L'enciclica del Papa sui Sindacati operai di Germania

L'enciclica del Papa sui Sindacati operai di Germania L'enciclica del Papa sui Sindacati operai di Germania (Per telefono e per telegrafo alla Stampa) Oll 9 ttiopofessiali i ■ ;ì Oolonla, 9, mattino. La « Koelnische Volkszeitung » pubblica l'enciclica del Papa in data 84 ottobre sui Sindacati cattolici, che dice: Ciò che sopratutto desideriamo è di consolidare l'unione dei cattolici ed evitare tutte le cause di divergenza d'opinioni. Desideriamo che anche 1 cattolici vivano in pace coi compatrioti non professanti tede cattolica. Il dovere dei cattolici nella vita privata come nella vita comune pubblica è di mantenere i principi della verità cristiana insegnata dalla (mieta cattolica, specialmente quelli, che il nostro preesdessora espose nella enciclica « Rerum novarum » di cui i vescovi di Prussia nel 1900 a Fulda approvarono le conclusioni. I Sindacati operai che si debbono autorizzare sono quelli basati essensialmente pai principi di religione cattolica e che la riconoscono come loro direttrice. Ha non potrebbesi affatto autorizzare i Sindacati misti. L'Enciclica loda le unioni operaie puramente cattoliche di Germania. Ammette tuttavia che è giusto che cattolici, desiderosi di migliorare la loro sorte, riguardò alle condizioni dei "salari e del lavoro, agiscano, con prudenza però, insieme ai non cattolici, in vista del bene comune. Dietro il parere dei vescovi, saranno tollerati i Sindacati cristiani misti, a condizione che siano prese misure di precauzione appropriate. Particolarmente gli operai che faranno parte di questi Sindacati cristiani dovranno appartenere anche ai Sindacati cattolici. I Sindacati devono astenersi da tutto ciò che non si accorderà coi precetti della Chiesa e del potere ecclesiastico legittimo. L'enciclica prescrive ai cattolici d'evitare qualsiasi discussione, e in caso di divergenze di opinione, di domandare consiglio ai vescovi, che porteranno il caso dinanzi alla Santa Sede Apostolica. Se da una paiate nessuno ha il diritto di riguardare come sospetti nella tede quelli che con intento lodevole vogliono far parte dei Sindacati misti, d'altra parte bieogna biasimare molto le misure ostili riguardo alle associazioni puramente cattoliche, associazdoni che devono invece essere energicamente sostenute e diffuse più che è possibile. Sono da biasimare quelli che vogliono adottare ed imporre una forma interconfessionale alle associazioni sotto il pretesto di dare una forma identica a tutti i Sindacati. Pio X esperto pacificatore Rema, 9, notte. (A.) Anehe VOsiervaiore Romano pubblica ài testo della tanto attesa Enciclica pontificia sui confessionalismo delle organizzazioni operaie di Germania. La ouestóone del Sindacati professionali (Gewarksghalten) «trave e complessa, « già stata mesta In evidenza dalla Stampa, ma non tara mala per comprendere ' tutta la portata del documentò destinato ad essere discusso largamente nel campo catto lieo non della sola Germania, di riassumere il dibattito nei suol sommi cani. Due tendenze dividono da molto temno il eattoBclsmo tedesco, una transigente (scuola di Monaco e dilezione di Colonia) e l'altra intransigente (scuola di Berlino}. Esse hanno combattuto la loro grande lotta sino ad oggi sui terreno delle organizzazioni professionali. Come possono definirsi le due Direzioni su questo tema? finora esse cono etata definite Inesattamente. Cosi m. afferma: a Berlino si vogliono separare sul terreno professionale le organizzazioni cattoliche protestanti, mentro a Colonia si vogliono riunirle sopra una base cristiana. Ma, in realtà, almeno secondo quanto ti apprende da fonte autorevole, si dice: la tendènza di Colonia orofessa la aconfessionalità, e per conseguenza la areliglosltà del Sindacati, in quontoche gli aggruppamenti professionali non si occupano che dei loro interessi professionali economici: per conseguenza il Sindacato non cristiano e interconfessionale dei gladbalristi è un aggruppamento aconfessionale di operai, la maggior parte cristiani cattolici e protestanti. La direzione di Berlino, pure non scartando la possibilità di alleanze sul terreno strettamente professionale fra operai cattolici e protestanti vuole però, come base normale, il limite confessionale degli aggruppamenti. Praticamente nella sua organizzazione essa innesta le organizzazioni pnldpBdleisctgtcndsCScptddppdpcptcPgscppdpbtbtcerqimapfnor e d e a e professionali a scopi professionali sulla organizzazione confessionale degli. operai cattolici di Germania. * La discussione fra le due scuole, come già dicemmo, aveva preso in Germania vaste proporzioni. Le polemiche si accendevano ira Berlino e Colonia ogni giorno tvìù vivaci. L'ordine dato dalla Santa Sede sino ad oggi di tollerare i Sindacati interconfessionali sin là ove i Vescovi del luogo giudicavano opportuno sembra si sia snesso cercato di fare applicare con soverchio zelo owrnnizzatore dai sostenitori della tendenza di Colonia. D'altra pan», da Berlino si protestava per gli ostacoli che si incontravano ogni qual voi ta si doveva organizzare una Società operaia cattolica e si accusava Colonia di volere monopolizzre l'organizzazione sindacale a. favore delllntercontessionolismo dei Sindacati cristiani. Sul terreno pratico, la tendenza di Colonia si è mostrata sempre nifi potente. I Sindacati intowanfesslonali si sono moltiplicati ed il Governo tedesco ha seguito con simpatia il movimento dappoiché i Sindacati interconfessionali, stretti attorno al Centro, sono diventati uno strumento politico di primo ordine, cosi per la lotta contro il socialismo che per qualsiasi alti» lotta, potendo sfuggire essi per il loro cn ratiere alla dirotta obbedienza dei voleri del Pontefice e alla soggezione alla politica vaticana. La Santa Sede non poteva lasciar sopraffare completamente la tendenza di Berlino, ma non poteva, d'altronde, condannare più ormai la tendenza di Colonia. Nonostante fosse invocata la sua parola, aveva però sempre taciuto. Pio X si ò deciso finalmente a parlare, e con grande abilità ha cercato di risolvere la questione con una netta affermazione di principio, come con un ingegnoso meccanismo pratico per applicarla, meccanismo che gli ha permesso di accontentare, nella conclusione della sua lettera, un po' tutti. 11 documento pontificio, riconoscendo che tutta la vita pubblica e privata del cattolico è soggetta all'Autorità gerarchica, dice che il cattolico, membro di un organizzazione aconfessionale o interconfessionale, giacché In pratica è la stessa cosa, non può esimersi dalia morale cattolica e per conseguenza dall'obbedire all'autorità religiosa cattolica; giammai potrà esimersi da questo obbligo se l'organizzazione a cui è iscritto non fu sottomessa alle regole della morale cattolica. « Un cattolico — dice Pio X nella sua lettera all'Episcopato tedesco — non può affatto appartenere ad un'Associazione non cattolica, ed a qualsiasi organizzazione ove non solo la fede, ma la. morale e la disciplina cattolica non siano rispettate di diritto e di "fatto, ». Perciò, secondo Pio X, l'organizzazione professionale normale per i cattolici deve essere l'organizzazione professionale dei cattolici. In ogni occasione opportuna, per esempio durante una discussione sul salarlo e sul contratto di lavoro fra proprietari ed operai di una città, l'organizzazione operaia cattolica può però accordarsi, per mezzo di trattative, come è in uso nelle organizzazioni sindacali interconfessionali, con le organizzazioni operaie non cattoliche. Lo scopo economico delle riunioni interconfessionali è quindi tcfllerato come eccezione alla Tegola, sotto special! circostanze e dato che il Vescovo della Diocesi ritenga ciò opportuno, sempre però dopo aver constatato che il Sindacato interconfessionale garantisce agli operai cattolici il rispetto alla fede ed alia fiorale cattolica. Il Papa proibisce dopo ciò senz'altro le polemiche fra cattolici a proposito dei sindacati stessi e stabilisce che lo eventuali querele debbano essere presentato alla Santa Sede per una decisione. Tale la sostanza del documento. Il Papa condanna insomma quella tendenza che attraverso l'interconfesslonalismo professionale dovesse dominare e ridurre lin. istato di infermtià le organizzazioni puramente caitr toliche. Pio X non raccomanda come organizzazione idaaìe dell'operalo cattolico il sindacato confessionale, ma indica come regola ordtoarta il confessionalismo delle organizzazioni professionali e sociali. Da tutto il documento 4i-aspare certo e preciso il pensiero del Papa di cercare di mettere un po' di pace fra le due correnti avversaria, obbligando la tendenza intransigente a ritenere come assolte dal pecc.'ito commesso le organizzazioni interconfessionali finora esistcntit e quelle che non si potrà fare a meno di riconoscere : di Pontefice ha voluto anche potò mettere nello stesso tempo bene in guardia i Vescovi coiiiitro sii abusi ed i pericoli pratici che l'ónterconfessioaalismo presenta cosi come c voluto ed appli cato dagli ambienti cattolici elio l'odierno non liticato sospetta di -modernismo. raFogmAbRdseRddvpdmlumscalandVbgaoCr2cAfaill'cl'falicnpasupcoligcpmScmdasedèLpdpgppmpgeedgdicqApdvaMlCdmegindsor

Persone citate: Pio X