La situazione nei vari scacchieri f operazione

La situazione nei vari scacchieri f operazione La situazione nei vari scacchieri f operazione Ansiosa è stata in questi ultimi Storni l'attesa di avvenimenti decisivi, giacché da più fonti era partita la notizia che intorno a Kir Kilisse i belligeranti si disputassero ostinatamente Ja vittoria. Per quanto le previsioni fossero generalmente a favore dei bulgari, pure il ritardo aveva scosso qualche lede, aveva ingenerato qualche preoccupazione, addimostratasi ora, alla stregua dei fatti, del tutto infondata. La vittoria bulgara è stata piena e intera, e se i trofei raccolti sul campo di battaglia, se i difensori costretti a deporre le armi risultassero anche- in assai minor numero di. quello che #enne annunziato nel fervore entusiastiee-del. primo- • moménto, essa noi per questosiaddimostrefebbe meno feconda dirisulteti, meno materiata di valore morale e strategico. ' Kir Kilisse, come piazza forte, non aveva certamente una grande efficienza. I turchi, apprezzandone l'importanza strategica come centro delle comunicazioni che dalla Buj garia orientale conducono nella pianura ri Tracia, l'avevano creata sede del III Corpo d'armata, ed era nei loro progetti di farne un vasto potente «ampo trincerato e di collegarla con ferrovia a Eski Babà sulla linea Adrianopoli-Costantinopoli. Ma, come al solito» nonostante autorevoli suggerimenti ess/, un po' costretti dalle; esigenze finanziarie, un po' indulti dalla ben nota tradi zionale apatia, si fecero sorprendere dalle ostilità senza che alcunché di sostanziale avessero iniziato per colorire quel loro di segno. Onde Kir Kilisse era ora quasi quella che da vent'anni^è sempre stata, una vecchia piazza fÓrta/'Àinta da 16 -opere campali e da tre ^ra di'caràttere permanente ijiidonea perciò a sostenere a lungo un attacco di viva forza e fatalmente predestinata a cadere in mano a un offensore enei gieó e risoluto, quale l'esercito bulgaro si è ora magnificamente rivelato. La caduta di. Kir Kilisse, il prlmn rp' vole fatto d'arme della campagna, esalterà grandemente il modale dei vincitori e in eguale misura deprimerà quello dei vinti. La sua ripercussione sarà profonda anche negli altri scacchieri del teatro di guerraIn quello tracico esso svela, che realmente i turchi sono in una fase di raccolta del loro esercito ancora più arretrata, di quanto non si crédesse. Se eoe) non fosse, essi avrebbero inviato in soccorso di quella piazza forze assai più rilevanti di quelle che han preso parte alla battaglia, consapevoli della irresistibile influenza che una prima vittoria suole esercitare sullo svolgimento delle successive operazioni della guerra. Oramai, anche Adrianopoli, nonostante la sua privilegiata posizione strategica e la più Atta e meglio organizzata sua cintura di opere appare fatalmente condannata alla stessa sorte. I turchi, che sin qu. avrebbero potuto farne base di fortunate manovre per linee interne, minacciati ora nella loro linea di ritirata, saranno indubbiamente indotti a lasciarvi il puro indispensabile alta sua difesa, perché la vit- pcèodl'torta degli invasori non dovesse diventare ]pcr loro un disastro irreparabile. D'altra parte i bulgari, esaltati dal successo, fiduciosi del loro valore e delta loro sùperiorita, non arretreranno di fronte a impresa, dovesse anche costare lóro enormi sacrifizi di sangue. E perciò, 'assolutamente bisognosi di aver libera la ferrovia per assicurare i rifornimenti e gii sgomberi dell'esercito nell'eventuale sua marcia verso Costantinopoli, essi non la- v^°*a^yj,vvA. " . . sceranno senza dubbio 'ridila d'intentato vesto™ Sfonda Scta^Da^rd" l'armata destinata a operare lungo la valle dèlia Tungia, se non ha sinora sviluppato azioni importanti, si presentisce però che è vicina alla cintura dei forti, e non tarderà più oltre a far parlare di sé. Da nord- Sve9t> l'armata che procede per la valle trice a Kir Kiìisse chiuderà" iì cerchio di terr0 per modo da determinare più presto 1* caduta del campo trincerato e garantire e r?,-, fruttimi risultati -iplu fruttuosl - delia Maritza, dopo aver occupato Mustafà Pascià, si ò impadronita di Cirmen e di Marasc, e sembra che abbia magnificamente respinto un fiero contrattacco, costato ai due belligeranti perdite dolorose. Da occidente, la colonna che opera lungo la valle dell'Arda ha occupato già nella sua fortu nata offensiva il villaggio di Kirdzali e tende manifestamente all'investimento del settore sud-ovest, che é ' il suo immediato obiettivo.' Infine da oriente, l'armata vinci- s Anche nello scacchiere macedone oramai ta situazione strategico si presenta non troppo ' favorevole ai turchi, cui tuttavia, mercè una condotta energica e fortunata, re- starebbe pur sempre la possibilità di poterla sostanzialmente migliorare. Ovunque in questi giorni i serbo-bulgari ^ hanno avanzato con successo. >' Verso l'estremo settentrionale hanno in- vestita Sjenica e Novi Bazar, ambedue cinte - d'opere campali di un certo valore, e l'hanno - già espugnate, dopo sanguinosi combatti- . 8ft»>J!*ì durati più giorni. Nel Sangiaccato di Cossovo, dopo occu- npato Podujevo, han marciato su Pristina gche n'è il capoluogo, e se la notizia, come rè probabile, sarà confermata, forse non tar- vderanno a muovere verso la gola di Ca- totarne, che chiude a nord la conca di Uskub. dDa Vranja e da distendi! la l.a e la 2.a earmata hanno proceduto verso occidente, e tdopo essersi impadrouitedi parecchie loca-. lità importanti, come Bujanovic od Egri pPalanka, pare che abbiano già trovato con- tatto a Kumanova, vinte quivi lo resistenze turche e si preparino a marciare su Uskub. 'La 2.a armata, quella che varcò il confine dalla bulgara Custendil, pare abbia avviato un distaccamento a Kotciana, nell'intento di colk'garsi ai bulgari che da Dzumaja (StrumaJ giorni sono, scavalcando il Perim ( Dagh, si spinsero a loro volta sino a Czar revo Selo (Bregalnitza). Questi due nuclei, come avemmo già occasione di far osservare, mirano manifestamente a intercettare la ferrovia Uskub-Salonicco e a chiudere da sud ogni comunicazione a forze turche che da Uskub eventualmente cercassero dilcedone, e, secondo gli eventi, volgersi o ritirurRi lungo la valle del Vardar. Piti a mezzogiorno, infine, i bulgari, rinforzati da bande macedoni tendono t«er le valli dello Struma e del Mesta a raggiungere i bacini litoranei di Seres e di Ura.na, allo scopo già visto d'intercettare le comunicazioni tra i due scacchieri tracico e ma- verso la pianura di Tracia o verso la Campania macedone. Uskub rappresenta qui il primo obiettivo importante della campagna, ed è nello scac- chiere macedone il corrispettivo alquanto impicciolito di Adrianopoli nello scacchiere tracico. La città è centro delle comunica-,zioni ordinate provenienti da Tetovo, Mitrovitza, Vranja, Custendil, Stip, Veles e delle linee ferrate Salonicco-Mitrovitza e Salonicco-Vranja, e giace in un allargamento della valle del Vardar, lungo circa 30 chilometri e largo da 12 a 15, abbastanza fertile e coltivato specialmente in cereali, il quale si presta quale zona di radunate per truppe destinate a operare contro la Serbia e la Bulgaria. Onde la Turchia non solo l'ha fatto sede del VII Corpo d'armata, ma alta esistente vecchia cittadella di nessun valore militare si era proposto tempo fa di aggiungere 8 onere di carattere ^mlpemà^nW^t^^lm^r^Ii. tro la costruzione, senz ai I coalizzati tendono ad avvolgere la conca e la città da tutte le parti, per modo da ren- dere più produttiva la vittoria, ove questa dovesse arridere alle loro armi. Incontrerai!- no senza dubbio resistenze disperate, e po- tranno anche soffrire qualche insuccesso, perchè è verosimile che qui appunto!Turchi faranno l'estremo sforzo, e cercheranno di battere separatamente le varie colonne ne- miche a misura che si appresseranno al loro centro di resistenza. E passiamo ora ad occuparci con qualche maggiore ampiezza della Grecia che con e- nergia, valore e fortuna, ha inizialo lo. guer- ra passando di successo in successo. II teatro di queste prime operazioni è rap- presentato dal territorio di frontiera dei due Stati, e comprende perciò la Macedonia me- ridionale. l'Epiro, la Grecia settentrionale. Nel mettere in rilievo le caratteristiche geograflco-militari dello scacchiere macedo- ne (Stampa del 15 ottobre) dicemmo come la Macedonia sia separata dall'Albania da una lunga compatta catena, denominata Monti Nerezka. Orbene, questi monti trova- no loro naturale prolungamento verso sud nell'alta impervia catena del Pindo, che si protende sino ai Golfi di Corinto e di Pa- trasso forma spartiacque tra ionio ed Egeo, e divide il teatro di operazione in due Scac- chieri: lo Scacchiere occidentale o epirota, lo Scacchiere orientale o macedo-teasalfco. Ambidue questi Scacchieri sono ingombri di montagne dirupate, aspre e difficili, di varia elevazione, dl diversa direzione, e soloqua e là si aprono in bacini di sprofonda- mento e in vaili più o meno importanti. Poche strade li solcano^ e le vie naturali vi sono di ;solito s'avorevoH al movimento; scarsa Ve la popolazione^i povere te risorse. Onde le operazioni militari - se si fa astra- operi zione dalla guerriglia —- non potrebbero svolgersi nelle zone montane che tra mezzo a troppe limitazioni, e trovano invece sede abbastanza più appropriata nelle conche e nelle valli e in quelle parti più basse cella montagna che circuiscono i terreni pianeggianti. Lo Scacchieri epirota è molto eccentrico per ambidue i belligeranti, e non solo è privo di ferrovie, ma collegato alla più vi- cina linea ferrata, che è quella Moaaatir- Salonicco, con la rotabile: Monastir-FIori-i na-Rorica-Janlna-Luros, lunga ben 820 Km. sino a Janina, 890 sino a Luroe. Tuttavia nella guerra del 1897 i turchi vi dislocarono - due divisioni (lina a Luros, l'altra 'a Jani- na), ma le operazioni vi tacquero o vi fu- rono insignificanti. Questo Scacchiere comprende nella sua sezione settentrionale Il'Epiro turco, abitato da gente ellenica, che 1 rappresenta l'ardente aspirazione dei greci, te i quali l'hanno sempre considerato come ter- : ritorio loro devoluto in una futura sparti- -izione delta Turchia e lo pretenderebbero, «becche ne dicano le grandi Patena* f ale naturale compenso nellEventualità di un* guerra vittoriosa, E perciò, a costo di anda» re incontro a un dissetninamento di forze, vi hanno destinato a operare un nucleo di truppe di una certa importanza; che, prendendo a base Aria, ha già varcato il confine, e dopo varie vicende ha già occupato le aiture di Gribovo sulla via di Janina. Lo Scacchiere maeedo-tessalico è più im» portante dell'epirota, come del resto l'ha dimostrato la guerra del 1897. Anch'esso non è solcato secondo la direttrice principale delle operazioni da ferrovie, ma, comuni que, il collegamento per vie ordinarie tra la linea greca Ateno-Larissa e quella turca Sa lonicco-Verria-Monastir è assai più breve, intercedendo tra Larissa e Verria (Kara ferie) soltanto 140 Km. circa, che con ter- rovie da campo potrebbero agevolmente ridursi a meno della metà. Comprende poi entro i suoi limiti, o pòco discosti, obbiet^ tivi territoriali notevoli: Saloniccco e Monastir da una parte, Atene dall'altra : ed à _1 i la. XI _ ' A_ 3* J. _ _ X a * di tutto quanto il teatro di operazione quello che racchiude le più vaste zone pianeg¬ gianti e più si presta perciò allo svolgimento d*- grandi operazioni guerresche. Queste zone da una parte e dall'altra della linea di confine sono: in territorio greco, l'ampia e fertile conca tessalica ; in ferritorio turco, la pianura costiera dalla Campania macedone alla foce del Peneo, le con che di Elassona (alta valle del Xerias), diGrevena e subito dopo quella di Servia (alta valle della Vistritza). La conca tessalica è da alcune linee di alture orientate da NO. a SE. divisa In due sezioni : l'una, la più importante, dehomina *a conca di Larissa, l'altra, che le è contigua » occidente, chiamata conca di Trikala. La conca di Larissa, cui fan capo le ferrovie e le rotàbili Atene-Farsaglla-Larissa e Volo-Larissa, é in relazione coll'adiacente territorio turco, sia per la valle di Tempe (Peneo inferiore) lungo la pianura costiera, sia attraverso le propaggini dell'Olimpo in corrispondenza alla Conca di Elassona. La pianura costiera è lunga circa SO chilometri, larga in media 5, e si dilata, dopo là stretta di Pidna, nella vasta desolata Campania macedone. Essa è intercettata in territorio turco dal vecchio sbarrameh- 10 M Plataniona, che, se messo opportuna* "^P* a djiesa' sarebbe a un auacco ter ™*™ P«" ««*pre in grado di opporre una qualch« resistenza; per contro, più agevol- ™erUe P0^!3,^ eSEer demento con a/ione da. mare\Nella S^rra del 1897 i Turchi rac* S°ls.ero m «"«sta zona una divisione di fanteria; oggi ! Greci potrebbero aliarvi anf™. <0™ alquanto più numerose, dap P°lchè questa linea di operazione, in con lronto ^ altre che più innanzi nomine, r?mo' Presenterebbe le minori difficoltà, nei riguardi dei rifornimenti c degli sgomberi, cne sarebbero attuabili anche per la via del mare, come pure la minore lunghezza, per- cn,è. U condurrebbe dritti a Salonicco, dopo ?oh 60 Km. di marcia, quanti appunto ne intercedono dal confine a quella cutà. Non sembra però che essi l'abbiano prescelta, P«r quanto da più parti si annunzi UT1 tentato loro sbarco a Katermi là dove appunto la pianura costiera si salda alla Campania macedone. J-^a cJnca dl Elassona è collegata a, quella ?fèS0Td<!1 & passo di Meluna (640 m.)-E assona ed alcune W^^^^^^^^^^^Sk ^"^"V^iit Hifcon ta Tesata che col retrSa g Du^JS.ionI 1M altoggtaS u di' accampamenti e di risorse ch'essa ouasi ;oVutìqUé presentarla designano co ^ te regione più idonea ad essere attra versata dalla direttrice principale della operazioni. Nena guerra del 1897 i Turch j^J radunarono difatti ben quattro division | di fanterla e ,ma divisione di cavalleria lft rte magglor6 cio6 del loro corpo do ol)ox;,,.ionv. cP cosi tat-ilmènte r-bbe allora ragione della fiacca resistenza greca. Ogg t , hannQ fatto pjtrettanto in senso in occupata Elassona, superate lo re BÌstenVtmcB% ^ gola di Sarantaporos 8, sono afla<:ciati alla fertile conca di Servia, rapPre#mtata dall'alta valle della Vistritza.La conca di Trikala, ove fa capo la ferrovia Farsaglia-Trikala-Kalabaka, è separata dalla contigua conca turca di Grevena, da elevate montagne (i Monti Cassiadifficilmente accessibili e poco percprribilitanto che le è collegata soltanto a mezzo di mulattiere e sentieri. Onde da questa parte non potrebbero svolgersi che operazioni secondarie, fiancheggianti quelle che pr0oedono lungo la direttrice principa fe: Lariasa-Paseo di Meluna-Elassóua,Tuttavia è da far rilevare che questa conca raccoglie anche una comunicazione impor tante, che proviene dallo Scacchiere epi rota, la strada cioè Jamna-Metzovo-Passo dj Zygoea-Kalàbaka, carrareccia in torri torio turco, mulattiera invece in territorio greco; comunicazione seguendo la quale potrebbero i Greci raggiungere un sospi Fato obiettivo: Janina, capitale dell'Epiro 1 Turchi minacciare le retrovie delllnva «ore, tanto più che da Metzovo, da loro for ttneato, sembra abbiano costrutto in quest ultimi anni unì-tronca etrrereeelo che fa pe n Orerene B