Le riforme dell' ordinamento giudiziario esposte dal ministro guardasigilli alla Camera dei Deputati

Le riforme dell' ordinamento giudiziario esposte dal ministro guardasigilli alla Camera dei Deputati Le riforme dell' ordinamento giudiziario esposte dal ministro guardasigilli alla Camera dei Deputati filo diretto per telefono alla Roma, il. sera. Presidenza del presidente Maincora. La seduta comincia alle ore 14. La giornata parlamentare si annunzia interessami*? particolarmente per le dichiarazioni che il Governo deve fare, a quanto si dice, alla fine di seduta sulle interpellanze per il rinnovamento della Triplice e forse anche su quelle -del sequestro del piroscafo Adriatico a Vallona. Nell'aula sono presenti un centinaio di deputati. Le tribune sono popolate. Per il criticato discorso del P. 6. di Parma GALLISI, sottosegretario alla grazia e giustizia, risponde all'on. Berenini circa il di-, scorso pronunziato dal procuratore generale presso la Corte d'Appello di Panna, per l'apertura del nuovo anno giuridico. Dichiara che quel magistrato, accennamelo ai fatti di Langhirano, 11 espose con fedeltà e' ne parlò quindi con quella libertà di apprezzamento che maestri insigni riconobbero doversi-riservare alla magistratura, semprechè si. fondi sii dati e fatti reali e miri a dar ' contezza del modo che i giudicanti adempiono' al 'loro" altissimo ufficio. ." : , L'oratore spara che l'interrogante.ulconoscerà che quel magistrato usò di quella Jifcertà di parola che rispondeva al propri- corivmóimentle fa voti che 'nell'avvenire.non possano più rinnovarsi .avvenimenti cosi -dolorosi e tragici corno quelli di Langhirano {Vivissime approvazioni). '• BERENINI non avrebbe certamente ■ mosso censura alle opinioni nianiifestate . dal. procur raitore di Parma, so questi non'le-avesse ospresse quando non parlava come un-qualsiasi cittadino, ma in- nome della magistratura, quando cioè aveva il dovere di non fare professione di fede politica, ma di essere'l'esponente di quella imparzialità e serenità che dove costituire la prima dote della magistratura. Invece tutto il discorso di quell'alto magistrato, anche in altre parti che non" concernevano i dolorosi fatti di Langhirano, eia: inspirato a criteri intransigenti di parte. Per quanto poi riguarda i fatti di Langhirano tanto è più grave l'atteggiamento del procuratore generale in quanto la pace era tornata negli animi ed una sentenza equa aveva già detto l'ultima parola su quei fatti {Vive approvazioni). Per l'interdetto comizio contro la guerra a Roma Vivacissimo riesce lo svolgimento dell'interrogazione dell'on. Campanozzi al ministro delllnterno, per conoscere le ragioni del divieto del Comizio pubblico contro In guerra, indetto dal partito socialista in Roma, del 17 novembre 1912. Risponde il sottosegretario di Stato on. FALCIONI, dicendo: <■ Il Governo non prestabilì alcuna proibizione di ordine generico per le manifestazioni indette il 17 novembre in molte città d'Italia contro la guerra, tanto è vero che a Milano ed in oltre città i Comizi furono permessi. A Roma l'Autorità politica non vietò il Comizio che si doveva tenere alla Casa del Popolo, al quale doveva partecipare l'antimilitarismi Gustavo Hervé. L'Autorità politica iraniana proibì il Comizio pubblico soltanto pur evitare la preveduta reazione della popolazione romana. Però essa pewnise 41 Comizio privato e largheggiò grandemente nel concedere l'ingresso al Comizio. Del resto l'on. Campanozzi non avrebbe dovuto protestare contro .lo misure adottate per ragioni di ordine pubblico e contro un Comizio-nel quale si è gridato: Abbruno la Patria. .. t CAMPANOZZI, scattando. Non è"VeroI FALCIONI. — E' verissimor TREVES. — Non è vero, fu urna falsa notizia data dai giornali borghesi FALCIONI. — I rapporti della Pubblica Sicurezza'parlano .chiaro. ' ' * ''■CAMPANOZZI. — Non è vero cho si sia gridato abbasso la Patria! Un vibratissimo incidente Questa nuova affermazione -del deputato da Roma suscita una tempesta nell'aula e nella tribuna della stampa. Da molti banchi della tribuna dei giornalisti si grida : v ,-••'• — Lei non dice la verità I I giornalisti gridano: — Eravamo presenti noi e abbiamo udito il grido di abbasso la Patria! Dall'Estrema si grida al presidente di richteuinare la tribuna della stampa. Un gruppo di giornalisti continua ad urtare contro J'on. Campanozzi. Ristabilita la calma FALCIONI prosegue dicendo : a L'affermazione che nel Comizio di Roma si aia gridato abbasso la Patria è l'enunciazione- di un fatto e non. di un'apprezzamento. La notizia non l'ho inventata io; l'ho appresa dai rapporti della Pubblica Sicurezza. TREVEP. — Sono rapporti sbagliati. FALCIONI. — Lo dice lei. TREVES. — Sono rapporti bugiardi. PRESIDENTE, scampanellando. •'—' E' inutile che.intervenga anche lai: del chiasso ce n'è già abbastanza {ilarità). , FALCIONI, continuando: a io voglio ricordare, nel contraddittorio fia me e qualche deputato di Estrema Sinistra, la testimonianza della stampa libera, di quella stampa che nel Comizio del 17 novembre in Roma venne, con procedimenti Incivili, espulsa dal Comizio al' quale era stata invitata. Citerò per tutu un jso-lo giornale di Roma, il Messaggero,.il quale ha mitthltaatn r-.hp np] r.nmi-r n .laii» m«.. <i»i ha pubblicato che nel Comizio della Casa del Popolo venne gridato abbasso la Patria ». CAMPANOZZ-I: — Hanno pubblicato una menzogna. tVrla altissime). Dalla tribuna.della stampa si grida: Era la verità. ... PRESIDENTE, a Campanozzi:.-— Ma non avrà mica lei il monopolio della verità, (/ipprp. vazioni). FALCIONI: — 1 giornali non avevano interesse ad affermare ciò che non fosse vero. TREVES: — Lei lia proibito il .comizio per far piacere al militaristi. FALCIONI : — Il comizio non fu proibito da me, ma dal questore di Roma. Voci all'Estrema: — La Questura prende l'imbeccata' dal Ministro dell'Interno. FALCIONI: — Non voglio ripetere,' per il rispetto che ho della Camera, le parole che si sono dette nel comizio iV Roma. Nessuno dei miei colleghi oserebbe ripeterle qui dentro -MARANGONI : — Non cadrà mica il mondo nnvmihvp '.111 Casa, del PODOlo hanno mosso UbaTaglloWm^séntanTde" della stampa'Tip"te dalla tribuna ''della stampa; proteste all'Estrema sinistra). ,., ,~i<-i.mt . _ sa in „„„i «imi,in (.., agfca.eisionei ^ m segno di solenne protestaFALCIONI:' — Sì, in quel' comizio tutti ^ ne Ver» vavano mod0 r resocontisti furono fatti segno ad una incivile aZfTmZoT8lTSSquesto trattamento Dalla whni'i una commedia. Lei, che è giornalista, si è messo contro 1 giornalisti l,b ctnmna «a irrirta • Voi /•li» ». ffimmJiista' si jal comizio dal 17 novembre. Ad ogni u dica lori. Campanozzi. mi dica la " lestuia di Roma poteva con- Carnera se la 0ue sentire che fosse pubblico il còmlzlo"déil7"ùoi provarla. Debbo poi notare '.che l'autorità pb- litica ha-largheggiato quanto è stato possibile) permettendo il conr.sio in forma privata. Sì, un comizio con la mu- MARANGONI : seruola. {ilarità). FALCIONI : — Creda, on. Campanozzi,-che il comizio, anche se fosse stato pubblico, non avrebbe avuto un 'successo diverso . da quello che ha avuto, cioè la disapprovazione assoluta da parte dell'opinione pubblica di quella iniziativa. Il tema che si doveva trattare nel comizio, era antipatico all'opinione 'pubblica e nessuna larghezza di procedimento da parte dell'aqtorità politica avrebbe valso a rendere simpatico quel tenia, che suscitò la disapprovazione di tutti i partiti, che sentono l'amor di patria,- {Applausi calorosi). Prendo la parola l'interrogante on. CAMPANOZZI, e dice: La proibizione da parte del questore di Roma del comizio del 17 novembre è l'indice di una situazione preoccupante della capitale, (/nferruzfoni e rumori). Voci: Volete forse fare la rivoluzione?.{Ilarità). Un accenno al caso Hervé CAMPANOZZI: — li comizio di Róma era dita delle tante riunioni internazionali contro la.- guerra, e non. come si disse, contro la patria. In nessun Paese esso fu proibito, il Governo non' doveva quindi ostacolare una pacifica-riunione di lavoratori e neppure il presunto intervento di Gustavo Hervè doveva allarmare il Governo, poiché con provvedimento assolutamente nuòvo. Gustavo Hervè è stato espulso dall'Italia prima « ne il comizio fosse tenuto. La verità è diversa ed è purtroppo questa: che si usano due pesi e due misure. .11 comizio antimilitarista a Roma è stato permestv a Milano. Vi dirò io il perchè di questa diversità di trattamento. Il comizio è stato permesso a Milano, perchè in una città come Milano, dove i partiti politici sono più evoluti, il Governo e la Questura, hanno paura. {Rumori: proteste vivissime). Si. hanno ■ paura di proibire i comizi. A Roma invece 11 Governo spadroneggia e-fa ciò che vuole. Orbene, questo trattamento eccezionale usato a Roma e offensivo.' PRESIDENTE: — Ma, insomma, veda di venire al fatto. CAMPANOZZI : — (Roma è sempre la città dei Papi. {Interruzioni e proteste). PRESIDENTE: — Pensi a quello che dice e pensi ai sacrifici fatti per dare quella libertà che ella vorrebbe negare. Pensi che se fosse vero ciò che dice lei, non le sarebbe possibile parlare con quella libertà con cui parla e che non ha mai esistito nè sotto i Papi nè sotto i Borboni. La Camera a queste parole dell'on..Marcora scoppia in una ovazione alla quale si associano pure le tribune della stampa, mentre dai banchi-di Destra e del Centro si grida all'onorevole Campanozzi: — Siete indegno di avere la libertà, volete abusarne. • CAMPANOZZI : — Queste sono frasi; e poiché il Presidente ha parlato di libertà, io ricorderò che recentemente vi fu una manifestazione patriottica a Roma, in memoria dei martiri pontiiici. Ebbene, il questore di Roma aveva proibito questa ■ manifestazione, e fu soltanto in seguito all'intervento dei deputati di Roma che essa fu permessa PRESIDENTE: — Ma cosa c'entra questo con la sua interrogazione. Cosa c'entra col comizio alla Casa del Popolo ? CAMPANOZZI, continuando: La dimostrazione fu tenuta, ma la polizia aggredì ed insultò i dimostranti. ■ PRESIDENTE: — Sarebbe ora di concludere on. Campanozzi GAjMPANO/:zi: — Tutto questo dimostra che isiardo a "Róma in un regime di polizia'anormale e pazzesca. {Rumori- altissimi) CAMPANOZZI, continuando: Lasci pur faro il Ministro dell'Interno al questore di Roma, mai il Governo si assume con questo una grave responsabilità.. {Applausi all'Estrema a rumori sugli altri banchi) PRESIDENTE: — L'interrogazione è esaurita. FALCIONI risponde agli onorevoli Materi, Gerardo e Capéce-Minutolo circa gli scioperi tranviari, di Napoli., Dichiara cho l'Autorità pubblica non ha mancato-di prendere tutti I provvedimenti possllbiili per attenuare i dtsaei che la cittadinanza risentiva dagli, scioperi compatibilmente al dovere, di rispettare i di ritti delle,parti 1n conflitto. Le Autorità non mancarono neppure d'intervenire per accomO' do menti cho ebbero però sempre scarso risultato, t ■ MATERI e CAPECE-MINUTOLO replicano brevemente invofando dalle Autorità provve dimenti onde evitare l'arenamento della vita d'una intera cittadinanza. Si riprende la discussione sull' Ordinamento giudiziario Parla il Ministro FINOCCHIARO-APRILE, ministro di grazia e giustizia .{Segni di viva attenzione). Sì compiace , dell'ampia ed - elevata discussione che dimostra l'interesse della Cannerà pei problemi riguardanti l'ammlniistrazione della giustizia. Ringrazia poi i vari! oratori, i quali, accogliendo le proposte del Governo, o dissentendo da-esse, ebbero tutti parole benevoli pel ministro : uno speciale ringraziamento rivolge alla Commissione parlamentare ed al suo relatore, on. Pozzi. Il problema dell'ordinamento giudiziario, che è ad un tempo politico e sociale, affatica da lungo tempo il Parlamento italiano. Molti progotti di riforme complete ed organiche non poterono giungere in porto, ma non si arenarono pei" via. Perciò si finì coU'edottare il sistema che l'oratore -crede preferibile delle singole. riforme parziali, le quali però debbono essere tra loro coordinate e dirette ad un fine'prestabilito. Tale è la riforma che ò ora innanzi, ali a Camera; ii'forma che tende, coinè scopo immediato,, ad elevaregli stipendi specialments nei gradi minori e medi, a migliorare il sistema dèi reclutamento e delle promozioni, iniziando in pari tempo la riforma delle giurisdizioni. .Circa il miglioramento degli stipendi si è fatto quanto era possibile coi mezzi disponibili, e conviene riconoscere che non si è fatto poco. Basti rilevare che lo stipendio dei consiglieri d'appello è elevato fino a 9000.lire. Per la carriera pretoriale La rifórma del sistema deEe nomine e delle promozioni tocca necessariamenite la imagistra tura pretoria; è innegabile che eletti ingegni iera giudiziaria perehèero i migliori anni in ite di pretura. Perciò la legge del 18G"> fece di quella delle Preture una carriera distinta fin dall'origine: ila.legge del 1890, opero di Giuseppe Zanar- ideili;'unificò,le due caiiiiere. ma i due tam-^paramenti adottati, la riduzione del numero delle-Pretura e l'esame pei* merito distinto, .Iani»M ed loro scopo, . promozioni. L'on. Fani aveva pennato ad un Corpo speciale di pretori senza carriera perle «erti minori, ma l'esperienza del • passato vesti e dignità di magistrato, ed assenna loro llna sufficiente carriera Di qui il concetto asiia doppia carniera, concetto tempe- wto" dairurd'éo cwicorsTdl àtomissione'T'dairociiiio comune Dopo tale tiro- udrtori con un esame pratico diven- con diversi stipendi, dal.. 3000 tai modo la iliiniià delta cai-ri cavi viene notevolmente elevata di fi-onte al passato, e si pone rai'nmihistrazione a provvedere a tutte le sedi, anche- aile mi- non, A ciò si è provveduto colla divisione delle Preture in classi corrispondenti alle classi dei pretori. Nè quella dei pretori è una carriera chiùsa,-poiché al pretori'è" riservato un-terzo dèi numero dei posti vacanti In Corte-.d'Appello. Cosi essendo è convinto che non mancherà 11 numero necessario per provvedere a tutte le. sedi. Nota che il disegno dà legge estende anche ai pretori dopo tre anni la prerogativa della inamovibilità. Promozioni e concorsi Il ministro si trattiene quindi sul sistema delle promozioni. Si aboliscono i concorsi che fecero, per generale opinione, non buona prova, e si torna al sistema degli scrutinii, dopo otto anni di grado colle tre classifiche di pi'omovibill, promovibilì a scelta.e promovtbili per meriti. eccezionali. Assicura che il termine degli otto anni sarà rigorosamente «sservato. Ed espone le ragioni per le quali non crede accettabile il sistema degli scrutinii anticipati. In tal modo si eoruVemplano egualmente 1 criteri dell'anzianità e del merito. . Circa il' sistema dei concorsi, riconosce che esso era teoricamente eccellente, ma non possono -disconoscersi gli inconvenienti al quali esso diede luogo nella sua pratica attuazione. Invece il ministro è felinamente convìnto che il sistema ora proposto assicurerà l'ascensione dei migliori ai posti più alti e contribuirà pertanto a darCi.una Magistratura sempre pia degna del nostro Paese. iVivissime approvaioni. Il ministro sl-rlposa alcuni istanti. Mol. lissimì deputati si congratulano con lui). . Per nna nnova epurazione della magistratura Riprendendo il suo discorso, l'on. ministro ripete che non mancheranno i funzionari necessari, nè per l'ufficio di giudice, nè per quello di pretore. Osserva in proposito che il concorso per • l'ammessione' recéTTlemente indetto si presenta più numeroso dei precedenti.A coloro che hanno, invocato una nuova, straordinaria epurazione del personale, osserva che 1 poteri conferiti in vìa normale al ministro con la legge del 1907 sono più che sufficienti all'uopo. Di tali, poteri il ministro si varrà con serenità, ma con severità, ed invoca all'uopo la cooperazione dei capi dei Collegi giudiziari, senza piegare ad un malinteso sentimento di pietà. (Approvazioni). Non è però il caso di un nuovo provvedimento straordinario, tanto più che quello del 1907 diede- scarsi risultati. L'on-, Finoochlaxo Aprile, occupandosi delle raccomandazioni fatte da dimisi, oratori ta merito alla cosidetta epurazione della magistratura, ricorda le gravi difficoltà del ministro a questo riguardo. Dall'Estroma sì interruppe esclamando : — Dimenticate 1 soliti casi di pietà! FINOCCHIARO APRILE: — La pietà, ano; evoiii colleghi, è una santa cosa, ma al disopra della pietà, ri è 11 senitiìmento di giuetiz.ia, clic deve essere il vigile custode degli interessi e della proprietà dei cittadini {approvazioni). a E — prosegue il Guardasigilli — io credo che il concetto della epurazione- è un dovere permanente del ministrò e >non una funzione transitoria stabilita dall'articolo di legge {nuo ve approvazioni). Il giudice unico -Viene quindi l'on. Flnocchiaro a trattare di quella parte del disegno di legge su cui si manifestarono più vivaci i dissensi, e cioè al giudice singolo nei giudizi civili di prima istanza. Questa riforma è la'prenjessa rii altre che il ministro reputa indispensabili nell'Amministrazione della giustizia. Non discuterà se teoricamente sia preferibile il sistema del Collegio a quello del giudice sìngolo; certo è che l'odierna tendenza è verso il giudice singolo, che ha anche presso di noi onorevoli tradizioni. Ricorda che, discutendosi la grande riforma di ZanardelU, la maggior parte degli oratovi si dichiarò pel giudice singolo nei giudìzi civili di prima istanza. Ricorda i giudizi espressl da Tommaso Villa e da Emanuele Gianturco. Del resto, il disegno di legge non sopprime la collegialità, bensì contempera i due sistemi. Al primo grado di giurisdizione si ha già il giudice unico nelle Preture. Qui non "si fa che estendere lo stesso sistema alle cause di valore maggiore. Ora la difficoltà della causa sta nella sua essenza, non nel suo valore maggiore o mi nere. Le migliaia del ricco proprietario valgono d'altra parte le poche centinaia di lire del lavoratore. Enumera i vantaggi del giudice unico; maggior senso da responsabilità, maggior scrupolo nella decisione,' più esatto apprezzamento. del valore del singoli magistrati. L'arnmiuistrazione della giustìzia non avrà dunque da questa riforma alcun danno; ne avrà anzi vantaggi. In quanto senza sopori mero alcun, tribunalo {bene!) si potrà provvedere adeguatamente ai bisogni dei centri maggiori- Cosi pure il ministro si propone di sopperire alle deficienze di personale delle Corti d'Appello dichiarando però. che non intende sopprimere alcuna delle Corti in alcuna delle se rioni esistenti. {Benissimo!). Risponde poi al dubbi mossi circa 11 funzionamento del nuovo sistema. Il giudice uni co avrà la necessaria esperienza e -maturità di giudizio e di studi, poiché avrà fatto quattro anni di tirocinio di cui. due ned Collegi. Dichiara ad ogni modo che col regolamento saranno stabilite le uorime necessarie ad assicurare che all' ufficio di giudice unico siano ci li amati i magistrati più elettri {commenti). La disposizione dell'art. 23 che conferisce al ministro,! poteri pel coordimaimento non è una novità nella nostra legislazione o non i'ii.nlica affatto una concessione di pieni poteri Nel procedere-a questo coordinamento il ministro si avvarrà del Consiglio di competenti esaminerà col. massimo scrupolo le questioni attinenti ad fallimenti, agli espropriI, e studierà la questione particolare d-sH'esecuzione provvisoria deHe sentenze e confida che entro 11 più breve termine la legge potrà avere la sua piena attuazione. Si riserva, se sarà necessatrio di proporre al Parlauienlto quelle .riforme che esorbitando dalla sfera del coordinamento e delle disposi zionl transitorie risulteranno necessarie per la piena applicazione delle riforme. Ripete che questa riforma è parte dì tutto uii programma organico di ulterìpri*riforme. {Senni di viva attenzione). r L'onorevole ministro si propone di affrontare la riforma delle giurisdizioni. Il giudice unico è iV punto di partenza di questa riforma {benissimo]) che troverà- il suo coronamento nella 'istituzione delle Corti di terza Istanza {benissimo! bravo! Commenti) E sarà allora possibile ricondurre la Corte di Cassazione dalla sua ìbrida funzione odier na olla.sua vera ed alta missione di suprema unica, quelle teri'iin Corti di terza ad approvare le presenti proposte, come pegno di ulteriori ri forme le quali varranno arrendere l'ammlni "trazione delia giustìzia in Italia pari alle sue nobili tradizioni e degna dei luminosi destina (ipprm>nzioni; molti*congratularsi con l'o- chiudere la dlscussio- degli ordini del S:orno Gli ordini del giorio PRESIDENTE: SI passa allo svolgimento MATERI da ragione del suo ordine del glor »f <»1 ?uale invita il Coyerno a provvedere Per l'autonomia deila Corte d Appello di Po lenza che oea- costituisca una sezione della Corte di Nap-ji; e della quale rileva la grande iniporlauza MAOCAGGl. anche a nome delion Cariassi. presunta il seguente ordine del gloraP, ~ ve* stane dal pensiero del Consiglio dell'* gli Avvocati rii Genova: « La Camera non approva l'istituitone, del giudice unico-nelle cause civili, ritenendo<che, oltre a costituire un abbandono delle tredlBtoai e delle consuetudini radicate nella-coscienza giuridica italiana, rappresenti una dóminurione delle guarentigie che presidiano il r«#o^r« andamento della giustizia; male si coordini alle vigenti norme processuali e non valga a raggiungere gli acopi vagheggiati di §»mpl*flcazione, di economia*. gaggia LAN ZA dà ragiona del seguente ortline del giorno: «La Camera, convinta della necessità che ciascun Tribunale eia costituito col personale giudicante stabile e in numero sufficiente al disimpegno di tutte le sue funzioni, passa alla discussione degli articoli-t. L'attesa era vivissima in fine di seduta per le dichiarazioni che si diceva sarebbero staile provocete'dal' Governo -sulla data dello svolgimento delle interpellanze-e delle ìnterrogafciaBi sul. rinnovamento della Triplice Alleanza; aria l'aspettazlòne è andata delùsa. L'on. ;Bà"rzllal, che avrebbe dovuto provocare la risposta, dell'on. Gioì itti, era infatti assente dalla-'Camera, L'on. Barellai aveva già ottenuto preventiva. . men^e la risposta che egli desiderava, cioè l'assicurazione che le interpellanze e le Inter-' rotazioni sulla rinnovazione della Triplice saranno svolte in un giorno non ancora precisata della prossima settjrnana. La Camera.si-è quindi .sfollata rapidamente e la seduta è terminata Tranquillissima con là domanda dell'on.' Ólolittì, approvata dalla Camera, che venerai sS discutano i progetti di legge per i servjzi marittimi, per ì auali l'on; Caeauto ha presentai»» a nome della Commissione peri amen tare, 1« r*. lazione alla Camera. L'on. Chiesa ha "altre»} ottenuto che nella seduta di domani eia «volt» dall'on. Luigi >Luzz*tti 11 progetto di leggs p« il contratto di lavoro degli impiegati privati. Il Presidente ha tolto la seduta alle IBM: