La cronaca del convegno

La cronaca del convegno La cronaca del convegno Le visite ai monuménti - Il ricevimento e la colazione alla Reggia - Il pranzo - I colloqui diplomatici continueranno a Firenze. (Per telefono Pisa. 22, cotte. Anche oggi piove dirottamente; sembra che il tempo voglia dare ragione ad una frase della contessa Berchtold, la quale riferì ieri di. avere letto in non so quale Poeta che a Pisa piove sempre. La contessa visita i monumenti I conti Berchtold sono usciti dal loro appartamento alle 7,31. Il ministro Berchtold ha subito avuto un colloquio con l'on. Di San Giuliano, mentre la contessa uscì in vettura di corte, scortata da agenti ciclisti, coll'on. Principe di Scalea, sottosegretario agli esteri, e col proprio segretario particolare Adolfo Sinier, per visitare i monumenti della città. Innanzi all'hotel staziona sempre una discreta folla ed è spiegato un attivo servizio di vigilanza. La contessa ha visitato prima la piazza del Duomo, ammirando particolarmente il campanile. Quindi, la contessa è entrata nel Duomo ammirandovi i preziosi affreschi e la lampada di Gallileo, opera del Possenti. La contessa si è inginocchiata all'altare della «Madonna sotto gli Organi», così detta perchè un tempo era affissa ad una colonna sotto un organo. E' una tavola a tempera di scuola greca raffigurante la Madonna col bambino. Sotto una pioggia dirotta, la contessa Berchtold ha attraversato la piazza ed è entrata nel Battistero, soffermandosi lungamente ad ammirare il pergamo prezioso di Giovanni Pisano. Il custode del tempio, colla voce ha emesso un accordo armonico per fare sentire alla contessa le ripercussioni dell'eco, le quali sono ben 17. La contessa è rimasta assai meravigliata dal fenomeno acustico. Quindi, sempre sotto la guida dell'on. Di Scalea, la contessa Berchtold si è recata al monumentale camposanto costruito sulla terra portata dalle galere pisane dalla Terra Santa. Qui, la signora ha ammirato specialmente l'affresco di Benedetto Gozzoli. Sempre in vettura di corte, la contessa si è recata alla monumentale chiesa nazionale dei Cavalieri di Santo Stefano, ove è rimasta veramente impressionata ai ricordi dei fasti dell'antica Repubblica pisana. La Chiesa è adorna di ricchi trofei della guerra contro i turchi; vi sono financo del frammenti di navi turche e gruppi di stendardi e di bandiere che recano a colori vivi gli emblemi- dell'Islam. Qui la contessa è stata ricevuta dal rettore della chiesa, mons. cav. Galli, il quale le ha dato ampie spiegazioni sui cimeli ivi I raccolti. j La contessa è tornata all'« hotel» alle ! ore 10,45, salutata rispettosamente dalla folì la. che stazionava davanti all'albergo. Ac |j dati KOSSOrc Alle ore 11,15, i conti Berchtold salgononella vettura, che deve condurli a San Ros-sore. La contessa veste un abito di seta ver-de, con polsi di trina nero, porta un cap-pello di seta nera e piume bianche, ed alcollo ha una ricca collana di grosse perleed un « pendentif » costituito da un grossozaffiro chiaro, legato in oro. Al momento dientrare in vettura, la contessa indossa an-cile un impermeabile di colore avorio. UMinistro Bertchold veste la « redingote » eporta il cilindro. I conti salgono nella pri-ma automobile, insieme al nostro Ministrodegli Esteri, on. Di San Giuliano; nella se-conda automobile prendono posto, l'on. DiScalea, con il.comm. De Martinu, segretariodì Gabinetto, e il duca d'Avarna, ambascia-tore italiano a Vienna. Nella terza vetturasalgono l'ambasciatore austriaco a Roma, alla Stampa). , von Merey, il marchese Visconti-Venosta, segretario particolare di San Giuliano, e il conte Hojos, segretario di S. E. Berchtold. Le tre automobili percorrono il Lùng'Arno Regio, via Santa Maria, piazza del Duomo, e si dirigono verso le Cascine Reali. Lungo il maestoso stradone, quasi all'altezza del villaggio; di Barbaricina,- dove- risiedono'\ie Scuderie per l'allevamento del cavalli da corsa, il conte Berchtold ha fatto fermare l'automobile, per osservare le splendide Scuderie di Sir Rholand. Giunti a San Rossore, il conte e la contessa Berchtold sono stati ricévuti sotto lo scalone di accesso dal Ministro della Real Casa, conte Mattioli-Pasqualini; dal primo aiutante di campo del Re, generale Brusiti, dal duca e dalla duchessa di Ascoli cavaliere e dama di onore della Regina, e dagli altri aiutanti di campo del Re. L'udienza col Re Il collare dell'Annunziata Alle ore 11,45, il conte Berchtold, introdotto dal conte Tozzoni, è stato ricevuto dal Re, mentre la duchessa D'Ascoli introduceva la contessa Berchtold alla presenza della Regina. Il colloquio tra il Re e il conte Berchtold è durato tre quarti d'ora circa, e durante il colloquio il conte Berchtold ha rimesso a Sua Maestà il Re una lettera autografa dell'Imperatore Francesco Giuseppe. Il Re ha conferito al conte Berchtold il Collare dell'Annunciata, e al conte Hoyos (segretario di Gabinetto del conte Berchtold) le insegne di grande ufficiale della Corona d'Italia. Il Re vestiva la grande uniforme di generale. Terminata l'udienza privata, il Sovrano ed il conte Berchtold sono entrati nel salone, dove si trovavano gli altri invitati. Il conte Berchtold ha ossequiato la Regina; Sua Maestà il Re ha presentato i supi omaggi alla contessa Berchtold, mentre gli altri invitati ossequiavano i Reali. La Regina indpssaya, una splendida toeletta nera, portava un cappello con piume, ed aveva sul petto un mazzo di viole. La colazione Alle ore. 12,30, i Sovrani, i Ministri e gli altri invitati, sono passati nella sala da pranzo, per la colazione. Il Re dava il braccio alla contessa Berchtold, il conte Berchtold alla Regina. Ai due centri della tavola sedevano il Re e la Regina; a destra del Re la contessa Berchtold; alla sinistra la contessa d'Ascoli. A destra della Regina, il conte Berchtold; alla sinistra l'ambasciatore austriaco, von Merey. Il Ministro Di San Giuliano sedeva a destra della contessa Berchtold. La conversazione fu assai ani- mata, I Sovrani mostrarono la più grande ' àffabalità col conte e con la contessa Berch- o toid: il Re parlò particolarmente di arte e 'di monumenti italiani col Ministro austro ungarico. i Ecco la lista delle vivande servite al pranl zo di Corte: e « Uova alla Cavour — Braciole di manzo o all'italiana — Spuma di fegato grasso alla i Margherita — Filetto di pollo alla Venezia- na — Arrosto di Pernice ed ortolana — InU salata piemontese — Gelato di caffè — Gras e sino di formaggio — Vini : Torre Giulia, Ba - rolo, Spumante Cinzano ». o Ad ogni invitato fu regalata una bombo- niera di argento, i Dopo la colazione, i convitati passarono o nella sala dei fumatori. I Sovrani ed il con- te Berchtold si appartarono in una sala vici, a na. a colloquio intimo, per circa mezz'ora; , quindi tornarono nella sala centrale, dove si

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