Un vivace incidente alla Camera per un' interrogazione che non si è svolta

Un vivace incidente alla Camera per un' interrogazione che non si è svolta Un vivace incidente alla Camera per un' interrogazione che non si è svolta (Par flit» diretto e per telefono alla " Stampa „) Rama, u, sera. (Seduta del 12 dicembre) éréfeìdenza del Presidente MARCORA. tè. seduta comincia alle ore 14,3, la seduta si apro con un esordio interessante, cioè una piccola tempèsta a proposito del•Interrogazione dell'on. Cavagnarl su! rifiuto dell'eaccòuafur all'arcivescovo di Gonova, monsignor Cai-cri, Nell'aula sonò presenti un centinaio ai deputati. Le tribune sono discretajhente affollate. L'epidemia fra gli atlfeyi dell' AccwleMi» amie i BERGAMASCO, sottosegretario olla Marina, dichiara alfcii. Salvatore Orlando elio durante la oamuasna di istruzione degli allievi lQgDl'ip'■Tdiem, ,. . ............ ,„ Vtolla R. Accademia, o preoisanicnta sopra una cdalle,navi m cui una parto di essi erano stati sSmto&reat:, «1 verificarono 2, oasi di malattia rirtljttiVa, di cui due soltanto ebbero esito le- ' ptale. Gli allièvi colpiti furono oggetto della più I eeanorevol! « più sapienti curo, e In nave fu fatta rimpatriare non appena il male si diffuse ed assunse gravità. gravi Tutto porta a ritenere che la malattìa non abbia potuto essere contratta in Libia, dove «li allievi furono per breve tempo sbarcati. Cif> >è escluso dalla brevità del tempo trascorso tra la data del loro imbarco a Livorno e lo scop pterc dell'epidemia, tempo che tu inferiore alrordiharìo periodò dell'incubazione del tifo, od è escluso puro dalle rigoroso misure igieniche adottato per impure che eli allievi dell'Accademia potessero contrarrò malattie contagiose od infettive. ORLANDO SALVATORE non ha inteso cenaorare rtniztativa presa di inviare in Libia gli allievi dell'Accademia Navale, iniziativa che approva anzi incondizionatamente. Ma non ipoò accettare comò pròbaioile l'ipotesi che l'oIrigine dell'epidemia debba ricercarsi nel periodo Inai quale gli allievi eraha ancora a Livorno, prima di partire per la Libia Ad ogni modo ciò non diminuisco le responsabilità dall'Autorita sanitaria marittima, che, non appena si ebbero i primi casi infettivi, aA-rèbbe avuto il dovere di far sbarcare dalla -nave e Flavio Gioia - gli alitavi colpite di epigamia, per farli curare nelle navi-ospedale. Sarete» forse bastato un tale provvedimento per •congiurare le luttuose conseguenze, che invece, si sono'dovuto purtroppo doploraro. fipRGAMlVSCO nota che alcuni degli allievi arrivarono in Libia appena quattro giorni dopo di essere stati imbarcati a Livorno, e nega ohe durante la campagna distruzione siasi presentato la opportunità di trasferire gli allievi ammalati sulle novl-ospeflale. tanto più cita, da principio pochi furono i. malati o mancarono, gli clomènti -por giudicare elee si trattasse/dì tifo. n negato "ex«qriattir„ a Mois. Caraa Il Geverna me risptade I La Camera si fa attentissima allorquando viene il turno per lo svolgimento dell'interrogazione dell'on. CAVAGNARI al 'Ministro di itrazia e Giustizia, per conoscere i motivi che ieitàrdarono Vexequalur al titolerò deU'eroidloeesi della metropoli ligure. . Rispondo il sottosegretario alla Giatzia e Giustizia, on. G.vLLi.Nl, e dico: fi tema delli'interrogaziona dell'on. Cavagnarl esorbita iOnllc semplici dìchim-aiioni che il Govèrno :pu6 fare in sede di interrogazióne. 11 Governo a»n intende trattare n-allo svolgimento di una interrogazioiio di delicate questioni di politica ; ecclesiastica. Pciciò, valendosi dalla facoltà concessa nel logotameuto della Cameua al Governo, dichiara che non risponde oll'interroKàiione dell'on. Cavagnari. PRESIDENTE : — Quando è cosi, l'interrogazioné è esaurita. CAVAGNARI: — Niente affettai Domando la paròla .. . . 1WES1DENTE: — 6u che cosa domanda ila paròla? CAVAGNARI:.— Intendo opporre le mie osservazioni alle dichiarazioni del Governo. PRESIDENTE: — Ma che osservazioni, guardi il, regolamento t , CAVAGNARI : — Io ho diritto di parlare PRESIDENTE : — Niènte affatto. Lei ei sbasita di srosso. Il resola-menta dice che quando il Governo si rifiuta di rispondere ad una interrogazione, l'interpellante non ha diritto di parlare. L'on. CHIESA, il quale ai trova casualmente sul banchi di destra, incita l'on. Cavagnarl a G1Spsstttqgsderdpi lbsinEACnEnn2LVctsplptutaiehClmc■iscsLa al scusatane dobbo dirigerla io..., CAVAGNARI: -- Ma perdoni, on. presidente.., CHIESA ripete continuamente in:cadenza: farli cavagnarf, parli Cavagnaril La ■Càmera iride e sl diverte afia burletta. • L'on. CAVAGNA1U, ottenuto un po' di silenzio, dice, rivolto al Presidente: Io non intendo entrare - nel merito (iella interrogazione: mieado soltanto fare alcune dichiarazioni *n risposta a guanto ha detto il sottosegretario di Stato. ' ' •PRESIDENTE : — La! non può paslere. CAVAGNARI : — Le ripeto che non intendo entrare nel merito I PRESIDENTE: — Lei non.può entrare ne -, nel merita, ne nel den^to.tftorttó.•^<^|!CAVAuXAW: -On. presidente, allora io nnj appello al veKolanisnto PRESIDENTE - Ma che reaolamento. lei! noi lò cmccc! CHIESA continua a gridare: Parli Cava-1 enari parli cavaguaril iil presidonta lo richiama all'ordine e lo in-'vita a far silenzio. Infantò l'on. CAVAGNA-RI continua ad esclamare: —■ Io ho il diritto di parlare: debbo parlare I PRESIDENTE — La smetto, la smetta! CAVAGNA!! I — Domando la parola per un appallo il regolamento e per una mozione d'ordine. PRESIDENTE — Ma che appello al regola¬ intendeva rispondere a questa interrogazione Perciò io avevo il diritto di avere una rispósta- dal Governo. PRESIDENTE -- Niente affatto. Lei si sba glia di grosso a<>n riguarda una m*nta.. ina faccia li piacere! - i TiAVAìGNAiU -- Si: quando il Governo ha lasciato inscrivere aU"ovdine del giorno una interrtigazione, ha lasciato comprendere _ che La disposizione che lei invoca ititerrogazione. ma una in- terpeìl'anza: è una cosa ben diversa. Lei ore- —.'„ —^ —» s.™^ » «i- senti una interpellanza ed- avrò il diritto di ot- . tenere una risposisi dal Governo. I CAVAGNARi - Presenterò oneste interpellanza Intanto ho U diritto di parlare Marangoni — Hà ragione Cavagli art; Quando ti Governo ha accettata una interrogazione, deve discuterla. PRESIDENTE - Non si Immischi oncht lei. Dot chiasso ce n'e già abbastanza l La Camera si è messa di buon umore, e all'on. Chiesa altri si sono aggiunti gridando in coro: Parli Cavagnarl, parli Cavugnarit PRESIDENTE, sempre irrPtatisslmo, scam- Gavagnari rasiqsocipanclla n distesa e grida: - fon. Cavagnarl JST±J^ '^J^fUS^^J^^i ^dì prendere la parola. Passiamo ad un altra dintcrrogazione. | gL'on. CAVAGNARI finalmente su rassegna pe siede esclamando con amarezza: — Bel stste-i jjma di Governo demooroticol I L'on. Chiesa continua n tenere bordone al-1 c Voti. Cavagnarl e allora Pon. MARCORA, oc- u ces0 in volt0j sj riV0^B inviperito all'on. Cine- p sa a &ì g,.ld&. _ La fln1scft) on. chiesa; la ^ richiamo per la seconda volta ali ordino. Vada d piuttosto al suo posto. (Ilarità). Lei dovrebbe ? essere .l'ultimo a darmi di queste inquietudini; no sa le ragioni 1 i hL'on. Chiesa crolla le spalle. | p L'on CAV AGNARI mpJaitmì ancora; — E' la tupPCreca; gnzivotr, .siI m| mMIRABELLI ERNESTO. Sottosegretario alla dGuerra, dichiara all'on. Canepa cho il giorno n14 corrente saranno congedati i militari di| Sa categorie, e che quanto prima si spera di capotar inviare in congedo le classi richiamate, sCANEPA accenna ai gravissimi sacrifici elio risono stati imposti alle famiglie dal lungo pe- pL'on. CAVAGNARI esclama ancora: — E' la seconda volta che il Governo mi usa questo trattamento: questa è una Indegnità. Presenterò immediatamente l'interpellanza. Egli prende un foglio di carta e scrive l'interpellanza che intende presentare e si quindi al banco della Presidenza. L'interpellanza ora presentata dafl'on. Cavagnarl è cosi concepita: « Interpello il ministro di Grazia e Giustizia intorno al criteri del Governo riguardo ai rapporti fra la Chiosa e lo Stato. > Per il congeda dei richiamati dsdpl'tee: a\ ! di corqe mcmriodo di richiamo in servizio dei loro capi o dei loro figliuoli. Si augura che veramente si possano sollecitamente Inviare in congedo tutti i richiamati. Rileva gli speciali danni che da] lungo richiamo hanno subito gli ufficiali subalterni di complemento dui Corpo Sanitario. Contratto di laverò di impiegati di aziende private e ('©smessi di commercio LUZZATTI (segni di attenzione), svolge questa proposta di legge, che egli lia presentato in unione ai deputati : V. E. Orlando, Raineri, E. Chiesa, Abbiate, Agnini, G. Amici, Ancona, Astengo, Barellai, Beltrami, Bentinl, Bissolnti, Cabrlni, Campanozzi, Candiani, Cantarano Canapa, Danieli, Dell'Acqua, Do Nicola, Dentice, Ellero, Praccacreta, Grosso-Campana. Landuc- ilni, Montresor, Macaggi Cesare Nava, Ottori- ; no Nava, Orsi. Pacettt, Pansonl, Pescettì Por- c2lo, Rampoldi, Romussi, Ronchetti, Rondoni, gL. Rossi, Samoggia, Speranza, ieso, Turati, gValvassori-Peroni, Vtazzi. gRilova l'Importanza e il significato del fatto gche deputati di ogni parte politica si siano iotrovati concordi nel presentare questa propo-, csta di legge. Nota come, anziché affrontare nel suo com-!.splesso il gravissimo problema dol contratto di Mlavoro, sl sia creduto più opportuno risolvere pparzialmente e per gradi successivi tante par- sti del probioma, la cui soluzione rappresenta tun atto di equità sociale ed un beneficio per tante e tante famiglie. | aLa presente proposta di legge, cho riguarda cil contratto di impiego presso aziende privata, (e risponde alle vivo aspirazioni di una classe, ha già avuto la favorevole accoglienza del cConsiglio Superiore del lavorerai cui esame dl'on. Ministro di Agricoltura, industria e Com- rmercio, ha avuto la felice idea di deferirlo, e che ha' suggerito opportuni emendamenti, che ■i proponenti sono lieti di accogliere, riconoscendo che, specialmente su alcuni punti, essi costituiscono "VSfì miglioramenti. Ed in ciò si è avuto nuova prova dell'utilissima funzione che esercita quel Consesso, che 6 veramente educatore, così del capitale, come del lavoro. Mpprouasloni). Note, che coloro, i quali beneficeranno della presente proposta di legge, sono essi pure u- smlll lavoratori, cho non hanno spesso la forza sb.t.7ii.. r,»avn^n rcompierò opera altamonte civile, senza gra\aro ,l'Erario dello Sfata. IVtbUttme. «Jllprouasfont; molilselml deputali st congratula no con l'oratore). _ IUsptidc il ministro dell Industria e Commercio MTTI è assai lieto che venga in di»cus; aprgiIpdstane un argomento che interessa migliaia di alavoratovi modesti quanto attivi c benemeriti, tle cui condizioni sono tali da richtamare la , fu viva MMecitodlne del Governo e del Par- |!lafi^L»ft^;*L nnntMrìn,r-iiw lo astrazioni nj ^Si ^^^u^^^^f^! i! vate con Io necessita dal commercio e dell'in- dustria. E però spcrabiie che, dato il più alto -1 senso di tolleranza e di eouita con cui ormai isi esaminano questioni che in altri tempi a- -'vrebbero suscitato aspri dissidio^pwaa^facU-1 "I o n e ¬ menta risolversi anche questo Importante problema. La speranza ì tanto più fondata, in quanto giù da tempo molte Camere di Commercio hanno adottato spontaneamente molte delle nonno contenuta nella proposta di leggo e va- rio associazioni padronali hanno manifestato par essa una cordiale simpatia. iConclude consentendo ben volentieri ohe la pd-oposta sia presa in considerazione ed augn¬ i proposta sia presa in consiaerawone eo. augii- a vaialo che, risoluti nel modo migliore i punti a essenziali e questa possa "Laccamela delibera "di "prendere in conside- razione la proposte di legge. LUZZATTI, compiacendosi del lieti auspici a di concordia sotto al quali nasce questa prò- - posta di legge, prega l'on. Presidente di volai' - consentire che Sia sottoposte con la maggior - o^i,v.i»„Hinr. all'esame degli Uffici. (i4ppro-.- sollecitudine I vazioni) PRESIDENTE annuncia che gM uffici saranno convocati per esaminarlo martedì prossimo. (Vive approuaztohi). Si riprende « discussione iuìT Ordinamento giudiziario CAMERA evolge un ordine del giorno col quale, mentre propone l'approvazione del disogno di legge, afferma la necessità di straliciare le disposizioni relative all'istituzione del JSSjff JHgy™£e'non'^SuSrvSm ^^^V^^£^™^a^ condiz)oni di rcclutam€nto e di carriera della Ma- ginnatura, l'Innovazione del giudice unioo è pericolosa pai raggiungimento delle alte flna- jj^j, <jeua giustizia. PANIE' ritiene non ancora matura nella coscienza de] Paese la istituzione del giudice un1co |nvita perCiò u ministro a voler sa¬ prassedere a questa parte del suo progotto, ^Rioor<,a t voti unanimi anche dei Consigli debordine del Piemonte, che si sono manife?toti contrae all'istituzione del giudice unico, ln auene ^ dei TribunaSi che non hanno a temere di vedere scemata la loro im, portanza da questa istituzione, Premono invera iln soìmrésaiona di varie ore- Propone invece Ha soppressione di varie preture, il cui lavoro è ormai ridotto a minime proporzioni; rabolizione deBe .conclusioni del P. M. nelle cause civili innanzi alle Corti di Cassazione; e l'unificazione delle preture nelle grandi città. Presenta in questa eeneo un ordine del giorno. (Vive approvazioni. Molte eongratulazioni). CANEP3 farà una semplice dichiarazione di voto, e manifesta subito il suo pensiero contrario al disegno di legge. Riconosce la necessita di migliorare le condizioni economiche dei magistrati; ma ciò non dovrebbe In nessun modo ottenersi a scapito dell'ordinamento gin. diziario, e tanto meno imponendo soverchi oneri ai litiganti. Assai meglio invece si prowederebbe alla carriera ed al trattamento del magistrati, destillando all'Amministrazione della giustizia il ricavo dello tesse che per essa vengono imposto. E' convinto avversario del sistema del giudice unico, ed è pur decisamente contrario allo sdoppiamento della carriera, che costituisce il più grave errore della riforma, poiché viola l'unità della funzione giudiziaria, ed-ha carattere anti-democratico. Presenta un ordine del giorno in tal senso, ed augura_che il disegno di legge non venga approvato. (« Bene! », all'Estrema Sinistra). MELANA è egli pure contrario all'istituzione dol giudice unico e allo sdoppiamento delle carriere. AMATO proclama la necessità di provvedere organicamente al servizio delle Preture, il quale in molte sedi funziona imperfettamente e saltuariamente o non funziona affatto. Numerose sono le Preture nelle quali per mancanza di aspiranti si rende impossibile la nomina del titolare come moltissime sono quelle il cui titolare è quasi sempre assente, MENDAJA svolge un ordine del giorno con cvij sl mvita ,]a camera a stralciare dalla leggo gn ax-ticoTl 18 e 19 relativi all'istituzione del giudice unico. Ritiene nw.essarta ai fini della giustizia la funzione della Camera del Consi- glio che tanto più utilmente si eserciterà quanio più sl sarà oculati nella scelta dei «api di collegio. \ NUVOLONI ritiene che nell'occasione in cui .si provvede a migliorare le condizioni della Magistratura sia opportuno modificare le leggi procedurali sia col restituire il conciliatore al suo vero ufficio sia coll'estendere la compe tonza del pretori fino a 5000 lire, TOviNI si' associa completamente olle idee affermate nell'ordine dèi giorno dell'on. Cac- cialanza ed attendo fiducioso le dichiarazioni (jei guardasigilli (bene), MANNA da ragione di un ordine del giorno col quale st invite il Governo a proporre mo dlflcazloni alla tariffa degli onorari di procu rator] (0ene). La seduta termina allo 18,50.