Lo spirito di "baby,, di Ernesto Ragazzoni

Lo spirito di "baby,, Lo spirito di "baby,, (Nostra corrispondenza particolare) liondrn, febbraio. | « Baby » lia dello spirito ! Qupsto piccolo inglese biondo, il quale un giorno, allunghe- rà il monto ostinato allo sportello di una Banca della City, o sarà, l'uomo del carbone, del ferro, del foot-ball, o trascinerà il suo incurabile epleen ed il suo sussieguo traver- !so le cinque parti del mondo, c oggi un fol- Ietto pieno di garbo, di poesia, di immagina- jrione ; questa cinguettante bombolàia di |biscuit animato, Molly, Nelly o Betsy di ciuflv.c, sei anni, clic domani diventerà una « miss Ma. 'maell 'Nilotiche od una lctt/rice e fors'anohc una scrittrice di romanzi balor.di e potrà magari trasformarsi in una suffragette, è adesso un piccolo capolavoro di monelleria e di fastosità... « Baby » e pieno di arguzia, « baby » ha trovate inesauribili ; « questa constatazione, che però non implica la necessità che « baby », ii bebé, il bimbo fi ii gì esc wa il più spiritoso bambino del mondo, o che fatto, grande diventi imbecille, volentieri può farla ciascuno, il quale percórra una divertente esposizione aperta qui in questi giorni e che appurato potrebbe oh iam arsi... « esposizione-museo dello spirito infantile ». La geniale idea di una mostra di simil genere, che probabilmente sarà permanente e che 6 destinata a raccoglier quanti possibili diretti documenti si possono sulla mentalità e l'anima del fanciullo, è dovuta alla « Childrcn 's happy evening association. », associazione, cioè, per le serate di ricreazione dei bambini e cho, costituita alcuni anni or sono, ha già dato non poche dimostrazioni ideila sua bella operosità. L'associazione, composta in principio da un piccolo gruppo di signoro volenterose, si proponeva di radunare ira certe sere della settimana, in dati locali, specialmente nei quartieri popolari, i bimbi delle scuole in feriori e, di intrattenerli con spassi sani, con- venienti alla loro età. TI London School 'board, l'ufficio delle scuole londinesi, prestò Il suo appoggio, e ben presto sale di ricreaeione si apersero a Lambeth, a Shoreditch, t Marylobone. Fu, pei bambini, lo schiuderli di un vero paradiso. Essi ci trovano tutto guanto c loro lecito desiderare: bambole, jcatole di colori, trottole, birilli, organetti, {he li fauno' ballare, pazienti signore òhe loro 'accontano lo belle fiabe, noisy rooms, camene poi chiasso dove possono correre, saltare, giocare a mosca cieca... Per tre sere alla letftimana, dalle 6 alle 8, essi hanno insomma la loro piccola kermesse... Oggi, l'assoiiaziono possiede nella sola Londra contofenticinque sezioni, ed è benemerita della felicità di almeno ventimila bambini. Ora, colla sua novissima esposizione, la < Ohildren's happy evening association » lliiama i piccini ad istruire, alla loro volta, Id a divertire i grandi. Gli studiosi di psicologia, infatti, o coloro (he semplicemente si dilettano nella contemplazione delle cose ingenue e pure, non posono a meno che trar profitto da una visita ; questa mostra, ove lo spirito infantile si «vela nello sue più varie manifestazioni, ed Jnche, so non hanno interesse di studi spesali, non mancheranno di diveriircisi. • Io la chiamerei una esposizione di o boca itoli d'anime ». Tutto quanto può uscire da una mento di jmbo, od essere creato dalle suo piccole mali, qui si trova. Voi potete vedere 'schizzi di .(affaci]i di sei anni, onere di inventori di à da. venire, ricami dovuti a ditini, che 60iio già dita di fata, lavori di ogni genere, li ogni genere di operai in miniatura, Ma il vero spirito del bambino, la sua aaima, più che in questi tentativi, sprizza nello suo parole, si rivela nel suo linguaggio tentennante, in. cui cerca di scoprire i primi misteri dell'immenso universo ohe incomincia a presentarsi al suo intendimento. Le curiose domande dei bambini, le loro trovate, le loro osservazioni, i loro motti, le loro risposte ! chi di noi non ne ha udito spesso di così profonde da darò a riflettere, eli così logiche da inquietare, di così giuste xla sembrare impertinenti, e sempre di così adorabili da strappare i baci? Gli organizzatori di questo museo dell'infanzia non potevano certo tralasciare dal dare la dovuta parto ai motti ed alle sentenze infantili, e pertanto, dopo averne raccolte 'di autentiche o di originali, chiamando a contributo le memorie e le note di migliaia c migliaia di mammine, di istitutrici, di maestri dell'intero Regno Unito, ce ne offrono ora qui, in albi che possiamo sfogliare a nostro agio, una amplissima collezione. Vedete da questa collezione se a baby » luon ha spirito ! Il pensiero non è ancora nato nel bimbo, le l'immaginazione sola lo guida. Essa rappresenta al suo piccolo cervello avido ogni cosa come vivente e gli detta ad ogni proposito riflessioni e definizioni piene di inponsapevolo umorismo e di naturale poesia. Ci sono in uno di questi albi, appunto consacrato alle prime idee che il bimbo si fa della natura e del mondo, espressioni di inenarrabile grazia. Pesco a caso nellaraccolta. Un piccino di cinque anni definisce il nido: « un mucchio di fiorellini tenuto insieme da fili di fieno »; un'altro, veduta l'erba bagnata di rugiada, c uscito in queste parole : « l'erba piange » ; un altro ancora ha chiamato le stelle: « gli occhi t.ella luna »; ed a proposito di stelle, ceco l'idea curiosa che se n'è fatta un minuscolo scozzese: o le stello son le lampade buone che sono andate in. paradiso ». Se continuiamo la lettura, troveremo di ineglio: « il tarlo è quell'animalino che mangia i buchi » ; — « il ghiacchio è acqua che ai c addormentata »; — « un'isola è un sito dove non si può andare cho in barca » ; — o il Iago è un pezzo d'acqua intorno a cui è cresciuta della terra » ; — ai pesci sono uccellini che vivono nelle vasche... ». Como si vede, le piccole menti procedono per associazioni di idee e per similitudini. Un bimbo ha veduto suo padre impostare una lettera ed il fatto lo ha colpito. Al tramonto, condotto in riva al mare, se ne ricorda. II sole che cala dietro le onde non è un po' come la lettera che scompare nella buia? Egli ne è convinto e senz'altro grida: k babbo, hanno messo alla posta il sole ! ». In riva al mare, un altro bimbo è impressionato dalle alte onde coronate di spuma che si rotolano a pochi passi da lui, e la sua immaginazione subito trova loro una somiglianza: « Sono i cavalli bianchi del mare », egli dice, o ripete, inconsapevole, un paragone d'Omero. Tra il naturale ed il soprannaturale, il limbo non travede alcuna distiuzioncj c lo si capisco, giacché egli stesso vivo ia una atmosfera che per gli adulti c il puro regno della fantasia. Un prete di Kiunaird (Irlanda) riferisce i risultati d'um'inchiesta da lui fatta sui suoi scolaretti. Su quarantotto, tra bambini e bambine, venti credevano che il sole, la lu na, le stello, vivessero; sedici erano convinti che i fiori potessero vedere; quindici, che le bambolo fossero capaci di provaro piacere e dolore. Tutti poi pensavano che il cielo fosso di vetro, ed uno, anzi, espresse la curiosità di sapere: « che suono farebbe il cielo se gli si •fibtasse dentro un sasso ». Dio, di cui si parla assai ai bambini, e specialmente qui, è per le piccole menti un argomento di speculazioni infinite. Continuiamo a sfogliare l'interessante raccolta. Secondo certi bambini, Dio c grande e grosso, talora un vegliardo tutto vestito di azzurro, che:si può vedere dn cielo, nelle nuvole, in chiesa e si può incontrare, certe volte, anche per le strade. Alcuni dichiarano che Dio li viene a trovare e ohe spesso lo vedono entrare dalla porta. E' Dio che fa i bambini, i cani, le piante, lo lampade, il danaro, e gli angeli lavorano uer lui. Chi eli attribuisce l'nspetto di un prete © chi quello di un nonno Qualcuno è convinto che L'io abbia moglie, cn.e ci sia.- come ha detto una piccola abita- trice del Galles: « una signora Dio ». La casa di Dio, poi, si trova in cielo, ina è fatta di pietre e di mattoni. Gli uccelli, i bambini non ancora .nati, e Santa Claus (il vecchione che a Natale scende in terra a. portare i doni), vivono insieme a Dio, nella sua casa. Agli occhi del piccino, ogni cosa assume una propria personalità. Il mondo 6 per luitutto pieno di esseri. La seggiola cho scric- chiola, « parla »; il ruscello che scorre a va a casa sua » ; le impronte che il piede lascia sulla sabbia « sono fiori »; i chiodi piantati intorno ad una suola, e quest'ultima idea è della bimba cinquenne di un calzolaio di Penzance, « sono bimbi a scuola, seduti ». E' questa la grande età delle interrogazioni e dei a perchè », e ne vediamo qui riportati dei curiosissimi : « come fanno le mosche per sedersi? »; — a dove è andata la giornata di ieri? »; — «si levano le ali, gli angioli, quando vanno a letto? »; — <t chi ha insegnato a leggere al primo uomo? »; — « le tortore cantano o piangono? ». Una bambina, a cui si mostra un coniglio, rimane meravigliatissima dinanzi alle lunghe orecchie dell'animale, e chiede : « perchè questo uccello ha le ali sulla testa? ». — Un'alra, rompendo un uovo, rimane delusa nel non veder volare via un piccolo pulcino, e vuol sapere: « perchè non ce l'hanno messo dentro? ». Jack si rivolge a sua madre: « Le anime muoiono, mamma? », egli interroga ». — « Ma no ! piccino ». — « E nemmeno se le mettono nell'acqua? », — replica Jack. Una bambina, condotta ad un funerale, rimane incantata agli alberi, ai fiori, alle tombe del cimitero : « Come è bello !, mamma, — ella esclama, — è forse questo il paradiso? ». In una sala, un grande ritratto richiama l'attenzione di un bimbo alto così, il quale non si dà pace se non ha a su quel signoi-e » tutte le informazioni che desidera — E' Walter 'Scott, — gli risponde il babbo, — un grande scrittore. — E' vivo? — continua il piccino, — No, è morto, — il babbo replica — E chi lo ha ammazzato? *** E le arguzie del bimbo, c le sue sottigliezze di ragionamento? Ci sarobbo da citare mezza la raccolta, ma per forza dobbiamo limitare? a scegliere. « Mamma, — argomenta un nionellino, mosso fn castigo per qualche biricchineria, se non mi perdoni adesso che sono addolorato, fra poco non sarò addolorato più, ed allora più non mi importerà di essere per donato ». « Come, — osserva una inanima, — giuochi al treno quest'oggi che è domenica? Tu sai pure che di domenica non si giuoca al treno ! ». Il povero bimbo, a cui la feroce bigotteria britannica vuol togliere il suo innocente spasso, rimane iva attimo perplesso, ma subito ha trovato una scappatoia, a Mamma, — egli risponde — ci ltreno che conduco i fedeli alla chiesa ! », e continua a giuocare.E a proposito di domenica, ecco un'altra abile risposta di una ragazzina, la quale, il giorno del Signore, aveva commesso il crimine di coglierò dello fragole (cogliere fragole di domenica?), e si era sentita fare, come è giusto, il suo bravo sermoncino. a Lo ho colte, — si scusò la piccina-, — perchè di domenica non diventassero più grosse ! ». Un bimbo, a tavola, fa i capricci, non vuol mangiare il pane, lo trova duro, cattivo, e la sua governante lo ammonisce: a Non direfattoi». _ ... ..... . Non digrado, le risposte infantili appaio-no piene di gentilezza e di sentimento. Davic, di sci anni, sente sotto le suo fine-stre suonale un organetto, ed ascolta cornoestatico. « Non parlatemi, — egli dico, — laràusica ini fa pensare al cielo, alla mia mam-ma, allo cose bello ». — La prossima dome-nica, però, condotto ai servizi divini, il pie-colo Davic, non può trattenere questo slan-ciò dell'anima-. « Vorrei ossero una farfallaper non andare in chiesa! mon so pregare senon c'è la musica! ». E il detto del bambino, il quale, appresetutte le accuse di pex-fidie'chc si fanno al ser-pente che ha tentato Eva. osservava, con ado-rabilo semplicità: a ma forse non era tantocattivo quanto si dico? ». E quello dell'altrobambiuo, il quale, imparato che Gesù Cri-sto aveva redento gli uomini, chiedeva « soil diavolo troverà anche lui il suo Redento-re? ». Come Victor Hugo, questo frugolinointravedeva » la fin. de satav! I grandi uomi-mi, — ha detto un filosofo cinese, che, 6e nonsbaglio, c Men-ciù, — sono quel li che nonperdono mai la loro anima di fanciullo. Nelun po difanciullo, ci sarebbe dunque grand'uomot Una signora, che certo deve avere di" granbegli occhi,riporta che il più garbato com-phmento che si sia sentito fare, fu di unbambino: « che occhi nuovi, tu hai! ». « Occhi nuovi », si può trovare una e-spressione più felice? Fra le « trovate » infantili ne potremmo scégliere un centinaio almeno, una più gustosa dell'altra. Un bambino, iii chiesa, lia assistito ad luila comunione, ed a casa, subito vuole spie gazioni. Gli si dà un'idea sommaria dell'istituziono eucaristica, e passano alcuni giorni, Una sera, il piccino si trova sullo ginocchia del babVo, c questi, vezzeggiandolo, gli chie do cho cosa farebbe se egli morisse, <r Oh, papa!, — fu la risposta, — prenderei un po' di pane ed un po' di vino, e mangerei e bcvciei in memoria tua! ». Un'altra ancora, c finisco: Un mattino, due bimbi sono svegliati dal la governante, la quale annuncia loro rIm posseggono un fratellino. Domande e suppo sizioni infinite sul perchè e sul come il nuo vo fratellino £ venuto. Finalmente, uno dei bimbi, il più grandi C0||o ]la trovato il motto dell'enigma, ed è esultante. _ j)eve eiSCl.e stato il lattivendolo, a por tarlo !, — egli dice. — ì| lattivendolo? — esclama la gover ua-ntc, sbalordita. — Ma sì ! sul suo carro c'è scritto: « prov veditore per famiglie! (familics supplied). Non ^ che diré, „ baby » ha spirito! Ah ! se la bacchettoneria puritana e prò testante, ed i congegni del business non lo a vesserò più tardi a soffocare, quanti Dio kcnS| ti Tackeray correrebbero il mon- do ! Ma a questi tempi, si è cosi presto fini to di essere bimbi I Ernesto Ragazzoni.

Persone citate: Gesù Cri-sto, Ietto, London, Victor Hugo

Luoghi citati: Como, Galles, Irlanda, Londra, Penzance, Regno Unito