"La signora Presidentessa,,

"La signora Presidentessa,, indiscrezioni prammatiche "La signora Presidentessa,, Commedia in tre atti di M. Hennequin e P. Veber al Palais-Royal (Per teletono alla Stampa). (Per teletono Parigi, 24, notte. •Dopo il trionfante successo della commedia di Tristan Bernard, rappresentata per treceno sere consecutive ai « Palai-s Rovai » era difficile trovare una pièce che fosse degna dello tradizioni recentissime del popolare tearo parigino. Cerca e cerca la commedia fu rovata: il Direttore del » Pnlais -Rovai » ha cquistato tre atti briUantii dal titolo « .Ufidame la Presidente » di Maurizio Hennequin Pietro Veber, 1 due fratelli siamesi del vaudeville parigino. Sono tre atti giocondi e suciteranno le più spontanee risate anche sulle abbra degli spettatori più melanconici e annoiati. ' Le scene del primo atto avvengono a Gre, nel salotto del Presidente del Tribunale Triquoint; è un salotto austero, nel quale troneggia, sulla caminiera, il busto marmoreo di Cujacio. Il Presidente, il Giudice d'Istruzione, l'Avvocato Generale e un Consigliere della Corte ono intenti a giocare al « bridge »"> Il Giudice .Istruttore si addormenta e russa Tomoosamente. Perchè il giudice russa cosi «omo-rasamente? -L'avvocato generale sussurra ai colleghi' che il bravo magistrato dorme perchè reduce da * Vésòul » dove, una volta la setimana, si reca a far visita a una donnina — diremo così — molto generosa. Il Presidente o sveglia, e gli- dice a bruciapelo: — Come stai, piccioncino mio buono? — Io non sono nè... il tuo piccione ne buono! — gli risponde il Giudice, destandosi di oprassalto. Il Presidente lo rimprovera acerbamente per, la sua scandalosa condotta. Ma gli si difende col dire: — Nessuno scandaloI Quella... di Vésoul non sa U mio nome. Mi hiama Bebé! lì Presidente, allora, gli porge lettura delultima circolare del Guardasigilli, Senatore Cipriano Godet. La circolare dice: « Per la ignità della magistratura francese, sono deiso a -non tollerare nessuna hlstoire de femmes, e a revocare i magistrati che provocheanno anche il più piccolo scandalo La ircolare si chiude annunziando una prossima visita del Ministro ai Tribunali della provincia. Entra nella sala austera ima giovinetta, he chiede, in inglese, un foglio di carta. E' Denise, la figlia del Presidente, la quale, avendo vissuto dodici anni in Inghilterra, ha imenticato quasi completamente la attigua del suo venerato genitore.- Il padre, rivolto al colleghi, dice loro: — Capite, voi, cari amici-, quello che vuole? — Noi — rispondono in coto. Ma sopraggiunge la signora Aglae, la mamma, un tipo volgarissimo di ex-cuoca. L'atuta aveva... sedotto il presidente, che, per aura degli scandali e delle... circolari, delle usse femminili e delle punizioni ministeriali, aveva sposata, — Denise — dice — vuole un foglio di carta er fare un piccolo pacco, che deve spedire allo zio Malicaffe, un cuoco rinomato, che abita a Onflay.... Questa signora Aglae ha una mania: vuol ustrare tutti gli oggetti di ottone che vede e he tocca. , — Ma... non ci sono andato! — Vi ho visto con l miei occhi. (Le attrici ella tournée Charret vi piacciono e vi inteessano, a quel che pare alla Stampa). , Il presidente, cupo e arcigno, rimprovera il collega con una parola sola: — Vergognai — Vergogna? e perchè? E' forse un delitto trascorrere qualche sera a teatro? Il buon uomo confessa però la sua animirazione per una piccola attrice, la signorinaGobette, che dice deliziosamente uno canzonetta dal titolo: Le poli du nez. E intona, estasiato, il ritornello della canzone, ritornello che i colleglli riprendono in coro. Le vostra deliziosa e piccola Gobette — gli dice il presidente — ha fatto ieri notte un baccano indiavolato all'albergo dov'è allog- , giata. e il proprietario mi ha annunziato prò-p^f£^«"7a h^i^f"» « ™ì= mw, u ££ejx2w& SSrtfìS»0 del:la!bere° chleae dt piulare 81proprietari presidente, — Vado subilo — risponde. Ed esce. Appena uscito 11 presidente, il giudice istruttore balza in piedi, bestemmiando: Som de Meu! Ero lo con Gobette alTal-^n^^1°^^tt^S^Il presidente ritorna, acceso in volto e rosso come un gambero cotto: — Ahi sì! E" un bel Tribunale il mio! Ne apprendo ogni giorno di nuove! Ma non può continuare, percnè la moglie e la figlia entrano e lo pregano di accompagnarle alla stazione. Il presidente, esce. Si sente, in anticamera, una voce femminina C'è una donna che grida con la serva perchè non la lascia entrare. Chi è?... Chi è?... E' lo piccola uouette: Gobette si getta al collo dei giudice istruttore, e gli- dice: — Il proprietario dev'albergo mi ha scacciata. Capite? Scacciata! Ecco perchè sono venuta! — Prendete domicilio in questa casa — le risponde il giudice. — Potete rimanerci... La moglie del presidente è andata a Onflay daHo zio... La piccola Gobette accette, l'ospitalità: si fa portare le valigie, ed entra nella camera che le è assegnata.'Ma il presidente ritorna: i suoi colleghi fingono di dormire. Egiili risveglia e 11 congeda. Rimasto solo, si mette in veste da camera, e si prepara ai queti riposi e a un sonno placido e ristoratore Ma, ad un tratto, il bravo uomo ascolta, nella stanza della moglie, una voce di donna che canta: a Poli du nez »! spaventato,. vuoi gridare al soccorso. Ma irrompe nella sala la piccola Gobette. mezzo svestita: — E' al signor presidente che ho l'onore di pariate? — Signora? Che cosa fate qui? Per carità!... Donde slete venuta?... —Non è colpa mia se sono costretta a chiedere ospitalità- in casa vostra. Siete stato voi a farmi scacciare dall'attbergo. Non so ;où dove posare la mia testolina bionda... — Ancia tene vene!... Ve ne supplico! SI svolge, ora, una grande scena di seduzione. Il presidente si dà per vinto; e tutto .inchini e parole carezzevoli invita la piccola Gobette a entrare neiMa sua càmera nuziiale. Ma. prima, ricopre col suo cappello il .busto di Cujacio. Improvvisamente squilla il campanello. Un signore chiede del presidente. — Non ricevo nessuno!. Ma il signore è il ministro guardasigilli inpemna, il signor senatore Cipriano ^Godet!ena panne all'automobile lo ha obbligato achiedere rifugio in casa del Presidente, mentre il suo segretario di gabinetto è andato in 1 cerni di un'alloggio conveniente, ri Presidente, pallido etmu un morto, balbetta sommesse parole incomprensibili. Vedendo la piccola Gobette, che. essendosi tolto il busto, si trova molto 0 piacevolmente discinta, s'inchina e le dice, con molto sussiego: — Sinnora presiilenlessa... 11 povero Presidente- sviene... Ma ai-riva il segretario. Nell'albergo non c'è una sola camera Ubera: ò- disponibile solamente la sala da bigljardo. La piccola Gobette. col più bel sorriso, gli dice: — voglia sua Eccedenza accettare l'ospitalità in casa nostra... Il ministro, ringraziando, accetta molto volentieri ed entra nella camera che gild è indicata. Intanto la piccola Gobette, felice defila Irmi"la. -inlza in ''olio al Presidente: —'Ringraziami, vecchio mio! Ho salvato le apparenze! Ora andiamo a letto... — No! — urla il Presidente, che, dopo a priimo momento di annta ha ripreso il dominio sonra ia sua turbata coscienza. — Messalina! Lasciami solo! — E toglie il ! cappello col quale aveva coperto fi busto del] l'antico giureconsulto, troneggiarne sulla ca! miniera. ' — Ora, posso guardarti in faccia, o Cujacio!Mentre pronuncia queste parole 11 ministro, che aveva dimenticato il suo nécessaire, riapparo sulla soglia. Pronto, il Presidente spegne la luce elettrica, e fugge. Il guardasieilli sii rivolee alla piccola Gobotte e le chiede un cerino. — Enfoncé Louis aitatone! — esclama la pie. cola Gobette, mentre il velario si chiude rapidamente. 11 secondo atto avviene ìie] gabinetto del ministro dì grazia* giustizia (place Vandóme). Francesco e Marius. i due uscieri, discorrono per ammazzare il tempo. Francesco deplora che il gabinetto del ministro sia in disordine, le che la pulizìa degli oggetti che si trovano sulla tavola sia molto, ma molto rudimentale. | — Tira via! — gli risponde Marius, con autorità. — Molte altre cose sudicie si trovano qua dentro! I Francesco domanda al collega per qua! rasrions egli *aìbi& lo odia U juiatau 0. S \éèi* u

Persone citate: Ancia, Charret, Maurizio Hennequin Pietro, Pietro Veber, Senatore Cipriano, Tristan Bernard, Veber

Luoghi citati: Inghilterra, Parigi, Poli