Il conflitto delle due opposte tendenze

Il conflitto delle due opposte tendenze dopo — ricorda l'oratore — come è fatto anche notare nella Relazione, la possibilità di tale riforma fu sollevata e discussa per iniziativa di senatori, non corto sospetti di idee avanzate, dei quali ricorda il Lampertieo c il Vitelleschi ». Richiama l'attenzione del Senato sulle molle disposizioni dello Statuto, -modificate con leggi c con Decreti Reali, e fa rilevare come furono modificate anello le disposizioni concernenti l'esercizio dello stesse prerogative reali. Cita la relazione delia .Commissione senatoriale del 28 giugno 18'J-i, ristampata in questi giorni, dove sono siale elencato Unto le riforme arrecate allo Statuto, riforme inevitabili, perchè non è supponibile elio lo Stawno non debba seguire l'evoluzione che M. verifica su ogni ordinamento o in ogni ramo dell'attività umana. Fa osservare poi al senatore Scialpja che la proposta di passare all'ordine del giorno puro o semplice non corrisponde alle audizioni di cortesia che hanno costituito una norma, dalla quale il Senato non si è mai allontanalo (commerui, monnorii). Avrebbe compreso la proposta se i firmatari dell'ordine del giorno Scialoia fossero convinti della assoluta noa modificabilità dello Statuto. 'Ma facendosi solo una questione di opportunità,' crede che il momento più opportuno sarebbe stato la seduta del 0 maggio scorso, In cui si delegò dal Senato, ad una Commissione, di studiare il grave problema. Ma ora il Senato è moralmente iihpegnato a pren dere In considerazione (conversazioni, mormorii o interruzioni). i risultati degli studi di quella Commissiono che ha nominato e che con de> ferente sollecitudine ha presentato 1 propri lavori. Il dire oggi di non voler esaminare le proposte della Commissione gli sembra troppo, tanto più che lo stesso senatore Scialoja, per conto suo, le ha ampliameli te discusse. Osserva poi che nessun rischio 6i correrebbe a discutere tali proposte, rimanendo ciascuno libero di respingere, quando non le creda tali da conferire prestigio all'autorità del Senato. Ma che si discutano è necessario per dare nuova prova al Paese, che ha ora gli- occhi rivolti verso il Senato, della serietà e della ponderazione di questo consesso che ha sempre mostrato d'interessarsi delle gravi questioni del Paese. Non può poi pensare che si possano abbandonare di un tratto tutte le proposte, ancho quella relativa alla interpretazione dell'art. 10 dello statuto, per assicurare una. più reale od equa ripartizione del lavoro fra le due Camere legislative. Questa proposta, del resto, non implica ima modificazione dello Statuto, ma tende solo a dar sanziono ad una disposizione che ne è priva. E questo solo inconveniente, mette il Senato in condiziono di inferiorità rispetto.alla Camera dei deputati, e per toglierlo occorre un atto legislativo, non basta un ordine del giorno. •L'oratore confida che il Senato, inspirandosi alle considerazioni da lui svolte con piena convinzione e, prendendo consiglio dai nobili e costanti suoi precedenti, deliberi di discutere tutte le proposte presentate dalla Commissione, maggioranza e minoranza, perchè tutte le opinioni abbiano modo di manifestarsi e di farsi valere, e nutre questa fiducia in vista alla grave responsabilità che in questo momento e sopra questa questione incombe sul Senato. Non deve dimenticarsi — e qui risponde al senatore Scialoja — ohe la storia ammonisce che tutto le riforme, e specialmente quelle di indole politica, vanno discusse in tempi di piena calma. Per affrontare le riforme politiche, non bisogna a spettare che vengano imposte dal di fuori, perchè allora le passioni violente turbano la sere nità del giudizio, e possono mettere in compro messo quello che a costo di ogni sacrificio deve essere mantenuto intatto ed inviolato. Jl discorso Bonasi, il quale è stalo accolto da uria parto del senatori con' segni di manifesta ostilità, specialmente allorquando l'oratore ha criticato il discorso Scialoja, viene salutato alla fine da scarsi applausi, assai minori di quelli che accompagnarono la chiusa del discorso Scialoia. Gli applausi al discorso Bonasi partono soltanto dal settori di Destra. Soltanto il principe Di Camporeale si reca a stringere la mano all'on. Bonasi. Dovrebbe continuare la discussione, ma. viste le abitudini dal Senato, sebbene siano soltanto le 17,45, molte voci da varii banchi sorgono per dire: «Rinviamo a domani, a domani!». Il presidente acconsente che il seguito della discussione rimanga rinviato a domani. Sono le 17,50, ed il presidente toglie la seduta. L'aula si sfolla lentamente in mezzo ai più vivi commenti. I ministri rimangono alcuni minuti a conversare nell'aula con il senatore Scialoja, col senatore Bonasi e con altri senatori. Una seduta storica del Senato Il conflitto delle due opposte tendenze nella questione della riforma dell'Alta Camera Lfesposizione del presidente - I discorsi dei sen. Scialoja e Sonasi lionaa, 9, seta. La grande giornata della discussione della riforma del Senato è venuta: l'aula di Palazzo Madama presenta l'aspetto dello grandi occasioni. I senatori sono venuti in Roma, in numero eccezionale: cioè oltre duecento. Anche le signore hanno voluto recare il loro tributo di attenzione alla Camera vitalizia. La prima Illa delle tribune è infatti occupata da numerose ed eleganti signore. L'aspiUo dell'aula L'Awembtea elettiva voli* puro testimoniare U suo interesse atta riforma del Senato, e la tribuna dei disputati è oggi gremita. In prima linea si notano fon. Sondino, Bottàio, 1 Sottosegretari di Stato radicali on. Vicini e Pavia, e poi gli on. Comandlni, Roberto Gatti, Paelll, 'Porre, Treves, Gomaggla, Maggiorino Ferraris, Pietravamme, Stoppato, Suardl-Gianforte, Dell'Acqua, Podestà. L'aula c affollata di senatori molto prima che la seduta cominci. Le conversazioni sono altissime ed assumono un tono quasi giovanile. Al banco del Ministri siedono gli on. Luzza:tt.l, Faceta, Tedesco, Raineri, Credaro, Ri San Giuliano e Spingarda Alle 15.15 l'on. Manfrcid apre la seduta. Le conversazioni tacciono: l'aula presenta un aspef Lo -imponente. Tutto il Senato si può dire è presente. Eccovi un po' di nomi, alla rinfusa, elei senatori prosenti: anzitutto Sciatola e. Boriasi, i duo tenderà della, giornata: poi Gasparo Finali, Càetani di Scrmonctri, Camporcale, ViseoritiVenosta, Fogazzaro, l'usiro, Arcoleo, Paterno, De Colare. Pierantoiii. Malvallo, Urbano Ratlazzi. Palberti, Riscaretti, Frola, Budini, Casaha, Pietro Lucca. Tommaso Villa, Besozzl, Pellonx, Roux, 'l'asso. Colombo, Vischi, Grassi, Arrivatoci)e, Morandi. Gabba, Torrigiani e Di Broglio. Manca soltanto il senatore Luigi Rossi. rc|aìorc della minoranza per la Commissiono della riforma. L'on. Ross! si trova infermo in Roma. Alle 15.15 il Presidente, in mezzo a un religioso silenzio del Senato, pronunzia un breve spmir.k che prelude alla discussione sulla riforma. KrU urijua. però fa. leggere i nomi dei senalori, ubo sono impedili, per causa, di salute, di intervenire alla presente seduta. Tra essi .come vi dissi, è il senatore Luigi Rossi, FINALI, coinè Presidente della Commissione, devo esprimere i sentimenti di vivo dispiacere (MU Commissione per non vedere presente in mista circostanza, uno dei suoi membri autorevoli, il «senatore (Luigi Rossi, al quale prega si mandi, «i. nome del Senato, ini saluto ed un affettuoso augurio di pronta guarigione, tipiirovazloni (irniratl). VI, PRESIDENTE si farà premura di trasmettoro al senatore Rossi il saluto e l'augurio. 11 PRESIDENTE arinuncin che il senatore Grassi Ira presentato la seguente Interpellanza: « Desidero interpellare il ministro di agricoltura, industria* e commercio, iulorno ai criteri coi miai! si provvede agli urgenti bisogni della viticoltura, sia dal punto di vista, tecnico, sia nell'assegnamento del personal.: al vari uffici RAVNERI. ministro d! agricoltura, industria, o rorirnìèrcio .dichiara di accettare la domanda di interpellanza; Si inizia la* discussione Il •PRESIDENTE, tra la più grande attenzione dell'arila, dice: — I signori senatori hanno pondo esaminare la relazione della Commissione, nominala, per studiare la rirorma del Senato, insieme con (lucila del membro dissidente, se)ial'ore Rossi. « La Commissione, presentando le sue risoluzioni, in adempimento dot <mh> mandato, risale al punto nel qua.e l'ar'-wnpin della, riforma ri'.'l Senato In introdotto nel Parlamento: fucenno ciclo comunicazioni fatte da! Governo al Se-i nato nella seduta del 2S anrle 1910, comunicazioni elio anmihziavano ima innovazione statutaria nella nomina della. Presidenza de! Sonato. «Disse il Presidente del Consiglio, svolgendo i' programma delle Tifonno principali eli ordine politico do! nuovo Gabinetto, che sin dalla prossimi. Sessione parlamentar*? la Corona avrebbe demandato all'Alto Consesso la designazione del Presidente o dei Vico-Presidenti. <■ In questo punto la Commissione non ita ere-,«inlo pronunziarsi, dovivi farlo il Sonato uollCorso della discussione fi:.» oggi si apre, ed i'. momento opportuno sarà quando si discuterà l'articolo 3& dallo Statuto, per lo'modificazióni ali,' norme vigenti sulla composizione del Se- nat0,., ,. , , „ . , , ! li Lordine del giorno del 0 magg-o. ne! quale fu dal Scindo deliberata la nomina, della Commissione, .affidava a questa, od è none ricordar- seno .i termini « lo studio sulla opportunità; sul metodo e suKIa misura di tuia riforma». Il senatore Gabba allora domandò no in Commissiono dovesse esaminar© ancho la. questiono cosiiiii/inu'.ilo. o fu risposto nfforinalivamente. ■• Ed innanzi tutto, la. Commissiono ha esaminalo l'opportunità della rirorma, affermandone nnz.t il bisogno: ed ha pure sgombrala la via rial!*? dilli--olia di poter t:nnm»n« lo Statuto, l'alllr.'i sulla, necessità di. coordinare la riforma rie Sonalo a. quella dell'altra Camera. .. Ciò posto, la Commissione è passata ad esajtiinaro io riforme proponìbili sulla composizione dol Senato o sul suo funzionamento. «Egli credo che per una ordinata discussione occórra seguire il medesimo procedimento; cominciare cioè dalle generalilà per venire quindi ni particolari (Approvazioni, omerali). Il discorsa dell'ex Guardasigilli Scialala Sono In 15,25 o prendo la parola i'ox-ininistro gu irdaslgiili Vittorio Scialoja, il quale sta al secondo banco di sinistra. Egli parla ascoltalissinio. i on voce limpida, chiara, senza essere mai interrotto. Dice: «Presiede la nòstra Assemblea un altissimo magistrato,' il cui uomo i: scolpito negli annali de! Risorgimento italiano; a c'apo della Commissione è un uomo ancora attivo che ha dato l'opera sua alla patria, che ha illustrato anche con iscritti e con l'ingegno; re-. latore è un finissimo ingegno, pieno di dottrina e scritoro l'orbito; tutt'inforno sono adunati no-' Mini insigni d'Italia, elio Inumo nobili natali ♦•ri limino saputo fare buon uso della ricchezza. | Ora, so, come in antichi tempi, un ambasciatore venisse' iti quest'aula e domandasse quale scopo ha tale solenne riunione, o sentisse elio l'As- ! .cerni>i«-ii intende riformare se siossa, esclamereb- I be: • Fortunata l'Italia dio vuole avere ancora un'Assemblea migliore ! » (Approvazioni vivisshncV Egli crede che non sia il caso ora di mettere innanzi qualsiasi questione pregiudiziale. 11 Sonato con la deliberazione dol li maggio bri aperta tulio le porle olla discussione. •I a Commissione risolse dapprima la questione iiól *on*o favorevole alla competenza, del Parla- ' molto nor la modificazione dello Statuto, e egli ; n'in nuò fare opposizione, qualora si. consideri il nniblema dal punto di vista formale, perchè i ptouiuua udì i, . „„—:„}., -il Parlamento può introdurre mortificazióni allo ! si l nto "sia pc" la natura delle disposizioni del. iivi «fitu'ri s'i per manca,iza d'ogni previsione rliva' il mudo con cui esso possa modificarsi, lìiVi-Psin la storia dei primi tempi, lo dichiara- , JU-J4W, • >. - I ^. _. t ztó'ii «miètuti fatte «ci 1818. l'i concorde opinione dei'più autorevoli ministri in materia, tolgono ogni dubbio. , ... Ma non dal sola vwtàa-dl vista gruridico e. ter- (Per telefono alla «STAMPA.,,) re possa miche essere oscura per certi u.lti proWemi, 6e non h svegliata ila. chi conduce la politica nazionale. Ma, svogliandosi, questa co¬ ti stato modificato in molti punti dal 1848 in poi, punti ricordati nella relazione; ma quelle mutazioni furono l'atte per la maggior parte gradatamente senza clic sorgesse in alcuno il dubbio che costituissero una deroga allo Statuto, e questo perchè erano corrispondenti sempre allo spirito della legge fondamentale stessa (approvazioni). Le proposte odierne invece sono d'ordine intellettuale e non hanno corrispondenza nell'a- ... diano malcontento, esagerare, voler ritornai tutto per salvarsi da ciò che l'orse diventerebbe peggiore in avvenire data la riforma, ., Occorre della pazienza, occorrono degli espedienti commisti rati all'<iueoiiveiiteute che ! si vuoi togliere, e prima di modificare lo sta¬ ma!e va guardata la cosa. La modificazione del-la Costituzione del Regno è materia in cui ilproblema politico viene a trovarsi al .disopra del problema, giuridico, ed allora, esaminando le proposta più radicali della Commissione, sor-gono nell'animo dell'oratore 1 più forti dubbi. Riconosce che ogni modificazione che si voglia portare allo Statalo, possa essere espressa per mezzo .del Parlamento, ma tale modificazione deve essere fondata sulla coscienza del popolo italiano, 6Ulla coscienza giuridica nazionale che è al disopra dello Statuto (approvazioni). Ora, domanda l'oratore, ò una necessità san- ti ta dal popolo italiano la riforma sostanziale dei Senato In questo momento ? Nessuna cor- rente di opinione pubblica ha preceduto le prò- poste che ora sono sottoposte al Senato e alla Commissione, che prevede l'obbiezione, osser-vando che è meglio trattare di questo altissimo problema liberamente senza essere sospinti dacorrenti popolari che potrebbero travolgere il Parlamento contro la sua volontà, risponde ara- mettendo che il Senato possa prendere l'inizia-tiva di queste proposte che la coscienza popola- sclenza, dove rispondere alla voce che la clila- ma, mentre il popolo italiano, benché il prò-, htema sia posto da molto lampo, noni ha.ancora dato questa risposta. Ha solo mostrato una cer- ta curiosila, una certa aspettazione, ma. h<m ila dato alcuna risposta positiva che mostrasse la necessità delle proposte della Commissiono. E' imprudenti-; kiformahe lo Statuto. in questa condizione di cose ritiene impiudon- io riformare lo Statulu. Riconosce clie lo'Statuto nimo della popolazione; quindi non pregiudi- zialo di ordine giuridico, ma alta questione diordine politico, nel più elevato senso, egli op-pone. Fa rilevare poi come modificare gli articoli dello Statuto sia sempre pericoloso, perdio una affermazione diretta e una deroga alto Statuto importa sempre questo: che ne resta scossa la fede completa, assoluta nel saldo fondamento di tutto il resto; e questo ostacolo si può solo superare quando la deroga è falla sulla base più solida ancora della coscienza nazionale. Per- che, se si supera troppo facilmente, si corre ri- senio di superarlo ancho quando la necessitànon vi sia ed allora si sarà fata opera che nel momento non parrà, ma che, per le sue lon- tane conseguenze, potrà essere pericolosamente rivoluzionaria (benissimo; appi ovazioni). E, nell'entrare in questa discussione, Uova necessario esaminare le condizioni annali del Senato per vedere se siano tali da giustilieare una mossa cosi ardita; e, pc prevenire una ri- scosta della Commissiono già accennala nella relaziono, rileva che le proposto iondamentali della Commissione sono abilmente riconnesse alla lettera dello Statuto. Acl esempio, mentre siproponc di renderò elettiva una parie uel Se-mini, .« salva ia ibtt«ii ii:!->i'. "-mio che .1 • . • croio di nomina sia l'atto dal Re. Ora, osserva, quando si tratta di problemi di diritto pubblico così gravi, devesi abbandonare ogni sottigliezza giuridica, perchè si tratta di problemi sostanziali e travisarli, cavillare su qualche parola, vai quanto tradire l'ufficio di giurista. La proposta, c di rendere il Senato in parto elettivo, quindi si vi io; iitaodicare i^sii'iiz-f « mente lo Statuto, c nulla vaio a salvarne la lettera. Il senatore Scialoja passa poi a domandarsi quali sieno le alte necessità ed urgenti che im- pongono di modificare la costituzione del Se- nato, e che cosa si possa sperare da tale modi- flcazlòne. Mi sembra un difetto noi sottile ani- mo italiano quello di spaventarsi delle piccole dilllcoltà e senza sufficiente spiiito conservatore, che è la forza degli Stali elio aspirano ad un «rande, avvenire, manifestare il pròprio quoti- . tosso cattiva, cesserebbe immediatamente Un- ' differenza, e il popolo sorgerebbe o chiedereb- be lui, la riforma (approvazioni). _ | All'obbiezione che la vita politica do! Senato non -la attiva sullicientemente, risponde che in ciò si esagera, vi sono periodi in cui può ap- ! patire un po' inerte l'attività politica dol So- nato: ina quando la necessità si presenta, colui che pareva dormire si sveglia, e prende il suo I posto più forte, perchè riposato. imo bisogna 'Interrogare tutti: p.a^a'™J1n,0[Ilft popolo. Nessuno lui me^so in dubbio «alta "'■Imita de! Senato, e anche la Camera dei depivtali, quando si trova d'innanzi a problemi ;cu- soniina gravità amministrativa, quando 61 in- calzata dall'urgenza e da! numero delle < ne- slioni, non si seme tranquilla. Por meditare una. legge si volge, fiduciosa al Sonato, chiedo emoudairieuti al Senato che questo accolla vo- lentieri, perchè non rappresentano choladempì-menlo del dovere che il Paese richiede al Se- nato (approvazioni, vivi, applausi). ..« Si obbietta che vi sono sedute in cui Ugran ninnerò" di senatori che oggi e presento nell'aula non si Irovu al suo posto. Non e .ne-ne, ina, quale assemblea vi ò che possa contare qnotidiaiiaiuento i! numero plenario, e credete poi che quando avrete senatori mandati daue Accademie, avremo questa grande aseianlta ali e seduto? (Approvazioni). Per questi in- convenienti occorrono rimedi adatti, senza ioc-caro lo Statuto- u. Deplora anche egli che il Senato non aM)iai che il Senato non abbia una vita politica sufficiente. Vorrebbe un maggior conta, lo ira l'opera di quest'assemblea e la coscienza del Paese. Ciò sarebbe utilissimo, e spera che si possa trov " cui il popolo italiano dell'opera non spregevo lidiananiento pel suo bene. La .stessa iadiffe-renza che n popolo dimostra per l'opera delSemito. è la forma di fiducia dol popolo, che non diffida di ialo. opera, perchè se questa vere qualche mezzo per i sia meglio informato alo elio il Senato fa quo- ' rondato sul più deplorevole dogli errori costi ; tuziomili, poiché aver duo Camere della stessa forza politica è peggio che averne una. so.a. Si dice che il Senato devo ossevo un'assemblea ..... ma troppe volle è stata fraintesa ! conservatrice, ma troppe volle e stata fraintesa innesta parola perchè essa ssrvr- «.designare un partito -politico.-Il Sonato devo, essere conser vatore, ma solo noi scaso di conservare g.i interessi fondomeutali dello stato: dev'essere t rli f.iAnr. ut IxiMmn noni rrl int Tiìnll i noi o l i l'illn i Senato e Camera dei deputati. La politica del Sonalo dol resto non può e non deve essere quella della Camera dei de-puniti. Rileva come li .confronto che si tri tral'opera del Senato e quplla della Camera sia • . di fieno ai troppo perigliosi moti mstantanei, e soio in questo seneo si può e ei dove parlaredi spirito conservatore. Date la diversiià e la natura delle funzioni ia a. a a a n r.i re i i lPci. „ „lu aUiV0 andamento dei lavori, egli e 1 ha. con alcuni colleglli, tradotti rrucsti concetti e-ino' seguente online d?l giorno: a! - Il Ss-naio, convinto die attualmente non -ia a necessario introdurrò ned suo ordinamento altre • 'riforme olire quelle che possono compiersi con razionali interpretaztoni. ove occorra, In forma ili legge, dolio disposizioni dello Statino, in relaziono col nrogreeso dei tempi, convinto che anche Ut Più recenti esperienze inumo dimostrato che coli lo fondamentali norme in vigore il Soua'.o rispondo all'altezza delle sue funzioni, passa all'ordino dei giorno». Egli nodo òhe il presidente del Consiglio no! . .suo programma, esposto il ti maggio scorso, vo-l i, )e£se alludere appunto a riformo di file carut-; re!,.:,,,, nicorda che le riforme politiche sono ce-1 Iseiizìailinente ritonuc d'uomini. Couchmde che ni sòpràtutto bisogna scir.ire la dignità elei Corpo! 'delle due Camere, pericoloso e il tentativo -dit: ridurle tulle due allo stesso tipo di attività: ognuna abbia « compia le funzioni sue prò- ' prie. Ora il Senato ha compiuto la sua It;iv.J[zinne: a chi oserebbe dire che esso abbia I più!o la sua .storica funzione?-Chi osci dire che lo Statuto del 1848 neii-abbiajion'.'yaltf resistito, ma rinsaldato ogni modo di progresso, iu Italia? Eppure nessuna storia di 60 anni B così varia come la nostra. Uno Statuto'del piccolo Piemonte diviene carta costituzionale | del gran Regno d'Italia. La prova del fuoco ha dimostrato il valore del nostro Statuto, e -l'I tana dal '48 in qua ha attraversato tempt tri ; sti, ha sopportato gravezze di imposte, ha : avuto guerre Infelici e crisi di coscienza, e \ tutto superò pel patrimonio del euo popolo 1 {applausi). Quale fu l'opera del Senato? Quando la na,zione ha dovuto dolersi della sua Inerzia o biella sua soverchia attività? E si deve dopo : queste difficili prove, oggi quando tutto 6 , quieto, diffidare della forza della sua costi > maione, e metter mano a questo presidio saldo delle istit.uzioUH italiane, perchè si addita.qualche piccolo inconveniente? ; Pare all'oratore che in questa solenne gi'or- ; naia tutto debba spingere ad affermare che nelle attuali condizioni ogni riforma, la quale |iml)Kcm sostanziali mutamenti di disposizioni j londameiilali dello Statuto circa la riforma del Senato, non sia. tempestiva, e passa ad accoll nare ajoano proposte di riforme. Si dice che il ! senato deve essere rafforzato con elementi clet j tivi perchè il Senato di nomina regia è ormai : antiquata. E si cita la composizione dei Senati : degli altri paesi. Ma. noi, più fortunati degli ««stmircbnpmPBqCaltri paesi di recente formazione o costiti! zione, abbiamo avuto ima serie di Re i quali hanno sempre sentito e professano l'opera loro in modo così alto al quale nessun altro Sovrano si è sollevato (applausi vivissimi e prolungati). Il nostro Re non ha mai potuto essere contrastato dal popolo, e il popolo ha sempre confidato in esso (applausi). « Nella relazione si fa un grave rimprovero alla attività del Gabinetto nella nomina dei senatori. Si dice elio i sonatori sono nominati dal mtnistro, anziché dal Rea. , | Una voce: — Questo ò vero! ! « Questo è vero e non è vero interamente. E' vero nella parte migliore della proposizione, è falso in quel che di male vi si vuol vedere, Le nomine sono sempre state fatte d'ai ministri, ed il Re non ha fatto altro che porre la firma ai decreti. Se questa domanda si rivolgesse a coloro che hanno fatto parte del Governo, nes sutio oseiebbe rispondere affermativamente. Il ■ Re firma le nomine dei senatori su proposta del ■ Gabinetto, ma questo fa conformare le proposte ! a quello chedeve essere l'mdi rizzo lo^àarflenttfa della, scelta 'del -senatori. 11 l'atto' chele propbsié vengono dal Governo significa che il Governo è parlamoniare, che esso segue la corrente mag' | giore della politica del Paese : esso è l'urna elet- l'orale in cut si sono spiritualmente raccolti i voti del Paese. Un elemento elettivo indiretto neila nomina'dei senatori si ha nel carattere stesso parlamentare, nelle proposte che il Gà binetto fa al Re. j ; •< studiando un altro dei punti più iuteres'santi della relazione, la composizione del Se aalo quale risulta da una lunga serie di osser* vazioni, si trova elio delle categorie contemplate nell'ari, lì dello statuto ve ne sono alcune che in parte hanr|o carattere elettivo, non carattere La composizioni: dei. Senato 'letfivo di primo grado, terzo. » Tali categorie sono quello degli ex-deputati, dei minisi ri, dei presidenti dei Consigli provinciall, dei membri di accademie, dei membri del Consiglio superiore dell'istruzione pubblica. Ora su 1183 senatori che oggi compongono l'Alta Assemblea, ve ne sono di appartenenti a questo ■ategorie ben 210. Si dice che il Sonato, essen- dPtzcs«, -, di -ecorido "è""dì ma ui ..econao e ai (|0 in numerò variabile, ne viene che un (labi netto ha soverchia potenza di fronte alla com posiziono dol Senato, ondo questo, rispetto ali ■■ chiamato ad occuparsi specialmente (lei rapporti | ron le nazioni straniere, della sicurezza dolio | Slato, dogli interessi della coltura nazionale, Ideila giustizia: cose tutte che debbono essere i indipendènti dallo fluttuazioni dai quotidiani movimenti della vita politica. Afferma che la ripartizione de! lavoro Ira hi Camera elettiva ? \\ Sonalo si può regolare cen un'intesa leale e'franca. , l'ordine del giorno. Governo, non gode di tutta quella indipendenza olio si crede avere. Si propone adunque una limitazione del numero dei senatori. La Commissione dice che debbano essere 350 ». L'oratore non parla di questo numero; paria di un numero chiuso. Si dice che questo numero chiuso rinsalderà il potere del Senato. I Gabinetti dovranno sottostare al suo voto, anche contrario, e questn voto avrà un'efficacia politica, si c anciie proposto un temperamento, indicando che lo nomine a senatore da potersi ! Tare annualmente, sieno limitate. Anche questa informa, a parere dell'oratore, è contraria alto' \sfMio :MJ ^,m> è olla nominai ^]inii7ja che pur si vuole conservare, perchè lai commissiono dice elio la nomina vitalizia è uno I upj „,,„„ capitali dello statuto. I capirebbe una rirorma die fosse richiesta, par- Knc {j|W]tgse la nomimi vitalizia: ma manicnendo, questa, non si può chiudere il numero dei se|natori. Nola che il Senato italiano non rappre =enta nella sua formazione una disse, ma gli Indirizzi generali della nazione, una raccolta di [ uomini che limino cognizioni intellettuali eri e sercizjo di funzioni sociali che mi mettono in Urati0 (\; sentire direttamente i bisogni della società italiana; Fa rilevare che il numero chin so preso ri ierebbo questo pericolo che in caso di conflitto Tra i due rami del Parlamento non vi sarebbe altro rimedio che chinare il capo di nanzi alle correnti popolari da parie del Senato ^approvaziani) |j.? nomine dei senatori (caso per fortuna non mai avvenuto) basta affermare che il Senato sentirebbe come un'offesa hi nomina eccessiva di le sia sentita la necessità eenatbri senza che ;r;enti. n Sonato, guardando il.passato, potrebbe j.f0rse dolersi che. nella composizione del Gabl nétto non gli sia stata data una parte adeguata alla sua importanza. Il Senato dovrebbe essere Qualora si tema che si abusi dal Governo nel-) [{approvazioni generali ed applausi). Rileva die' oggi nenu vitn quotidiana parlamentare i rari- porti tra il Gabinetto e il Senato sono iusuftl- a cui si appartiene, la dignità suprema di citite Piarsi sonatore, conio egli, interpretando un limonio di tutti, afferma og^i altamente Jlire dinanzi al Paese. • li it'll iti¬ «Il .discorso Scialoja iu varii minti ha ottenuto » viva approvazione di una parte ilei senatori, (de coronato alla chiusa da vigorósi applausi a «■^•Ira. 11 discorso 'Sciatola ha prodono impres. sione notevole, ed appena l'oratore ne. fin-io, 1} PRESIDENTE vorrebbe dare Ja:parola all'oratore susseguente, on. Bonasi; ma sono cosi vivi I commenti dell'Assemblea e così numerosi i senatori che si alzano dal loro banchi per recarsi, a congratularsi cen l'oratore, che il presidente è obbligato a sospender la seduta per una diecina di minuti, L'on. Scialoja è fatto segno ai rallegramenti di una cinquantina di senatori, fra 1 quali gli onorevoli Urbano Rattazzi. Arcoleo, che si fa accompagnare, essendo cieco al banco dell'ori, Sciatola; De Cesare, Garroni. Lojodice. Carle, Tamassda. Paterno, Vischi. Todaro. e moltissimi altri. Anche il ministro delle poste, on. GiuffeHi abbandoni il banco dei ministri e si reca al banco dell'ono revale Scialoia per discorrere coti lui, e .si felicita per il suo discorso. Durante LI breve intervallo il Senato si abbandona ai più vivi commenti. Appena terminato il- breve intervallo, U PRESIDENTE riapre Ila seduta. C'alila è nuovamente affollata co me prima: l'attenzione è sempre vivissima. 11 PRESIDENTE dà la parola all'oli. ADEODATO BONASI. presiden .• del Consiglio di Stato, il quale parla dal secondo banco del''settore d«l Centro. Parli Bonasi BONASI. per incarico ricevuto dai firmatari dell'ordine del giorno deposto sul banco della Presidenza, dichiara, di spiegare le ragioni di tale ordine del giorno, e .si scusa so le condizioni di salute non gli permettono di svolgerlo con Vampiezza che richiederebbe il tema, specialmente dovendo rispondere allo splendido discorso del senatore Scialoja. Rileva che il senatore 'Scialoia con la sua ultima conclusione si è avvicinato a Uui più di quanto lasciasse sperare dalle parole dell'ordine del giorno che ha presentato. Tratta le stesse questioni trattate dal senatore Scialoja, senza scendere a particolari. Quanto alla questione costituzionale, osserva che nel gronde dibattilo che oggi per la prima volta si presenta, al Senato per iniziativa del Governo, il Senato si è trovato impegnato in tal modo che si è diviso in due tendenze distinte. Su un mano solo tutti sono d'accordo: nel ritenere, cioè, che lo Statuto debba essere considerato come l'Arca Santa, che va custodita con la più vigile e sicura cura, perché contiene tutte 'le guarentigie della nostra libertà politica e civile (Approvazioni). Ritiene anche lui che questo punto è rigoroso, e clie il rispetto delle tavole statutarie non debba tiifinmtarsUltt ,snpei-sU'ripso..feliètómn.- {.-lnprovazio'rd). per guisa che si abbiano* a considerare le colonne d'Ercole, oltre le quali non .sia lecito spingere-lo sguardo, ed escludere assolutamente la possibilità di modificare talune sue disposizioni, quando anche fossero mutale le condizioni e l'ambiente politico ne renda evidente se non la necessità, almeno la. somma convenienza. E questo anche riguardo ia costituzione dal .Sonato, por rendere possibile di porlarv: via via quei perfezionamenti die, senz'. uscire dai limiti dolio Statuto, ne rinvigoriscono l'azione e vi conferiscano quella maggiore autorità che gli è indispensabile per raggiungere u suo alto line. , « Questo concetto fu in modo mirabile e.-mosso 0.». Cavour, 'quando per la prima volta nel Sonino Subalpino, si discusso l'indirizzo m risposta al discorso della Corona. Si amiun* ^ d) l.inuJli!Ìat,0 a qualunque privilegio dei :Oiii;ponentj della Camera Alta, elio potesse riu•ciie di ostacolo alle modificazioni dello S'iauto. che si credessero necessarie. Alcuni anni