La rotta dei turchi sotto le mura di Servia
La rotta dei turchi sotto le mura di Servia La rotta dei turchi sotto le mura di Servia 11 Diadoco telegrafa: •L'esercito nemico è sbaragliato,(Per telegrafo dal nostro inviato speciale) ATENE, 21. ore 4. f'*' ^P«*AtUmtìiki^ìfMmt>im <i&$àmbW ATENE, 21. ore 4. La notizia della brillante, autentica vittoria telegrafatavi poco fa d'urgenza, specialmente a causa delle condizioni in cui la battaglia si svolse, è giunta realmente- fulminea nulla serata a sconcertare le previsioni anche più ottimiste, oltrepassando tutte le speranze dei greci. Fu una vittoria fórse più strategica che combattuta, e certo m'eno aspra del combattimento che si ebbe nella giornata di Sarandaporo, dove i vincitori stessi' ignoravano di esserlo e dormirono sulle posizioni preparandosi a riprendere la lotta all'alba, mentre il nemico si sentiva già vìnto. Ma per essere prevalentemente strategica, la vittoria odierna non fu meno meritoria e attesta della preparazione ponderata, della sapienza dei capi, della rapidità di decisione. E' dimostrato cosi che i primi entusiasmi abituali alle dichiarazioni di guerra non erano destinati a svanire questa volta al primo rombo e alla prima vampa di cannone, ma riposavano su una base solida, malgrado il nemico sia sempre imponente per le sue tradizioni guerreschi e anche accanitamente feroci. Si distruggono da stasera de"attivamente la riserva e il timore, i quali potevano ancora debolmente sussistere, che Vostinalo'ripiegamento dei turchi' davanti all'avanzata -' alleati nascondesse un piano prestabilito. Apparisce evidente ora la inesplicabile loro mancanza di preparazione e di preveggenza. Come vi accennai, la presa di Servia era prevista, ma non così immediata; altrettanto perciò fulminea ne giunse la notizia stasera, mentre stìntane appéna il Corpo seconda battaglia per sloggiare ì turchi dalla gola di Sarandaporo. Un successivo scontro, prevedibile logicamente e inevitabilmente da tutti previsto nelle pericolose gole che stanno alle porle di Servia, ju genialmente evitalo dalle disposizioni strategiche, che vi riassumo sommariamente, ora che il segreto rigoroso mantenuto fin qui dalle supreme sfere dello stato maggiore si rilascia alquanto per una certa quale cordialità calorosa determinata stasera dalla compiacenza pel successo delle armi greche. Un corpo composto di tre divisioni, operanti l'immediato accanito inseguimento, da Sarandaporo seguiva la linea direttiva della strada verso Servia. Frattanto la quarta e quinta divisione partite da Deskaio seguivano un'altra via conducente a Servia ed incrociante colla suddetta direttiva presso le « strette porte ». Le due divisioni suddette modificarono il piano e abbandonarono la-via adottando l'aspra mulattiera conducente a nord di Servia.. evitando le « strette porte ». Con un movimento simultaneo, una divisione del Corpo operante sulla direttiva principale si staccava verso est, adottando un'altra mulattiera giungente ugualmente o nord-est di Servio, evitando anch'essa la suddetta gola delle « strette porte ». Così sorpreso, il grosso dei turchi, che preparava una resistenza facile nelle posizioni a sud di Servia, sotto la minaccia del doppio accerchiamento sloggiò ed abbandonò la città. Scorre a nord di Servia, distante meno di dieci chilometri, il fiume Aliakmon, che traversa la strada da Servio verso Cotrani e la lontana Monastir; ma la strada era occupata dalla quarta e quinta divisione, che fecero anche svitare il ponte sull'Allakmon. Anche la terza divisione proveniente da sud-est si gettò sull'unica linea del ripiegamento disordinato dei turchi verso nordest, i quali seguivano il fiume coll'obbiettivo probabile di raggiungere, per impervii camrivini, la città di Verria. Tale e sommariamente riassunta la fisonomia dell'azione. Già vi segnalai le perdite importanti dei turchi, i prigionieri fatti, i cannoni e il materiale d'artiglieria abbandonato e catturato. Le perdite greche nelle giornate di ieri e di oggi non sono ancora comunicate; lo saranno, pare, domani. Si apprende che fra i morti vi sono diciotto ufficiali. La notizia della vittoriosa giornata comunicala stasera solleva piuttosto l'enitusiasmo dei competenti che del grosso \pu°blic0> il 1™le >'^iene l'altitudine «T voUt! inalatavi. Il telegramma del Principe ereaUano, guidante in persona la terza divisione, giunse alle ore 21 al Ministero della guerra, ove appresi, da familiari, che Venizelos ebbe un momento d'emozione intensa: inviò v,^ia serata un telegramma con commosse .espressioni al Prìncipe. I 00SSAN0.
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