Coi feriti greci a Larissa

Coi feriti greci a Larissa Coi feriti greci a Larissa ,Per telègrafo dal nostro inviato speciale) LARISSA, 2, orp 1 , . ■ . ,. ; ' 'Atene e Larissa, dove giungo, divise da 0fc di /cr^BÌa> ferro^a' affaticoU daU' hanno vna sola vuUm* 'lella g**rrn- ìfenti- Atene U ved* fungere di notte, atta Stniinne, dove, nelle tenebre della piazza, 7„ , V llell<' ferita. A La,-issa i feriti sono ovunque- giungo ° 6 SOrt<m0 daUOsPeda1*, ripartono per Lamia ed Atene, immobili, esangui, su ba- re"e> ovvero comminano in lunghe file, col- P , ' » ' • c „"J_lJ .._„ " _?f visionc diviene abituale, non è più visione D ^ediala di guèrra. La guerra appare che la Grecia ,owte"? frontiera> "«^ - annwll° la frontiera. L'andirivieni militare dei furgoni-automobili, dei reparti di trup- *>> piantisi per la via di-Elassona e di Servio, dà a questa cittadina di frontiera, "ià Ritualmente militare, l'impressione AelVep0ca dene pacifiche manovre.. Occorre cercare la guerra nelle conversasioni di u, fidali, nei racconti dei feriti, sempre frani- menia"' ricost™ire * slori" degli aned- doti retrospettivi, che abbondano. Ad Ales- * sona, durante là battaglia, l'acida mussai- »"«no sali sul minareto della moschea, fu- citando gli abitanti cristiani sulla piazza.' ; soMaft greci entraì,onc Gli ufficiali li trat- tennero dallo'sparare auirhoido, ma la fu- tennero dallo'sparare auirhoid'o, ma la fu- diala di un abitante lo fece fiegare, boc- ncheggianle, sul parapetto del viinarito. . . r. • • i ■ . i . . .... A Servio, prima di abbandonare la città, i Turchi aprirono le prigion'i e liberarono . . . i mussulmani, legarono invece i prigionieri cristiani arrestati per rappresaglia aWini- zio della guerra e li fucilarono per le stra- de. Cosi non settanta furono i massacrati a Servia come si apprese nei primi giorni, ma centosessanta. Un soldato ferito mi raccon- in,,„ n-y, „ff„,„,<„i, ., ., . lava, ora ali ospedale l orrore ed il furore delle truppe greche quando, percorrendo le strade, ad ogni passo scorgevano cadaveri sul ciglio dei fossati. Le famiglie agiate pldguardia verso il quartiere generale videro tper le strade di montagna un curioso spetta- mmussulmane di Elassona c di Servia si sono Prifugiate a Kotzani Ivi, tremanti e pavide, £^.^f ^«y^»^ rcedenti m torme: ogni famiglia portava cuna grande bandiera greca a segno di prò- m lezione. La civiltà del vincitori non disarmò t sempre l'istinto selvaggio locale In Ser- v via, già conquistata, il capitano Zervos fu ? ucciso di notte con un coL dì \ u. toucciso di notte con un colpo di ascia e fu trovato morto l'indomani nella pubblica via. Altro tradimento avvenne a Kaìlar, mulo paese di sanguinari e rapaci abitanti, elie sono il terrore perpetuo degli abitanti di Cotzani per furto di armenti, ""p^"--». [assassinii. Ivi gli abitanti fecero sottomissione e mm distaccamento turco, fuòri eoi paese, alzò bandiera bianca. WlmprdpvUO gli abitanti del: pac'sfi.piombarono sui greci, che subirono delle perdite, nifa rinfrancatisi, accerchiarono'gli abitanti, arrestandoli. In numero di quattrocento siitrionano orai a CotzahH: Nelle 'successive occupazioni. "W a?» sarmo immedialo fu imposto, agli abitanti anche greci, per impedire rappresaglie. I mussulmani si presentano'- agli • ufficiati, chiamandoli pascià,.secondo l'abitudine tur-ca, e consegnando loro le armi offrono: anche due pani, credendosi ancora obbligati alla requisizione delle vettovaglie. La popò* lazione di Niausta, presso Verria; in prevalenza greca, cacciò le autorità turche, invi* tò il Principe Ereditario ad entrare in città, >ffrì ai soldati ventiseimila razioni di pane, che le donne infaticabilmente confezionarono di giorno e di notte nei quattro piccoli lorni del villaggio. Qui, come ad Atene, si attende con ansia che le autorità, proclami-' no la presa di Salonicco, che è sulle bocche di tutti. POSSANO. Fethy bey ita chi li Kiniui Slmi ni i TiipeR entro quindici giorni {Per telegrafo dal nostro inviato speciale) ■ ■ Tunisi, s, oi- 2-' (org»a**J; Il capo di Stato Maggiore delle forze, turche in Tr-politania, bbnbasci Fethi bèy,dìr passàggio a Tunisi, è statò questi sera rogato dal fratello del conte Sforza,;f»*0V Alessandro, e dal càmm. Bresciani sulla situazione dei membri delia missione Sanfiìip. po-Sforza. Bali ha dichiarato che là miitió-': ne sarà a Tripoli entro quindici, giorni e eh*. sarà accompagnata dal battaglione turco che risiedeva nel Fezzan. Fethy bey affermò che per i turchi è un debito d'onore consegnare la missione é'che . la consegneranno certamente. Aggiunse nrevede che le trumie turi coltre che egli prevede che le truppe tur che si imbarcheranno a Zavxa per far rito* no in patria. O. MIOHELOTTI.

Persone citate: Larissa, Turchi, Verria, Zervos

Luoghi citati: Atene, Grecia, Larissa, Salonicco, Tripoli, Tunisi