Il treno della morte e la fuga degli affamati

Il treno della morte e la fuga degli affamati Il treno della morte e la fuga degli affamati (Per felegr. da uno dei nostri Inviati speciali) Disino la continuazione del telegramma da Katalgia; nel. quale è narrata, con un'efficacia tragica e commossa, la fuga, dell'esercito di Abdrillah-pasclà dopo la disfatta di Tchourlu. Nella prima edizione di lori abbiamo «ìotuto dare ..solamente la prima parte del telegramma. I bulgari, stanchi delle marcie forzate e dei lunghi e fieri combattimenti, non hanno potato Inseguire i fuggiaschi e distruggerli colle artiglierie. 1 regolari turchi, demoralizzati e affamati, si sono abbandonati, fuggendo; al massacro e alla distruzione': la barbarle sopita si ridestò, nell'angoscia della sconfitta, in tutti 1 cuori mussulmani. Ma ecco 41 seguito di questo terribile documento della guerra feroce e senza, quartiere. KATALGIA, 7. {Per corriere « Costanza e quindi per telegrafo: recapitato 8, notte) : II soldato turco, ordinariamente placido, è eira, diventalo un essere pericoloso, a cui la fame ha alteralo la. mente. Ogni casa, lungo la linea di ritirata, venne perquisita, nella speranza di trovarvi qualche cosa da mangiare, giacchi anche una erosta di pane ammuffito veniva considerata come un buon bottino. I catalli. che furono uccisi, o morirono per etaurtm/nto, vennero divorati crudi . dal fuggiaschi. Lungo la ferrovia. Molti dei soldati perdettero la strada; molti piccoli gruppi, ansi, abbandonarono Tchiorlu, ignorando da quii parte procedere e marciarono cosi lungo la ferrovia. Era l'istinto che li avviava nella direzione in cui correvano l binàri: essi sarebbero arrivati in qualche località abitata. Squadre di fuggiaschi, dopo aver percorso una breve distanza, caddero esausti sópra i binari: l'ultimo treno, proveniente daTchorlu, dovette procedere con estrema cautela, giacché altrimenti avrebbe schiacciato molti soldati feriti e affamati, caduti sopra i binari. Jl treno, era pieno di feriti, .di danne e di bambini e portava pure lo Stato" Maggiore di Abdullah Pascià, oltre agli attachésesterf, e oleum corrispondenti di guerra. Le donne ed i bambini erano cosi stipali nei vagoni, che molti rimasero soffocali. Durante il viaggio, il treno dovette procedere così lentamente, che l soldati fuggenti, ai quali rimaneva ancora qualche chilometro per giungere a Katalgia, cercarono di aggrupparsi sul tetto dei vagoni: eenonchè, in breve ogni più piccolo spazio sopra i-carrozzoni fU-'oecupaioi Aifehe la locomotiva fu invasa: parecchi uomini, presi dalla disperazione, si tenevano aggruppati alle .sporgente della macchina. Durante il viaggio, molti di questi sventurati, aggrappati cosi ,al treno, caddero giù. e parecchi nelle curve rimasero uccisi o terili. • Il treno aveva un aspetto strano-, pareva un grande grappolo umano fuggente attraverso il paese desolato. La massa dei fuggitivi, che vi si aggrappava, era tale, che non si poteva vedere alcuna parte del treno : soltanto il fumaiolo della locomotiva emergeva da quello ammano di corpi. La velocità ' media, mantenuta in questo terribile viaggio, fu di dodici miglia all'ora. Ad un punto, dato questo passo funereo, sorse il timore che il treno potesse venire catturato dai Bulgari. Un ufficiale di Stato Maggiore allora perdette la testa, e diete ordine di tagliare'ed abbandonare i vagoni,^ nei.quali erano ricoverati i feriti. Udendo dò, due ufficiali medici, che avevano in consegna, i pazienti, eslrassero le rivoltelle e minacciarono di uccidere l'ufficiale di Stato Maggiore, ed anche i conduttori del treno, qualora l'ordine di abbandonare i carrozzoni di coda fosse effettuato. Sotto la minaccia delle rivoltèlle splanate, l'ufficiale ài Stato Maggiore si arrese: i carrozzoni, carichi di feriti, che erano già stati staccati, vennero riattaccati al treno, il quale prosegui il viaggio verso oriente ■ Quando qualche ferito durante il viaggio spirava, il suo cadavere era buttato giù dal treno, lungo le scarpate della ferrovia, ed i sopravviventi occupavano subilo con un sospiro di sollievo lo spazio rimasto Ubero. I rimasugli di un esercito ■'Ai (niente di Katalgia la strada fa pensare ad un tratto di palude Inguadabile. Il Governo sta inviando qui in fretta e furia una grande quantità il vettovaglie e di munizioni. Per il momento il tempo è dolce e asciutto, altriménti nessuno dell'esercito di Abdullah avrebbe potuto sopravvivere alle privazioni indicibili del giorni scorsi. SI tenta ora di mettere Insieme t disgraziati rimasugli di quello che era un esercito e si fanno sforzi erculei per ristabilire la disciplina nei ranghi. I pochi ufficiati disponibili lavorano come negri, ma si trovano di fronte ad un campito gigantesco. CU hodlas di Stambul, accompagnati da altri personaggi, che recano seco il sacro labaro verde del Profeta, si provano a far rivivere nelle truppe qualche spirito marziale e a rtstaurare il prestigio militare predicando la guerra-santa. Ma l soldati ascoltano le loro esortazioni senza eccitarsi. Sembra impossibile riaccendere in essi l'antico ardore religio$o e far risuscitare con degli espedienti quelle energie fisiche scomparse dopo la disfatta. Mai venne dimostrato più. chiaramente che • ogni esercito si muove e combatte a seconda della filiazione del suo ventre >. Se non c'è da mangiare non si può combattere. Alle incitazioni, dei capi religiosi di sterminare il nemico, ti soldati da Abdullah rispondono invartabllmente : « Prima dateci del pane! ». Arrivano dei corrispondenti, essi pure in condizioni miserande: stracciati, esauriti dal tunga viaggia; la maggior parte di essi ha perduta tutto il bagaglio e spyiq.óitnastl senm sito f*r varii giorni.Lelo0%offerenze soma shuc nmui eguali a quelle dèi soldati scon- ' Re Ferdinando diventato Io spauracchio di Costantinopoli. A Costantinopoli lutto è tranquillo e tutti sono in una febbrile attesa. Il Governo, fa ogni sforzo per mantenere l'ordine e per impedire il saccheggio e per salvaguardare la vita degli stranieri. L'arrivo di navi da guerra estere ha avuto un effetto sedativo sugli elementi turbolenti di Stambul, l quali sono sempre pronti alla rapina e all'assassinio ad ogni oc castone di intensa agitazione nazionale. Stambul non può vedere alt stranieri. Se essa non potrà respingere i bulgari vittoriosi, si accontenterà pensando a . tagliare quante gole cristiane sarà possibile nel caso che le Autorità non vigilino abbastanza. Re Ferdinando è diventato lo spauracchio il Costantinopoli, e ogni bambino turco può essere ridotto all'obbedienza e alla docilità colla pronuncia del nome di Sua Maestà bulgara e con la minaccia di chiamare l'eroe, bulgaro. I turchi stessi stanno facendo delle previsioni sul caso che Ut capitale cada nelle mani del bulgari. L'aria è piena di voci di intervento, ma nulla fi conosce di preciso. Si ritiene che il Governo, comprendendo quanto sia inutile la resistenza, farà appello alle Potenze, e specialmente all'Inghilterra, perchè intervengano presso l conquistatori bulgari, inducendoli a fermarsi prima di arrivare sotto le mura della città.

Persone citate: Abdullah Pascià, Profeta, Re Ferdinando

Luoghi citati: Costantinopoli, Inghilterra, Katalgia