L'opinione pubblica inglese deplora le pretese serbe

L'opinione pubblica inglese deplora le pretese serbe L'opinione pubblica inglese deplora le pretese serbe l/accord« delle Potenze per una conferenza (Servizio speciale della Stampa). Londra, 25, notte Osservata da Londra, la situazione intcr- nazionale appare indubbiamente oscura, ma ** ancora grave al punto di giustifi «"•/«" "«•<>« P™P™ fa™* Generale. Notate però che qui possediamo scarsissimi £ * ^ ufficiali na- ^«iente non aprono bocca ed i dispacci cfcc ,giungono dal continente sono così con- traddittorii cd oscillanti che è impossibile accettarU scn:a un enorme beneficio idi ! ^ ventarlo. Uno di essi, per esempio, annun- p Ciava 0tt„i da Berlino che l'Austria prcsen-\ f^vetralateared terebbe un ultimatum entro tre giorni, un \ ^ altro che J'ultimatum è già pronto ma sarò, n tenuto a covare per tutta la settimana, e ^ via dicendo. Si capisce che ognuno di que-U •'•••-•cr sti dispacci è già corredato dalle rispettive s"f'll"R A rendere ancor più inesplkabUe la ma coopera ft fatto che dulia Russia non O^nge ancorala minima notizia: la Ras- coc sia non si lascia sfuggire una sillabai ora1- creiono che la vera chiave delia si- fl , CTeaono aie la vera cniaie aeua si B Inazione sia tenuta a Pietroburgo e non è ra facile mAef chiar0 mcntre Pietroburgo si ,o mantiene nascosto sotto un velario \ii silen- S zio. Altri credono invece che la pace euro- la pea dipenda piuttosto dall'attitudine della ^ Germania. A Londra prevale l'opinione che la Germania, come l'Inghilterra, sia deci- samentc schierala per la causa della pace, a Vieslo caso le due Nazioni predominanti Q della Tr'Pl'ec intesa e della Triplice AUean- za sarebbero per il mantenimento Stella pa- ri e si ritiene che una guerra europea non P V°n,t?,t°PPÌZ%t ,,■ ». -r a „ c 'mquanto all'altitudine specifica della Scr- C Ua, la stampa inglese riprende la posizione 0 che aveva occupato la settimana scorsa du- m rmtc una dellc vrimc recrudescenze della c &lA |n Mre parole> emfl ri^rotla acer- f hamcntc la Serbia e riconosce la bontà del- ^ le mgiom avanzate dall'Austria c dall'Ila- a,Ua pcr 1 bonomia albanese. ragionevole attitudine dell'Anstria cIsfpqvittorie; e all'Austria, la "quale e una sua vi- srtiI!'5!I^rtaa rK>rta' l>e^-e R™\incie conquistate, \vdeve essere permesso di dire la sua parola nel- „la questione della divisione delle spoglie. Essa Cnon cliàedc >nulla per sè, ma semplicemente pche 1 Albania sia una provincia autonoma e rcho Salonicco sia un porto libero, almeno per ciò che riguarda il commercio austriaco. Que-: f.t,B,,d,on\ande- speoiojnjente dopo l'abbandono : LÈm^^^^ìlnàSMÌ^cessive. Intanto le più grandi speranze di pace frisiedono nel tono pacifico della Germaiàia; osa- ; minando la sitaiazione con un po' di senso1 a A questo proposilo la ufficiosa Evening News questa sera scrive: - * . . « L'opinione generale in Inghitora, è che e ;j tono dell'Austria verso la Serbia è stato c- !?Ìl'?™?Slonto moderato; bisogna ammettere clte ' e è e n l - la .Serbia non possiede ancora il territorio che essa vuole fare suo in seguito alle sue recenti comune, sembra incomprensibile che il desiderio della Serbia di possedere un porto nell'Adriatico piuttosto che nell'Egeo, debba provocare ciò che senza dubbio risulterebbe uno dei più spaventevoli conflitti cho siano avvenuti nella storia del mondo ». e o I La ministeriale Westminster Gazette si oppone alla sua volta alle pretese della Serbia. Essa accenna alle domande poste Pe\innanzi dal primo ministro Pasic in una to intervista comessa al corrispondente del Times da Belgrado. La domanda del signor Pasic Come è noto, Il signor pasic disse che per la Serbia è essenziale possedere circa 50 chilometri di costa adriatica includente tre porti. Ora la Westminster Gazette qualifica questa i i a i n n a c . domanda comc eccessiva «tì impraticabile e scome Incompatibile coWidea di una Albania hautonoma, in favore della quale sembra schie- trarsf la maggioranza delle Potenze. et. ..... ,- j„„.i,„,„t^ „™,.>- ,.„„„„,)„ n«^'attitudine dell'Austria perciò — secondo Serbia possano costituire una questione fra la Triplice alleanza c la Triplice intesa. L'Inghilterra ha mostrata, una calda simpatia per là causa degli alleati ed ha dato cordiale appoggio all'idea dei Balcani per i popoli balcanici. Ma precisamente perchè ha fatto questo. l'Inghilterra si trova, in una posizione i tonto più forte per ammonire gli Alleati che non rischino ciò che lianno vinto imponendo o- pretese eccessive ed impraUcabili nell'ora della e, vittoria». . i Tutto il tono dell'articolo della Westminster o Gazette rimane alquanto pessimista, ed il gioro naie a questo proposito dice: o' «Noi non possiamo immaginare,alcuna so- la Westminster Gazette - è pienamente gin- pstiflceta lnngm modo noi in Inghilterra non psiamo tenuti a credere che le pretese delia nrv^im p^t.M.iiiri. un» nuAWinno fra rma fu™ di conflitto frale Potenze euro-' o $g Z^i sonTdeflS quesUoiTi d'onore, di a-1dominio e di razza, le quali possono essere fàcilmente infiammate, a meno che la diplo- mazia non lavori con enormi cautele. E'quin-: di estremamente desiderabiio che l'atmosfera ! ^Turchia S«£rftii1 mi&ta tra ffi &ilw-ti ì parte per terminare più presto laguerra! e.\ f^S***.?* pestare piai facilmente i punti venga mantenuta fredda e che i punti di controversia siano localizzati il più possibile*. La Westminster Gazette, in seguito consiglia agli alleati balcanici di concludere la pace con la Turchia il più sollecitamente possibile. termina l'autorevole giornale — tanto per gli alleati balcanici, quanto per le.Potenze, la di- rettiua più sicura è di differire la trattazione di tutte le questioni puramente europee a \ ^ffiavrimS? M^orJftw niente tutta quanta la questione relativa ai ^l<^rmr^^my comc i p,unti. d'accordo siaU pmrti d^diss^tTlaBerbii? 'co^renderà •come ci sia maniera di garantire i suoi interessi, commerciali senza bisogno di coaiflitto con l'Austria ». La Pali Mail Gazette, che non pecca di eccessivo ottimismo, questa sera, scrìve: 1-"Non siamo in grado di dire con grande flci"cia aìS L° lntcnzioni delle Potenze riman- Bono nacfflche e che tut(e conti.nua,no a Javo. rare per la causa della paca La Germania è ,ora Perfettamente d'accordo colia Triplice ta- Sercnzafn^ la Turchia e gli stati balcanici siano rappre ^ro'riente dlsc"lltere u ria36etto di tutto quon La Pal1 Mal1 Gazette propugna, in un lungo articolo del suo direttore, la convocazione di Q^sta Conferenza-che, secondo il giornale, è via migliore per uscire dalle pretese dlf- ricolta. Ad ogni modo, per intanto anche la Pali Mail Gazette riconosce la gravità della'muazlone c rlvoIrJe al lettori un appello per- Chè serbino una nransir tred/ir—n «« „i,.m-ì„ 0,16^emnc'™a °Tandc/redde-.a di giudizio. m'à if direttore A^Tpl^Malìe^Me~-^n a c'è alcun bisogno di considerare la situazione fon un allarme eccessivo; ad ogni modo 6 ^^ubSl^re^ Sentailità1 che avvenga di peggio ». n popolo ioruUnesc in aoneTalc segueUla crlsi europea con un interesse molto relativo.In fondo esso crede che la questione austroserba non sia tale da far scoppiare una conflagrazione generale, e tiene il suo animo In pace, sperando in una soluzione /pacifica.. In Borsa però le notizie sulla crisi europea questa mattina hanno prodotto forti ribassi - sul mercato; naturalmente, le condizioni che \vi prevalsero non possono dirsi durevoli- il - „ „. - . ' , , uttf«^u«. " a Consolidato è sceso ai qualche punto nelle e prime ore della giornata, ma alla chiusura è e r;c„n»rt r -: Circa 1 negoziati turco-bulgari, si ritiene a o : Londra chc la prospettiva di un accomodaMÌ^0 ^nore oggi di quello chee fa nella settimana scorsa; si nutrono quindi - ; buone- snercmze o1 g e e e