Il misterioso e tragico epilogo d'una grande truffa a Milano

Il misterioso e tragico epilogo d'una grande truffa a Milano Il misterioso e tragico epilogo d'una grande truffa a Milano » ertetefonc alla Stampa). Milano, 16, mattina. ti gioielliera Michele Boraseli: e il flsitó Paolo occuparono già. fii loro là cronaca per una impufaàionè di truffa eli •!'.'•:< mila lire ehi"" determino-, un anno la circa., il loro arresto. Gli elementi di questa vertenza giudiziaria so- ' Pno noti; il Paoilo'Borasela, approfittando dalla- Ofiducia c dell'affano dei suo iwdrino, signor Sarti - ricco gioielliere in ritiro ,- si era Pl'atta consegnare la somma di Uro 593 mila in titoli e cartelle di rendita con l'intesa di depositare tulio in una cassetta di sicurezza della Bancaria. 11 Sarti avrebbe consentito a tale de posito come genitplice misura (precauzionale per salvaguardarsi da eventuali attenuiti ladreschi. in seguito a denuncio l'autorità assodò che grande parte dei titoli e. delle cartelle erano state sottratte dal Borosclii, che uveva nel frattempo fatto ingenti spe.se. Di qui l'istruttoria, che portò all'arresto dei Boraseli! padre o dfiglio. Gli arrestati si difesero strenuamente e m1il Paolo Bonischi sostenne che lo -493 mila lire ale ave\ a avute dal padrino, signor Sarti, come dor.o anticipato, avendo il Sarti sto&so mani- testato più volto il proposito di farlo eredo 1della sua intera sostanza. Gli elementi dell'i- istruttoria debbono però essere riusciti sfavore-" voli agli Imputati che vennero — con ordinali- za di Camera di Consiglio da noi pubblicata — rinviati a giudizio. Però il Michele Boraschi, assistito dagli avvocati on. Banchetti e on. Gallina, il 3 settembre aveva ottenuto di -essere posto in libertà provvisoria previa cauzione. Il figlie, invece,1 _giorni di carcere preventivo. I Stamane, poco prima delio 3, egli si è pre-1 sentalo sconvolto ed agitato al funzionario di Aguardia alla Questura e gli narrava che ritor- . nato a casa,.aveva trovato suo padre morente nella sua camera da letto, dove un fetore insopportbilo di gai e bruciaticcio dava sicuro indizio che lo sciagurato aveva attentato egli stesso alla sua vita. Ricevuto questo racconto, senza, perdere un minuto, di tempo, seguito da alcuni agenti, il funzionario dottor Maselli si recò sul posto. Guidato dal giovanotto, la cui esaltazione cresceva ogni .momento di più manifestandosi anche con grida ineomposlc, il delegato penetrò nella fatale camera. La stanza era tutta in disordine, le sedie rovesciate, per terra i oo*ci di una 'umpado. spezzata confusi con rivi di sangue e sostanza cerebrale. Presso una poltroncina ì; cadavere ancora caldo di un uomo: quello di Michele Boraschi. Vestito della camicia da passeggio, i con .le mutande, le calze, le pantofole., il corpo giacem cogli occì.i sbarrati, tutto lordo di san- Tglie che ancor continuava a sgorgare da un G soni! foro presso l'orecchio destro E di sangue i e materia cerebrale, oltreché il pavimento era imbrattata anche un'ottomana a letto situa?--' pSNATP a !U?,,^^10.:. alzatol°- sott" ffflnwMmo ancora delle carte abbruciacchiate, i cui .restì furono AfSniSM BS"temmto raCC° 1 farne- oggetto di esame. Sul comodino, presso un candoUiere: la Vita, di Sant'Ambrogio, volume elegantemente rilegato. il dottor Masclli chiese al figlio quali, secondo lui, potevano essere i motivi che avovano spìnto il padre suo a togliersi la vita. I! giovanotto, la cui agitazione andava sempre più accentuandosi, con parole qua e là sconclusionate, dichiarò che il suicidio doveva essere forse una conseguenza del processo per l'accusa di truffa che deve svolgersi il 15 gennaio. II pensiero di dover comparire dinanzi al Tribunale sotto un'imputazione così gravo, dov'essere riuscito al padre talmente intonerà-j bile, da indurlo a togliersi la vita. Il giovanotto raccontò successivamente al| lettor Masjlli che entrando in casa si era ac- e corto che i rubinetti del gas erano aperti, cosi che egli aveva attribuita ad asfissia la morte del padre. Viceversa (piando l'autorità entrò in casa, volendo accendere i lumi, trovò cho tutti i rubinetti erano chiusi. TI racconto e parecchia contraddizioni in cui il Paolo Boraschi cadde hanno elevato dei sospetti su) suo conto. Un'osservazione si impone: come mai il padre Boraschi doveva pensare di uccidersi aite 2,30, proprio nel momento in cui il figlio entrava in casa? Per la cronaca dobbiamo ricordare che Paoilo Boraschi e stato alcune volte ricoverato al Manicomio o che precedente-mente al processo per truffa aveva avuto una violenta scenata col padre, cho lo rimproverava per alcune gravi mancanze Il delegate dottor Ma selli ha creduto opportuno di trattenerlo in Questura per le ulteriori indagini.

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