Maresciallo dei carabinieri assassinato da un anarchico

Maresciallo dei carabinieri assassinato da un anarchico Maresciallo dei carabinieri assassinato da un anarchico {Per telefono alla Stampa). Bologna, 9, nette. (G. F.) — La nostra cittadinanza era ancora sotto la penosa impressione dell'attentato contro il tenente-colonnello Stroppa, del iìà.o fanteria., compiuto dal soldato iMasetti., in un tri- tsfe mattino dell'ottobre deUo scorso anno, al- lorchè la sera del 5 novembre successivo si nsparso fulminea in città la notizia dell'assas- slnio del maresciallo dei carabinieri Abbate, gper opera di un anarchico. : Nel vicino Comune di Castel 'San Pietro, 3 a- dLlc,;„ì . Mrw.» t^àn\~^'ìn^rl^uò\W Au ivTi-tn ^ arte trapassandoglielo da pane ^•LaSiioglie dell'ucciso ha fatto il seguente racconto La minestra fumava già nei piatti, e Ago- stlhò scherzava coi nostri duo piccini, allor-|quando un urlo, dal di fuori, è giunto fino a noi. Alio marito si è subito allontanato e si è accinto a scendere nella strada. «iMa non badarci — io gii ho osservato — sarà «malche ubbriaco ». « Può essere —■egli ha risposto — ma voglio assicurarmi. Del resto non ò male che io faccia un giro per il paese, e se v'è qualche ubbriaco lo mando a casa». « L'ho supplicato di attendere un poco, ma egli ha respinto ie mie preghiere, ed è andato incontro alla morte. Il tenibile destino 10 .aspettava al varco, .proprio sulla soglia stessa di casa ». Sceso in istrada, il maresciallo si b diretto verso la piazza. Fatti pochi passi, si e visto venire incontro, a passo concitato, un individuo. La scena si è svolta rapida, fulminea. Nell'aria non si è sentita che un'esclamazione ingiuriosa: « Ah, sei qui, vigliacco ». E quell'individuo — era il Grandi — Ri e abbattuto sul corpo del maresciallo; aveva nella mano destra un lunghissimo. colte-Ila, che lia. piantato nel petto del milite. iL'.Vbbate ha. avuto appena il tempo di sfoderare la. sciabola e di vibrarne un colpo ai suo aggressore; ma neflo sforzo i'arma gli è sfuggila di mano ed è caduta a terra, spezzandosi. •Il maresciallo allora si è ritiralo ed è entrato nella farmacia- Ghcrardi, riuscendo a chiudere la vetrina: poi è stramazzato al suolo. Aveva riportato una ferita, profonda 18 centimetri. 11 cuore era stato attraversato dall'arma omicida.. L'assassino tntanto non aveva abbandonato la vittima. .L'aveva, seguita mentre entrava nella farmacia, mandando in frantumi i vetri. Poi ora stato condotto via da alcune persone 'accorse. Sostiene la pubblica accusa che il Grandi non poteva avere verso l'Abbate alcun motivo di avveratone o di rappresaglia, polche l'assassinato era buono, cortese, distinto, tanto da raccogliere intorno a. se stima, ed affetto. L'assassino ha dato tre versioni del fatto. 11 -mattino seguente all'arresto dieso di nulla ricordare. Nella domenica, giorno del delitto, aveva bevuto molto vino e non sapeva che casa gli fosse accaduto dopo essere- uscito dall'osteria.. Poi rettificò, affermando che nelmattino della domenica, trovandosi fermo sotto un portico, era stato urtato villanamente dal maresciallo, senza alcun perchè, ed egli aveva giurato di vendicarsi. Infine dichiarò che nel momento del suo incontro col maresciallo, quiesti, vedendolo brillo, gli aveva gridato: «Che fai, mascalzóne? Se non vai a detto li .inetto i ferri ». E alzando improvvisamente la daga, lo colpi al viso. AUom., senza che pili la ragione lo illuminasse, si scagliò contro il maresciallo. Ma queòte discolpe non hanno convinto l'accusa. Quale era allora lo stimoio che gli aveva armato il braccio? Le indagini, a questo punto, assodano, una circostanza molto grave.. Poco distante, al luo- go ove il maresciallo Abbate cadde colpito a morte si trovavano tre donne ferme u parlare fra di loro. -Non molto lungi c'era un gruppetto d'uomini. Quando l'Abbate, avviandosi pei- la strada. In direzione della piazzo, fece jil malaugurato incontro col Grandi, da quel gruppo di uomini-partì mia voce chiara, sibilante: — Dagli pure, dagli forte! Dagliela nel cuore anche per me! Così diceva Ivi voce! E le- tre donne, unanimi hanno affermato che colui che Hycsift le • tremende'pai-ole, che poi furono cosi beno Hì'rfese le tanto orrendamente seguito, fu l'operaio Giuseppa Guidi, che col Grandi era in incita di mestichezza. E suda relazione dei due intuitoti l'accusa basa tutto il suo edificio. Si comprenderebbe ora perché il maresciallo Abbate sia stato ucciso. 11 Guidi (come è dipinto dagli atti processuali) sarebbe un violento, un anarcoide, sprezzante di, ogni autorità, che all'inizio dell'impresa tripolitana più d'ogni altro avrebbe manifestato propositi di .turbolenza. Egli quindi avrebbe istigato il Grandi, suo compagno di fede, a compierò la selvaggia aggressione. ■L'accusa lascip, anche intendere cho, non essendo il Grandi avvezzo a portare il coltello, l'arma gli. sia stata data dal suo compagno. Ala le indagini non hanno potuto assodarlo. Il Guidi respinge vibratamente l'accusa, e dichiara menzognera la concorde attestazione delle tre donne a suo riguardo. Dimostra., con duo testimoni, che. egli nel momento dell'aggressione del maresciallo era distante, dna un centinaio ili metri, ben altrimenti intento che a seguirò il Grandi e ad incitarlo coi suoi suggerimenti, e che accorso soltanto allorquando ebbe sentore che un grave fatto era stato commesso. Il dibattimento si inizierà domattina alle nostre .-Vskìsc, ed occuperà diverse udienze. idi questo feroce episodio ili criminalità si occupa vivamente la. nostra cittadinanza, o vi comunicherò il verdetto e la sentenza

Persone citate: Abbate, Guidi, Stroppa

Luoghi citati: Bologna, Comune Di Castel