I torbidi interni del Portogallo La minaccia di una nuova sommossa?

I torbidi interni del Portogallo La minaccia di una nuova sommossa? I torbidi interni del Portogallo La minaccia di una nuova sommossa? (Servizio speciale della Stampa). e l à |rUn*herhàSBemiate Fssi sono in tutto otto e „ V.?!.Lpm.^ ; . Lisbona, 14. mattiti». Per tutta la giornata di ieri è continuato lo adopero, ma non vengono segnalati da alcuna, parte ..notevoli incidenti. Gli scioperanti hanno preso questi giorni-di riposo per giorni di festa e si sono sbandati per le campagne, e sulla riva del mare a fare , o novemila: questo sciopero viene conside¬ e ;ruto non t,J carattere economico, ma come - ;U!) atto politico. Molti viaggiatori gremiscono gli alberghi a j di Lisbona, di Oporto e delle principali o ; città, essendo nella impossibilità di varcare la frontiera. Molti hanno anche noleg- è o , a a - giato automobili a prezzi esorbitanti per continuare il loro viaggio, ina i più attendono pazientemente che si riprendano le comunicazioni con la Spagna e con la Francia. Gli scioperanti avevano espresso il desiderio dio il Sud Express che mette in comunicazione Lisbona con la Francia non venisse sospeso, ma i conduttori dello stesso Sud Express, temendo qualche attentato lungo la linea, si rifiutarono di partire. La stazione di Lisbona è nelle mani di i, - Pochi guardiani, essendo le truppe state ri- i tirato a richiesta dei ferrovieri, i quali hanno promesso di -non commettere alcun attentato ed hanno finora mantenuto la parola. Nemmeno nelle provincie sono state prese delle misure di ordine militare. I" pi Governo non è in grado di adottare misure repressive e di impiegare la forza. 'Frattanto questo prolungarsi della situa-!zione produce danni gravi nei traffici e nei;commerci, Gli affari sono stati ripresi ieri, nta debolmente a Lisbona: però la man-ja , a i o canza di qualsiasi comunicazione con lei i piazze estere fa sì che tutta la vita pub 1 jblieu rimane arenata. a i e i o — i a e n Le difficolti» del Governo \L'n personaggio ha dichiarato ieri che lei difficoltà del Governo cominciano realmen-1 te a farsi sentire. Alcune di queste diffi- Colta sono state suscitate dagli avversari [ stessi del Governo, e queste non sono le più gravi. La.principale deriva dall'impos-.sibilità in cui si trova il Governo di at-'tuare le eccessive speranze che il muto- mento di regime aveva fatto nascere nei,suoi più ardenti partigiana ' [Il Governo continua d lamentarsi dellaH-1 Campagna di dcnigrnzione intrapresa dai. e partigiani del vecchio regime; è a questo -|ln0(]o che il Governo pretende giustificare - Iu mantonimento della censura. Pare in- o |Ja(tj che gj vada da taluni facendo una allo scopo dl o o, -1 campagna sistematica a a scopo di sere- ditare il nuovo regime. Gli organizzatori di questa campagna non indietreggiano dinanzi ai mezzi più arrischiati. Fu cosi, j almeno a quanto pare, che si organizza-!rono sii attacchi ai tre giornali monarchici Conviene diffidare quindi delle;o j notizie tendenziose contro il nuovo regime ! -iene non giungono da Lisbona; ma d'altra o ! parte l'ottimismo dei comunicati ufficiali , ; indlJce pljre an0 scetticismo. Lo difficoltà rea!i pd inquietanti; il movimento di a sciopero, che non potè essere arrestato fi- e : no ra nè per l'intervento amichevole del Governo, nè per altre misure, può provo- care da un momento all'altro nuovi movi- menti. 'Come e noto, il diritto di sciopero non esisteva in Portogallo sotto H regime mo- narchico. Uno dei primi atti del Governo. repubblicano fu quello di proclamarlo in confnrmità. delle sue promesse e del suo programma. I portoghesi disgraziatamente; a!non erano P1,6?3™11 ajl esercizio di tale di- ritto, onde ne hanno l'atto tanto più abuso,- in quanto che la repubblica rappresentavaIper essi il regime dolle speranze illimitate, . l ò à a a si qualcosa come il paradiso terrestre. Gli j i operai formularono rielle petizioni estreme, j 'e spesso si sono messi in iscioperò senza o- stendere nemmeno risposta alle loro dor esercitò la parte del nella maggior parie ni a. esso si è oe m,imle ti (;overnn : affato™ e riSd l, conciliatore e nusLi à OOi casi a sedare gli animi ', ora reso conto dei pericoli di queste effer ni;vescehz di scioperi, impedire o n- almeno ritardare gli scioperi dei servui pubblici. 11 Governo perciò ha pubblicalo' ora il decreto con cui stabilisce che ogrli' sciopero debba essere preceduto da una tregua di dodici giorni quando si trattr-cuV servizi pubblici, e di otto giorni quando si tratti di altri lavori. Questa tregua deve cominciare a decorrere dal momento in cui. viene fatta alle Autorità amministrative o ai padroni interessati la dichiarazione che si ha l'intenzione di mettersi in iscioperò' Questa dichiarazione di sciopero deve poi essere motivata e nessuna nuova rivendicazione può essere formulata durante lo sciopero. Fnalmente il decreto nega il diritto di sciopero agli impiegati e salariati dello Stato e delle amministrazioni pubbliche. Come era da prevedersi, gli operai hanno protestato violentemente contro questa limitazione del diritto di sciopero ed accusano il Governo repubblicano di tradire il suo programma ed i suoi impegni. Ora si vedono le conseguenze di tutti questi abusi e di queste debolezze. Anche i monarchici si agitano. Sono aperte sottoscrizioni allo scopo di restaurare la Monarchia. Si tenie che gravi conflitti scoppieranno in seno alla classe operaia. A trattative con gli scioperanti Loniir*, 14, nattino L'inviato speciale del Dailu Express i Lisbona telegrafa che la situazione al Por- tògallo non ò punto modificata dall'altro 'giorno. Il Comitato di sciopero dei ferro-'!vjerj £j è rifiutato di accettare il compro-!;lnesso cj,e era stato offerto dalie Società, Nelle stazioni gli scioperanti hanno traslor-jjlnato le sale di aspetto ed anche gli uffici!i in sale di riunione ove discutono tranquil-i 1 ■ 1x1 nule ui 11 U'tuvuv uvo 111 11 luiiu il*iì;u uil" |lumente il contegno da tenere. 1 direttori delle Società si sono per parte loro riuniti la scorsa notte ed hanno discusso, fino alto \ii antimeridiane, i miglioramenti che loro i sarebbe possibile accordare ai proprii di1 pendenti. Essi offrono loro, oltre un au mento di venticinque centesimi al giorno, [ l'organizzazione di un trattamento di pen sione, la creazione di permessi speciali per .essi e per le loro famiglie, ed infine trenta 'giorni di riposo all'anno. Un certo numero di ferrovieri sarebbe disposto ad accettare! ,tali condizioni, ma è il Comitato di sciopero! [che deve rispondere definitivamente e sij Heine elio la risposta sia negativa." "l. Ancóra ieri il signor Alnieida, ministro dell'interno, ha percorso le vie riunendo gli scioperanti e consigliandoli alla-calma ed alla ripresa del lavoro. Parecchi colloqui sono avvenuti fra i - membri del Gubinetto, 1 direttori delle Compagnie ed i rappreson tanti degli scioperanti: ma lìnora 11011 ne è scaturito alcun risultato apprezzabile, j II servizio dello corrispondenze k assicu!rato da automobili. La corrispondenza di- Oporto ha così potuto arrivare a Lisbona ;come pure parecchi sacchi di lettera prove" ! nienti dalia Spagna. Si tenie però, se lo sciopero si prolunga ancora di qualche giorno, che le derrate aljmetari ed i com- ' facciano completamente difetto a bustiblli faccit Lisbona, il che cagionerebbe una sospen^ sione forzata di lavoro anche nelle industrie! private. 1 membri del Comitato di sciopero conta %o un po' su tutto questo per ottenere agli 'scioperanti l'appoggio del Governo e per indurre le Società a dare loro soddisfa-i zione. . '. Ad Oporto le dimissioni dell'amministra- zione municipale e quelle del governatore hanno causata una vivissima emozione. e; si apprende poi che la vera causa della - partenza de! dittatore Franco sta nel timo- o,re cne egli ha di imminenti disordini. ìaI Tr Una nuova sommossa.J j j Colonia, 14, mattino. Secondo dispacci privati da Madrid e da Lisbona ricevuti da una Ditttu esportatrice, si temerebbe a Lisbona una nuova pe. Vi sarebbero 45 mila scioperanti sommossa. In seguito a questa grave àgi-|fazione tutti gli edifici pubblici sono stati occupati militarmente: giorno e notte i pubblici servizi sono sorvegliati dulie, trup-jI

Persone citate: Heine