La non tranquillante situazione in Cirenalca

La non tranquillante situazione in Cirenalca La non tranquillante situazione in Cirenalca L'equivoco contegno di Enver bey — Scaramuocìe continue coi beduini ■ L'Inter - vento pacificatore del Capo dei Sentissi. ••":• É • • ... Roma; 22. notte. Ufi' .pÉT*-.vnaggii> bene informato, reduc.^Cirenaica ha fottoom i,uadro ^lu-swgliiero della nostra Situazione a. Derna c,a ESengasi, dopo avvenuta la.pace, ad un re- d attore-del Cor'rS'jte. -d'IlaUa-'.:.- ' • •' •..(•Gli arabi --- ha detto il personaggio — non xannr. Wvn io ivnv. p «nieiiìusa Ne san non sanno che !» pace e contlimi-a. .\e san-Tio.qualche cosò, i regolari turchi, ma. quc-sti sj guardano bene dal dire tutta la. verità, ai beduini por paura forse di dover venirea conflitto con ossi. I regolari turchi o per loro ufficiali ed i soldati non # f^'oro iinpossihilo di farlo;ino-dal disarmarsi e fan-il disarmare gli arubi. Cosi questo wse- potrà protrarsi alVinflnito, an-ehe perché gli ufficiali turchi, conoscendo le .'...! . . • essi i taftano'. èssendo loi *na si guardano he to' meno dal stato di cose tristi condizioni che la loro patria attravor-,sa e.sentendosi nella impossibilità, di poterlo prestare valido aiuto, capiscono eli nvére. buon giuoco a restare per ora. in TriTJOlitc.nia, anche se debbono essere considerati predoni e correre il rischio di essere fucilati dagli italiani, con dodici palle nella schiena, come ribelli. Io non so se siono giunte in'Italia notizie di continue scara-muccie fra italiani e beduini ai nostri avamposti. Erano già stabilite le buone relariorii, che già conoscete, di amichevole vicinanza fra gii ufficiali italiani e quelli del campo turco: gli arabi infatti venivano più sotto le nostre posizioni a provvedersi di datteri e a fare pascolavo gli armenti.Ouando navft i nostri shldali «i riunivano «uanoo• peio inastii soldati si riunivano per invitare i ribelli ad entrare in citta, si scappavano e tiravano qualche fucilata èóntro i nostri soldati. Le cose erano a que-*to. punto quando giunse a Berna il mog-Kiore Bongiovanni. capo di Stato. Maggiore del generalo Briccola, clic ebbe uti colloquio con Enver Bey. « Il generalissimo turco — ha continuato l'intervistato — fece mille promesse, assicuT'ò che, fra dodici giorni, avrebbe lasciato coi suoi regolari tinelli la. Cirenaica e feci \*t .TU.'JJ I' -'Miti. LII1LIH IO- 1 L I. . I (. J < • L W t..l/ omprendere cito avrebbe fatto V^^in favore degli italiani. Due giorni dopo, in-vece, una cinquantina di arabi tirarono al¬ cune fucilate contro le nostre posizioni avarizate. 11 generale ilcisoli allora decise di abbandonare Sidi Aziz, brillantemente conquistata da una compagnia, del T.o fanteria, comandata dal capitano Manzi. La settima compagnia allora andò ad ammassar: si nella, ridótta Casale, e intanto si costrui- vano e Si completavano: alacremente nuove ed importanti ridotte fortificate: quelle di Bernina e di Sidi Abdul. In un assalto not-turno alle nostre posizioni, i soldati italiani sorpresero nuche, tra i beduini, un regolare turco che si riuscì a catturare. 11 soldato non apparve molto sconcertato della sorpré-sa. Egli dichiarò che era corso a fare opera pacificatrice: però, ad ogni buon conto, tutrattenuto prigioniero. ^.t Questi assalti --ha detto l'informatore% avveagciio quasi ogni giorno ed e fortu-ita sé non si'sòuo avuti feriti da parte no- stia. Nella notte del 15 novembre un grup- po di beduini guidarono i. loro armenti adabbeverarsi noll'Uadi di Dermi, la. cui ac- qua tentarono paron die. Enver Bey non può lasciare la Ciro- riaica. Oltre che questo era un suo proposi- te espresse, prima della pace di Losanna, stai! fatto Ce egli ... in debito verso i coni- battenti di oltre due mesi.di .paga ed. i be-ouirurion permetteranno, ai turchi di parti- re senza prima essere stati pagali. Una«raiide siieranza nostra b posta, nell'inter- vento del Capo senusso,.ohe ha promesso divcumm i.uu fatti ui scrini, ta. cut ao- e purissima e fredda. I nostri soldati reno di avvicinarsi ma, i beduini scap-no dopo avere tirato vari colpi di fu- venu-eiri Cirenaica a fare propaganda n nostro favore. Vedremo quanto se-ne ricaverà. Ad ogni modo, la dolorosa conclusione- è questa: che, dati gli avvenimenti, ie nostre truppe dovranno restare sempre sul piede di guerra e le attuali forze non potranno essere diminuite neppure di un soldato ».

Persone citate: Bongiovanni, Enver Bey, Manzi, Sidi Abdul, Sidi Aziz

Luoghi citati: Berna, Casale, Cirenaica, Derna, Roma