Il conflitto austro-serbo

Il conflitto austro-serbo Il conflitto austro-serbo /Per telegrafo e telefono alia Stampa). Gli incidenti aostro-serbi alle DeleRarioni dimostrazioni durante il soggiornar del coi)- ^ Tisza ; ma tali mauifestjizioni non hanno nvutb grande importanza, r* 1* - l l'AWIW \ Roma, 19 notte, 1 j a Tribuna t proposito del passo com ! pjUto dalla Gennania e dall'Italia preaso ili -tioverno serbo,, per appoggiare l'azione del-j l'Austria, circa l'autonomia dell'Albania, di-j c?>| }} 'miiS0 (}i!Ìla Gerniania e del ungheresi ■- •, I . - . Biniepeet, 19, sette .* . Alla Delegazione ungherese,, discutendosi. -, i ■, , °. ,, . . ., _ ,, x, il bilancio degli esteri, il- «altere NaaT,^dichiara che gli incidenti, .prodottisi nel Balani hanno -ra«er^ attacco contro la Monarchia, ma ancne ai .iolazione alle regole più elementari .dyl diritteinternàzionale. Non «^o »corà conosciuti ì particolari degli incidenti, reia- tivi ai consoli austro-ungarici, sarebbe opporv timo che il ministro rassicurasse i delegaiti che nulla e avvenuto che possa compromat- tere la dignità della Monarchia e che la pntfriTiffa a nrnnerlimpnti oiù energici Sa- costnnga a pioceaimenti più energici, oa remm'o certamente tranquilli, aggiunse il relatore, se fosse constatato che tali noti- zie sono infondate o almeno tante pece, im- portanti da permettere che questi incidenti possano facilmente regolarsi. Il relatore mo non e che si voti il bilancio, approvando „ ',,,;_„ j-, _,i„i„ir_ ««nrimendoffli la politica del ministro ed esprimendogli fiducia. i , in faVOrfi QBlta DOlltlCa austriaca iu wtuio pvu*»»» Budapest, 19, para. Il conte Tisza ha pronunciate-In una. ^''nionc pubblica, ad Arad, un discorso, nel j.quale ha dichiarato che, nel proprio ime- jresse saggiamente inteeo, l'Ungheria do-i vrebbe dare il suo pieno appoggio aU'gfc' timi direzioiie. della MMIÌ SMonarchia. Il conte TUza ha ePPiw?aw l'altitudine del conte Bercliteld ed ha ni- uchiaruto che la Monarchia deve mantenere relazioni intime con la Romania ed inter- venire iti favore di un'Albania autonoma, , sociaiieti avevano intensione di fare ^ili tose ilei ile Tina Commenti al "passo,, presso il Governo serbo giudicherebbe affatto l'assetto definitivo del lo costa albanese che dovrebbe essere poi!,1 "alia si è limitato alla comunicazione che!la.occupazione di Purauo da,parte dalle| a\'m}. ?ci0ist H41V.hV. P*. avvenisse, non pie-] regolata u guèrra finite. Anche il Qiornute d'Italia si peci Ì^S^^^^SSS^SZ^ |cupa del albanese dall'Italia c dalia Germania presso il Go- ver,» «rbo, uw*o annunciato nel comuni- ente ufficiale da Belgrado.' Come e poto, Il ministre tedesco e l'incaricato di affari ita- liane appoggiarono l'azione austro-ungarica clrca Vautononua dell'Albanir SSSSMi** Governo \*?}' mSS&SlEB J9«S ureo dell'Adriatico sino «Ila fina della guerre. Ora il stornale d'Italia osserva: ' * " «wniiinlcato ufficialo h;i destate molti r.ominci:«i nei Circoli politici Iialiaui, seni- brando L-onfenatgre dio. il nostro Governo in- tende i rem tenersi dwisaménjte soltdiilie cól -<^!!^ auctroungaiico. Ora un tale-aneg igggpg. ^&Wfe ìtM 00> ,,a tutta l'Europa cimpUcasloni. chiara ed è ad ogni modo sembrata assai più minacciosa ohe amichevole e poi sarà — dotnànda il Giornale d'Italia — tele azione conJtenute. nel limiti puramente diplomatici o assumerà Un carattere mfliteifè. "coinè farebbe ritenere, malgrado l'intonazione, peciflira déll'ultuno discorso BerchtoW,.il linguaggio deOiustampa austriaca che parla dj mandare navi^--guerra a Durazzo? Il Governo ittano non può non tenere conto della volontà del ^ popojj balcanici. La stampa ufficiósa ha assicurato «et giornd scorsi essere la condottasU4 diploniaz-ti come pura e semplice seguacerìélla diplomazia austriaca-non è davvero ras-^^^jg^^^^jgr0sa:. ^ quell'opinione pubblica per l'atAeggiàmento dell'Italia. Ed dna — chiède il Gior-nale- d'Italia. — dopo la proposta serba di aggloKlarc ^ là diecusslone £Ujla quee.tioneaeì .Mtòiale turco dell'Adriatjco fino alla fine della guerra, che cosa falerno? Tale proposta ^^^^^^^^ tenere di fronte ai belliseramti balcanici, « se i\ Governo àustro-ungarico non credesse di potere attenérsi a questo criterio, tnostro Governo non dovrebbe seguirlo. La B^a^ deila queitloiie alteneae si devel'aggiungere péV vta diiploanatica è col conserto dì tutte le grandi Potaiue. Ricoirrene a provvedimenti di ordine .militare sarebbe un enorme errore, poiché significtisrebbe aprire un cahAitto armato di cui è tmpossibiie prevedere > conseguenze. Il momento e*ige en<?r 4tej ^^"T'avvedutejj!», queete sono leDasi della futura politica adriatica e baie* geplo^11*^* & 1 wu*ri wmmrtì ,.Gnasi a-coiromettere degli errori che potrebbere pregiudicare il aiositro-avvenire: ». Pin qui \\Guyriialc. d'Italia, % uuale atS»h?ri«S |«fcS ^triacd npn essendo di la! natura da trasciuare- a quei prowedtmenti militari, che igiornate giustamente teme e depreca, e aquali tutti eono concpTdi.uel nop :voler.assolutanoente arrivare. Ora poi che ?i co^0Jgf{* q^^'fiiyg&che potranno avvenireIl Duca d'Avarna Conferisce con BercHtold Budapeat 19, aera. E' giunto il Duca d'AvArna, che ha conferito col ministro degli èsteri, conte Bérchtold.

Persone citate: Arad, Balani, Duca D'avarna