La lotta tra i cinematografi e gli artisti drammatici

La lotta tra i cinematografi e gli artisti drammatici Beati e Pene La lotta tra i cinematografi e gli artisti drammatici PreturaUrbana di Torino). Tra la j Vita Cinematografica », rivista che •i pubblica In Torino, organo dei cinematogran,\ ed un giornale di 'Milano, « L'Argante », il portavoce degli artisti drammatici, si era ingaggiata una viva polemica, ria orni tesi allo •svolgersi, all'espandersi ed al fiorirò dei cineciaiotrrafl. Un attore, tale Antonio Delia-Guardia, si fé-1 ca auitesitjnano di questa insurrezione antlcine- nmtogranca, denunciando l pericoli cho corre- vano e corrono gii artisti dranurlatici e le loro rappresentazioni, per il diffondersi o l'inten- Biricar&i dogli spettacoli cinematografici, prò- ponendo anche ili presentare Memoriali allo etesso .Ministero, per una eguaglianza di trat- tamento, in relazione alle tasse ed ai balzelli, Anzi, ti Delia-Guardia, In un Congresso di ar- «sti drammatica, tenutosi in Milano, battè in breccia contro i cinematografi, avanzando prò- poste concrete, per disciplinare gli spettacoli e infrenarne il loro svolgimento. jW8ffl SSoS^^SSSL cn= xft c?,\JnE^lI?.?nt* 11 loro organo: mLa In questa> sfornale fWr&ai-vw^^riSftm'^iu':-coi! vivacissimi contro « una specie di attori comici e drammatici*; uno di questi articpli xu denunciato dal Delia-Guardia all'Autorità Giudiziaria, siccome di grave offesa al suo onore ed alla sua reputazione. In quello scrit- to. l'autore, dopo di aver rilevato e segnalato f^f,oU(S.n J'lnc,ola Puramente economica della ì^^m^R9 «S^I^SS il Delia-Guardia come il portavoce dl quella meschina lotta, lo dichiarava: o come il rap-presentante autentico dell'accattonaggio istrio-nico, li porta bandiera del gulttumo del glebani drammatici d'Italia L'artìcolo, che conteneva simili frasi, e tea, minava con una invettiva contro gli artistidrammatici ostili alto cinemalosrafla, era in-titolato: «Pauperismo drammatico». Esso era conio l'epilogo violento dell'aspra polemica;sua fu pure ragione, corno si disse, di vivace •>>?lia.nza da parte dell'attore Antonio" Dello- Guardia, il quale si querelò contro a I-a Vita Cinematografica», o il suo gerente, Antonio Susbenso. , 1r„sig,1?,,or Angelo Cavallaro, oirettore della •wrif^iin.S^^?.S^*wJZt?iU-^° a„dich!a- lairsi egli stesso autore dell'articolo, che con teneva le frasi incriminate; e ieri compariva in einriirtn » r'*™r.rwn ,iài H. fnVi,,,^ mwèom^^n^«rite^Stomffi^ " P SnJarono dinanzi al fiiiifii/-« attori romin eSi "a tó^lnedello^rel rivelare la penosa impressione che ebbero del- 10 scritto; d'altra pane. U CavaUaro cercò di dimostrare lontana da se opni intenzione of- fensiva, attribuendo ogni eventuale eccesso di parola all'indole ed alla piega della vivace po- lemica, f* suo ai-dente desiderio di difendere 11 Cinematografo dagli attacchi elio gli veni- vano tenacemente ed ingiustamente mossi. Il Pretore, peraltro, per ià natura deife "fra- si. che orano dl per sè gravemente offensive, condannava, dopo lunga ed ariioiaia discussio- ne, il Cavallaro ed il gerente responsabile Susbenso Antonio, a trecento Uro ili multa,' nijj, nono .,nni<nnKii^ ,1. ■„ minimo deUa pena applicabile nei reati dl in giuria, mediante pubblico scritto. Pretore: Giurassa — P. C.: avv. G. G Garizio — Difensore: aw. C. A. Damiani. pugno morfaSe (Corte cVAssise di Torino) éì^tm^Bi^l^mìhMtf^ 3 m™lSnS?.-,„^S r-l«°?!f.» SSS? Tommnsi Renna a im c/./innc/>t<tn nn nWa l'amori A dlninS' mm .^nnf 'rfiditi nWnl 1 autorità dipinse come persona dedita alilub- briachezza e in quella circostanza vlsibUmento presa dal vino. , Senza ragiono alcima. fl. Benna, fermatolo |con fare arrogante, prese a molestare il Canta i0 tanto da indurlo a fare uso delle mani. Un ■pugno molto sodo o vibrato con panda vio- lenza allontanò il Benna, che ruzzolando in un angolo v —vane e più non riacquisto i sensi. U Canta fu tratto in oiTesto, condotto alle carceri e quivi rinchiuso a causa della morte quasi immediata del Benna. botto ' -vv.„=p di lesione personale seguita da morte, limputato e compaio ieri vn"anzl ai giurati. .Ma all'orale dibattimento egli potè provare d aver agito In istato di grave eccita- zlone e per legittima difssa. . I suoi patroni perorarono per la completa assolutoria ed a questa tesi aderirono i giurati. 1 quali lo rimandarono libero alla sua casa. IPresidente barone Daviso — P. M. cav..Forni — Difesa avvocati Gherardihi, Noverino e Toselli — Cancelliere Vittonatto. II processe a Rr-janoa usi !alti di Voltana Ravenna, 9, nott-. Og«1 ù ricominciato, presso la Corte dl Asse, li processo oei fatti di Voltana. NelPuenza pomeridiana è stata iniziata l'escussio- else, dienza pomeridiana è aie dei testimoni dl^ccusa. Graziarli Settimio, padre dell'ucciso. Grazia-ini Angelo, dichiara che i braccianti invasero' ^cA^é^l^o^n^ ^minaci1 cte Dice di estere stato.puntolo8 con una rivoli Iella dagli accusati Zampleii o Baruzzi, men- tre coi figli accorreva in difesa del figlio An- gelo Non riconosce i braccianti, che colpirono cd uccisero il proprio figlio. Ha saputo, pero, da sua figlia e da sua nuora, che furono gli attuali Imputati. 'DeHacasu Giovanni racconta che, appena ij braccianti furono entrati nel fondo, i conta- dilli dichiararono di essere pronti a sospende- re I lavori, ma inutilmente, perchè furono im- mediatamente sopraffatti e percossi. Il teste fu atterrato con un colpo di paletto alla testa. Prima di essere colpito udì parecchi colpi dl ^den.^^^.«^ non t de nessuno a menar colpi. Ii brawianli tennero diverse riunioni., Dichia- ra pure che. quan'do fu emesso il mandato di cattura a carico degli Indiziati, questi si presentarono spontaneamente. .Lapolla, delegato di Pubblica Sicui-ezza, rifa.la storia del conflitto, elio oramai tutti conoscono. L'udienza pomeridiana si apre alle oro 14,30. SI inizia cairinterrogatorlo del teste Caldero-,ni. maresciallo dei reali carabinieri, che ripe- te lo deposizioni fatte dai precedenti funzfcn nari. " "\1Centi Montanari. Rotondi, Verlicchi e Mara- ni e Marescotti, depongono che il giorno del delltto lavoravano al fondo Marmana. Il Mon- tenari, prhna dell'arrivo dei braccianti, sentì un suono di corno, che veniva dal paese. Questi testi affermano di conoscere persoivilmenr te gli imputati. Sono però concordi nel dichiarare di non averne riconosciuto nessuno fra gli assalitori, e di non sapere chi uccise il povero Oraziani. . ' Alle ore 19 la seduta 6 rinviata a domani.

Luoghi citati: Italia, Milano, Ravenna, Torino