L'estremo baluardo

L'estremo baluardoL'estremo baluardo Dopo Kirk Kilisse, come per sprazzo di luce meridiana schiaritasi la situazione in tutta, la sua tragicità, i turchi sembra che non abbiano perseguito altro obiettivo se non quello di spostarsi dapprima verso l'asso della penisola, che si protende tra Mar N'ero e Mar di Marmava, poi di starvi a cavallo dall'un lato e dall'altro per quanto maggior tratto fosse loro possibile, in modo da non l'arsi tagliare la ritirata su Costantinopoli, come i bulgari accennavano di .voler fare col muovere grosse colonne su ambedue le falde dei monti Sfrangia., che prospettano 11 Mar Nero e formano orlo orientale della pianura di Tracia. Riuscirono nell'intento: ma. poiché il movi mento- fu. iniziato troppo tardi, sotto la pres sione souipre più incalzante del nemico, non I poterono avere neT'Pur poche giornate di tre1 e i i i e à ¬ gua per eseguire i necessari lavori di rafforzamento delle posizioni occupate, per prendere le disposizioni più idonee perchè la nuova battaglia si potesse svolgere con probabilità di successo dalla loro parte. E perciò, dopo ima resistenza che in certi tratti fu certamente energica, risoluta, disperata addirittura, e in altri, invece, fiacca, debole, quanto mai inconsistente, essi dovettero abbandonare la prima linea occupata, che da Lflle Burgas si stendeva per Viza-sin quasi al M.ir Nero, e sempre ritirandosi per scaglioni, più o meno ordinati, più o meno operanti con unità di (ritenti e di direzione,-e sostando-di tratto in tratto a combattere su tutte quelle posizioni naturalmente forti, determinate dai piccoli corsi d'acqua scendenti dai monti Strangia a ingrossare'-'l'Ergitene, -poterono sin qui tenere fronte al nemico vittorioso, che senza tregua l'incalza tuttora assai da vicino. L'ultimo telegramma ufficiale, in data del 6, proveniente da Sofia, annunzia precisamente imo degli episòdi'di .questa tragica ritirata; Ciorlu o Sarai,: e ritrarsi, dopo le gravi perdite sofferte, sulla linea fortificata di Catàlgiìi; Più in là, quando taceranno i clamori della battaglia, quando poseranno le armi e cercheremo di trarre da questa guerra gli utili ammaestramenti ch'essa in sè racchiudo, vedremo se i turchi abbiano fatto bene o- malo a spingersi sin dal principio cosi avanti verso il confine, quando la mobilitazione e la. radunata trovavansi in una fase addirittura rudimentale, peggio ancora, quando essi le sapevano non suscettibili di completarsi in un periodo di tempo troppo discosto da quello degli eserciti nemici, coi quali dovevano cimentarsi da un giorno all'altro. Oggi consideriamoli ritirali finalmente nel loro ultimo ridotto, non allo scopo di ristabilire le sortì della guerra, oramai irreparabilmente perduta, ma per dar tempo alla lenta diplomazia d'intervenire, ove possibile, per la .conclusione di una pace^ meno gravosa di quella che l'andamento disgraziato della guerra lascia in questo momento prevedere. #'r# La linea fortificata di Catalgia giace a due giornate di marcia, cioè a circa 40 Km., a occidente di Costantinopoli, e si stende dal Mar Nero al Mar di Marmara, intercettando tutte le comunicazioni stradali ordinarie e fer- rate che dalla Tracia fanno capo alla capital» ' ottomana. Già sin dai tempi della guerra di Crimea questa posizione fu studiata e cominciata a fortificare, dietro consigli e suggerimenti spe- ( cialmente di ingegneri francesi e inglesi. Ma. allora ben poco fu fatto di serio. Si tornò però a pensarvi nellà'guerra del 1S77, quando- . le prime vittorie dei russi fecero .conoscere in tutta la sua gravità il serio"pericolo che Incombeva su Costantinopoli. In fretta e furia il Governo turco dispose che sulle principali vie per le quali poteva avanzarsi il nemico fossero costrutte delle opere fortificatorie di carattere provvisorio, ma però, come è noto, — e a simiglianza di quello che era stato fatto ad Adrianopoli, — al momento di. entrare in azione esse furono senz'altro sgombrate, tale era la demoralizzazione dell'esercito ottomano dopo le sconfitte patite. Comunque, quando nel 1884 fu ripreso In esame tutto quanto il complesso problema della difesa dell'Impero, fu deciso di, dedicare cure speciali alla linea di Catalgia, la quale ' fu definita quale prima linea di difesa della capitale contro nemico proveniente da occidente, giacchè, come vedremo altra volta, anche Costantinopoli è fortificata, ma in modo cosi inperfetto; nonostante i pareri; ed i suggerimenti autorevolissimi del maresciallo Moltke e del generale Brlalmont, che nessuno penserebbe che essa, allo stato odierno, potesse offrire una resistenza di un*, qualche durata. I lavori, iniziati subito dopo sulla;! di quelli abbozzati negli anni dal%7 al 19' dapprima dal prussiano Blume Pascià e poi dall'inglese Baker Pascià, furono terminarti ' verso il 1887, e da quell'epoca furono di tratto in tratto ripresi sia per completare la difésa qua e là dove era apparsa più debole, sia per rimodernare qua}c,bfi or.^ -0,-^^1^ ffUfl>: .■meglio idonea al compito da dislmpegnare. La fronte della posizione corre:iungo una. cresta, costituita da Una sarie di colline di altitudine, dal 210 ai 1i0 m,, la quale, partendo» dal Lago d'i Dei-Kos sul Mar Nero, va a flv nire nei pressi della profonda baia di Bujulw Cékmedgo sul Mar di Mannara. Il punto ph£ elevato della posizione si trova sul settore de» stro; il punto più depresso sta nel centro, 1^ corrispondenza cioè all'insellatura per la qua*] le passano la ferrovia e là strada ordinaria' Adrianopoli-Costantinopali. II terreno antistante al settore destro e quel, lo a Nord è boscoso, ciò che facilita l'access» al nemico, il quale può approssimarsi al ocn perto senza gravi rischi; onde ò la parte naturalmente più debole, e meglio protetta conopere adeguate. Il fianco destro poi della posizione può essere aggirato lungo il lido che se* para il lago di Derltos dal Mar Nero e che è largo circa 2230 ni. Ma a sbarramento immediato di questo sono due opere che intercettano l'unica carrereccia svolgentesi lungo la costa, e al momento opportuno e da prevedere che la flotta turca litmasta sin qui inoperosa entrerebbe anch'essa in azione 'nion solo per battere il lido, ma anche parte del terreno che il nemico dovrebbe percorrere per accedere alla linea fortificata. Il terreno antistante al settore sinistro è scoperto e declina a guisa di spalto nella velie del fiume Kara-Stt, immissario del Lago Cek-. medge, e dei suoi affluenti.- Questo fiume costituisce un ostacolo di rilievo nel suo corso medio, perchè fluisce in un profondo tour- i rane, e anche nel suo corso inferiore, perche! la sua valle, ampia qui da 1500 a 3000 m., è per circa 15 Km. paludosa e quasi' inìtmnsitabile fuori dai ponti e dalle strade, specialmente in giorni di pioggia. Il fianco Jnisti'o poi della posizione è appoggiato al Lago di Bujuk-Cekmedge, e il suo aggiramento è da consiiderarsi come assai difficile, dappoiché 11 lido che separa il lago dal Mar. di Marni ara è sotto il fuoco diretto delle opere erotte sulla posizione principale e sotto quello delle navi da guerra che, come dicemmo or ora, non mancherebbero di fare apparizione anche da «mesta parte, presentandosene la necessità. Ad ambìdue i settori fanno capo quattro strade secondarle; a quello di destra, in più; una. carrereccia, a quello di sinistra le accentiate rotabile e ferrovia Adrianopoli-Costantinopoli. Il «ergo della posizione è costituito da terreno ondulato; più in là, verso oriente, da un'altra linea di colline, parallela alla prima, che potrebbe costituire, opportunamente sistemata, una seconda buona linea difensiva. La posizione principale, considerata sulla linea di alture tra mare e mare, misura circa 45 Km. di- lunghezza, ma, dalla esistenza dei laghi di Uerkos e d'i Bujuk-Cekmedge vien ri- dotta nella sua parte viva, in quella che varosiiriilniente sarà teatro delle prossime grandi battaglie, a soli 25 Km. In questo tratto essa è rafforzata da una linea di 38 grandi ridotte, alcune delle quali di carattere permanente, e da due altre toee antistanti costituite da Ininceramanti per fanteria e da spalleggiamenli per batterie campali, i;n» complesso con un armamento di di rea 300 bocche da fuoco di medio calibro, parte delle quali però dì vecchio modèllo. La ferrovia poi è protetta da due ridotte speciali di carattere permanente. ** Questa posizione d'i Otalgia, setheno non- riscuotesse tutte 'le simpatie del gen. Brinijmcuit, che avrebbe voluto difendere Gosta.ii1 fcirwpoli con un vero e proprio suo campo trin!cér?io da erigersi nogl'imfiiediatì dintorni di quella capitale, tuttavia ha un valore militare ; Uutegaliile, c ove bone 0JganSzzsi6--a".'<Mfeac,. Irttwiata dei gecessajiQ. a armam/acett

Persone citate: Baker, Blume

Luoghi citati: Adrianopoli, Costantinopoli, Crimea, Sofia, Tracia