I due assasini sedicenni dell'esattore Andrè saranno ghigliottinati?

I due assasini sedicenni dell'esattore Andrè saranno ghigliottinati? I due assasini sedicenni dell'esattore Andrè saranno ghigliottinati? Alla vigilia di un processo che farà paura (Servizio tpeeiale della Stampa). Parlffl, 23, Dotti. Domani, all'Assise della Senna, si Intiera un processo sensazionale, per-un delitto che rimarrà nelle cronache francesi come una dello splosioni più impressionanti della criminalità precoce: si tratta dell'uccisione dell'esattore André, perpetrata da due giovanetti di sedici anni. Tissier e Desmarot. dopo feroce e scaltra premeditazione, a scopo di furto. Il delitto risale alla fine del settembre scorso — 11 cadavere dell'esattore fu scoperto il l.o ttobre — e per le circostanze in cui fu compiuto e per l'età desìi assassini, e per la loro inica confessione, costituisce una pagina ohe tterrisce. L'incredibile premeditazione (Ricordiamo la confessione che. ul momento ell'arresto, i due minorenni omicidi fecero del oro misfatto, E' il Tissier che parla, anche a nome del suo complice Uesmaret: — Noi siamo buoni! Ed è meglio andare sino n fondo! Risulterà a suo tempo il nostro cuoe. Non c da oggi, del resto, che noi avevamo pensato ad un colpo per guadagnare quattrini. Tre settimane fa. noi abbiamo già pensato all'eattore André, che ieri l'altro abbiamo ucciso. Abbiamo progettato di attirarlo per mezzo di un ateo ordine di riscossione. Desmaret aveva emessa una tratta a nome mio in un magazzino di via Saint-Marlin, dove non si sapeva niente di codesto affare. La tratta fu presentata il 25 ettembre, ma noi riflettemmo che quel giorno 'incasso non poteva essere stato molto forte, e che perciò insognava rimandare l'attuazione del progetto ad un momento in cui l'esattore avesse potuto avere te tasche ben più fornite. « Lesattore venno alle 11. e io lo pregai di asciare ima cedola, senza dimenticare di far ttenzione al modo con cui egli era venuto, pensando che ciò avrebbe potuto servirci egregiamente al suo ritorno. Il giorno stesso noi acemmo emettere un'altra tratta per il 20 setembre. « Venerdì mattina, dono aver lasciata mia madre, io tornai su per i boulcvards, ed inconrai Desmarest. 'Mìa madre aveva proibito alla portinaia di far salire il mio amico in casa, ma la portinaia, vedendolo assieme a me, non fece opposizione. Cosi andammo a casa mia Arrivati nelU stanza, si stabilirono le modalità del colpo, e fu convenuto che io avrei dato al'esattore una coltellata, mentre il mio compagno lo avrebbe atterrato a colpi di martello. Come lo trucidarono « Alle 11, puntualmente, l'esattore picchiò alla, porta. iDesmarest andò ad aprire. L'esattore annunziò la riscossione di cui era incaricato. Io avevo il mio coltello aperto, nascosto dentro una tasca: il mio compagno dissimulava il suo martello dietro 11 dorso. « Desmarest disse : « Io non posso pagarvi subito; lasciate un ordine di pagamento ». Mentre l'esattore scriveva quest'ordine sopra un apposito modulo, io gli passai di dietro e gli diedi un colpo di coltello alla nuca. Egli cadde in avanti. Desmarest si precipitò su di lui, colpendo col suo martello. Per evitare che egli gridasse, appena fu in terra gli riempimmo di panni la bocca, e siccome egli si rotolava, lo legammo alle gambe. Ma egli dava ancorai segni di vita, e fu allora che io gli infersi altre ferite. Quando ciò fu terminato, frugammo nel le tasche di cuoio che la vittima aveva Indosso e prendemmo tremila lire in biglietti di Ranca, mille lire in oro e una discreta somma in argento. a Ormai 11 nostro scopo era raggiunto, e noi ce ne andammo senza far rumore». E il Desmarest particolareggiò il racconto cosi : — Quanto a rne. per il delitto, voi dovete sapere che io ho dato soltanto una martellata.. Le coltellate furono date da 'i'ìssier. Egli, in questo genere, ha delle attitudini migliori delle mie. Se veramente avessimo dato retta alla nostra prima idea, avremmo lasciato Parigi e ce ne saremmo trovati contenti, poiché si sarebbe evitato di fare la vostra conoscenza... ». Con due donnine allegra Ma lasciamo continuare Tissier : — Compiuto il delitto, occorreva fare una toilette conveniente: ce n'era bisogno! E perciò ci recammo da due sarti. Poi andammo in un albergo e 11 ci mutammo di vestiti. Dopo aver pranzato in un ristorante a iPassy. andammo a teatro, ed uscendo ci fermammo in un caffè dei, , bovlevards. 'Pci trovammo due donne, con le au.aU abbiamo passata la notte. « Il racconto che ho fatto si riferisce aUo scorso venerdì. In quanto a ieri, sabato, vi dirò che verso le 7. io e il mio amico abbiamo voluto informarci se si fosse scoperto nulla denostro de.litio: ed allora, mentre passavamo in automobile con le due demi-mondaines vicino alla Trinité. io feci arrestare la vettura, discese comprai un giornale. « Venendo alla descrizione dell'avvenuta scoperta, io non potei nascondere una certa emozione. Il mio compagno o le donne mi dissero« Che succede ? ». o Io allora spiegai che noi eravamo dei figldi famìglia e che potevamo essere ricercatiA auesto punto io non ebbi più volontà di andagozzovigliando, e Paolo cominciava ad avernmeno di me. In breve, si andò a pranzare, e dopo aver pranzato le cose andarono un po lne^i°. *i-™ne non tornammo nuovamente al l'albergo. Questo è quanto io vi posso dire...» Ma il Desmarest ebbe l'accortezza di osservare: — Noi siamo generosi! Abbiamo perfino dato cinquanta lire di mancia allo ehauffeur dell'automobile... a o à a o o o e o l a o o n o e 5 o e e e i r , i a a , n à ò o a ue idi n lli di o ere l snn oi to aLe ee oce be a ò un er a ei le Uo dimo el in no si ooo: gli ti. ar ne e o' al » rto uFurono appunto le due signorine allegre, a metter nella mani della Polizia i due assassini Verso l'ima di nolte, due ispettori, che visitavano i caffé notturni, furono avvertiti che In tino stabilimento del Roulevard del Cappucci'' ni due giovanotti si trovavano in compagnia di due demi-m.ondo.incs, con le ouali consumavano champagne su chamriaane, e si facevano notai* per una certa attitudine un po' bizzarra ed un po' inauieta. Intervenuti, d auesturini comin-> ciarono a sorvegliare lo mosse del gruppo loro segnalato. Verso le 3 del mattino i due giovani uscirono con la loro compagne e si recarono in un albergo meublé della via Godot de IMauroy. Dono aver avvisato il sotto-cano della SI carezza ì due ispettori attesero al levare del giorno per proseguire con più comodo al loro arresto, senza perdere per altro di vista l'albergo in «ui i due giovanotti indiziati avevano preso alloggio. Verso le 7 del mattino, le due demi-mondaine uscirono dall'albergo, e furono abbordate da un brigadiere, il auale «. bruciapelo chiese loro : — Conoscete voi queste due faccie'.' 13 oosi dicendo mostrò le fotografie di Tistfer e iDesmarest. — Ma si che li conosciamo — esclamarono Ingenuamente e sinceraniente le due donne. —j Costoro sono due giovanotti che noi ibbiamo lasciato proprio in questo momento, dopo aver con essi pernottato allegramente: essi 6ono due figli di famiglia, e. a quel che pare, debbono essere stracarichi di quattrini'. Le due donne furono pregate di mettersi a disposizione della Polizia per fornire i dati possibili: esse consentirono di buon grado; ma non comprendevano ancora di che potesse tratf tarsi. :■ . ■...1 Arrestati nel sonno Mentre esse si recavano al Quai des Orfe-: vres. i poliziotti entrarono all'albergo, e si fecero indicare la damerà occupata dai dne ricercati. La camera portava il famoso N. 13« Il segretario dell'albergo, richiesto dalla Polizia, cercò una doppia chiave, ed apri la porta così silenziosamente, che i due assassini non furono menomamente disturbati nel lor sonno. Però dovettero svegliarsi aU'avvicinarsi degli agenti, i quali senza preamboli li invitarono ed alzarsi. Essi, sulle prime, protestarono gridando:', — Questo è un arresto arbitrario! Noi slamo dei figli dì famiglila! Perchè questa invasione nella nostra camera? Voi violate il do< micilio altrui! — Vestitevi! Vestitevi! — rispose brusca-" mente un brigadiere. — Noi vi daremo spiegazioni in altro luogo l I due giovanotti ominciarono la loro toi-i lette, mettendo un po' di civetteria nel prolungarla; ma per questo capriccio non fu loro concesso lungo tempo dagli agenti: in pochi minuti essi furono condotti fuori dell'albergo, dopo essere stati ben legati. Fatti salire In un'automobile pubblica, essi furono presto condotti al Palazzo di Giustizia, ove furono subito presentati el sotto-capo della Polizia, signor louln, che 11 attendeva nel proprio gabinetto. I due assassini furono perquisiti subito. Tissier possedeva una somma di 668 lire e 19 centesimi, una rivoltella tutta nuova, carica di sei palle, un orologio d'oro con doppia cassa, una catena pure d'oro, ad un coltello di argento. Desmaret aveva nelle sue tasche una somma pure di 668 lire, una rivoltella egualmente nuova, un orologio di minor valore diquello del suo compagno, ed un portafoglio di cuoio. Tutti due possedevano degli eleganti vestiti, veramente fiammanti, acquistati da poche ore. l'infernale Tissier I due assassini furono sottoposti ad esame antropometrico. Essi presentano caratteristiche ben differenti l'uno dall'altro. Mentre Desmaret, il più giovane, è forte e brutale, Tissier, che ha un anno di più. è magro e lasoiutto. In compenso, ha una fantasia e, una ingegnosità straordinaria. Fu lui ad organizzare il colpo, e fu lui che volle perfino Sara la prova generale del deUtto. Tissier, ladro, mentitore ed assassino, aveva suggestionato conv pletamente il suo amico Desmarest. La madre di lui temeva da gran tempo qualche brutta sorpresa, e cercava di persuadere il figlio ad arruolarsi nell'esercito. Ciò non era possibile, giacché Tissier aveva riportato delle condanne. Tuttavia, lo sciagurato giovane volle far credere che sarebbe stato accettato come soldato, e a .questo scopo fece arrivare in casa un biglietto, che lo invitava a presentarsi per il l.o ottobre alla Commissione di leva. Sì intende che U bigUetto era stato latto dal Tissier stesso. Con questo artificio, il precoce delinquente aveva provveduto ad evitare le impazienze e i sospetti materni aal giorno del delitto. La Polizia ha raccolto già parecchie testimonianze. Una eignora, abitante nella stessa casa, ove avvenne il delitto, ha raccontato che dopo l'uccisione, i due giovanetti scesero le scale a braccetto, ridendo, saltellando, e facendo dei balletti sui pianerottolù. Soltanto passando avanti alla cameretta del portiere assunsero un contegno serio. Tali i protagonisti, tali le circostanze terrificanti del dmmma, sul quale son chiamati a giudicare i giurati della Senna. Vedremo cadere prossimamente, nel paniere del signor Deiblcr, duo leste dalla faccia imberbe e dal sorriso infantile'.*

Luoghi citati: Parigi