Ancora dell' articolo di varietà

Ancora dell' articolo di varietà Ancora dell' articolo di varietà ;'Apb1ahiò dovuto, pei- débito di cronaca, informare i nostri lettori dell'inverosimile incidente internazionale creato dalla inquietante fantasia di certa stampa svizzera,-sulla- base di un. articolo di varietà di un nostro "geniale collaboratore, inoidente che provocò le strane dichiarazioni'- del. testé.scaduto Presidènte della Coniedctfaziome svizzera signor Forre-r. Credevamo che su quel;tragicomico episòdio il sorrìso di-taU te:lè. persona di buon senso avesse oramai disteso.il .meritato' oblio. -Se i Governi do- ^erxi'jinn^zare gU arfaooh; di varietà. ad. attì politici ufficiali, la diplomazia diver-, '^i^Zmr&èSo^' tninaccia-'oiVaV^-tino-strà^/e.^a^grande. stupore, per parte, di un deputato italiano fra i più autorevoli.. L'Agenzia Stefani ci ha infatti recato .questo, strabiliante docu-mento: .. ■'■ | «■ L'on. Rubini--ha presentato la seguen-'"te interrogazione: Il sottoscritto chiede di interrogare il Ministro degli' Affari Esteri per sapere-se non crede opportuno di con- tribuire a dissipare con amichevoli dichja- rottosi, come ha fatto il presidente Forrer, dei! a Confederazione elvetica, le nubi di minore reciproca fiducia, che avventate ed infondate manifestazioni di qualche scritto- re-irresponsabile hanno tentato di far sor-jpere fra la Svizzera e l'Italia ». ;'iConfessiamo che nel leggere la notizia di aueet'mterrogazione dell'autorevole depu- tato di Menaggio, ed ex-ministro, ci siamo domandati se-non avevamo le traveggole, Sà^fc^sa e-mfU?8gmab^-!Cl 6 , Che l'es-Presidente della Confederazione elvetica abbia scambiato un articolo di va- rista' con una dichiarazione di guerra, era già cosà alquanto difficile da capire, tanto era nuova negli annali della diplomazia; irià che à.questo curioso equivoco si associ uri<députàfo ed ex-ministro italiano è cosa che ;dà. da pensare. !• 'Non ripeteremo quanto abbiamo detto giorni sono per, spiegare, dato che ' ce ne fosse .bisogno, l'incredibile errore. commes-|to': dall'Autorità governativa elvetica. Dovremmo ripetere a sazietà .che l'espressione personale di un letterato è perfettamente libera, e non ha- mai costituito un atto poli- ileo;-e che nessun Governo al mondo ha ma! creduto di doverne ; chièdere spiegazio-rie ad-uno Stato amico. La cosa era cosi patente, che .non abbiamo. creduto di do- verne;citare^ esempi: ciascuno ne ha trop- pi-neha memoria, ma per le memorie la.-ìwh* Potremmo citarne alcuni. Alcuni anni ewn'o; uri, Illustre romanziere francese, Octa-vé^Mirbcau, pubblicò un, libro,' narrazione di. uri viaggiò-nei Belgio,, che era tutta una terribile, implacabile, acro requisitoria con¬ tro.il Belgio, il suo Re, la sUa arte, la sua politica, i-sudi costumi, tutto.- Nessun ministro bèlga pensò mai di domandare..spiegazioni al Governo della Repùbblica tran oèse, né alcun deputato francese domandò mai. al Governo irancese di dissipare con parole; amichevoli «le nubi di minore reei-prapa fiducia», fatte sorgere dalle « avyeri-tato ed' infondate majiifestàzìoni-di' qualchescrittore: irresponsàbile» : avrebbero temutoprqbàbihnéhté, di destare . nel loro. Parla- meritò ùria, gioconda meraviglia enunciandosolamento il sospetto che le relazioni "tra laFrancia, e il' Belgio potessero ossére menoamichevoli dalle elucubrazioni, sia pure' vàvaetóime;'ài -'.retteniK ,?E" .un; caso: ce he sonò mille. Mési sono, uri :. altro illusti-e, scrittore,. Pierre Loti, molto: tenero, dei turchi, delle turche, del'.nar?A[/«7è.e.'deirft«iné,:con etri si irrosa femminilmente le unghie, scrisse (conae, tanti 'àitri)'' cl'ie'' la nostra impresa di Libia èra. una imprèsa brigantesca.. Nessun, ministro ita? liano .domandò spiegazioni al -, signor Poincaré contro, le parole di un letterato, che è pure ufficiale nella riserva navale : nè. alcun deputato fraricesè chiese al suo Governò ; di-dissipare le riubi eventualménte fatte sorgere dalle parole dello scrittore. Tanto più strana,ci appare adunque la interrogazione di quell'egregio uomo, e vecchio, parlamentare, ed-ex-ministro, che èl'oriòrevole Rubini; l'incidente; o pettegolézzo che dir si vòglia, era oramai chiuso, e nori comprendiamo davvero,con quale.scopo égli voglia risollevarlo nel Parlamento italiano.' Noi comprendiamo perfettamente che Von., Rubini desideri che fra la Svizzera cl'ItaUa córrano le migliori relazioni, ma ci fa meraviglia che egli si faccia così energico paladino della sensibilità svizzera, oramai tacitata., quando non, ricordiamo che si sia mai'fatto paladino in Parlamento della sensibilità italiana, che dalla stampa svizzera ebbe più volte a soffrire nori leggiere' punture. Noi non possiamo dimenticare che.nè l'ori Rubini, nè alcun altro dei suoi colleglli ha mai pensato ad interrogare ; il Govèrno italiano sopra le manifestazioni di certa stampa svizzera non fatte certo per stabilire amichevoli relazioni fra i- due popoli, manifestazioni non geniali, ma. prosaiche, non individuali, ma collettive, riòn letterarie, ma apertamente politiche, quali, erano le false dicerie di. diffusione .cbJer.ica, che non giovarono certo rlle Esposizioni di Torino e di Roma, 0 le in¬....«iurio apertamente scagliate all'Italia ed ai.umi «niH»«. Hinintf mnu hrin'nii ^.n^.auoi soldati, dipinti come briganti, massacratori degli arabi, o come vili, che fuggi vano dinanzi ai turchi. .-t~r—j-",»""""^ ,. . L iniziativa dell on. Rubini ci pare tantocuriosa, che quasi saremmo indotti a ve-dervi dna ragione un po' personale. L'onoMvole Rubini, si sa, ha in petto un proget-ÌÌÌ.in*«n«,™CBv*.a P^"0.^.^1 traforodello Spluga, che, contro gli interessi delPiemonte, egli cerco di far trionfare controil progetto rivale di un traforo della Grei-na. Forse involontariamente l'on Rubini,prendendo le difese della sensfoilità Xetìlca.,è stato attratto dal miràggio di una fa-die jiopólarità svizzera, propizia al succes-sorella causa che gli sta a cuore... Ma. astraendo da queste supposizioni edalle ragioni che hanno potuto spingererilustre uomo, foi-se a sua insaputa, a questa stranissima interrogazione, ci sia permesso di concludere con una osservazioneCon tanti veri e gravi problemi di politica estera, .con tante questioni inquietanti sull'orizzónte, che legittimerebbero davvero interrogazioni al Governo per chiarire i nostri rapporti internazionali, è strano che qóstri parlamentari pensino a farsi paladini di sensibilità straniere infondate omór: bdse. ■. ■ - ■ - _

Persone citate: Forrer, Pierre Loti, Poincaré, Rubini

Luoghi citati: Belgio, Italia, Libia, Menaggio, Roma, Svizzera, Torino