Le peripezie di un gran matrimonio

Le peripezie di un gran matrimonio Un romanzo vissuto Le peripezie di un gran matrimonio (Per telefono alla Stampa Roma, 18, sera, j agenCondalla Timnsignscoche men11 1 appi 11 mistero che avvolgeva finora le vucenue «ella signora Olga. Lulù Davis, moglie del deputalo on. Moschini, è linolmentc dissipato. •La Questura di Roma, fi ignora por quale ragioni. na volato finora mantenere un impiegabile riserbo intórno ad una operazione eia essa compiuta per constatazione di adultero, SM&«mSoSS dS&to fapp&WMfflfiS«ÌlnflO f**"^^Sn^f-W^^e^wSi in- »nero della Questura. l*TamPer Ila naso mattin ebbdann partecipa Vini ter imar ni'egn't dena^auèKtura.'fi sono astenuti dal pub- j sicubliearo rfnanto con fondaménto veniva after- li meto nei c'rcori mondani ed aristocratici della la QIterio delio «ì<moTa Dawls su richiesta del,vettrito'-olì "o-tIiì"-- Ciò lia Tuoniate, le in- j visoimi 'dei' giornalisti i quali di trottiti M di-; di acapitale. La verità perù inten'osi tardò a venire a gialla, i trovelegaiKe appartamento di via Condotti, al mi- dellmero 23, piano terzo, abitato dal capitano di ]a scorvetta De Bellegarde Lary, di r.ob'!lfeHimn. ; di elejmig,Ua "lemtiuteSe, distintosi nello sbaacome- paesimbrabJfe deils otorino italiana alla punita del-, una3a Giuliana in Libia, e attualmente noeinnato , zatedi munissero dulia Marina aiutante ài banaio- Olgra delcontrammiragli» Nicastro. vcriiiM-o sor-1 iei fcresi da un delegato di pubblica sicurezza, ne-, trovcótopaghato da alcuni agenti, la signora Luiu tori•Dawis di aiKii 23 od il capitano di connata oe;-DU.iBellegarde. _ se iR 0\ è Vi lèTuliìnVo fitto eli ima io law-, "em "d v eèndrci e slsono trascinato ! cereKnOTziaitribiimai^^i^M e cne.banno posto "2 rWe' "ìie rt-T giornali. La iaitoneKSHamatoria eli questo dissenso fra ; due co- venSrtogì ar quanto almenoofIerma.no gli amici diceideila signora Dawis, ó la seguente: L'on qua*"a-i 's^sivc'oi^'gll avvenimenli 0- j P"*ffiewii-incanno in tribunale diranno se questa con■in In' verità .1 av:gauil rnalt'imoni» e la separazione fissInPrina di narrare diffusamente come | fatti iman*j sono Mvltì, è bene, riassumere >rai<idamen.te .capito-pagina del disgraziato matrimonio fra l'on. 1 scaMÒscliiru la signora Olga Lulù Dawis. irtoL'ori. Mn.=chl.ni. trovandosi rnsll'estate dellDaw4910 a Viichy aveva conosciuto in quella eie- j domgtiraUssiuia stazione balneare ìuternazionalo lai suasignorina americana. aJtora di 21 anno e nel j entfiore delia sua bellezza. L'on. Moschini se ne!in invaghì ptìrduiaihento e le offerse immediata- De mento di sposarla, se non chela diversità di ì pricamtleie fra!on. Moschkii eia signorina Lulù wis'Dd«vis la fcoeio dappritma niluttante ad ac-,per«eiiave l'oflerla. Sedotta poi dall'amore vivis-■ waSimo de'l'on. Meschini.'la signorina^si fldan- c czò con Jul per siKistulO nel novembre dello mascorso anno. I accil m.",trimonio fu un grondo avvenimento di mondano o la signora Moschini. più elio mai 6 obella, tcee il suo ingresso nella grande so-:Qucietà di Rome, e di Parigi, destando dappoi- Un tutto grande omtnirazione. Però la luna di I micie fu breve. Dissensi! intimi e profondi non ; niancarono a -manifostai-si; acculo reciproche j8si incrómrbno fra i du: coniugi, ed all'amore ordente subentrò l'indil'l'erenza e l'aoredine. \i ! Afu cosi la separazione legale che venne prò-[vic•nu-iiziata dal tribunale di Roma nel 1911. Fu scisubito dopo la «eparazione legaile (elio la si- ' hagnoru Lulu Dawis afferma cisere stalla otte-1 c:'unta con mezzi subdoli dall'on. Moschini) che [ ric'quest'ultimo.chiuse la porta della propria..co- lia isa, cioè della vtìla clm "'onorevole possiede Isegin [Votini ii Porta Pia, alla consorte. ranQuesto atto fu il segnalo di una nuova serielsubd! atti giudiziari: .l'on. Moschini, in mia caii- delsa successiva; chiese l'annullamento del mairi- sig.monio, perone, a suo giudizio, la signorina ! dimOiea Lulù Dawis aveva usurpato questo nome,. ilho' ' cliqutalAl ;e, invece di essere nata da famiglia ricca del |Té?:as, sarebbe stala invece adottata "'a. un suddito italiano, certo Pini, stabilitosi in Amerlca. Ua domanda di annullamento di matrimoniò v'enfio perù, in una prima fase giudiziaria, respirila da! Tribunale. • Gotrteniporaiieanientè, la signora Olga Lulu ,Ua\vis iniziava una causa, per ottenere un [assegno alimentare dal Tribunato il Tribunale, [assegnava alla signora Davi.-, -tenendo conto della circostanza che il marito 6 milionario, il'àsseguo di Ero mille mensili; L'on. Moschini 'rìr/jTveva contro questa sentenza, e insisteva nella domanda di unnùlianiéhtò di matrimonio. Le duo cause, iniziate dall'on. Moschini, erano di pronta discussine dinanzi al Tribunale di noma, allorchè e sopravvenuta, come ,un fulmine, la catastrofe, cioè, la sorpresa •latta compiere dall'on. Moschini dalla Polizia di Pioina, per accertare la infedeltà della moglie. I sospetti e il pedinamento L'on. Moscliiai da tempo aveva dei dubbi meessfedDadarememarioDacesesosiapavuni| di! mI nisulla fedeltà (i^'la propria "consorte, e meditav" I nadi farla sorprendere dalia Polizia, ma man- alcavano elementi precisi. L'on. Moscliini aveva lindo vuto ricorrere ad una delle tante Agenzie fisPrivai,' di Polizia le quali si incaricano di i ce'pedinare > mogli sospette di infedeltà. I primi risultati delle Indagini della Polizia privata romana non diedero grandi risul'■taii: I.prlmi rapporti dei « détectlves » privati dioevano che la signora Lulù Dawis riceve»» negli alberghi di prim'ordine, dove essa nllofgiava, qualche signore di bella apparenza •e ili casato signorili!, con i quali si intratienevja nel salotto dell'albergo, per qualche tenijo, ina senza dar luogo a sospetti di sorta. DI mano in mano, però, le indagini della Polizia privata si intensificavano; l'on. Moschini riusciva ad ottenere maggiori risultati: 'egli veniva cosi a sapere che sua moglie, oltre ad Intrattenersi nei salotto dell'albergo, usciva con signori, che poi la riaccompagnavano all'albergo e la lasciavano soia. Successivamente ancora, l'on. Moschini apprendeva, dai rapporti della sua Polizia privata, che Iti signora si recava, qualche volta, n-aila casa segnata col X. 23 di via Condoli!, ,! precisamente a- terzo piano, in un appartamento tenuto in affitto dal capitano di corvetta De Bellegarde., applicato presso il Ministero della Marina. L'on. Moschini diede allora l'ordine di in" lensificarp le hid;!glni. Si è affermato che la signora Olga Lulù Dawis si era recata recentemente,, in occasione della rivesta navale, a Napoli, a raggiùngere il. capitano De UeìlcIgardè, to'quella città. Per<\ controllata questa Informazione, essa risultò inesatta. La signora Olga Lulù Dawis non si era mai mossa da Roma, anche perchè essa versava in condizioni finanziarie disastrose. Il marito aveva nei mesi scorsi ed anche in questo mese ritardato a farle i' pagamento dell'assegno alimentare di lire mille, stabilito dal Tribunale idi Roma: perciò essa non aveva a propria disposizione i danari necessari per viaggiare e recarsi altrove. Cosi rimase a Roma, dove continuò a vedere ad intervalli il capitano di corvetta De Beilegarde. La sorpresa La Polizia privata credette di io ji proprio 9copo. l'altra sera, segnalò - all'ori Moschini che Ja JvUlù Dawis-Mosclihii era uscita no De Bellegarde. e si sarebbe recata al di lui appartamento, in via Condotti, 23. L'on. Moscliini. appena ricevuto questo rap porto della Polizia privata, cdrse alla Quo «tura Centrale di Roma e richiese l'intervento di un delegato di Pubblica Sicurezza, per la constatazione dell'adulterio. La Polizia privata non aveva errato. La Po Jizia di Roma accordò all'on. •Moschini il de legato richiesto il quale insieme a gualche vegnqudesvewt laggiù;.alloiclH! essi signora Olga con il capita- asloLuiùmdibineOduqutudpmsiitQtizzgpfaaVsetrsipdesssrnpdi— gente si recò al tarzo piano delia casa di via Condotti, n. 23. Venne bussato alia porta e alla persona che- venne ed aprire fu fatta l'inimnziono di legge. Verniero cosi arrestati: la ignora Olga Lulù Dawis, moglie dell'on. Moconi, ed il capitano di corvetto Do Bellegarde, he si trovava con Ini nell'elegante appartamento 11 delegato di pubblica sicurezza entrò ncl appartamento accompagnato dagli agenti, e fappartaanento accompagnato dagli agenti. **"!» <*» tanto la signora Olga Lulù Davis, »o il capuano De Bellegarde, tenevano cnTamhl atteggiamento correttissimo, e sta- sicurezza, li capitano e la sonora vennero tradotti ola Questura Centrale .dove subirono un primo vetta, quanto la signora dovettero fare buon viso al cattivo giuoco, ed arrendersi all'ordine di arresto intimato dal delegato di pubblica bu——sigpadi selgn—da—braffiRogidacarenoRostafaHanterrogatorio. La signora dichiarò di essersi tarovata a iar visita al capitano De Bellegarde dell'ora avanzata in-cut aveva reso tale visita, a signora Olga Lulù Dawis-Mcschini rispose di essere americana, e aggiùnse che nel suo paese non vi è nulla di strano nei folto ohe una signora renda visiti anche in ore avanzate au ,un eignore suo conoscente. La signora Olga Lulù Dav.'is fece Inóltro noterò che tanto iei quanto il capitano De Bellegarde furono! cotrovati in tali condizioni personali da non au- torizzaro il sospettò del reato ad essi attriDU.iU}> La signora Olga Daw.is-Moschini agginn. se inoltre un particolare assai delicato, per cui daunUnalundecaMo la signora Olga Lulù -Darvi-Moschini al car- cere femimn.ile delle Martellate. "ornine del Procuratore del Re la coppia KSH»» ,^'appartamento di. via Condotti, venne poi interrogata ieri .mattina da un gi-udice appositamente delegato. Tanto la signora mticolasesequanto il capitano Bellegarde ripeterono P"*]*.essa" non"ìard«a""a rivefee le fiutóni condizioni finanziane nelle quali il morato 1 aveva lasciata, in seguito al ritardo nel pa- gauiento dell'assegno alimentario di lire mille fissatola daU tribunale di Roma. In seguito a questo interrogatorio e ada domanda di libertà provvisoria presentata )ier il capitano De Bellegarde, questo ultimo veniva scarcerato nella Giornata di vri. L'avv. Vitlrtorto Vinai, difensore della signora Olga Lulù Daw-Js Moschini ha prièsentaw oggi stesso la domanda di libertà provvisoria anche per la sua cliente. Si crede che'.òsa sarà scarcerata entro oggi o al più tarai domani. 11 ritardo, in confronto alla scarcerazione dèi capitano De Bellegarde, dipende da due circostaiiz'j : la prima die» essendo la signora Olga Lulù Da wis Moschini una shunterà, devesi richiedere per essa il certlflòat-J penale al casellario cen wale penale di Roma; la. seconda circostanza c che, trattandosi iii ima straaiiera, per quanto maritata ad un italiano, si deve sentire per accordare la W>ertà provvisoria, la Cannerà di Consiglio die si liuniscc appunto oggi. Bd 6 oggi appu.'iu che delibererà in proposito, Questi sono i fasti d!i cui tutta Roma parla Un questo momento. I r „„„„j_ „„„ ì<^ ; LenveraanCO con l avvocato j8na sj^nora Lulù Olga Moschini Bavis • - • • - , ! Appj'aa dissipato il mistero che copriva le [vicende della signora Olga Lulù Dawis Mo scili».', mi sono recato dall'avvocato che essa ' ha scelto a difenderla in questo dolorose cir1 c:'.-!anze, cioè l'avv. Vittorio Vinai. Alla mia [ richiesta di un colloquio, l'avv. Vittorio Vinai lia cortesemente aderito e mi ha detto: « In Iseguito all'avere l'on. Moschini esciusu — abar randole ia )>orUi di casa — la propria signora. subito dopo l'udienza dinanzi al presidente del Tribunale di Roma, dell"! 1 aprile 1911, la signora Olga Lulù Dawis Moscliini. come è dimostralo da attestati rilasciati dall'avv. Delhomeau di Parigi c dal prof. Cuneo di quella clinica universitaria, ha manifestato una inquietante alterazione delie sue facoltà mentali. Il dolore è stato )ier essa troppo grande. Al dispiacere provato per vedersi cosi crude!- nsupcocrcasdgl'ocompbmligrmente separata dal marito, versò il quale essa non aveva in alcun modo peccato di infedeltà, si aggiunse per la signora Olga Lulù Dawis Meschini, il dolore di vedersi stretta da difficoltà finanziarie. 11 marito di lei, onorevole Moschini. non ha mai fatto puntualmente onore ai propri impegni. Egli non ha mai pagato regolarmente l'assegno .alimentario di lire mille fissato alla signora ijiaa Lulù Dawis Moschini dal Tribunale di Roma. '■■ Infatti, per citare soltanto le date più recenti, proseguì l'avv. Vittorio Vinai, nel mese scorso l'assegno di lire mille venne pagato soliamo il 19 di ottobre. Nei mese corrente, siamo ai 18 di novembre, l'assegno non è stalo pagato ancora. E' vero bensì clivi io ho ricevuto questa mattina una cartolina- dall'amministratore dell'on. Moschini. nella quale ini si | dichiara che fino da! giorno 9 corrente ìe lire ! mille per la signora Olga Lulu Dawis MoschiI ni sono state spedile ali'avv. Donati, patroci- loznPchAdgnapalcoenPpncmarrtotrctrescfutesistrnmrs I natile dell'on. Moschini a Roma: ma è vero altresì clic fino al momento dell'arresto, cioè lino a sabato sera, la signora Olga Lulù Da fis Moschini, non aveva neppure ricevuto un i centesimo dell'assegno di lire mille, che do- - La sivista o a a a a e e e i i p o to a o e e veva ricevere per il mese di novembre, gnora Olga Lulù Dawis Moschini si c quindi stretta dalla necessito di pagare i debiti senza avere i mezzi di farvi fronte. suoi i a a- dnPsatbcMLe angustie finanziarie di una ricca signora « L'assegno di lire mille era. a dir vero, assolutamente insufficiente di fronte alle dolorose necessità nelle quali la signora Olga Lulù Dawis Moschini si è trovala, liiiatti la iùjnura ha . dovuto attraversare cilcùsUiiizo moito dolorose, tra lo quali quella notevole di una operazione chirurgica costosissima, su-1bilit a Parigi c compiuta dal prof. Cuneo, ' nella Clinica universitaria di Parigi. « Bisogna notare inoltre elio lai signora Olga Lulù Dav.-is Moschini non poteva condurrà un genere di vita troppo diverso da quello al quale l'on. Moschini l'aveva abituata. Così, costretta a vivere negli alber.?hi di prim'ordine, essa si è trovata sempre allo prese con i creditori, in modo da non avere mai un soldo a sua disposizione.... La povera signora, ignara, tra parentesi, delia lingua italiana, si è vista sola a -Homi-, priva di Qualsiasi appoggio. Essa era dunque in con- tilino e serto pericolo di soggiacere alle tenta- zioni clic, per mia donna in istrettezzd fiumi-ziaric, non mancano nelle grand' città. Mal- grado ciò, essa non aveva mal dato il più piccolo appiglio da parto de! marito (che lafaceva pedinare da agenti di polizia privata) a qualsiasi sospetto. « lo stesso — ag.';iui!&3 l'avv. Vinai — con- Vinto della dolorosa condizione nella quale la signora Olga Lulù Dawis Moscliini, la quale era costretta a continue privazioni, veniva atrovarsi, feci continue pratiche presso il Presidente de! Tribunale <i; Roma, cav. Pagella. presso il cav. Do Luca, consigliere dr-lia Corte di Cassazione di Koiné, presso l'on. Landucci, ed anche presso i parenti dell'on. Moschini stesso, perchè in qualsiasi modo provvedessero a togliere questa donna dai!» umiliante situazione nella quale veniva lasciata da! marito. Ma tutto è riuscito Inutile, perché l'onorevole Meschini ha voluto evidentemente portare lo cose alle loro estreme conseguenze. Un marito che querela la maglie di nome falso — Potrebbe indicarmi di addurre in apppggic inazioni V lo le dirò subito quali falli ella erede a questo sue after- replico l'avv; Vinai — che non più tardi del l'I novembre corrente e a l'ou. Moschini noìllloava a mezzo dell'ufficialo giudiziario Guerrieri, del Tribunale di Roma, l'atto della sua costituzione di Parte Civile in un giudizio penale intentato contro la moglie, signora Olga Lulù Dawis Moschini. essendosi egli querelato contro la moglie stessa, per il reato di falso in pubblici certificati. L'on. Moschini ritornava cosi a proporre in linea penale l'accusa già formulata in linea civile contro la moglie, e rigettata dal Tribunale Civile di Roma. — In che consiste quosta accusa? — Consiste nella affermazione di avere la signora Olga Lulù Davis Moschini, usurpalo il nome dt Lulù Dawls invece di quello di Olga Halien Pini elio, secondo l'on. Mo-, sellini, corrisponderebbe al vero nome c cognome della signora. — Quale fu l'esito della querela presentata dall'on. Moschini il U3 novembre? — 11 processo penale intentato il 16 novem bre dall'on. Moschini contro la moglie è stato affidato per l'istruzione al giudioe istruttore Rossi, del Tribunale di Roma. E' inultto aggiungere che io ritengo non. aver alcun fon da mento l'accusa di falso su pubblici certifl cali rivolta, come ultimo dispregio, dall'ono revolo Moschini alla consorte. Occorre appena, notare che dinanzi al Tribunato civile di Roma tutto le Autorità del Texas hanno attestalo che la detta signora e veramente della famiglia Dawis e non appartiene, alla famiglia Halien Pini, come l'on. Moschini, cerai un i tardivo pretesto, ritiene. La famiglia Dawis, e e o e a o o! continua 'corrispondenza della signora T)awts- . i dalla quale la signora Olga Lulù proviene, è una famiglia altamente .rispettabile del Texas. Un membro di questa famiglia è attualmente alto magistrato di queila Repubblica. L'aw, Vinai mi ha a questo punto esibito una quantità di lettere famigliari e di ritratti dell'intera famiglia Dawis. — Questa esibizione — ha aggiunto l'avw cato Vinai — lo basterà a dimostrare, con la Moschini con la famiglia DawJs, la prova, ilei ccLcsdcsdsodrpg2easdccsap«• r- a i, ua modo più chiaro e lampante. - oltre l'aùteh-[Hticità dei documenti prodotti nelle precedenti f contestazioni giudiziarie fra l'on. Mosehto-i e la moglie,-che è assolutamente veridica l'asserzione della, signora Olga Lulù Dawis-Mu-i sellini di provenire dalla famiglia Dawis o ni o a- e non dal "a famiglia Nailon-Pini. Quindi nessuna rapione di esistere hanno le motivazioni prodotte dall'on. Moschini, tanto in passato, come, oggi, per l'annullamento del suo micrime aio con la signora Olga Lulù Dawis... — Quando si sarebbero dovuto 'discutere .le causo in corso fra Von. Moschini e la sua sii-'nora? " . — La causa in appello de! merito, promossa dall'on. Moschini per la riduzione dell'assegno mensile di lire mille (causa voluta dall'on. Moschini), dovrebbe essere discussa il 21 corrente, dinanzi alla Corte d'Appello di Roma: e quella per la. nullità del matrimoniò), proposta anch'essa dall'on. Moscliini, dovrebbe essere discussa il 5 dicembre, dinanzi al magistrato di Roma. L'avv. Vina.;.mi fe' leggero la domanda di libertà provvisoria fatta a beneficio della signora Dawis, di cui ora si attende la scarcerazione. Ptddlnssrs