Tutti i vittoriosi eserciti bulgari s'ammassano contro l'ultima difesa di Costantinopoli

Tutti i vittoriosi eserciti bulgari s'ammassano contro l'ultima difesa di CostantinopoliTutti i vittoriosi eserciti bulgari s'ammassano contro l'ultima difesa di Costantinopoli La Divisione che ha espugnato Adrianopoli avanza anch'essa su flfSStif Come procèdono le cinque''^j^^È^^W^^^^§§^^&: battenti e l'abnegazione del popolo. (Per telegrafo dal nostro inviato speciale) Katalgia corri- BUKAREST. 3, ore 12,50. La caduta di Lulc Burgas ha tagliato cigni comunicazione tra le truppe turche ancora esistenti in quella parte della penisola balcanica,,che sino a ieri si chiamava Turchia Europea. Il grosso dell'esercito di Nazim-pascià è stato ricaccialo verso l'ultimo stretto lembo di terra allungantes'i tra il Mar Nero ed il Mar di Marinara, dove, come già vi dissi, una manovra non è più, concepibile e la vittoria finale della Bulgaria non può più essere in dubbio. La sola risorsa che potrebbe ancora rimanere, alla Turchia sarebbe quella di riuscire a compiere uno sbarco fortunato, sia sulle coste del Bosforo, sia su quelle della Bulgaria medesima. Ma la squadra turca non e più in condizione di poterlo effettuare. Due unità ottomane, delle maggiori, sono rifugiate negli arsenale del Cornò d'Oro, gravemente avarìa-te dalle arditissime, minuscole siluranti bulgare, le quali hanno, così scritto una ignota pagina di questa guerra, che volge ineluttabilmente al suo Un quadro nsroniaio La caduta di Adrianopoli completa la vittoria strepitosa. L'esercito bulgaro tardò di qualche giorno a conqtCistarla solo per non aumentare inutilmente ancora il numero già impressionante delle vittime sacrificate per la grandezza e la gloria della Bulgaria. Prima che cominciasse l'assedio di Adrianopoli, il generalissimo Sazoff al re Ferdinando, che gli chiedeva quanto Adrianopoli avrebbe resistito ancora, avrebbe risposto: — Maestà, Adrianopoli può essere vostra in due giorni, ma abbisogna il sacrifìcio di 50,000 uomini. ' Dinanzi all'immane sacrificio del suo esercito, che in questa guerra è tutto il suo popolo, il cuore del Ile si oppose. Fu allora che Sazoff escogitò quel brillantissimo piavo che, avendo per obbiettivo .Kirkilisse e Luln Burgas, ha parlato i bulgari alle porte <ìi Costantinopoli con una rapidità prodigiosa. » Adrianopoli, ardente e fumigante, colla sur. mille casupole in legno, cade in un quadro ncroniano, mentre le truppe di Basco IHmitricff già stanno per sfondare la linea dei [orti di Katalgia. Cosi è, perchè ì bulgari in questa campagna furono sempre più innanzi dì quanto si annunziava e alla rapidità del procedere tutto sacrificarono: essi abbandonarono perfino migliaia dei loro feriti per l'impossibilità di trasportarli e soccorrerli e lasciarono a migliaia e migliaia dei loro morti insepolti. Privi di ogni ingombro logistico, compirono una corsa senza sosta, senza riposo, in un grido selvaggio di vendetta e di'vittoria, che finalmente ccheggierà sulla soglia di Santa Sofia. A Costantinopoli! 1 bulgari entreranno a Costantinopoli. Hasta avere vissuto in Bulgaria durante queste memorabili giornale per averne abqiùistata la convinzione. Vi entreranno per il loro proprio orgoglio, perchè sanno ormai in quale conto tenere le imposizioni dell'Eli rapa, e faranno quello che i russi non fecero trentacinque anni or sono, perchè la necessità medesima di salvaguardare un mezzo milione di vite cristiane ve li chiamerà. Del resto, io credo che l'Europa non arri vera neppure più in tempo ad impedire il coronamento supremo dell'impresa guerretea bulgara. Be Ferdinando non è uomo dì rinunziare, ora che la fortuna lo ha favo rito, a passare nella storia come il Sovrano vendicatore del gesto di Maometto, entrato or sotto emqtte secoli nella chiesa dei Paleo- loghi. Egli è troppo ambizioso, troppo credente per non. realizzare un sogno che sembrava assurdo or sono due mesi, che a in cima a tulli i suoi desìderii, che sono quelli del suo esercito più. grande e vittorioso. Be Ferdinando entrerà in Santa Sofia e con lui entreranno i Principi Ereditati di Grecia, di Serbia, del Montenegro. Il sacrificio di sangue che i popoli balcanici hanno- compiuto, ed in prima linea la Bulgaria, ne danno loro ir diritto. 40.000 bulgari già fuori combattimento • Quando un popolo, in due settimane di guerra, sacrifica 40,000 uomini, — e questa è per lo meno la cifra dei bulgari messi fuori combattimento finora, — ha il diritto di pretendere un grande balsamo all'immane ferita. Così è che iti trovano oggi soltanto a Sofia ben seimila feriti e tutte le città della Bulgaria ne ospitano altre centinaia. Su tutti gli edifìci pubblici, nelle più remote cittadine sino alle rive danubiane, sventola oggi il bianco cròcesignato vessillo della Croce Bpssa. e ncssunol in Bulgaria palesa il •*W»lr&-tf*:;questi feriti ed il numero dei morti, poiché, facendolo, riterrebbe di tra dire la Patria^ Per quale virtù collettiva è stato possibile un simile miracolo? Come si è potuto ini-jporre alle madri di non versare lacrime?\lo ne vidi di queste madri, a diecine, andare 'incontro ai treni dei feriti, interrogarti, apprendere con una parola la trage¬ dia, rimanere imperterrite ed allontanarsi\fra la folla che faceva ala al grido di: Uv-'rà! F/ l'unico solo grido che ha spinto i^bulgari all'assalto furibondo, ed è l'unico'grido che consoli il cuore delle madri. ÀÌmigliaia e migliaia sono stale le vittime] della guerra. Le truppe bulgare non hanno mai atteso che le artiglierie spianassero le vie ardue all'attacco, non si attendeva a f ar\divenire roventi le canne dei fucili: qucsla'^guerra è stata tutto un assalto furioso, sic che dopo i primi combattimenti i bulgari videro clic il nemico voltava loro le spalle prima di aver vinto. — Etonnés, veincus ! — dice Suvaroff, e tutti gli eroi bulgari sono dalla sua scuola. 73 superstiti di due reggimenti Da Lulc Burgas un medico militare ha scritto alla sua famiglia una lettera formata da una sola parola: «Terribile », e sotto la firma. E tutte Ic.lctlcrc che vengono dal campo sono lacòniche a quel modo. La fulminea guerra si svolge senza racconti. In che ■ cosa abbiano consistilo i suoi episodi furibondi, quali siano state le sue inenarrabili atrocità, le sue imparagonabili grandezze, lo si saprà all'indomani della pace. Forse allora gli uomini parleranno, ora non lo possono. Adesso, in Bulgaria, i sentimenti, gli affetti, le tenerezze, l'amore, l'entusiasmo, sono sospesi, come sospesa è ogni attività materiale che non abbia relazione con la guerra. Mai si saprà fino a quale punto si sia manifestato nei bulgari l'istinto dell'uomo che deve e vuole versare di propria mano il sangue del nemico oppressore e massacratore, del nemico che deve pagare con la morte il sxio obbrobrio, la sua tirannia di cinque secoli. A Kirkilisse il generale Dimitrìeff dovette lanciare un reggimento di cavalleria per spingere indietro un reggimento di fanteria bulgara, che si era lanciato ad un inconsulto attacco sfuggendo dalle mani dei suoi ufficiali. Fra Kirkilisse ed Adrianopoli due reggimenti di fanteria bulgara, il l.o ed il co, vennero per effetto appunto di tali as-salti distrutti: di quei due reggimenti ori-ginarì rimangono tre ufficiali e 70. .saldali, 1 vicendevolmente giurali di uccidersi piut- stosto che di cadere prigionieri nelle maiiì\pdei turchi, e nella spaventevole tragedia'di mquei reggimenti, innumerevoli di quellc-pro-'pibdmesse furono masse in esecuzione. La cinque armate contro Katalgia Si è parlalo di una contro offensiva turca, aoperala con successo verso Viza: tanto var- crebbe supporre che la strepitosa vittoria di pLule Burgas non fosse avvenuta e che le armate bulgare occupassero una linea assai ^più retrostante di quella effettiva. In effetto, delle cinque- armate che costituì jMetta zona fra la ferrovia ed il Mar di \Marmara. Inoltre, la riserva, dell'esercito, E' verissimo che i soldati bulgari sì sono'.q' scono la forza che i bulgari hanno disponi-\bile per infrangere gli sbarramenti di Ka-\lalgia, la prima e la seconda, comandate]dal generale Ivanoff e dal generale Dimi-trief marciano a nord 'della ferrovia, Ùa questa ed il Mar Nero, con il probabile ob-j bietlivo di far cadere gli sbarramenti di'. Katalgia dal nord. il. terzo corpo dì armate; agli ordini del generale KulincefJ, fatta elidere Adrianopalh marcia ora a sostegno ^ielle primi due. La quarta armala comari* data dal gen.< Todoroff, con la divisione sèrbo-bulgara di Stefanovic, che furono già vittoriose a Dimotika, avanzano pure esse die era stata lasciata all'inizio delle operazioni a Nich (Serbia) perchè da quel punto potesse accorrere per ferrovia 'dove la resi\stenza fosse stata maggiore, sta compiendo 'prccisamenle per ferrovia la sua traslazione ^da occidente ad oriente, in una serie di 'treni che si succedono ininterrottamente da'ÌNÌdi per Sofia e Adrianopoli. \ ] Oltre a questa jiserva, calcolata di 50 mi-j la uomini, vi sono finalmente i contingenti formati da quella « seconda linea » dell'e\sercito bulgaro dove entrano in massima '^varle ì volontari bulgari e macedoni e che, a i e e , e r a i e l mentre l'esercito regolare combatteva,, andava febbrilmente istruendosi nelle città. Questo secondo esercito non conta meno 'di 100 mila uomini di tutte le età ed lia cominciato a muoversi dalle varie città or sono quattro giorni : soltanto da Sofia partirono 10 mila uomini. Mentre da una parte, nella capitale, arrivano i treni con i feriti; si snodano dalla parte opposta le colonne dei volontari, che a piedi, per strade sconvolte dalla prodigiosa marcia 'degli uomini e dei cavalli e dei carriaggi e dei cannoni vanno alla guerra \scguendo le orme dei fratelli oggi gloriosi. Come vi accennavo, i volontari erano disarmali ed andavano a prendere i fucili tolti al nemico a Kirkilisse. Di là, alcuni colmeranno i vuoti prodotti dalle perdile, altri .sostituiranno in tutte le località della zona conquistata le guarnigioni turche disperse. Così la Bulgaria, mentre ammassa sull'ultimo fronte di battaglia le sue armate, organizza militarmente tutto il paese alle spalle 'dell'esercito per modo che, anche nell'ipotesi ormai assurda di una necessità di ritirala, l'esercito appoggierebbe su località efficacemente preparate ad accoglierlo ed a sostenerlo. Il peana della guerra Chi ha cantato il peana di questa guerra sono i feriti negli ospedali ed in tutte le case dell'eroica Bulgaria dove con rapiditàvanno distribuendosi. Quei feriti sono ormai in numero' tale da poter consentire dì misu-rare in pieno la grandiosità che hanno as-sunto i fatti d'arme di questa guerra e comeil suo postumo racconto particolareggiato-'^farà impallidire quelli delle più sanguinose -.lotte fra gli uomini che la gante ricordi. In , [una piccola città di campagna assistetti a■ì slraida i volontari cantando, e da una casa piena di feriti si rispondeva :, u. Sa hai due mani 'ed un occhio, basta perchè tu possa partire per la guerra,—i dicevan le strofe — il piombo lo troverai dai turchi. . Se vorrai bere, congiungerai le mani .alla fonte e ti disseterai ». Altro non occorre ai bulgari per andare a combattere. Così è veramente, e la canzóne di guerra riproduce esattamente le proporzioni tra i mezzi con cui i bulgari ac celtarono di giuocare questa partita e la loro indomabile volontà di vincere, questa conymovente scena. Passavano nella'Nell'epoca dei più complessi e perfeziona ti ordigni di guerra, nel tempo che si preàn\unziano battaglie aeree, dinanzi all'Europa siUpefaUa i bulgari hanno vinto ima guerra colla \aioneltà e probabilmente avrebbero vinto se fossero seesi in campo armati yj spiedi soltanto, Il mistero meraviglioso ^Privi di materiale logistico, mancanti .di 'hai jalto di ogni straniero in quella terra, \ .vM& deu<universaie eroismo diffuso in jfuHe ìe anime e(j'in tutte le cose, un intento partecipe deua fortuna del popolo bulgaro, una folla, di'elementi che sembrano.indispensabili ad' un esercito .moderno, senza cavalleria; con scarse munizioni; ,privi~Tdii denaro, hanno solo Urlatore che tutti dona*, tono: il valore dell'eroismo universale,..poiché, méntre i soldati combattono, il paese lotta serenamente con la miseria: le famiglie dei richiamati v'ivono con quaranta centesimi al giorno ; i funzionari rinunciano allo stipendio. Sangue, lacrime, fame, stenti, tutto è offerto da codesto paese, numeroso appena come la popolazione d'i Londra, sull'altare della Patria. Oh, meraviglioso autunno di vittoria, tu ^Irò l'altro! La massima parte dei turchi, ìierò, si dichiara felice di essere al s'icu\ro. Un libanese mi confessò che rimarrà in lungheria a fare il caffettiere ambulante, ] Impressionanti sono poi talune corsìe: ho 'parlato con un infelicissimo giovane accee calo da due colpi di baionetta tiratigli uno per occhio. 11 popolo sa, ma non parla, non a\racconta, non ridice gli episodi pietosi ; sor- come se noi fossimo non stranieri, ma cittadini suoi! Immaginate che in queste migliaia di feriti mutilati, accecati;sventrati, nessuno dice neppure alla persona più cara il nome ■ della località dove cadde, perchè così vuole la legge militare. Nessuno, alle domande ansiose di particolari sui combattimenti giganteschi ai quali hanno partecipato, apre bocca per raccontare le sue impressioni. Nessuno dei ritornati svelerà alla madre, alla moglie, alla sorella dei caduti, la propria sorte. La più meravigliosa cosa che questa guerra comprende'è il mistero con cui essa si svolge. Feriti che tornano al campo - Due vicini di letti Udite ancora: pensate treni carichi di feriti con destinazione a Sofia, che giunsero alla capitate semi-vuoti, perchè gli eroici viaggiatori, se appena riuscivano a camminare, violando gli ordini medici, abbandonarono il treno alle stazioni e si recarono alle loro case, temendo di ingombrare gli ospedali. Innumerevoli sono gli episodi di ìferiti, anche gravi', che tentarono di fuggire dall'ospedale per tornare a combattere, inseguiti dagli infermieri e costretti sotto guardia alle cure. Il caso ha riunito in un ospedale un bulgaro ed un soldato turco: 'il bulgaro ed il soldato turco che l'aveva ferito. I due letti arano vicini ; i due uomini si riconobbero, e bendati si scagliarono di nuovo l'un con- ride a quelli che li esaltano, come per dire che se.ne sono verificati degli altri, come quello di quel soldato clic,- avendo salvalo da solo un canone, alla richiesta di che cosa voleva in compenso, domandò di poterlo portare a casa sua dopo la guerra. . Ma ora l'esercito nazionale bulgaro vuole il suo compenso. Sacrificherà altre migliaia dì vile se sarà necessario, ma esige di entrare trionfalmente a Zarigrad, come i bulgari chiamano Costantinopoli. Al principio della guerra il ministro di Bulgaria inviato a Pietroburgo al conte Bosdari, ministro dell'Italia, che gli augurava fortuna, l'ispon. devà: 3 5 * — I bulgari non sperano che-in Pio! Ed essi, quest'oggi, alle porte, quasi dì Zarigrad, crederebbero di tradire quella fede nella quale sta in gran parte-la ragione dei loro successi e della serenità con la quale si sacrificano per ottenerli, se come coronamento della loro impresa immortale -non adempissero nella metropoli di Costantino la promessa storica di sovrapporre la Croce alla Mezzaluna. ARNALDO CIPOLLA*

Persone citate: Hasta, Mezzaluna, Stefanovic