Dalla Libia

Dalla Libia Dalla Libia * [01 è caio a tal-lÉn il tenente Pontillo (Da uno del nostri inviati speciali) DERNA, 2 ottobre. (Por telegrafo da Bongasi, 3, ore 1): Il nemico, dopo la grande sconfina di Casr-cULeben, era per qualche giorno come scomparso. Non solo non dava pia alcun segno di aggressività; ma nemmeno di vita. Ora accenna a riprendere qua c là la sua attività disordinala ed inconcludente. Ha assaltato di sorpresa una nostra pattuglia, spintasi avanti in ricognizione ; è • venuto, ancora di notte tempo,'a gruppi, a tentare qualche scarica di fucileria contro le nostre trincee: episodi di cui nessuno ha una reale importanza, benché mio di essi abbia avuto per noi la dolorosa conscgucnla della perdita di un ufficiale, episodi che non si possono assolutamente considerare come azioni nilitari. Ed eccovi i 'varii episodi nei loro particolari. Lunedì, 30 settembre, usciva dalle nostre trincee prossime a Casr-cl-Lebcn una pattuglia dì otto soldati del 43.o fanteria, co- . mandata dal tenente Lorenzo Pontillo. La pattuglia, che aveva il compito di esplorare un tratto del pianoro del Fetcja antistante, come sapete, a Casr-cl-Lcben,' e di arrestarsi ad una dimetta rocciosa, che cmerge sul pianoro tra Casr-cl-Lcben e Sidi Aziz, non era e non avrebbe dovuto restare isolata. Il maggior-gonerale Salsa, che ha dato personalmente le disposizioni per questo servizio di ricognizione delle pattuglie, ha prescritto le ore dell'uscita'e della rientrata di esse, i limili che non debbono oltre passare ed i modi che debbono tenere .nel procedere e nel ritornare. Non si tratta di una pattuglia sola che compie questo servizio, si tratta di gruppi dì pattuglie che, uscendo dalle trincee e, procedendo, debbono spiegarsi a ventaglio e mantenere durante tutta Vesplorazione il collegamento a vista e poi rientrare, compiendo un giro ad arco, in modo da non ripassare sulla stessa via battuta nelX'avanzata. Ardimento fatale II tenente Pontillo era un giovine di granale ardimento: U suo ardimento e la legittima ambizione di segnalarsi gli riuscirono1, tragicamente fatali. Quando egli -mnse coi: suoi otto soldati alla dunetta, che gli era\ prescritta come limite della ricognizione e\ dalla quale doveva volgere per rientrare nelle trincee, vedendo innanzi a sé il terreno sgombro, avanzò audacemente in dire-ì siane di Sidi Aziz. Gli parve forse che fos-t se troppo poco riportare ai superiori la notizia negativa di nessun segno del nemico. Pensò forse di riconoscere il limite al quale il nemico teneva i suoi posti avanzati. Procedette così per un lungo tratto di terreno, I di un terreno insidioso di cespugli alti e] fitti e sparso di roccie. Improvvisamente, un crepitìo di fucile.'ria, che si propagò solo una cinquantina di metri avanti al tenente ed ai suoi sol-, dati, sorprese la troppo ardita pattuglia. Con una calma ed un coraggio stupenda, niente ammirevoli, sotto l'imperversare del fuoco nemico, il tenente tentò di organizzare qualche resistenza per potare quindi disimpegnare i suoi uomini e ripiegare ordinatamente ; ma subito dopo i primi colpi cadde ferito mortalmente. I soldati si vU dero sul punto di essere circondali e fatti prigionieri, o massacrati, e vollero raccogliere il loro tenente: era morto! Allora, diventando impossibile trasportarne il corpo nel ripiegamento, che doveva necessariamente effettuarsi con grande rapidità, lo abbandonarono e velocemente si litirarono, inseguiti per qualche tratto dal fuoco nemico. Gli otto soldati poterono giungere sani e salvi alle trincee. Quivi, saputosi il triste episodio, il comandante del reggimento, di sua iniziativa, fece uscire ed avanzare due compagnie. Queste, spiegandosi per la pianura, procedettero caute, senza incontrare nessuna resistenza, fino al luogo ove erasi svolto il fatto, in vista di Sidi 'Aziz, e ritrovarono il corpo del tenente ucciso. Senza essere in alcun modo disturbate, le compagnie riportarono alle trincee la salma del valoroso. Inconcludente attacco beduino Feri sera, approfittando della oscurità, prima che sorgesse la luna, pochi gruppi beduini si accostarono alla linea delle nostre trincee tra casa Aronne e Casr-el-Lebcn. Si attivò e si intensificò per qualche momento uno scambio di fucilate tra i gruppi, che appena a tratti si scorgevano e che si rivelavano, precisamente quasi soltanto pel balenare delle fiammelle livide] delle fucilate stesse, e le nostre vedette, ed | t nostri posti di guardia prima e qualche ; più notevole reparto dì truppa dalle trin- ' ree -poi. L'inconcludente attacco beduino fu ben presto respinto, e sui gruppi, che ripiegavano, la nostra artiglieria lanciò qualche colpo.^Nel breve scontro noi abbiamo avuto due feriti, ma lievemente. La notte non ci ha permesso di accertare le perdile nemiche. Ieri mattina si è svolto a questo tribunale di guerra un processo contro tre arabi, uno dei quali era accusalo di spionaggio ; gli altri due, indigeni di Berna, erano stati presi prigionieri nel combattimento del 17 u. s., e si dovevano quindi considerare conte traditori, perchè, usciti nascostamente dalla città ed arruolatisi nelle schiere nemiche, erano slati sorpresi mentre combattevano contro di noi. Provati esaurientemente i fatti, l'avvocato fiscale militare funzionante da P. M., cavaliere D'Atri, chiese la condanna alia fucilazione per Uno degli imputati e la condanna all'ergastolo per un altro, e quindici anni di reclusione per il terzo, tenuto conto die cijli è un giovinetto vrinorem\e, e quindi la sua responsabilità nel reato doveva considerarsi calne assai diminuita. Dopo la difesa del capitano Spallanzani, il Tribunale, presieduto dal colonnello Felice Ferrerò, emetteva una sentenla, colla quale accoglieva tutte le conclusioni del Pubblico Ministero. Ma il generale Reisoli, se è. un soldato ligio al proprio dovere, è riluttante ad ogni sia pure, giusta repressione che abbia un carattere, o aneto solo poss'à parere, feroce. Sotto la sua apparente rudezza, sotto la rigidesza dei tlcqsgccfurdnmloSqm(PngrhnnlevfitopcgtrTrdcslactgsdpustccdatpdlirflCspepdctqvidCTetqallrNccc1s.cI ' *austeramente militari, egli è un mite, intimamente, profondamente buono, c la pena di morte non rientra che come eccezione nelle sue visioni di comando. Dopo qualche meditazione, egli ha sospeso là sentenza di morie dell'arabo, concedendogli di attendere se. l'autorità sovrana non crederà di mutare la pena. Slamane, alle ore hanno avido luogo, cplVintervenlo di numerosissimi ufficiali, i funerali del tenente Pontillo, caduto valorosamente, come vi ho descritto. Il corpo dell'arditissimo giovane è stalo seppellito nel Cimitero del Faro, davanti all'immenso mare, accanto ai suoi compagni bravi che lo precedettero nel sacrificio eroico. Oggi, col postale, riparte per Bengasi S. E. il generale Ottavio Briccola, venuto qui insieme col suo capo di slato maggiore, maggiore Bongiovanni. MARIO BASSI. A Bengasi (Per telegr. da uno del ' nostri inviati speciali) BENDASI, 3, ore 18. Col piroscafo, noleggiato dallo Slato, Romania, e tornato da Verna S. E. H governatore, generale Briccola, accompagnato dal maggiore di Slato Maggiore Bongiovanni. E' tornato anche il colonnello Maglietta, che ha. diretto con 7nlrai)ile celerilà le fortificazioni sulla destra dcll'uadi di Dcrna. Si è ancorala nel nostro porto la torpediniera Olimpia, agli ordini del comandante Alessi. Essa ha compiuto una crociera attraverso la gran Sirte, e poi ha proseguito fino a Tobruk, per tornare a sostare qui. Tutto lo specchio delle acque perlustralo era completamente sgombro. V. S, B. Ufficiali e soldati turchi continuano a penetrare in Tripolitania attraversa lo frontiera tunisina Roma, 4, notte. Il Corriere d'Italia ha da Tunisi 3: In questi giorni è divenuto nuovamente sensibile il transito di turchi da Sfax provenienti dalla Tripotttanìa e diretti al campo turco del <ìarian e di Azizia. Sotto questo aspetto la citta di Sfax è di grande importanza per la Turchia. GM ufficiali e militari di truppa dell'esercito turco, che prevengono dall'interno della Tripolitania, sono in sran pane individui clic rimpatriano perchè malati o feriti. Gli altri tornano in patria dopo di avere disimpegnato importanti missioni in Tripolitania presso l'esercito turco, come, ad esempio, quella della consegna di rilevanti somme di denaro per i bisogni della guerra. Fra questi ultimi ufficiali è stato recentemente notato uno che sembrava rivestisse un alto grado nell'esercito turco ed avesse una missione d'importanza da compiere. Egli rimase a Sfax alcun» giorni, chiudendosi nel più accentuato riserbo: quindi scomparve, alcuni dicono diretto a Tunisi, altri invece lo ritengono partito per Costantinopoli per render cónto della missione compiuta. 11 iriggiorc contingente turco di passaggio da .. : è dato però da quelli che provengono liau'Et. ipa diretti al campo dell'esercito operante in Tripolitania. Da Marsiglia, che è il grande, centro di affluenza di uomini e materiale proveniente da Costantinopoli, partono settimanalmente piroscali per Tunisi. E' raro il caso che su questi piroscafi francesi non siano imbarcati ufficiali e soldati turchi diretti qui e di qui a. Sfax per il campo del Garian. Questa accondiscendenza o arrendevolezza delle autorità, francesi in favore di questo personale è vivamente commentato d-Tgli Italiani qui residenti per quanto si dica che a rigor di termini la convenzione dell'Aia non faccia stretto obbligo di impedire il passaggio di ufficiali e di truppe disarmate e per di più non vestite in, divisa. Ciò non toglie però che in questo modo 'a Turchia è riuscita ad eludere ogni vigilanza ed a far penetrare in Libia sia per la frontiera tunisina, sia per quella egiziana tutti quegli ufficiali e soldati che ha creduto di fare affluire sul teatro di guerra. L'aeroplano di Moizo si trova ad Azizia Roma, 4, sera. Il Corriere d'Italia ha da Tunisi, 4: « Da. un informatore arrivato qui, vengo a sapere'che l'areoplano del capitano Moizo si trova ad Azizia, in condizioni però da non poter essere usato. Sembra che, per effetto della caduta, l'apparecchio abbia riportato danni tali da renderlo per il momento inservibile ai turchi. Non sembra però che i guasti siano tali da essere irreparabili. Occorre però un abile meccanico, e questo per il momento non esiste al campo turco. Ciò non toglie però che la Turchia possa averlo fra qualche tempo. Anche per l'aviatore, che dovrà montare l'apparecchio quando sarà aggiustato:, sembra si) sia provveduto; ma su questo punto si mantiene il segreto. « Gli arabi di Azizia furono molto meravigliati nel vedere da vicino questo apparecchio,, che avevano più volte osservato in aria; e naturalmente non poterono a meno di constatare i grandi mezzi di cui dispone l'Italia per avere notizie sollecite sul loro* campo e sulle loro forze. I turchi, però, come, al solito, molto intelligenti e furbi, hanno subito fatto scemare la grande meraviglia degli arabi facendo loro capire come il servizio di informazioni fatto per mezzo di persone e di cammelli sia più pratico di quello eseguito dall'Italia coi suol areoplani ». 11 iiia Siracusa, 4, notte. Ieri si ancorò nel nostro porto il piroscafo Montenegro, proveniente dalla Libia. .Ne sbarcò, per fare una passeggiata in città, rex-coinandantc dell'eroico 11.o bersaglieri, ora maggior-gcnerale Fara. Egli dopo aver trascorso un anno in guerra se ne ritorna in Italia per usufruire di una breve licenza, che trascorrerà parte a Napoli e parte ad Orta Novarese presso la sua famiglia. Non appena si sparse per la città la notìzia del suo arrivo, si improvvisò un'imponente dimostrazione, che si ripetè la sera in teatro, dove il generale si era recato ad assistere alla rappresentazione ospite nel palco del sindaco. Terminato lo spettacolo, una immensa folla plaudente accompagnò il generale a bordo del piroscafo Montenegro, il quale ò salpato oggi per Napoli, ove arriverà domenica mattina.eiì. Garioni completamente ristabilitoVenezia, i. mattino. Vi informai giorni sono che il generale Garioni, reduce dalla Libia, era venuto a Venezia, presso il fratello suo, assessore comunale, e clic dopo alcuni giorni il suo arrivo ira noi era stato còlto da febbri infettive. Si trattava fortunatamente di unti malnttia leggera, tanto che ieri il generale 6 uscito' di casa completamente guarito. I La Regina Madre a Salsomaggiore Salsomaggiore, 3, notte. E' situila Sua Maestà la Regina Madre, ac coinpagnala dalla marchesa Di Villmnarinn, dumarchese Guiceioli o dalla contessa Pes. Ito ' sterà qui per il consueto periodo di cura.