, si riuniscono, e deliberano una agitazione parallela in Italia ed in Austria, mediante una serie di Coniizi, ricorrendo, ove occorra, come estne-ma misura anche allo sciopero generale. i_ fl-fl».:. „„: «„rf;}: ì,ftr„hABÌ ,M «» P»™1» nortoBesi 11 campo delle informazioni che avevochiesto ali on. Morgari era a questo puntomietuto. Era, pero, necessario abbracciare, con una rapida visiono di insieme, tuttal'opera alla quale i socialisti italiani edaustriaci si accingono. Ho. pertanto, do-mandato al reduce del convegno di Trieste se l'azione per il miglioramento di rap- porti italo-austriaci rimarrà ristretta ai W.^aljsta_dei due paesi . .?e??!a1f,-!s°5i?" —No — mi rispose il lista di Torino. — L'azione che noi contiumo di sviluppare è duplice: accanto ed in senso paratelo battone de! partito socialista dei due paesi,nóiintendiamo si produca un movimento nelle classi diri-genti dell'Italia e dell'Austria. Questi due movimenti alleati devono condurci allo scopo che ci prefìggiamo: cioè provocare una formidabile scossa dell'opinione pubplica a favore della nostra tesi socialmen-te benefica. 11 partito socialista agiterà iopinione pubblica, dirò così popolare; gli altri partiti, non socialisti, ma aderenti alla propaganda per la pace e per il disarmo, agiteranno la stessa questione nelle classi collocate più in alto. Da questo du-plfce movimento, sussidikito dall'azione parlamentare dei due gruppi socialisti, sca tureranno i risultati che ci prefiggiamo d raggiungere... — E'grande — interruppi la fiducia delp. s. I. nella collaborazione delle classi più elevate a favore della tesi pacifista' — Certamente. Io spero che il program-1I)a dcl partito social*ista possa fa0ndore energia negli elementi non socialisti deidue Paesi, ina favorevoli alla pace ed al rito di imitazione e per ragioni eli ce uve nieiiza, provocare la riunione di un altro convegno tra i rappresentanti delle class dirigenti e del Governo dei due Paesi. l! socialisti austriaci sono della stessa opiìiionc. Infatti, mentre essi, nel convegno dlrieste. non credettero possibile estenderealla, rappresentanza non socialista la partecipazione al convegno del nove aprile inItalia., si mostrarono di avviso che, dopoli convegno socialista italo-austriaco rie] 9prile, sia tenuto un altro convegno di eie dSu austriaco li' fM^loMBmlL™''Wstillava uuMuato si utia lappi esentai e. ioconfido clic questo secondo ~ ; ; ' , jnienti non socialisti, clS.tóTdSSS, Z £Upu^j1™^..^lo Sito è che • personalità inlluenli si porranno alla testa di questo movimento parallelo al nostro. In Austria rd in Ungheria, dove ipeso delle speso militari hi fa sentire terribile, ;vremo lottare ; litavista di V possibilità d sì manifestano buone disposizionLnuche nelle classi più elevate, nel sensodella riduzione degli armamenti. Certo, doli /iPimn r Li ,v' 1 i tienila, i.m t[iii_ui.i s,opi,t ia " gh uominuna guerra; ma ili buona ferie devono affrontare ugni osta colo. «< Fa ciò che devi, avvenga che può! »Forse, saranno necessari due o tre anndi gagliardo movimenti); ina se gli 88 deputati socialisti al Parlamento di ViennaCd i 10 al farla mento italiano, si manterranno in contatto ed eserciteranno una propaganda attiva e tenace, potremo vincereContro gli armamenti iomnndai — quale sarà formo concordata? It , Contro gli armamenti _ In sostanza domandai - quale saràIlo principale piattaforma concordata? - Noi opereremo in Italia ed in Austriain duo sensi; cioè, con un duplice òbbiet tivo: in primo luogo, cercheremo di ottehe;re. la cessazione delia corsa à«li armameli ti nei 'lue Paesi; ottenuta quella sosta faremo un secondo passo, cercando di eiun gere alla riduzione' delle spese niiiilifr - Come si spiegherà nei due Parlament questa azione concordata? i — I due gruppi parlamentari socialist si opporranno a Roma ed a Vienna, pe j la stessa ragione, a qualunque nuova spe Isa per il bilancio della guerra e della hiaIrina. Nel convegno del 9 aprile verrà np punto stabilita un'opera continuativa parallela che sarà esercitata nei due Par lamenti in occasione della discussione «le bilanci militari, del bilancio degli esteri della votazione di ogni nuova proposta d .carattere fiscale, e noi speriamo che i soil ciahsti non saranno soli a negare il votad ogni accrescimento dei bilanci militariIn seguilo, verremo all'azione concordatper la riduzione degli armamenti. — Nel convegno italo-austriaco del novaprile, olire alla questione delle speso militari, verranno discussi altri problemi? — Sì. Il convegno si occuperà altresd'-'lla questione dell'irredentismo e (lolla questione balcanica, cioè le due questionche possono ine sorgere nubi tra Italia eAustria. L'irredentismo ? rinviato — I-: 'i.« tjùale punto eli vista sarannoi r- Nel seiiso ai studiare e concretate sj lusioni ragionevoli e concòrdi, per quelle questioni che paiono aprire un abisso tra Austria ed Italia. Circa l'irredentismo, nel convegno, sarà dimostrato che gli austriaci non negano il diritto di nazionalità all'elemento italiano; solo osservano che spostare la frontiera, come vorrebbero gli irredentisti, significherebbe la guerra, e cioè, forse, duecento mila uomini perduti, cinque miliardi di spesa, dieci anni di conseguente depressione economica nei due Paesi. Il rimedio — e questo cercheremo di dimostrare —- sarebbe peggiore del malo! Perciò, bisogna attendere un periodo di civiltà più progredita, nel quale le frontiere si possono spostare senza provocare stragi umane... Ho terminato la mia inchiesta muovendo all'on. Morgari due domande: cioè se non esiste in Italia una evidente antipatia contro l'elemento austriaco, e se i Governi potranno secondare od osteggiare la corrente pacifista che si vorrebbe creare. L'on. Mov una corrente di antipatia verso l'Austria, derivante da lotte non dimenticate e da tra dizioni. « Una parte dell'Austria — aggiun :se l'on. Morgari , antipatia. La vecch gari mi ha risposto ammettendo che esistemèrita, "anzi, unitaleia corte austriaca, edil partito clerico-militarista, meritano una tale antipatia.! Però, si tratta, appunto, di dimostrare, di mettere in luce, con le manifestazioni accennate, che non tutta l'Austria è, dirò così, austriacante. Inoltre, bisogna tener conto che l'Ungheria non è nemica dell'Italia, e l'Ungheria rappresenta una metà dell'Austria. » Quanto all'atteggiamento dei Governi, l'on. Morgari mi replicò: — Potrei dire di più; ma mi limiterò a dichiarare come risulti, che i Governi di Vienna e di Roma sarebbero ben lieti che si entrasse nella via della cessazione della corsa agli armamenti. I contribuenti dei due Paesi sono esausti; i Governi sanno che non si può andare più oltre. Furono queste le ultime parole della mia conversazione con l'on. Morgari. Sono esse lo specchio della realtà o la visione di un idealista? Lo dirà il prossimo domani. Cesare Sobrero.