Dalla nuova colonia italiana

Dalla nuova colonia italianaDalla nuova colonia italiana anostrnviatispeciali) il bQon anno del gen. Briccola ai suoi soldati (Per telearato dal nostro Invialo tveclaU) BENGASI. 2\ ore 18. Fu qui di passaggio ieri la bella vian- danie sofferenza, la nave ospedale Re d'Italia, reduce da Costantinopoli. Colla B«n Bra **«ta inviala sul Bosforo a rap presentare la vostra Nazione mila flottiglia internazionale mandata nel mare meravi ali°so Pcr impedire che i rifiuti della guer ™ balcanica si scagliassero sulla gente eu r°Pea- La bella nave ricevette l'ordine di parlen :a Quando, dipinta a nuovo, attendeva.di mettersi alla coda delle corazzate, che la "ucrra libica ha reso gloriose, per essere passata in rivista dal Re e giunse a Co stantinopoli fresca, gaia, come se allora al, torà fosse uscita di cantiere. Il caso, non 1 pensato, nè voluto, ha 'offerto ai bram me\rimai e al valoroso comandante un momen to di legittimo orgoglio. Ebbi l'occasione di intrattenermi con essi in proposito e me ne parlarono con un'infinita compiacenza, — Era la Piu bella mi si è detto — fra tutte le navi inviate dalie altre nazioni. La i Brin, se non fu la prima tra le altre coraz I zate, poche la superarono. Ma la nostra I Re d'Italia riportò un vero successo. Tutti j vennero a visitarci e viva fu in tutti l'ammi! razione. Richiesi agli ufficiali anche una loro im pressione sulla permanenza a Costantino poli, ma non seppero, o non vollero dirmi gran che. —La guerra, che urge alle porte, nono istante la pace conclusa — mi dissero — pa re una cosa mollo lontana. La città vive la sua vita d'ogni giorno e d'ogni tempo in u ;na accidiosa apatia, cu stranieri che si m- ; vano nel Bosforo sono così abituati alle convulsioni di questo popolo, che assistono indifferenti allo sfacelo della Turchia. 1 turchi, del resto, non si mostrano meno ire franti; unico spavento-, il colera.- Si è , £ n mi(a eati m0rtali sulle sole 1 . Ul,ce « dl'esa « Cmtalgia. La Re d'Italia toi-na a Aapoli dopo aver peregrinato sulla costa libica per racco gliere i pochi malati. La salute delle trup pe in Libia e ottima c la nave ha un ritor no leggero „ ', „ . , 11 annerale Briccola ha matrizzato alle truppe il seguente saluto, per ricordare la fine d'anno -, « L'anno che sta per finirò sarà ricordato con orgoglio nelk storia d'Italia, A voi, minine j„i *t >,„ • „ , , P111"?" tuttl d?1 dl occupazione del- la Cirenaica, cho tanto contribuiste col vt> str0 valore ad illustrarlo, rinnovo il mio plauso e, mentre con fede sicura auguro al nostro Paese che l'opero grandiosa ini- zlata colle ormi abbio nel nuovo anno il . . , ,. , . „ suo( coronamento, faccio voti che a voi, alle vost.,'c foraigUe, esso *ia. apportatone di ' 0&n' b9ne "• 1 situazione perdura immutala; ness-u- IBtUrc aqnlcm„givsnclccPudlmiasqtorsr«eascb^nna novità degna di nota. Nel quartiere arala notte scorsa una delle tante luride !» j botteguccie è stata divorata dal fuoco. L'iiu icernito, che poteva estendersi, è stato prontornente sedato grazie al. sollecito accorrere dei PO»ì»icri comandali dal maresciallo Chiarini. l ntot mip.mfi n-r-ri l iiutiti-uTTi. dfrcddSgpdcbtmmna°aeeelcptnR l| I _ SS I rBPfiSBS le Bilie visite ilei min. Beitoii e della bontà e della prestanza del nume- roso contingente volontario che vi accorre Poscia i-'ìlcnds, riimnttrarn n *„n ,m> .'0iC!a; '-'tóndo dimosliare il suo spe- clale interessamento per i servizi, automa- TRIPOLI, 23. Slamane verso le 9 l'onorevole ministro Bcrtolini si è recalo a visitare la scuola dei carabinieri indigeni (zapliè), compiacendosi del modo con il quale è organizzata. biìistici ed arconautici tanto benemeriti in L'f"'"' visitò « Parco automobilistico e la j ,. , , flottiglia degli areoplam e dei ungiblU. Quindi traversò a piedi la città nei.quar fieri arabo ed israelitico; e, dopo essersi „, j- , . . , i0ltermato al museo di antichità, dove tro vansi già raccolti pregevoli avanzi di an fare viquale si intrattenne a cordiale colloquio, Sci pomeriggio il ministro ricevette al dAildradnpQambplu tichità romane ed arabe, si recò a sita a Sciemseddin pascià con il- ^Jl.Z™, _ L".J " Castello il nr'cfelto anostolìeo le antoritA ,as,mo " prof elio apostolico, le automa, i rappresentanti della stampa locale, i cor 'rispondenti dei giornali con i quali si in\trattenne discorrendo sul recente viaggio [nell'interno e sulla ottima, impressione ri [portata dai terreni da lui visitati. Ale 15,30, in uniforme, ha visitato Bel olelatdflpd. .. mata, dove fu ricevuto cordialmente dal sindaco Hassuna pascià e dai componenti fa commissione municipale acni D■^.j ssaAlle 16, salutalo dalla popolazione plauvercorrcndo la via di Azizia, lungo la quale erano schierate le truppe, ed ossequiato al molo dal governatore gen. Ra\gni, da tutte le autorità militari e civili di Tripoli, l'onorevole ministro si recava a jbordo del Città di Siracusa che partirà questa sera per l'Italia. Era magnifico lo spettacolo delle vie del- la ci,tà illuminate ed imbandierate nvi'cal- , ... , . . di colori di uno splendido tramonto, e, piene di folla mista Europea ed Indigena nei suoi costu.mi dai coleri vivaci, mentre le navi in tuporto salutavano con le salve di uso. ; (A. Stefani). natorc, dai i ciancio dai . „„. ' .„„ fìzgrrraca natorc dai generali De Chaurand, Tettoni, u"„„,,, rorido Alonai e AIen vcomni. caruso Aionqt c tien- congedo; poscia ricevette al Castello i cor-\ rispondenti, intrattenendosi cortesemente con loro dichiarandosi soddisfatto del viag . „„'.„,„ n„;„/j,- ««Mirf/iin tini compiuto. Quindi ossequiato dal gooer- Li paura di Mài Ha Tipli Tripoli, 23. mattino. It ministro Bertolini fece alcune visite di, S =''"ffer e dallc altre "Monta, il ministro si è n imbarcato al molo dello Sparto, salutato R dalle salve con gli onori militari. . ctefani' I v B' » gfals Al campo torco davanti a Denta Il messo tenente Balena(Da uno dei nostri inviati speciali). DERMA, 25 dic-mbro. Sabato scorso, 21, il sottotenente AlfredoBalèna del 17 o Fucilieri addetto a auestoti«- • '« iììj ' * ' l - i .„ Ufficio Politico, fu nuovamente mviato, lato-re di una lettera di questo Comando, alcampo turco La nrima volta egli vi era . . .' , , _ , ., , „, andato - ricorderete - subito dopo chequesto Comando era stato assunto dal. ge-nerale Salsa ner recare a Enver bey unalettera, che non so che cosa contenesse, mache il Balena doveva consegnare precisa-mente nelle mani dell'ex-mulasserif di Ben-„ . .-i ,. , , . „gasi. Questi però era assente dal campo; ei suoi ufficiali dichiararono che non sape-vano nò dove si fosse recato, nè quandosarebbe tornato. Quindi il nostro messo,nelFimpossibilità di adempiere il mandatocosi come gli era stato prescritto riportòla lettera a Berta, Sabato scorso, come di-cevo, il Balena fu nuovamente inviato alcampo turco, con una lettera diretta nonPiù personalmente ad Enver bey o ad altroufficiale, ma impersonalmente « al coman-dante delle forze turche davanti a Derna ».Per quanto ho potuto sapere, in questalettera il generale Salsa imponeva al co-mandante turco di ritirare i suoi avampostiil di là di nnn Hata line* che molto nreci-ai ai io cu una data linea, cne mono preci-samente gli prescriveva; e avvertiva che,qualora le nostre pattuglie avessero incon-trato soldati turchi o arabi regolarizzatiormati al di qua dl detta linea, li avrebbe-ro senz'altro fatti prigionieri. Il tpnnntfl Rnlpna <;i rer/S al ramno turco u lenente eaiena si reco ai campo turcoscortato da due carabinieri. Bisogna nota-re che, come di solito, il nostro messo si«*« fottn j„ „„„!„ . >era fatto precedere da un avviso, perchèalle guardie turche fossero informati delsuo arrivo. Egli giunse al primo posto tur-co; e gli fu osservato che non portava labandiera bianco. Semplicemente, egli tras^£^%nyÌ!^^m^£Mne. e inalberò il vessillo; e la scrupolositàdel sergente turco che comandava il postofu paga. E, sopraiutto, fu papo un buon solristo 7li rhiftl ™>rfn il minio «nhifr, «i ciato di quel posto, il quale subito si impadreni della bandiera improvvisata, e precedette il nostro messo verso lo lineo delleS " ft„„f° 'ul i i ì gran guardie. Questo soldato ha imparatoper esperienza che il servizio di raccoglieredalle mani del messo italiano la hanrliancane mani dei mes=o italiano la bandierabianca e ai precederlo con quella, gli frut,ta invariabilmente la mancia di un pai» dimnnpfp H'mv. Pnrniri Hnnn ì-, nH™ó „n. monete aoio. Perciò, dopo la prona espe-nenza. a ogni andata di un nostro messoal campo si tiene nronto e non è caso cprln°i ,j „ 7, è ■ riatt ami. a nessun conto, 1 onore cui si èeietto : so qualcuno tenta usurparglielo,eali lo caccia sdnennsampnfp K' inrtiihHnegli io caccia sdegnosamente, li ìndubita-lamento il turco che più si compiaoe delleconvenzioni internazionali e delle trattativeAlio unni „„„-,ii„ olio ,„.oi„ -i„„^ j„ Alla gran guardia, allo quale giuns* dopo breve cammino, il lenente Balena, menilche graduato, senti untre parlava con qualche graduato, senti unnon lontano fragore di fucilato. Chiese di . i tche si trattava; e gli fu risposto cne gu ui- afidali turchi erano usciti a caccia. E an- arArn. ron Questa ragione deUa caccia, tanto Lcora con questa ragione aeua cuccia,j*»™ spiù strana in quanto cne, come no aeuo, n jnostro messo aveva mandato un preavviso .edel suo arrivo sisniesò alla ffran guardia faei suo arrivo, si SP»08° au» f ~" e," ,„el Gl'assenza di ogni ufficiale. Poi, per le insi- ^stenze del tenente Balena che impose al isottufficiale che comandava il posto di va- q lersi del telèfono — egli sapeva che la linea ero Stabilita e che funzionava regolar- l monta — npr comunicare al camDO il suo B mente per comunicare ai campo u suo ^ arrivo, o per la sua pazienza nel! attendere, s due ufficiali turchi gli vennero finalmente lInmntrn. i snH/itpnpnH S-iHpk bev e Saleh a. neontro. 1 sottotenenti feadeK ney e^aaien ^ bey. Quindi il nostro messo 8 inoltro con a essi fino al primo campo turco, sul .Der- c na. al ^^^rÌtrio^s£Ì' ^ rezione di sud per piegare verso ovest-sua- q ovest; e potè adempiere il suo mandato. r „ni nrifrSrR una volta abbiamo la 'd ^ ^'.^^J^^^^^Z^LJ^ b prova della sistematica spudorata menda- ^ eia dei turchi. Gli ufficiali turchi — sep- s Pimo - non avevano mai pepsato di uscire Z a caccia: 1 colpi che il Balena aveva sentito z non erano altro che salve di gioia, con le a quali al campo si salutava l'arrivo da Ben- { I?481 di Aziz bey, il comandante delle trup- m Pe turche avanti a Bengasi, succeduto a g ^nS^tfeS r«" K manoo ai tutte le truppe xurcne aeiia u- i renaica. Non solo; ma il Balena chiese agli z ««^ali turchi se essi avevano ricevuto le v istruzioni che attendevano da Aziz bey, se avevano qualche notizia di lui, dato che noi m sapevamo che aveva abbandonato il cam- v , io .. _■ •_ -, . „, . ■ _ c D0 davanti a Bengasi, e che si presumeva, m «Plinto, fosse venuto a Derna; e gli uff? p turchi, con serena semplicità, rispo- ^ ser0 cne ^«ssuna istruzione ancóra avevano ricevuto dal nuovo comandante, e che nes- suna notizia avevano di lui: mostrarono, „, „„„0„{„„„ n . ' an.z.'' tmalche meraviglia per n fatto che e av€9se la^aat.° U camp° «Bengasi. E pocni momenti prima, mentre il Balena at- e . d u * cùardia l'avevano qn- " JeraeAa aua «Tf» guardia, 1 avevano so- Jr'»CI?«nte acc°lt°. erano stati a rapporto aUau^ noi rJ ^ ta nU(Jva! prova della costante malafede turca, i tur-1 chi hanno' ^ "x*?™0- una p^a che noi non minacciamo invano. L'pitro noi non minacciamo invano. L'altro ieri due reK0)ari turcn, varcarono !a linca dei lfn.n aVnmnr«H e <*i nconctnmnn oi avamposti, e si accostarono ai nostri: erano un sottufficiale e un soldato, e sono sfati iinmediatnmRntp amputali a mii^hi „i ,arre5^.1' ! f011^0"1 01 nostro ridotto del Marabutto- Interroga- ti, risposero che essi andavano passegtrian- Ho cosi ner dilettrr p r>hi»<»rn iI'oqq/,~, . u i • ?,, m cnieseio a essere senz'altro rilasciati. Ma poiché non è loci- co che, mentre noi non possiamo varcare ia linea dei nostri avamnoati s«i»o t. „. "psln avamposti senza arri- schiara di essere accolti a schioppettate, i turchi invece si valgano di anello stinwn «.a»^ ai . , " , ~~ s?a?ioi dl terreno Per le loro deambulazioni ricreatorie; e polche, in proposito, il Co- mondo turco ho eia avuto come a.hhi<>mn ? „■ A . ttunlam0 visto, avvertimento esplicito e formale, i due sono stati regolarmente trattenuti ori- «ionieri. .a j. „• c, ... . Contro l'infida slealtà turca sta cosi, an- .epra una volta, il nostro più preciso niù «vidrnitr ' himn hìhh« fi* "^vps evidente buon diritto, i MARIO BASSI.