Voci di Montecitorio

Voci di Montecitorio Voci di Montecitorio ItniriH, 6, notte. Abbiamo avuto un lunedi parlamentare anche più scialbo del consueto. In compenso avremo domani la prima giornata del grande dibattito ferroviario. Nei corridoi della Camera le conversazioni ed i commenti convergono sulla preparazione della discussione imminente. 1 tecnici in rnaterta sono pessimisti: essi prevedono che la discussione porterà ad una constatazione inevitabile: le ferrovie di Stato attraversano una crisi acuta, crisi finanziaria ed amministrativa. Se gli effetti della crisi amministrativa si vedono ad occhio nudo, la crisi finanziaria invece non è così evidente, perchè bisogna rintracciarla attraverso 1 bilanci ferroviari ufficiali la cui qualità principale non è davvero In. semplicità. I profani sono in parte egualmente pessimisti. Per esempio, l'on, Cavagnari, discorrendo oggi in un gruppo di deputati, non nascondeva la sua scarso, fiducia nel, rimedio che In Camera sta per deliberare! con la parte del progetto Sacchi riguardante l'orci in amento ferroviario. Un'idea curiosa — E' inutile parlare di ordinamento —j osservava l'on. Cavagnaii", uno degli oratori iscritti che della questiono ferroviaria si è spesso occupato — con gli attuali uomini preposti a.lla. direzione. — E che cosa fu resti? — osservava, un altro deputato. — Io prenderei il comm. Borgnini clic non conosco ma che aveva lasciato intendere ai conoscere meravigliosamente la materia, lo chiuderei a chiave in una stanza .e gli direi: «Aggiustato tutta la baracca, tracciato le lineo del nuovo ordinamento »; e.poi lo lascierei uscire dalla stanza. — Faresti una vittima — ha osservato il deputato. — Perchè? — Perchè preferirebbe uccidersi. — Per conto mio — ripreso a dire Cavagnari — di una cosa loderei senza riserve il Governo: del licenziamento cioè senza riguardi di tutte le Commissioni parlamentari presenti, passate e future che mai volessero continuare a preoccuparsi di servizio parlamentare. Le Commissioni parlamentari sono lo strumento infallibile per fallire allo scopo che i legislatori, in questo caso, si propongono di conseguire. Un altro deputato non più profano ma competente in materia osservava che, mm-. ttàk il progetto tende a creare il ministero' delle ferrovie, viceversa lo si porta stac cato da questo a cui doveva essere logicamente abbinato. Un terzo deputato criticava le disposizioni riguardanti i carri ferroviari. Come — egli osservava — può accontentarsi la Direzione generale dell? ferrovie di Stato di quattromila carri, se ne richiedeva ottomila? Si trattasse di cento carri più, cento carri meno, si può dire che si rimedia;'ma quattromila carri!... Essersi acquierata l'amministrazione ferroviaria a quattromila carri, vuol dire che degli altri quattromila non sentiva in realtà il bisogno. Ed a.llora perchè domandarli, perchè imporre la sposa di ventotto milioni? Tanto più — affermava un altro onorevole sopraggiunta nel gruppo — che a noi mancino già i 1500 chilometri di binari fra di manovra, di smistamento e morti per muovere i carri che abbiamo. Ogni carro esige ■io metri di binario; ottomila carri avrebbero comportato di necessità altri 350 chilometri di binario; ad ogni modo ne occorreranno 175 per i quattromila carri approvati. Un altro deputalo assumeva le difese del servizio ferroviario d'Italia dicendo: Io ho avuto occasione, mentre rivestivo una carica ufficialo, di parlare' due anni or sono con un altissimo funzionario delle ferrovie prussiane, il quale faceva gli elogi più ampi del nostro personale che egli ben conosco e di cui vantava l'intelligenza e J'agililà. Mi sono trovato a Varese un giorno di domenica — mi narrava; — ho visto arrivare da Milano I2i treni e nulla è successo. Per fare questo in Prussia, avrei avuto bisogno di un personale doppio. Queste le voci di Montecitorio. Vediamo ora in quali condizioni la prossima discussione si presenta. Sono già iscritti a parlare trentaquattro oratori, cioè gli onorevoli Amici, Venceslao, Montù, Ferraris Maggiorino, Candiani, Marangoni, Ancona. CaoPinna, Morpurgo, Nofri, Pacetti. Murri, Canopo, Rubini. Colesia. Bava, Wollemborg, Rosadi, Agnesi, Cailaini, Cavagnari, Molina. Nava Cesare, Cornaggia. Daly, Bertolini. Casalini Giulio. Pescetti, Sighicri, Coni andini, Orlando Salvatore, Cutrufelli, Turati, Fradcletto, Carlo Ferraris. Si tratta, corno i lettori vedono, in maggioranza di tenori di cartello. Era gii iscritti si trovano infatti oltre molti specialisti della materia, cinque ex ministri. Le organizzazioni Uno dei iati interessanti del prossimo di battito consisterà nell'atteggiamento delle organizzazioni del personale ferroviario a discussione, incominciata e sopratutto a, discussione finita. I ferrovieri si sono, per ora, limitati nella loro tattica a tenere un contegno teorico ed un contegno pratico: il primo esplicato con l'ultimo Memoriale illustrativo distribuito ai deputati, in cui si mettono in luce, secondo i criteri della organizzazione, lo deficienze del progetto Sacchi ; il secondo con le manifestazioni, diremo così, luminose sotto forma di cartelli con scritto minacciose fatte apparire ai viaggiatori dopo l'Improvvisa fermata dei treni. Oratore ufficiale dei ferrovieri, o, meglio", di una parte della organizzazione, la Federazione dei ferrovieri, è l'oli. Nofri. 11 Sindacato non ha alcun oratore ufficiale, anzi, nei riguardi del Sindacato, l'on. Nofri può essere considerato l'oratore dell'opposizione costituzionale dell'organizzazione. Al contrario, il Sindacato avrà parecchi oratori contrari, i cui discorsi saranno informati a (pesto concetto animatore: si concedano i milioni ai ferrovieri, poiché bisogna migliorale lo loro condizioni, ma si resista, con energia a qualsiasi tentativo contri l'incolumità dei viaggiatori e gli interessi economici del Paes-i. Infine, durante l.a discussioni' dei provvedimenti ferroviari, parecchi oratoti metteranno in luce tilt ta la perfidia ed il significato dei recenti atti ostruzionistici e di sabotane

Luoghi citati: Ancona, Italia, Milano, Prussia, Varese