Come è fallito l'ultimo tentativo turco di rompere il cerchio di rompere il cerchio di ferro

Come è fallito l'ultimo tentativo turco di rompere il cerchio di rompere il cerchio di ferro Come è fallito l'ultimo tentativo turco di rompere il cerchio di rompere il cerchio di ferro (Dal nostro inviato speHale) (Dal nostro inv nUato regola teneyrino di Scutarì. I forti al sud delia-fi città, come pure le batterie della pianura del Fushastoj, avevano risposto, però debol- ^nte, mostralo quasi il desiderio di ri- Warmiare munizioni. L'artiglieria turca da Avamposti montenegrini, 8 dicembre.' (Telegrafato da Antivari, fati sm°< cercando colle sue granale di danneg Tarabosch invece era uscita dal suo muti- giare le batterie montenegrine. Rombi smozzali, lontani, provenienti con insisten- za 'dal di là della catena montuosa, avevano pure dimostrato che la grossa fortezza tur- .ca sosteneva 'un vivace duello con le orli- glierie montenegrine dell'esercito del gene- ra-le Martinovich. Nulla però lasciava pre- itotiove fino Miositi ti fìllio Iti fnvfor.r.n Atossrl. vedere che questa notte la fortezza stessa sarebbe stata teatro di un violentissimo af-, (poco. Umorismo a colpi di fucile La sera era discesa ostinatamente p&ovig- gin0sa; una"nebbia densa ed opaca'avvol- gèva ogni cosa, velando anche le vicinissime montagne. Erano condizioni queste forse fa- vorevoli a tentare una sorpresa, ma diffi- cilissime per svolgere un combattimento serk>' non Uisfàiguendosi un uomo a dieci P™si di distanza. Le prime avvisaglie del combattimento si sono avute verso le 19 di ^ ^ rf. ^ aìmunciale dMo schU)p_ peUU) ^ ^ Eram guardle avanzale montenegrine, poste di rtmpelto a Vraka, che, in mezzo alla nebbia, malgrado la densa oscurità biella notte, avevano ere- duto veder muoversi alcune ombre sospette. Le liliee montenegrine, distendendosi da- vanti alla borgata di Vraka sono talmente ^.^ ^ tìlrche> ^ far sl che le avanguardie possano udire le re riproche voci. Fra piccoli gruppi, posti in avanscoperta, le fucilate sono quotìdfome. Qualche volta, gridando, i soldati dei due eserciti si motteggiano. Ieri mattina era av- venuto vm. episodio caratteristico che credo intéressante di raccontare. Appena a 200 me- M da una piccola altura dietro la quale si « un Vosto montenegrino, si trova una stradicciuola campestre protetta da una sie¬ pe lungo la quale corre un profondo fosso ,n auesta trincea improvvisata si trovano sempre due 0 tre sentinelle turche. Starnai- rlrea:, durante il cambiamento tif guardia, in segno di scherno un soidato montenegrino di dietro alla sua piccola altura, ha gridato alle sentinelle turche-. « Avreste una tazza di caffè da offrirmi'». « Venite a prenderla la ?cutari! " è stata to risposta. -j tZltìt P"1°Z"*"° ~ nvetut0 ilmon- Ihanno risposto ipjw "~ T. .e passavano alto, ^neflrino sparando. | _ Eecwi n resto turchi mentre tre pallottole pacavano alto, ululando sopra la testa dei montenegrini. E ( com' ciò l'originale colloquio è cessato Tra Vraka e Scutari ! Attorno alle case di Vraka, oltre a parec cai vezzi di artiglieria, si trovano alcuni battaglioni comandati dal maggiore Popò uficiale che.«* è. distinto in tutti questi Ulhmi ^mbattimenU Vraka è il punto j montenegrino più vicino a Scutari, poiché lo ^nnrali" dnIlo nrt.ne ,a.fi ,n nullirr, ritta separano aaue pmne case ai queua cima meno di cinque chilometri di perfetta pio «ura. E' da qui che le artiglierie di Vuco vich danneggiano specialmente la città as- sediaia. Stanotte i turchi hanno tentato un furioso attacco contro questo punto per ceracare di scuotere un poco il cerchio di ferro che pesa ogni giorno di più inesorabile sopra di essi. Il combattimento è durato fra un intensissimo crepitare dì fucileria ed il rombo i■ìùnlcrrotto del cannone per quasi cinque ore. Nulla è pf-à impressionante di un cònibatthiiento notturno, anche se non è la prima volta che vi si assiste; però quello di stanotte assumeva una forma quasi mostruo sa Era un brancicare pauroso di uomini, cercandosi, guatandosi nella nebbia, sere ziata dilampi, in cui Ve fiammate e gli scop- pj degli shrapnels, le vampate dei pezzi si ne, speraiido che la nebbia e. l'oscurità des- file scoperto. Vi si slanciarono éi corsa. Que sto primo assalto fu respinto malgrado che le batterie turche rovesciassero una piog già di shrapnel* sopra la triMea assalita. Immobili, distesi in terra. ; montenegrini PAsero a loro il vantaggio della sorpresa. La loro speranza era slata completamente de- CAvara ricevettero le prime linee turche con fuoco accelerato infernale, mentre le mitra glia tri- ci dalle due partì vomitavano a raffici* i to-'^ ro getti di proiettili. Il cannone con la sua ra voce enorme copriva il frastuono, che a momenti assumeva una furia quasi spasmo. dici. La nebbia tratto tratto diventava lu min-osa prendendo strane fosforescenze san- guinee. Vampe a fosforescenze tragiche , nella notte i turchi, respinti, avevano indietreggiato lentamente fino alle loro linee da cui conti- ™<iva ininterrotto il fuoco, onde frangere un possibile contrattacco montenegrino. Que. sti Pero non,si mossero. Aspettavano. 1 tur. c1u- respinti, non erano però scoraggiati tZ malgrado le numerose perdile subite. Pochi '| 'iiiiiuti prima delle otto l'intensificarsi della fucileria annunciava un ritorno offensivo di un nuwo battaglione che tentava un assal lo alla baionetta, venendo ad infrangere il suo sforzo contro l'insormontabile barriera di fuoco dei montenegrini. Il frastuono del. la f'u-cileria e del cannone non tardò ad al lar0arsi, prolungandosi sulla sinistra verso Grudeimnira, dando quasi l'impressione che lu battaglia dwentcìsse generale: ' cannoni di tutte le fortezze turche di Bandaiviolt, Tepe Berditza e perfino di Ta- usddberariIntee■ddo >,ientr« le artiglierie Montenegrine rispon devano sopra tutta la linea. Il formidabile cannoneggiamento durò appena un quarto d'ora, poi cessò. Anche la fucileria non tardava a diradarsi. Nella notte nebbiosa e cuPa subentrò il silenzio. Non era perdi cJ*e ™?_br™t vausa. Alle 10,25 coti il solU\ *° °°*te° di frastuono i turchi tentavano assalto meno violento però dei precedenti. Le falciatrici d'uomini Nel letto d'un torrente /. montenegrini si erano intanto rinforza ti in una meravigliosa posizione fornita iar0 da un piccolo torrente incassato di Cui due giorni fa avevano deviato il corso. -ivi a fior di terra avevano posto tre nuove mitragliatrici. Le falciatrici di uomini, non I dovevano tardare a dimostrare i loro teri' ribili effetti. 1 turchi, decisi a vincere a , qualsiasi costo, avevano ricevuto rinforzi. , qualsiasi costo, avevano ricevuto'rinf or: E, Alcuni battaglioni freschi si ammassavano i ve , ormai visibili dietro la lunga trincea. La "... . . ^ j tniiteu. l.a mnebbia lentamente dopo mezzanotte aveva prmninrinfsi, nrl nl-rrrri j,- mcominciato- aa auarsi, permettendo di scor- liaere nel chiarore lunare, ali oauetti le4T7_ i in a- • • . , . .... . MAlle 1,15 tulli i cannoni turchi installati (oin faccia a Vraka aprirono un fuoco a sol- ^ve. Una .grandine di ferro fra il moltipU- u j carsi degli scoppi, tra il continuo frusciare, 'W delle pallottole deali srhaDnels si abbattè ri „Z^,Z,,,, Z*Z„ i brnapIn,els.lfz afoa"e: u nuovamente sopra le case del villaggio ove dn\spettavano gli ordini. Contemporaneamen ate fondendo in un rombo unico formidabile . battaglioni montenegrini vigilavano. Im, j lnmobili vicini ai pezzi carichi, puntati sovra S;„ „;,,„„,,.. „u „»»;„i;.,„- tlla pianura, gli artiglieri montenegrini a-, do e i - i - venti rombi rabbiosi, venti cannoni vomitarono la loro carica, che aprì solchi dì sangue attraverso le linee turche, che si erano gettate urlando furiose all'assalto. •JLe file tentennarono un momento. Fu un attimo. I vuoti erano itati colmati da nuovi arrivali, i quali, scavalcando i morti ed i feriti, continuavano là loro avanzata. Nelle batterie montenegrine esplose una specie di parossismo di distruzione. Sènza interruzione i colpi si succedevano ai colpi. La fucileria frammista al battilo lurioso delle., mitragliatrici, 'aveva raggiunto il massimo della sua intensità. Se i turchi riuscivano lentamente ad avanzare, passo a passo, non potevano fare indietreggiare però di un centimetro i montenegrini, decisi a soccombere piuttosto che a cedere. La mischia feroce L'onda assalitrice era riuscita a raggiungere i primi posti montenegrini, ed ivi si svolgevano individuali ed atroci corpo a corpo, a colpi di baionetta, a colpi di calcio di fucile. Nel bagliore livido dello scoppio di una granata fu visto un montenegrino afferrare per la canna il fucile spianato contro" di lui. Il colpo partì: la mano che turava la bocca. dell'arma fu trapassata, ma non lasciò la sua preda, finché un colpo a bruciapelo non atterrava il turco assalitore. Malgrado però tutto il vero eroismo dei turchi, anche questo assalto doveva riuscire inutile. Dopo mezz'ora, durante cui gli assalti si rinnovarono senza interruzio-, zione, le compagnie turche respinte e deci-, male dovettero ripiegare battute di fianco dai pezzi di assedio di Grudaymiru, i quali facevano piovere sovra esse valanghe di grosse graiiate. Il numero delle forze che i turchi hanno impegnato in questo combattimento, a cui parteciparono con quasi tutte le loro artiglierie, dimostra da parte iel nemico che il tentativo è stato un vero sforzo disperato. Tulio fu inutile. Nè lo spreco enorme delle munizioni cosi preziose contro la città assediata, nè il gràvissi-l <no sacrificio delle vile montenegrine han-\ ■io aggiunto un nuovo fkome, una nuova 'lata nella lista, pur già così lunga, delle 'oro vittorie. Alle 2 del mattino il combattimento poteva considerarsi finito, dopo aver durato ininterrotto quasi sette ore. Solo per due ore ancora, cessata la fucileria, i pezzi d'assedio montenegrini hanno continuato a tuonare. Il bombardamento di Scutari continua. SAVORONAN DI BRAZZA'. I

Persone citate: Malle, Martinovich, Pasero

Luoghi citati: Antivari, Scutari