La tomba della Duchessa Elisatetta di Genova violata da ignoti malfattori

La tomba della Duchessa Elisatetta di Genova violata da ignoti malfattori La tomba della Duchessa Elisatetta di Genova violata da ignoti malfattori Gli orecchini di perle e brillanti tolti alla salma Quattro mesi fa. quando la salma della Princlpeesa Elisabetta, Duchessa di Genova Madre, veniva piamente deposta nel sepolcreti sabaudi di Superga, fra le dolenti lacrime della Regina Margherita. « del Duca Tommaso, e U commosso raccoglimento del Sovrani e del Principi congiunti, nessuno avrebbe potuto supporrò che un giorno, non lontano, dogli Ignoti malfattori avrebbero trovato nel loro animo la fredda audacia di penetrare in quel recinto, reco sacro dalla morte, per consumare uno del pio esecrandi atti che gli uomini possano compiere. Eppure la non pos- • fede supposizione è oggi, pur troppo, un fatto camp luto! I resti mortali della veneranda Principessa hanno dovuto subire il contatto Ut mani rapaci, ohe, senza alcun riguardo •Ua maestà del luogo ed al rispetto dovuto ai defunti, erano scese fino a lei, mosse da fan miserando desiderio di botUnol gitramdasoComa In acoperto 11 sacrilegio La Basisca di Superga, come è universalmenta noto, è retta da un Prefetto, che ha tìtolo di Monsignore, ed appartiene al clero palatino, a cui è affidato l'esercizio del culto Belle chiese appartenenti alla Famiglia Reali*. 11 Prefetto attualmente In carica è Monsignor Brielll, prelato di molta coltura, che per le «uè doti di gentilezza e di cortesia, ò essai stimato da quanti- lo conoscono. Mon a mmpaebststvaindiairetadequsinaAlUcoafsl^rnc? Brtelll ha naturalmente un aUogsio a ed'Inl rtaervato. nell'Imponente edificio annesso pulolla Basilica, ma come 1 suoi predecessori, va«tolta attualmente a Torino. Nella Basilica te(tanno invece residenza fissa sei persone, e u aloè: 41 cappellano canonico Boasso, U por- geÌlare Giuseppe Marino, 11 giardiniere Pietro diCsopeUo, il sagrestano Vincenzo Grillone, il (Haetro di Casa Giovanni Bertalmta, ed il Ouoco Antonio Tuminetti. ' Tutti oostoro dormono in camere sito dal 'lato apposto da quello in cui è l'ingresso delle tombe, meno 11 Marino, che in qualità di ÌJBortlare, occupa un alloggio sito nel plani OuperloTi dell'ala d'ingresso. I II trista privilegio di scoprire ii delitto tetti al Marino. Quando, intorno alle ore 7, iOrIL come di consueto, tentò di aprire dalJflnteroo la porta a due battenti dell'ingresso eito sul fianco destro del tempio, trovò una evdisapachil Rvidaun"resistenza che lo stupì. Per riuscire ad aprir ila dovette fare uso di tutte le sue energie.. La spiegazione .*•>' fatto, l'ebbe subito dopo. 'Dulibante la notte erano stati fissati «i battenti Ideila porta due occhielli a vite, e fra un ocientello e l'altro era slato fissato poscia un filo solidissimo di ferro. I La cosa stupì altamente il portiere. A qua! pne infatti poteva essere stato compiuto un ttmlle lavoro? Non trovando 'altra spiegazione, il Merino fini col pensare che si trattaste di qualche scherzo di cattivo genere comptuto da ignoti burloni abitanti nelle vicinanze, E In tale pensiero rimase anche quanto fu scoperto che non soltanto la porta delil'lagresso principale, ma anche quella della ì Basilica e quella di un ingresso secondario erano state assicurate dall'esterno con un cguale nodo di filo di ferro assicurato ad. occhielli a vite. | ■ n fatto offri natiiraimento commenti an- tehe egli altri abitanti della Reale Basilica, Ina 11 per B in nessuno nacque il sospetto che 'U lavoro poteejfl essere. stajjp_,compiuto da ladri, àJ flnejtì impedirò."iilLabitanti della .Basilica, di uscire facilmente dall'edificio per darà l'alaarme nel vicinato, nel caso possibile, so non probabile, che la loro presenza [fosse stata segnalata. Come di consueto, don Boasso celebro verso Ile 8 la Mossa nella Basilica, in presenza dei famigliari; dopo di che il Marino si disposo a ecendere nei eepolcretl per compiere gli abituali lavori di pulizia. Appena giunto nel j corridoio che conduce ai sepolcri, si fermò, compreso di alto stupore nel vedere una delle finestre «he danno luce ai sotterranei, aperta. ! E non solo aperta, ma libera dall'inferriata che la chiudeva, e con una scala a pinoli 'nhe dall'auto scendeva fino .Ul Istoriati della finestra aiìl pavimento. Infranti. Beva essere stato compiuto «un dubbio ormai poi" S'avventura delittuosa notte, nel sepolcreti (reali. -Coli Igfguìtfi per una cosi inattesa scoperta, Marino corse ad avvertire il canonico Boasso LicofaapbrsiCl'nnfevsespzdcme«s•^imo in Sri [ cu. „JSo Boasso « i toiBllarn e pochi minuti appresso, tutti =évMiama commossi • treoidanti. scendevano mS2J^.3^to oerSi ouanto eralinel Reale sepolcreto per verificare quanto era ^avvenuto. La tomba Tlalata! Patto la Dudhessa «fai procede verso l'altare. Nella parete è deposta la Duchessa, vi sono tre nicchie. La salma di Elisabetta occupa quella di mezzo. La ntoohta era stata chiusa da una semplice parete di mattoni piazzati, come si dice, « «osta, e su detta parete era un caperehlo di legno recante provvisoriamente l'epi lIepmortuari.. Tolto s«za piatte. dtal» coperchio, gli ignoti nmUattort ruppero mtee Omento la (parete di mattoni, «d il feretro &iteMMmi scoperto. Compiuto questo prtoto tevarc imàltottorl procedettero rapidamente Q■Urwto deUa bisogna ohe si erano- prefissa, ninSm^ flomVf noto ari «toto chiu^ln nL«ifi!^:^f iÌ^LTìn VMn^ u^L^^l^: 'mSSS^^JPìZR to•«al robusta, «ra chiusa con viti, ed i mal- plattorl to evitarono con l'aiuto di una tene- iglia inglese arrugginita, che fu noecla lasciata rChe fu poscia lasciata r•a. occorreva wrire la seconda di aiMor» gfluesto secondo lavoro fu compiuto con altri dferri atti a tagliare il metallo e col sussidio adi un acido 1 cui residui furono trovati In una vpiccala bottlgnetta pure lasciata sul pavi- cDento. l-Sm^ato eJla vieta della salma. Senza ^•Hallone ruppero il vetro, fissato ali altezza eda) Tolto e misero cosi allo «coperto u capo p• una parte del nettoOli •rocchio. 41 peri* e brillanti l'malfattori stavano canal par campiere toW„.*At?r?? mm, l> ^.-«y:<»*-,dcompieva la tristo profanazione strappò dalle.corecchie due pendenti di perle orientali e'dbrillanti, che le erano stato lasciata, forse per crfeDotto ad un atto di volontà della defunta. ' ceZiIta/riaM trtatiMima. ll todrou nella fretta P. «TL^^^mJ»1trettólmUoerc- U lobo «*un^ orecchio del a salma dla poMeiao de* due gloialù, i ladri el al-1 IcptaneWQfMÌ, Ifieotoado sul posto oltre alla teUtileilli «eU'tMtto. dé fai ahitoco* :*Mo a a i , e , l n a o o o a già menzione, una* punta per trapano e un'altra bottiglietta contenente dei sali, di cui 1 malandrini si erano muniti per difendersi dalle troppo acute esalazioni cadaveriche. I fili del telefono tagliati Fatte queste constatazioni, 11 canonico Boas rC^tcintoso ed 1 famigliari della Casa si affrettarono Va o o e ò n a risalire per "Inviare la notizia in città a cmezzo del telefono. Invano però girarono manovella dell'apparecchio telefonico. panello era muto. Corsero allea al telefono citila, X • apparec spiegazione ai taio ratto ia si nebbo più tardi, quando si rilevò che alla di- cstanza di circo. 800 metri dalla stazione erano testati tagliati tutti gli otto fili telefonici che Svanno al colleI loI ladri, per timore che 6i potesse dare avviso uin città della loro presenza nel caso possibile Pdi sornr^a nvfivano rumar» ia nrecanzione di riai sorpresa, avevano preso la precauzione ai|rrecidere 1 flllt^ gLa notizia In città dovette auindl essere por- mtata di persona ed il primo a riceverla fu. s,_T_ì_ „ *_AZ , cdel llUtorante della. Funicolare; ma anche Rquesto secondo apparecchio era ostinatamente silenzioso. La spiegazione di tale fatto la si Jnaturalmente, il prefetto monsignor Brlelli. All'Autorità giunse soltanto sul mezzogiorno, cCol primo treno in partenza sali alla Basi- *Uca. per ordino del questore, ircommlssarlo ^oav. Tarantola, col vice-brigadiere Colazingari 1a ed altri agenti. Sullo stesso treno salirono to pure il tenente-colonnello dei carabinieri ca- d, vallare Maggiora, il capitano cav. Villa, il ^_, „.., ,. ta tenente Colombino con alcuni militi, nonché se u comm. .Boas, direttore della Rea! Casa, l'In- a- gegnere cav. Siano, pure dall'Amministrazionej o di Casa Reato, ed 11 comm. Desanctls, capo- l l l e i i 7, lo a evidentemente deve essere costata non poca divistone dell'Amministrazione 6tessa, di passaggio nella nostra citta. Dal sopra.luogo fatto si potè seguire passo passo l'itinerario percorso dal ladri. Coloro che sono pratici della località sanno che verso il lato che guarda San Mauro i terreni della Reale Basilica sono limitati da una specie di viale libero ai pedoni, ma chiuso ai veicoli da da duo alti .paracarri, uniti Insieme da una robusta sbarra di ferro. I malfattori in Gnr a i n ! n osmnla o ccn- a, e a a r ia o ei so li el ò, le a. ali so Lilio. lUJJLlbUcl M iJTH ili l r.lll l, i 111.1. l*tt-U. 1 r 1 mi- coinmciaronoccJ toritore tale sbarra a che Cr....g„™. .^.^^A?.! "fatica. Coll-aiji.to di tale sbaj.-ra e probabtl- tappartenente a eerto signor Bertogllo.islto a pbreve distanza daU'abitato di Superga, ed ivi ^si erano provveduti di due scale a piuoli. Con una di esse salirono all'altezza della fi- lql'inferriata della finestra, a passaggio ai se- .nestra e, a mezzo della sbarra a cui accen- 1nammo e di altre leve, svelsero dal muro ^ferro ad una sbarrai La prudenza, come si vede, era in essi pari all'audacia I ; Era ormai ner ossi facilissimo rimrresso nei sepolcri. Come poscia essi compirono l'impre- sa elio si erano-prefissa l'abbiamo detto nello , i "*"■" """"" ™°° *"" Spur troppo essere condotto a compimento san- za che Jessunlumore orecchie ,7dei portiere Marino, il oui alloggio è sito, come si disse, nei piani superiori. Quanti sono 1 ladri? |Ecco una domanda che preoccupa l'autorità, A quanto « suppone non dormano essere meno di quattro. Ceno qualcuno di essi deve essere ben praUco della topo^réOa deUa loca- «tè, ma ancora non si sa se tale praticità sia stato acquisita da lunga cWel»K'^ n Sovrani, alla Regina Margherita ed ai Duchi ri [ cu Genova so intanto i'Autorità di pubblica sicurezza, che tti =ra mantenere sul gravisstoto fatto il no maggior riserbo, ha Incaricato dalle ricerolio rali Più abili agenti. Per scoprire gli autori del- ra ela profanazione — clie ricorda per alcuni pax- Ilootel quella della Tomba della Lantelme - più abili agenti. Per scoprire gli autori e ricuperare gV orecchini della Principessa,

Luoghi citati: Genova, Maggiora, Rquesto, San Mauro, Torino