Occhio a Vallona!

Occhio a Vallona! Occhio a Vallona! CPer telefono alla Stampa). Roma, 30, notte. noli me tang a La brutta notizia è tornata a galla. Si afferma di nuovo, o questa volta da fonte autorévole, che la Grecia sta per fare il èlio, .bravo colpo di testa contro l'Italia. Dei quattro Stati balcanici, quello che dovrebbe essere più inebriato di tutti, è ccrtoniate il greco. Tutti e quattro hanno conseguito risultati, che per loro era iollia epenrrc, ma lo Stato greco li ha consaguAti cbn la minore preparazióne e con i minori sacrine!' La Bulgaria si era preparata al grande cimento creando un esercito superiore alle sue risorse e organizzandolo in modo ammirevole. Di più, essa aveva precedenti militari invidiabili. Il piccolo Montenegro era da molti lustri trasformato in un esercito permanente.sul piede di guerra, che in tutte lo occasioni si era coperto di gloriai La Serbia perdeva nel paragone con la Bulgaria e col Montenegro specialmente earUe sue discordie intestine e per le infiltrazioni della politica nell'esercito, ma si era anche essa distinta nella guerra con-, tro l'Impero ottomano. La Grecia, dopo la '«uà .brillante- resurrezione, non.aveva potuto rinnovare le sue gesta di allora nè poteva i gloriarsi della resistenza opposta n8l.l89Ì' alla Turchia. Solo da pochissimi anni/grazie al forte Governo di Venizelos e ,:k}.l'i|itelligonte guida degli ufficiali fran:'0&i,"-aveva messo un P0' d'ordine nella mia anarchia politico-militare. Da ciò la e'earsa1 confidenza % che l'opinione pubblica europea ayeva nella Grecia. Alla vigilia 'flelìa grande rottura, che di essa là Turchia uoti- avesse un grande, concotto, risultò dal tentativo del Governo turco di un accordo con |a'llG're'cla nello' ateBso momento in cui HHWBtati balcanici intimavano la guerra all'impero ottonino. Il Governo; turco, memore forse della proverbiale ffraeco'/ldev«A iinrriaglnò di potere staccare la Grecia dagli alleati, offrendole una... offa. Venizelos smentì il motto antico respingendo l'offerta turca e mantenendo fede agli alleati; ma. So malgrado; forse perchò il Governo turco, .contando sull'accordo accennato, aveva discosto che i contingenti militari fossero landfatiin maggior parte cóntro la Bulgaria ed itì. minore parte contro la Serbia ed il Montenegro, la Grecia non incontrò quasi mài una seria resistenza nelle sue conquiste. Silenziosamente l'armata greca, profittando della grandissima paura dell'infantile flotta turca, si impadronì, senza colpo ferire, delle ièólé dell'alto Egeo e l'esercito greco, piano piano, arrivò a Salonicco, che occupò pacificamente, grazie alla viltà o al tradimento dei 27 mila soldati turchi che si arresero senza avere sparato una cannonata. Passando di conquista in conquista, sia territoriale .che marittima, la Grecia aveva conquistato tutto il conquistabile allorché la Serbia le offerse mezza Albania. Mentre Fasica si lasciava 'intervistare da giornalisti di ogni paese1 per annunciare al mondo attonito che l'Albania doveva essere spartita fra la Serbia e la Grecia, Venizelos, mantenendo la sua. grande riserva, tenendo lontano da sè i .giornalisti, ordinò che le silenziose conquiste si inoltrassero nell'Albania meridionale. Cosi l'esercito marciò alla volta di Jannina, così l'armata si impadronì di Prevésa, così, nel più grande mistero, l'armata arrivò fino all'ingresso della via di VaMona, impadronendosi di Sasseno. L'Europa, attonita dalle spavalderie della Serbia e preoccupata dalla marcia dell'esercito serbo su Du.razzo,. non mostrò nemmeno di esserai accorta che la Grecia era arrivata nella via di' Vallona. Ci fu chi diede l'allarme, gridando che da Sasseno l'armata greca sarebbe «ridata a Vallona; ma quella voce, piuttosto fiòca, non fu nemmeno sentita in mezzo al frastuono proveniente da ogni altra parte d^lja penisola balcanica. Del resto ogni preoccupazione pareva tardiva essendo stata subito dopo proclamata l'indipendenza dall'Albania. Invece questa sera il pericolo di Vallona appare molto grave anche nei circoli ufficiosi di Roma. Annuncia infatti la Tribuna che la Grecia, occupando Sasseno, mira alla occupazione 'di Vallona, occupazióne che può essere condotta a termine da }fh'momento all'altro, e che il. Governo grecò non mostra: ancora di tener conto dei moniti internazionali riguardo all'Albania e ffèrs'iste nel proposito di impossessarsi definitivamente di una importantissima zona dell'Albania meridionale e di Vallona specialmente! ' . . . , fJLa. notizia è di una gravità straordinaria f-forse, e senza forse, questa sera il presidente del Consiglio pensava ad essa nel momento in cui dichiarava che il Governo, il quale non sapesse assumere la necessaria responsabilità, verrebbe meno al suo preciso'dovere. Si tratta infatti di una gravissima eventualità : della eventualità dell'occupazione di Vallona da parte di una potenza militare, della ' prospettiva di una nuova liisertn di fronte a Brindisi sul punto più stretto. dell'Adriatico, sull'uscio dell'Adriatico, d'ella prospettiva dell'imbottigliamento, dell'Italia nel breve mare, del grandissimo pericolo che l'Italia da molti anni va ■congiurando con l'accordo diplomatico del noli me tangere, e con tutta la sua politica balcanica. Non ho bisogno di insistere oltre sulla gravità ecceaéonale della notizia, perchè si tratta di pericolò evidentissimo anche à chi si limiti a dare una occhiata alla carta geografica, perchè di questo pericolo vado occupandomi ogni sera da che è scoppiata le gnerira fra gli Stàtirbalcaoici. La Tribuna nel commento che sembra di origine ufficioso non si preoccupa dell'avvenuta occupazione di Sasseno, che è alle porte della baia'di Vallona, e nemmeno della probabile o imminente occupazione della baia stessa e dej' territorio circostante, perchè, dice essai fino a che dura la guerra noi ammettiamo piena libertà di occupazione militare da parte' dei; belligeranti anche se non si vede, cóme'nel caso presente, quale scopo o effetto strategico possa avere la occupazione nel complesso delle operazioni. Ma si preoccupa papiri, dell'intenzione attribuita al Governo grecò idi occupare ValIona definitivamente. Su questo punto — conclùde la Trijbùna l'Italia e l'Austria non ammettono discussioni, perchè l'una e l'altra sono assolutamente d'accordo.ne! volere che Vallona non .'appartenga alla Grecia, ma all'Albania neutralizzata, e non possa diventare urta base; navale militare. Fino a che è stata in pericolò Durazzo, nelle sfere ufficiose austro-ungariche si è costantemente dichiarato j:rie;^A,ùstria-Ung1ierìa e L'Italia non avrebbero* mai ■ permesso che quel porto fosse cadu,to nelle, marti dell* Serbia. Ora che è in pericolo Vallona, nelle sfere ufficiose a-Italia' si dichiara che l'Italia e rAustrià^Uùgheria sono assolutamente d'accordo nélvolere che Vallona non appartenga alla Greci». In sostanza, l'Italia e TArtstrià -san»'$&$$£+ fare.la guerra ^.impedire che i porti' albanesi di tniTaz*p e di Vallona siano"sottratti all'Albania, perchè;, è sommo., interesse-delle-due grààdi Fotenie adriatiche che i porti albanesi non diventino mai basi navali militari.. Su ciò non vi può essere dubbio di sorta e i due Governi fanno bene à non lasciare nutrire il minimo dubbio, a parlare a voce chiara e alta; à non cadere' nel tranello che altri si studia di preparare loro. Da questo punto di vista il Governo italiano ha'avnito ragione di fare subito smentire la notizia che l'Italia avesse già aderito alla proposta dell'Inghilterra di affidare la discussione della questione balcanica ad una conferenza di ambasciatori. Di questa smentita pronta, recisa, nói siamo lieti perchè è un sintomo non dubbio che il Governo ha coscienza dei vitalissimi interessi dell'Italia nel mare Adriatico.. Una grande Potenza noia abbandona mai ad altri la tutela dei-suoi più. vitali interessi. L'Austria-Ungheria non volle sottoporre al giudizio di lina conferenza ' l'annessione della Bosnia-Erzegovina : l'Italia non volle mai sentir parlare di. conferènze, malgrado le insistenze della Francia, per la sua guerra con la Turchia: l'Austria e.l'Italia si guarderebbero tiene dall'àderire ad una conférenzE che dovesse risolvere il problema adriatico. Chi tra nói può immaginare che la Francia, l'Inghilterra'é-lè altre Potenze, magari la Serbia e la Grecia, devono deliberare se l'accòrdo" diplomatico del «noli me tangere » deva essere lacerato, se di fronte a Brindisi possa sórgere una nuòva Bisertà? Non c'è dunque alcun' dubbio che l'Italia, appena finita la guerra attuale, non esiterebbe a cacciare. via con la forza la Grecia da Vallona «è frattanto la Grecia si fosse impossessata di Vallona. Ma perchè lasciarla -andare intanto a Vallona? Perchè ammettere piena libertà di occupazione militare anche in Albania che deve essere integralmente rispettata, anche'ora che l'Albania non' fa più parte della Turchia^ anche óra che l'Albania ha proclamata la sua indipendenza? Perchè portare fino all' assurdo le conseguenze di un principio suggerito soltanto, dall'opportunità? lo comprendo la piena libertà di occupazione militare dei territori che possono essere conquistati, che possono entrare nelle condizioni di ,pace, ma non riesco a comprendere, l'occupazione di. un territorio, che non può essere conquistato, nell'Albania, che a'giudizio unanime delle Potenze, deve essere rispettato dai belligeranti. E', proprio un destino che la diplomazia non debba mai fare una bella figura durante la presente soluzione del problema balcanico. X.

Persone citate: Adriatico, Greci