L'"Averoff" ridotta al silenzio nel primo combattimento davanti ai Dardanelli?

L'"Averoff" ridotta al silenzio nel primo combattimento davanti ai Dardanelli? L'"Averoff" ridotta al silenzio nel primo combattimento davanti ai Dardanelli? Un nuovo scontronavaesmentito dai greci (Pet> telegrafo alla STAMPA). • * radiotelegrafa l'ammiraglio greco Alan», 19, netta. In seguilo alle voci sparse da Costantinopoli, relative ad una pretesa seconda balta- ìv(olcnto fmcp àeu'x\-eroU, girò di 180 gradi a \destra e si diresse verso gli stretti, seguita dal- sglia navale, il Ministro della Marina eomu-1,, nica un radiotelegramma del comandante ne,„_ . ~„ ioto capo la sguadra nelVEgco, the atee: . V ' " ' » ba« Non vi fu nessun ulteriore combattimento ornavate, il nemico non essendo uscito. Ap- te.. _ . . , „ ,. . suprendiamo a Tenedo che la flotta nemica dMsubì danni. Siamo sempre padroni del semare ». vc(Ag. Stetani) coritiranosdtesogimstudsndsdactfzipm'Bafil lanuto ptitiìiii dell'ammiraglio greco Roma,' 18. mattino. La Legazione 'di Grecia comunica il seguente dispaccio da Atene, 17: Ecco il rapporto particolareggiato ricevuto ai Ministero della Marina dall'ammiraglio Conduriotis sul combattimento navale davanti ai Dardanelli. « Slamane (16), alle 8,20, mentre incrociavano fra Kepalos, ìmbro e la penisola di Gallipoli, scorgemmo la fiotta nemica uscente dai Dardanelli.. Alle 9, alla distanza di 17 chilometri, riconoscemmo che si componeva delle corazzate Torgut, Barbarossa, Messudiè. e Assartevfik, di un incrociatore del tipo Hamidiò, oltre sei od otto controtorpediniere. Le quattro corazzale si dirigevano a destra seguendo la costa dell'Ellesponto. * Virammo immediatamente a sinistra andando loro incontro. Giungemmo alla distanza di dodici chilometri circa. Il nemico apri allora il fuoco. Alle 9,25 cominciavamo a rispondere e dopo dieci minuti l'Averoff, staccandosi dal resto della flotta, cercò di prendere il nemico fra. due fuochi. Sì. avanzò cosi alla distanza di 2900 metri dalla nave ammiraglia turca, mentre le altre nostre corazzate si avvicinavano alla distanza di 4100 metri. « La nave ammiraglia nemica, inseguita dal & r o e - -lire corazzata greca Averoff, la quale è fortee1 ,„„„,, ,„.,.,• . - le altre navi, che si ritirarono in disordine. t'Averoff non potò inseguire il nemico più lontano, essendo entrato nella linea d'azione dei forti della costa che sparavano contro di noi. Alle 10,30 tutta la flotta nemica si era rifugiata nell'interno degli stretti, ove scompariva. « Conffnwommo ad. incrociare davanti ai Dardanelli fino alle due del pomeriggio. iVon conosciamo esattamente l danni subiti dalla flotta nemica in seguito alla nostro, azione, ma supponiamo che essa dovette cessare il fuoco e ritirarsi per tali danni. Le nostre navi subirono nessun danno, eccettuato un guasto, senza importanza, nella soprastrutture del ponte dclt'Arcroff. che era il punto di mira del fuoco nemico. Durante l'azione il sottufficiale addetto alle segnalazioni deli'Averoff, Kazinzarts fu ucciso. Bimasero feriti un'insegna di vascello, due sottufficiali a tre marinai dell'equlpaalo deli'Averoff, oltre un marinaio della Spetzia, tutti leggermente. L'entusiasmo e il valore di tutti fu superiore ad ogni elogio. Gli artiglieri sparavano gridando « Evviva ». Lesallez^a della manovra delle corazzate fu ammirabile. — Firmato: Conframmtra-fflio Con duriotis. • L'« Ayeroff „ avariata? Berlino, 18. mattino. H Berliner Lokal Anzeiger ha 'a Costantinopoli: 1 Un vapore mercantile avrebbe incontralo, a settanta miglia al largo dei Dardanelli. o Ili secondo un testimone oculare Costantinopoli, 18. mattino. Un ufficiale di marina estero, che ha assistida bordo della nave rumena Imperatul l Trayan, al combattimento navale del giorno e 16, e qui giunto ieri, nei pomeriggio, ha fatto 1 la seguente narrazione: e' " Verso le ott0 antimeridiane, la flotta turca ^\mSi, in ordine perfetto. Essa si avanzò a una 1 stanza di sei 0 selle miglia oltre ì forti e si a!espose in ordine di battaglia. u' .„ „ . . , ! ' "uranie tutta la battaglia, cominciata verso o.le e terminata alle 10,30, la flotta turca non a - camblò posizione, ansi, una mezz'ora dopo l'inizio della battaglia, furono le navl greche che scomparvero due volte davanti ad Imbro. Soltanto l'Averoff rimase e continuò a rispondere al fuoco nutritissimo delle navi turche. Si calcolano a mille i colpi scambiati dalle due parli. a Verso e 14,15, l'Averoff cessò il fuoco, men- - tre i Turchi continuarono ancora per un quar- to dora; sin quando l'Averoff si fu allontanato l insieme a sei cacciatorpediniere e sei torpedir nlere. i « La flotta greca uscì da Imbro, con in testa a - vano spesso sulle navi greche, mentre le ffra- i nate greche cadevano di qua e di là delle navi n turche. e .venti minuti prima della fine della batta- n ff,ÌOi vaTve cne una granata cadesse suU'kv* - „ ma u teslimonio non puó MHcaTarUi perché dal modo con il quale l'Averoff naviga- appariva alcuna avaria. Imperatul Trayan. passando davanti al combattimento, ebbe a notare che da - 22 a 23 unità greche erano concentrate danan un equipaggio di un cacciatorpediniere greco». E'AIemdar pubblica una informazione, la quale conferma la battaglia navale di stamane. i Sembra che venti proietttli colpissero la coro:- e zata tuTCa Barbarossa, senza tuttavia cagionari ,„ fUmni rilevanti iastarnutì turca wt^«:"r/n i, , aan'n fue"antt- La stampa turca idu.'i lin, ftuensa che il successo della flotta twea eterei- I terà sul negoziati di Londra. VtihtprdcsPFmbltrescpsgovsbdtamttevplpafizsecFmncpcgsvcasdclgpsgemvcasimsccs li dell'Austria sulle frontiere serba e russa Parigi, 18, mattino. Telegrafano da Belgrado al Journal: , L'Austria prepara due eserciti di invasione per penetrare nella Serbia, il movìmen- o della truppe austriache alle frontiere ser¬ „ 'c, . . ... à.. ba e russa è incessante. 1 contingenti di origine slava, sono sostituiti da battaglioni edeschi e ungheresi. Le misure militari si uccedono continuamente. Tutte le scuole dMa BQsnìa £d Erzegm.ina sono stale chiVr e e si preparano locali per ricevere nuovc truppe. Le autorità militari austriache continuano a chiamare riservisti e territoriali. Ho potuto osservare vicino alla froniera serba un parco di artiglieria con quaranta cannoni. A Dufla ed a Serajevo sono stati dati ordini per la preparazione di ospedali. Sono dunque dei veri preparativi di guerra quelli che si stanno facendo. Tute le famiglie dei militari che abitano presso il confine si allontanano. Sono stati pagati due mesi anticipati ai graduati. La dichiarazione dello slato di assedio è imminente nel sud dell'Ungheria, dove i serbi sono in grande numero. A Semlino tutti i funzionari di razza serba sono stati destituiti. Per dimostrare Vanimosità austriaca verso i serbi, si arrestano e condannano persone il cui solo delitto fu quello di aver lasciato l'Austria per recare soccorso ai feriti della guerra balcanica. Le navi austriache sul Bosforo passano davanti agli imbarcaderi detta riva serba a tutta velocità e spesse volte investono barche e battelli serbi, capovolgendoli. I riflettori delle navi e della riva austriache si fermano con ostinazione sui monumenti nazionali serbi.' La popolazione però rimane indifferente a queste provocazioni, anzi prende la illuminazione come un divertimento, giacché alla sera i nottambuli di 'Belgrado si recano nei parchi e nei giardini a godere l'illuminazione che gli austriaci fanno loro dall'altro lato del Danubio. amleinteqmachleCgnevVivaei attacchi francesi al partito militare austriaco Parigi, 18, mattino. Parecc'it giornali francesi di questa mattina hanno un linguaggio asprissimo contro il conlegno del partito militare austriaco La Lanterne cosi dice : « Se l'Austria non ha gli intendimenti che le vengono attribuiti, può rassicurare l'Europa con una sola parola ed un semplice alto: con una parola, dicendo ciò che vuole al presidente del Consiglio di Serbia c le domande che si crede in diritto di rivolgergli ; con un gesto, arrestando i suoi preparativi militari. Il corrispondente berlinese deU'Echo de Paris, parlando di un articolo della Neue Freie Presse, nel quale questo giornale domanda perchè il Governo austriaco non abbia prima fatto conoscere il risultato dell'inchiesta Edi, mentre conosceva la verità, risponde: « Perchè bisognava mantenere l'imperatore Francesco Giuseppe in un errore, che, come si sa da fonte sicura, riusci ad ingannare lutti i suoi sentimenti pacifici; perchè bisognava che egli credesse per un certo periodo di tempo che.il console Procaska era stato atrocemente oltraggiato, e che l'onore dell'Austria era stato offeso a Prizrend ; perchè bisognava fare votare dai Parlamenti austrìaco e ungherese la legge eccezionale militare circa la mobilitazione ; perchè bisognava dare, prima di rifiutare 0 di confutare questa falsa notizia, una tale ampiezza alla mobilitazione austriaca, che potesse risultarne più facilmente la guerra. Ecco perchè il Governo tacque, e la Neue Freie Presse sa benissimo tutto eie ». Là stesso corrispondente dice poi: « Gli eleganti scettici di Vienna che hanno inventato interamente l'affare Procaska per provocare anzitutto la mobilitazione e poi la guerra, sono ancora pronti a fare di peggio. Hanno al loro servizio spie, agenti, agenti provoatori, che vanno molestando la frontiera serba, cercando un incidente deisivo. Tutti coloro che odiano la guerra senza ragioni, tutti coloro che maledicono questa gelosia indegna del sentimento più bello e più legittimo, l'amore della patria, tutti coloro che sono pronti a dare la vita per la Francia, ma che non vogliono essere vilume dei bassi e loschi intrighi di alcuni viennesi altolocati, tutti costoro, inglesi, francesi, russi e tedeschi, si uniscano per impedire e per schiacciare il nuovo affare Procaska che si prepara. Era a Vienna un pugno di persone che ridevano facendo degli scherzi su Procaska mutilato. Essi sapevano benissimo quale fosse il rapporto del console Edi. La signora Procaska madre aveva loro mostrato tutte le cartoline postali e tutte le lettere di suo figlio che si diceva in ottima salute. L'esercito austriaco veniva però mobilizzato per ordine dell'Imperatore, mistificato come gli altri. Migliaia e migliaia di esistenze furono compromesse; c le cifre dei disastri industriali si elevavano ad un centinaio di milioni. La guerra ogni giorno sembrava più certa, ma essi si divertivano, si divertivano enormemente questi irresponsabili; e si divertivano sempre più, pensando che la Monarchia austro-ungàrica sarebbe ben costretta alla fine a trarre la spada. 1 pangermanisti di Germania, che sono in qualche modo i complici di tale manovra, domandano come sanzione le dimissioni del conte Berchlold. Quale derisione e quale ironial Sono settimane che il conte Berchtold è in lotta contro il gruppo guerriero austriaco, i cui complici si sono infiltrati fin nel suo Ministero. La sua vittoria sarebbe, al controrio, quella della ragione e della moderazione >: conviene sperare che l'Europa verrà in soccorso del ministro fì^gli affari esteri dell'Austria-Ungheria ».r frvsAi cesdedsdlcr3dmagcgtapgIPACSCi

Persone citate: Barbarossa, Francesco Giuseppe, Turchi